IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visto che il consiglio comunale di Termini Imerese (Palermo), eletto nelle consultazioni elettorali del 6 maggio 1990, presenta forme di condizionamento di tipo mafioso evidenziate nella relazione inoltrata dal prefetto di Palermo in data 20 febbraio 1993; Constatato che le pressanti forme di condizionamento compromettono gravemente la libera determinazione dell'organo elettivo, determinano la deviazione dell'amministrazione locale dai criteri di legalita' e deteriorano, conseguentemente, sia il buon andamento dell'amministrazione comunale di Termini Imerese sia il regolare funzionamento dei servizi alla medesima affidati; Constatato che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni unita allo stato di perdurante inefficenza dei servizi ingenerano sfiducia generalizzata nella legge e nelle istituzioni da parte dei cittadini e che determinano un elevato allarme sociale che arreca pregiudizio allo stato della sicurezza pubblica; Ritenuto che, al fine di rimuovere la causa del grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario far luogo allo scioglimento degli organi ordinari del comune di Termini Imerese per il ripristino dei principi democratici e di liberta' collettiva; Visto l'art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, convertito con modifiche, nella legge 22 luglio 1991, n. 221; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata nella riunione del 6 marzo 1993, alla quale e' stato debitamente invitato il presidente della regione siciliana; Decreta: Art. 1. Il consiglio comunale di Termini Imerese (Palermo) e' sciolto per la durata di diciotto mesi.