IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 
  Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione; 
  Ritenuta  la  straordinaria  necessita'  ed  urgenza   di   emanare
disposizioni in favore  degli  enti  locali  per  l'assegnazione  dei
contributi erariali relativi all'anno 1992; 
  Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri,  adottata  nella
riunione del 16 gennaio 1992; 
  Sulla proposta del Presidente del  Consiglio  dei  Ministri  e  dei
Ministri dell'interno e del tesoro, di concerto con i Ministri  delle
finanze e del bilancio e della programmazione economica; 
                              E M A N A 
                     il seguente decreto-legge: 
                               Art. 1. 
Finanziamento delle amministrazioni provinciali, dei comuni  e  delle
                          comunita' montane 
  1. Per l'anno 1992 lo Stato concorre al finanziamento  dei  bilanci
delle amministrazioni  provinciali,  dei  comuni  e  delle  comunita'
montane con i seguenti fondi: 
    a) fondo ordinario per la  finanza  locale  determinato  in  lire
2.725.000 milioni per le province, in lire 15.486.000 milioni  per  i
comuni e in lire 91.000 milioni per le comunita' montane; 
    b) fondo perequativo per la finanza locale  determinato  in  lire
1.066.400 milioni per le province e in lire 6.444.600 milioni  per  i
comuni. Il fondo  perequativo  e'  aumentato  in  applicazione  delle
disposizioni di cui all'articolo 6, comma  7,  del  decreto-legge  28
novembre 1988, n. 511, convertito, con modificazioni, dalle legge  27
gennaio 1989, n. 20,  attribuendo  la  somma  riscossa  dallo  Stato,
valutata in lire 511.000 milioni, per il 20 per cento alle  province,
per lire 16.000 milioni ad incremento  del  fondo  ordinario  per  le
comunita' montane e per la restante parte  ai  comuni.  Le  eventuali
maggiori somme incassate dallo Stato verranno comunque ripartite  con
le stesse modalita'; 
    c) fondo per lo sviluppo degli investimenti delle amministrazioni
provinciali, dei comuni e delle comunita' montane  pari,  per  l'anno
1992, ai contributi dello Stato concessi per l'ammortamento dei mutui
contratti a tutto il 31 dicembre 1991, valutato  in  lire  11.522.414
milioni. Detto fondo e' maggiorato, a decorrere  dall'anno  1993,  di
lire 203.500 milioni, di cui lire 24.000  milioni  per  le  province,
lire 174.500 milioni per  i  comuni  e  lire  5.000  milioni  per  le
comunita' montane. 
  2. La Cassa depositi e prestiti e' autorizzata, per l'anno 1992,  a
concedere ai comuni  con  popolazione  inferiore  a  5.000  abitanti,
assicurando un minimo di lire 150 milioni annui ad ogni ente, fino ad
un importo complessivo di lire 900 miliardi, mutui ventennali per  la
costruzione,  l'ampliamento  o  la  ristrutturazione  di  acquedotti,
fognature, impianti di depurazione delle acque,  di  smaltimento  dei
rifiuti solidi urbani, incluso l'acquisto dei mezzi speciali  per  il
trasporto dei rifiuti stessi. Il relativo onere di  ammortamento  dei
mutui  contratti,  valutato  in  lire  96.500  milioni  a   decorrere
dall'anno 1993, e' assunto a carico  del  bilancio  dello  Stato.  La
somma messa a disposizione potra' essere impegnata entro e non  oltre
il secondo anno successivo, a pena di decadenza. I mutui  di  cui  al
presente comma possono essere concessi, su deliberazione  dei  comuni
beneficiari, direttamente a consorzi regolarmente costituiti di cui i
comuni stessi facciano parte, purche' l'intervento sia realizzato sul
territorio dei medesimi, o, per gli  impianti  di  depurazione  e  di
smaltimento, essi siano comunque destinati a servizio permanente  dei
comuni beneficiari.