Ai    presidenti    delle    giunte
                                  regionali
                                  Ai    presidenti   delle   province
                                  autonome di Trento e Bolzano
                                  Agli   assessori   regionali   alla
                                  sanita'
                                  Agli  assessori  alla sanita' delle
                                  province  autonome  di   Trento   e
                                  Bolzano
                                     e, per conoscenza:
                                  Alla  Presidenza  del Consiglio dei
                                  Ministri
                                  Al   Ministero   della   difesa   -
                                  Direzione generale sanita' militare
                                  Al Ministero dell'interno
                                  Al    Ministero    della   pubblica
                                  istruzione
                                  Al  Ministero   delle   finanze   -
                                  Comando generale Guardie di finanza
                                  - Servizio sanitario
                                  Al  Ministero di grazia e giustizia
                                  -   Direzione   generale   istituti
                                  prevenzione   e   pena  -  Servizio
                                  sanitario
                                  Alla Croce rossa italiana -  Centro
                                  nazionale trasfusione sangue
                                  Ai commissari di Governo
                                  Alla  Federazione  nazionale ordini
                                  dei medici
                                  Alla Federazione  nazionale  ordini
                                  dei farmacisti italiani
                                  All'Associazione             medici
                                  amministrazione penitenziaria
                                  All'Associazione nazionale  primari
                                  ospedalieri
                                  All'Associazione   nazionale  aiuti
                                  assistenti ospedalieri
                                  All'Associazione medici cattolici
                                  Alla C.I.M.O.
                                  Alla C.I.D.A.
                                  Alla Federazione nazionale  collegi
                                  infermieri professionali
                                  Alla Fidas donatori sangue
                                  Alla  Confederazione  CGIL - CISL -
                                  UIL sanita'
                                  Alla Cisas - sig.ra Belloni
                                  Alla     Federazione      nazionale
                                  ostetriche
                                  Alle   direzioni  generali  servizi
                                  centrali  e  uffici  del  Ministero
                                  della sanita'
  Sulla base delle attuali conoscenze sulla clinica dell'infezione da
HIV,  i  CDC  nel  settembre 1992 avevano proposto l'inclusione nella
definizione di caso di AIDS di tre nuove patologie e di un  parametro
di laboratorio:
   tubercolosi polmonare;
   polmonite ricorrente;
   carcinoma cervicale invasivo;
   numero di CD4 inferiore a 200.
 I  rappresentanti  dei  centri  nazionali  europei  di  sorveglianza
dell'AIDS  hanno  deciso  di  accettare  in  parte  questa  proposta,
includendo  fra i criteri di definizione di caso di AIDS nei soggetti
anti-HIV  positivi  solamente  le  tre   patologie   opportunistiche,
rigettando il criterio relativo al parametro laboratoristico.
  La decisione di basarsi solamente su criteri clinici escludendo una
diagnosi  basata  sul  solo  parametro  di laboratorio e' derivata da
diverse motivazioni: la copertura del sistema di notifica  varierebbe
a  seconda  della  facilita' di accesso al test HIV ed alla conta dei
linfociti   CD4   in   aree   diverse,   con    conseguente    scarsa
riproducibilita' e comparabilita' dei dati.
  Inoltre,  esistono  problemi  nella standardizzazione nei metodi di
calcolo dei  CD4.  Infine,  etichettare  precocemente  come  AIDS  un
soggetto  asintomatico potrebbe comportare dei problemi psicologici a
coloro che, ancorche' asintomatici, vengono diagnosticati affetti  da
AIDS in base al basso numero di CD4.
  Al contrario, l'inclusione delle tre nuove patologie:
   tubercolosi polmonare;
   polmonite ricorrente;
   carcinoma cervicale invasivo,
deriva dall'aver osservato una associazione con l'infezione da HIV in
termini di aumentata incidenza e mortalita'.
  Si  ritiene  quindi che i citati quadri clinici rappresentino degli
indicatori affidabili di una severa immunodeficienza.
  Pertanto, per i casi di AIDS diagnosticati a partire dal  1  luglio
1993   alla   lista   delle   patologie  indicative  di  sindrome  da
immunodeficienza acquisita comprendera' i 26 quadri clinici, indicati
in allegato 1, in luogo dei 23 precedententemente considerati.
  In ogni caso, potranno essere segnalati  anche  casi  diagnosticati
anche  anteriormente, a partire dal 1 gennaio 1993 (esempio: diagnosi
di TBC polmonare in data 3 febbraio 1993), mentre i nuovi criteri non
potranno essere applicati ai casi diagnosticati prima del 1993.
  E' consentita la diagnosi  presuntiva  di  polmonite  ricorrente  e
tubercolosi  polmonare,  mentre  il  carcinoma  cervicale deve essere
accertato con diagnosi istologica.  A  questo  proposito  oltre  alla
lista  delle  malattie indicative di AIDS, secondo la definizione del
1993, si allegano i criteri diagnostici relativi alle  tre  patologie
inserite nella nuova definizione di caso (allegato 2, 3, 4).
  Per quanto attiene alla notifica dei casi di AIDS, e' stata messa a
punto  una  nuova  scheda  che  prevede, oltre all'aggiunta delle tre
nuove patologie, anche alcune modifiche minori (cfr. allegato 5).
                                              Il Ministro: GARAVAGLIA