Con  decreto  del  13 giugno 1992 del Ministro del tesoro e' stato
approvato, ai sensi dell'art. 1, comma 3, della legge 30 luglio 1990,
n. 218 e dell'art. 3, commi 1, 3 e  5,  del  decreto  legislativo  20
novembre  1990,  n.  356,  il  progetto  presentato  dalla  Cassa  di
risparmio della provincia di Macerata che prevede:
    il conferimento, previo scorporo, della propria azienda bancaria,
compreso il credito pignoratizio, in  una  costituenda  societa'  per
azioni denominata "Banca Carima S.p.a.";
    la  costituzione  della societa' per azioni "Banca Carima S.p.a."
con un capitale sociale di  L.  250.000.000.000,  alla  quale  verra'
conferito  il complesso dei beni e dei diritti di qualsiasi natura di
cui il vecchio ente creditizio  risulta  titolare,  ad  eccezione  di
immobili  per un valore, al netto dei relativi fondi di ammortamento,
di lire 5,7 miliardi,  di  titoli  di  Stato  per  lire  8  miliardi,
irrevocabilmente  destinati  all'acquisto di un immobile per pubblica
utilita' a suo tempo autorizzato ai  sensi  dell'art.  31  del  testo
unico  regolatore,  nonche'  del  "Fondo  di  beneficenza" e relativo
numerario per complessive lire 4,8 miliardi;
    l'adozione di un nuovo statuto da parte dell'ente conferente, che
assumera' la denominazione di "Fondazione Cassa  di  risparmio  della
provincia   di  Macerata"  e  sara'  titolare  dell'intero  pacchetto
azionario della societa' bancaria conferitaria;
    l'adozione dello statuto della "Banca Carima  S.p.a.",  abilitata
all'esercizio dell'attivita' bancaria.
   La  Cassa di risparmio della provincia di Macerata contestualmente
alla stipula dell'atto di conferimento della propria azienda bancaria
nella "Banca Carima S.p.a.", fatto salvo  il  compimento  degli  atti
connessi  alla modificazione dell'oggetto sociale, ai sensi dell'art.
3  del  citato  decreto  legislativo  n.  356/1990,  dovra'   cessare
l'esercizio diretto dell'impresa bancaria.