IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Vista la legge 11 agosto 1960, n. 933; Vista la legge 15 dicembre 1971, n. 1240; Vista la legge 5 marzo 1982, n. 84; Vista la legge 18 marzo 1982, n. 85; Visto il Piano energetico nazionale approvato dal Consiglio dei Ministri in data 10 agosto 1988; Vista la nota del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato n. 691105/EN6 del 20 giugno 1990 di trasmissione della proposta del Piano quinquennale ENEA 1990-94; Considerato che le attivita' ENEA nel Mezzogiorno di cui all'intesa con il Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno sono state definite dalla delibera del CIPE del 12 aprile 1990 che puntualizza ed aggiorna le previsioni del Piano ENEA, e visto in particolare l'impegno assunto per quattrocentocinquantuno nuovi posti di lavoro nel Mezzogiorno direttamente presso l'ENEA e soggetti giuridici controllati; Vista la nota del Ministero dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica n. 733/15.4.5 del 18 giugno 1990; Udita la realizzazione del Sottosegretario di Stato del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato; Delibera: E' approvato il Piano quinquennale 1990-1994 dell'ENEA, con gli aggiornamenti di cui alla citata delibera CIPE 12 aprile 1990 e con le precisazioni che seguono: 1. E' confermato l'indirizzo gia' espresso nel Piano energetico nazionale che l'ENEA, in attuazione al disposto della legge di riforma n. 84/82 che identifica come obiettivo prioritario la qualificazione dell'industria nazionale nei settori e nelle tecnologie dove l'Ente opera, impegni le capacita' di integrazione delle sue competenze con quelle del sistema produttivo nei tre filoni programmatici previsti. In corso di attuazione del presente Piano l'ENEA procedera' annualmente a revisioni del Piano stesso - con le modalita' di cui all'art. 3 della legge 15 dicembre 1971, n. 1240, e successive modificazioni - definendo i programmi operativi per il successivo triennio. 2. La revisione del Piano di cui al precedente punto 1 - prima della sua presentazione al CIPE - verra' sottoposta all'esame di una commissione costituita dal Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, e composta dai direttori generali competenti designati, rispettivamente dallo stesso Ministro, dal Ministro dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica, dal Ministro dell'ambiente, dal Ministro del bilancio e della programmazione economica nonche' al direttore generale del Ministero delle partecipazioni statali per l'esame dei problemi di competenza di detto Ministero. Al comitato potranno essere invitati a partecipare rappresentanti dei Ministri di volta in volta interessati. Tale commissione dovra' inoltre assicurare il coordinamento operativo delle attivita' dell'Ente con gli strumenti delle altre amministrazioni competenti. 3. Nel settore del risparmio energetico l'ENEA, oltre a prestare consulenza tecnica al Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato, dovra' stabilire le necessarie collaborazioni con le regioni al fine di massimizzare ed omogeneizzare l'intervento pubblico di promozione e supporto dell'uso razionale dell'energia. In particolare l'ENEA dovra' fornire supporto tecnico-scientifico per l'espletamento delle azioni connesse ai finanziamenti pubblici di competenza regionale e per la definizione dei piani energetici regionali; dovra' inoltre promuovere interventi dimostrativi, anche in associazione con altri enti ed imprese, nonche' attivare la domanda di risparmio energetico anche attraverso azioni di formazione ed assistenza tecnica agli utenti inclusa l'analisi e la determinazione degli interventi necessari. In questo settore si ravvisa la necessita' di un programma nazionale di sviluppo e di incentivazione del risparmio negli usi finali dell'energia elettrica, a guida ENEL (come previsto al cap. V.1, comma 5 del P.E.N.); l'ENEA fornira' il proprio supporto sia per lo sviluppo del programma attraverso i propri laboratori e la certificazione dei prodotti sia per la diffusione dei risultati. 4. Sulle applicazioni elettriche delle fonti rinnovabili, anche a supporto dell'ENEL, committente nazionale, l'ENEA svolgera', con le proprie strutture ed in collaborazione con le universita' le attivita' di ricerca, sviluppo e dimostrazione e intraprendera', sul lato della qualificazione dell'offerta, iniziative comuni con le industrie di settore. 5. Nel settore degli effetti ambientali della produzione e utilizzo dell'energia l'ENEA promuove e coordina attivita' di ricerca sui fenomeni a livello locale, regionale e globale e lo sviluppo delle relative metodologie di valutazione. Per le attivita' di monitoraggio, sviluppo dei processi di depurazione, trattamento dei rifiuti e loro utilizzo per la produzione di energia e lo sviluppo e l'applicazione di tecnologie mirate a processi/prodotti a basso tasso di inquinamento, l'ENEA dovra' integrare le sue iniziative - che andranno dalla ricerca e sviluppo alla dimostrazione dei prototipi - con quelle degli altri operatori interessati anche attraverso progetti comuni. In aggiunta all'accesso dell'Ente a strumenti di finanziamento previsti da leggi specifiche nel settore ambientale, in relazione ai compiti assegnati all'ENEA con riferimento alle tematiche ambientali, il Ministro dell'ambiente assicurera' l'apporto dell'Ente alle iniziative programmatiche di carattere nazionale. 6. Per quanto riguarda il programma, specificatamente di ricerca, sui nuovi reattori intrinsecamente sicuri, l'ENEA fornira' il proprio supporto ai fini della scelta che l'ENEL, anche in relazione alle possibili intese internazionali, dovra' compiere circa la filiera di riferimento. L'ENEA, nell'ambito della collaborazione con l'ENEL, assicurera' lo svolgimento, presso i suoi centri e presso le stazioni sperimentali congiunte ENEA-industria e ENEA-universita', delle attivita' di ricerca e sviluppo finalizzate ad un'azione di supporto e promozione dell'industria nazionale del settore e sostenute dalla collaborazione delle universita'. In sintesi l'attivita' del programma dovra' essere svolta, ciascuno con il proprio ruolo, da ENEL, ENEA, universita' ed industria, sotto il coordinamento del Ministero dell'industria e sentito il Ministero dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica. L'obiettivo che dovra' essere perseguito comprendera': una osservazione attenta dei progressi dei programmi di ricerca svolti negli altri Paesi; una partecipazione attiva a quelle parti di tali programmi che consentano di mantenere, anche attraverso lo svolgimento di attivita' di studio e di sperimentazione finalizzate, una qualificata competenza sulla materia; una analisi continua e approfondita della validita' delle varie opzioni tecnologiche allo studio a livello internazionale e delle opportunita' di intese a livello sia di ricerca sia di sviluppo con altri Paesi in primo luogo comunitari. A tale riguardo l'attivita' di studio e di ricerca da avviare riguardera' nuovi tipi di reattori, di taglia piu' piccola e a sicurezza passiva, ivi incluso lo sviluppo degli elementi di combustibile relativi, utilizzando in particolare la societa' FN (Fabbricazioni nucleari S.p.a.) recentemente acquisita dall'ENEA. L'attivita' di ricerca sui reattori di nuova concezione dovra' mirare allo sviluppo di impianti che in caso di incidente non diano luogo a rilasci all'esterno superiori, in termini di dosi, alle oscillazioni del fondo naturale sul territorio nazionale, in modo che, anche in caso di incidente, non sia necessario procedere all'evacuazione delle popolazioni limitrofe. Dovranno inoltre essere perseguiti cicli del combustibile innovativi e metodi nuovi di gestione dei residui radioattivi che siano in grado di dare una soluzione definitiva e sicura allo smaltimento degli stessi. Per quanto riguarda gli impianti PEC e CIRENE, l'ENEA procedera' al piu' presto alla loro chiusura e provvedera', ove possibile, alla riutilizzazione di componenti e sottosistemi. 7. Nel settore della fusione nucleare e' confermata la responsabilita' primaria dell'ENEA sia per l'effettuazione delle ricerche svolte in Italia, dall'ENEA stesso, dal CNR o da altri organismi pubblici di ricerca, sia per la gestione della partecipazione italiana ai programmi europei e internazionali. Per quanto riguarda in particolare il progetto IGNITOR, la sua realizzazione, tenuto conto anche delle implicazioni finanziarie, deve essere vista nel contesto del programma comunitario sulla fusione termonucleare. 8. Sono approvate le indicazioni dell'ENEA per la disattivazione dei propri impianti sperimentali del ciclo del combustibile nucleare ed e' confermata la sua responsabilita' per il condizionamento e sistemazione dei relativi rifiuti radioattivi. E' parimenti responsabilita' dell'ENEA la ricerca e la qualificazione sotto il controllo della Direzione centrale sicurezza nucleare e protezione sanitaria (DISP) di un sito per il deposito dei rifiuti radioattivi a bassa e media attivita', previo opportuno loro condizionamento. 9. In attesa dell'approvazione da parte del Parlamento della legge che prevede il distacco della DISP dall'ENEA, tale unita' continuera' ad operare nell'ambito dei suoi attuali compiti, con completa autonomia funzionale e operativa. La DISP su richiesta di altre amministrazioni e previo parere positivo del Ministero industria svolgera' specifici compiti rientranti nella sua competenza di sicurezza anche in altri settori. 10. Sulle tecnologie di combustione del carbone l'ENEA dovra' intensificare la collaborazione con l'ENI e con l'ENEL anche attraverso la societa' comune Sotacarbo per lo sviluppo di sistemi avanzati di pretrattamento del carbone, di tecnologie di gassificazione e di tecnologie di combustione in letto fluido. In questo settore appare opportuno intensificare la collaborazione tra i tre enti energetici, ferme restando le responsabilita' specifiche dell'ENEL per la realizzazione ed esercizio di centrali elettriche anche prototipiche, dell'ENI per lo sviluppo di tecnologie di pretrattamento e trasporto del combustibile, dell'ENEA per la ricerca sui sistemi di misura e controllo delle emissioni inquinanti (PEN: cap. IV.7 comma 61). E' infine confermato il compito della Sotacarbo S.p.a., partecipata dai tre stessi enti di avviare in tempi brevi le azioni per la creazione e gestione di un centro di ricerca in Sardegna sulle tecnologie avanzate del carbone. Dovra', inoltre, esser fornito supporto alla realizzazione da parte dell'ENEL di una centrale da ubicare nell'isola per l'utilizzazione del carbone del Sulcis attraverso la gassificazione associata ad un ciclo combinato (PEN: cap. III.3 comma 65). 11. L'ENEA continuera', al fine di generare innovazione, ad assicurare la diffusione ed il trasferimento all'intero sistema produttivo, con particolare riferimento alla piccola e media impresa, delle tecnologie avanzate sviluppate e/o acquisite nell'ambito delle proprie attivita' nel settore energetico e ambientale. E' confermata l'opportunita' di svolgere le azioni presso comprensori produttivi, in particolare per gli interventi, inseriti nel piu' generale processo di innovazione della produzione, che presentino caratteristiche di dimostrazione e ripetibilita' in contesti analoghi. Con riferimento alle azioni finalizzate allo sviluppo delle tecnologie dello stato solido e dei films sottili per le applicazioni fotovoltaiche, l'ENEA e' invitato a contribuire anche allo sviluppo - in collaborazione con l'industria nazionale - di nuove tecnologie per sistemi di immagini ad alta definizione, in attuazione della delibera CIPI del 27 ottobre 1989. In aggiunta all'accesso dell'Ente a strumenti di finanziamento previsti da leggi specifiche nel settore innovazione tecnologica, in relazione ai compiti come sopra assegnati all'ENEA il Ministro dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica assicurera' l'apporto dell'Ente alle iniziative programmatiche di carattere nazionale. 12. L'ENEA, in fase di attuazione operativa del Piano, provvedera' a condurre le attivita' in collaborazione con imprese produttive anche attraverso comitati di gestione a livello operativo organizzati per temi, con la partecipazione, ove opportuno, di altri enti od organismi rappresentativi di specifiche esigenze di sviluppo. 13. In accordo con gli indirizzi di politica nazionale di ricerca e sviluppo nei settori dell'energia, dell'ambiente, dell'innovazione e dell'agricoltura, l'ENEA elaborera', su indicazione dei Ministri competenti, progetti di rilevanza strategica che saranno sottoposti all'approvazione del CIPE. Per l'operativita' di questi progetti sara' privilegiato lo strumento dell'accordo di programma, nel quale saranno evidenziati obiettivi finali ed intermedi nonche' i tempi, i costi e le risorse umane necessari per il loro perseguimento. 14. L'ENEA, in stretta collaborazione con il Ministero dell'industria, dovra' elaborare e aggiornare periodicamente l'informazione nel settore energetico, e dovra' successivamente provvedere alla sua diffusione attraverso i mezzi tecnicamente piu' efficaci. 15. Il fabbisogno finanziario complessivo dell'ENEA per il periodo 1990-1994 e' valutato nella misura di 5.400 miliardi di cui non meno di 775 miliardi assicurati da entrate e sopravvenienze attive al di fuori del contributo statale. Quest'ultimo sara' definito sulla base delle cadenze annuali individuate in sede di legge finanziaria. Quanto alla destinazione delle risorse, il 65% circa sara' destinato alle attivita' ordinarie, incluse quelle dei laboratori di ricerca dell'Ente e l'esercizio delle grandi macchine sperimentali; il restante 35% sara' destinato a investimenti programmatici attuati in collaborazione con altri operatori, incluso l'esperimento IGNITOR. Relativamente alla Direzione centrale sicurezza nucleare e protezione sanitaria (DISP) il fabbisogno complessivo nel quinquennio, compreso nella previsione globale ENEA, sara' destinato in particolare all'assolvimento delle attivita' di vigilanza e controllo per la sicurezza nucleare e la protezione sanitaria. Al fine di rendere congruente l'operativita' del Piano con l'effettiva disponibilita' delle risorse finanziarie complessive, il documento di revisione annuale del Piano stesso - di cui al precedente punto 1 - dovra' all'occorrenza individuare con adeguate motivazioni le priorita' tra i tre filoni programmatici dell'Ente ed eventualmente all'interno degli stessi. Roma, 26 luglio 1990 Il Presidente delegato: CIRINO POMICINO