IL RETTORE
  Visto  lo  statuto  dell'Universita' degli studi di Bari, approvato
con  regio  decreto  14  ottobre  1926,   n.   2134,   e   successive
modificazioni ed integrazioni;
  Visto   il  testo  unico  delle  leggi  sull'istruzione  superiore,
approvato con regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592;
  Visto il regio decreto-legge 20 giugno 1935,  n.  1071,  convertito
nella legge 2 gennaio 1936, n. 73;
  Visto  il  regio  decreto  30 settembre 1938, n. 1652, e successive
modificazioni;
  Vista la legge 11 aprile 1953, n. 312;
  Vista la legge 21 febbraio 1980, n. 28;
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n.
382;
  Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168;
  Visto il decreto del Presidente della  Repubblica  del  20  ottobre
1990 contenente modificazioni all'ordinamento didattico universitario
relativamente al corso di laurea in chimica;
  Viste  le  proposte  di  modifiche  allo  statuto  formulate  dalle
autorita' accademiche di questa Universita';
  Riconosciuta  la  particolare  necessita'  di  apportare  le  nuove
modifiche  proposte, in deroga al termine triennale di cui all'ultimo
comma dell'art. 17 del testo unico 31 agosto 1933, n. 1592;
  Visto il  parere  del  Consiglio  universitario  nazionale  del  13
settembre 1993;
                              Decreta:
  Lo  statuto  dell'Universita'  degli  studi  di  Bari,  approvato e
modificato con i decreti indicati nelle  premesse,  e'  ulteriormente
modificato come segue:
                           Articolo unico
  Gli  articoli 92 e 93, relativi al corso di laurea in chimica, sono
soppressi e sostituiti dai seguenti nuovi articoli con il conseguente
scorrimento della numerazione degli articoli successivi:
                     CORSO DI LAUREA IN CHIMICA
  Art. 92 (Norme generali). - L'accesso al corso di laurea in chimica
e' regolato dalle disposizioni di legge.
  La durata del  corso  di  studi  in  chimica  e'  di  cinque  anni,
articolati  in  un  triennio  propedeutico,  a carattere formativo di
base, ed in successivi distinti indirizzi di  durata  biennale  e  di
contenuti  piu'  specifici  sia sotto l'aspetto scientifico sia sotto
quello applicativo.
  Il numero di esami e' non inferiore a ventitre.
  La didattica del corso di laurea  in  chimica  e'  organizzata  per
ciascun  anno  di  corso  in due cicli coordinati di durata inferiore
all'anno. Ciascun ciclo, di seguito indicato  convenzionalmente  come
semestre, ha durata minima di quattordici-quindici settimane.
  Il  consiglio  del  corso di laurea stabilisce l'organizzazione dei
corsi nei vari semestri.
  Il  totale  delle  ore  di  insegnamento  e',  nel   triennio,   di
milleseicentottanta  ore,  suddivise in ventisei corsi e sedici esami
e, nel biennio, di cinquecentoquaranta ore suddivise in nove corsi  e
sette  esami.  Lo  studente dovra' inoltre svolgere un lavoro di tesi
sperimentale per un periodo non inferiore ai nove  mesi  (equivalente
ad  un  impegno  minimo  di milleduecento ore) su argomenti attinenti
l'indirizzo  prescelto.  Di norma i corsi di lezioni sono di sessanta
ore di cui almeno 1/4 dedicati  agli  esercizi;  mentre  i  corsi  di
laboratorio  sono  di  settantacinque  ore  di  cui  almeno  i 2/3 di
esercitazioni pratiche.
  I corsi, come previsto dall'art. 6, primo  comma,  della  legge  18
marzo  1958,  n.  311,  comprendono lezioni, esercitazioni, esercizi,
sperimentazioni  e  dimostrazioni  a  seconda  della   natura   degli
insegnamenti.
  Il  consiglio  del  corso  di  laurea  e quello di facolta', per le
rispettive competenze, stabiliscono  le  modalita'  di  coordinamento
didattico nell'ambito di ciascuna area e tra le diverse aree. In tale
ambito  possono essere previste forme di coordinamento e interscambio
tra i vari docenti ai sensi del terzo comma dell'art. 7  del  decreto
del Presidente della Repubblica n. 382/1980.
  Nell'ambito  del  biennio,  il  consiglio  di  corso di laurea puo'
definire combinazioni di  corsi  opzionali,  che  rispondano  ad  una
logica  di  natura  culturale,  in  modo  da  costituire orientamento
all'interno  dei  singoli  indirizzi.   Tali   combinazioni   vengono
pubblicate nel manifesto annuale degli studenti.
  Ai  sensi  dell'art.  2  della  legge  11  dicembre 1969, n. 910, e
dell'art. 4 della legge 30 novembre 1970, n. 924,  lo  studente  puo'
presentare  un  piano  di  studio diverso da quello consigliato dalla
facolta' e previsto dal manifesto degli  studi,  purche'  nell'ambito
delle  discipline  attivate  e  nel  rispetto  del  numero  dei corsi
relativi a ciascuna area e del rapporto tra i corsi di lezione  e  di
laboratorio.
  Il  consiglio  di corso di laurea valutera' la congruita' del piano
di  studi  proposto  dallo  studente  con  il  raggiungimento   degli
obiettivi   didattico-formativi  previsti  dal  corso  di  laurea  in
chimica.
  Gli  esami  sono  effettuati  al  termine  di   ciascun   semestre,
prevedendo  tre  sessioni  di  esami:  una durante la pausa tra i due
semestri dell'anno accademico, una alla fine del secondo semestre  ed
una  di  recupero prima dell'inizio dei corsi, e cio' nel rispetto di
quanto stabilito dal testo unico n. 1592/1933 e dal regio decreto  n.
1269/1938.
  Le  propedeuticita'  fra gli esami saranno pubblicate nel manifesto
annuale  degli  studi;  il  mancato  rispetto  delle  propedeuticita'
comporta l'annullamento degli esami relativi.
  L'accertamento  finale  nel profitto, secondo le modalita' previste
dai consigli di corso di laurea, avverra'  per  singolo  insegnamento
tranne  nei casi elencati piu' avanti in cui e' prevista una prova di
esame unica per due corsi della stessa area.
  Le commissioni di profitto per  la  prova  di  accertamento  unica,
prevista  per  i  corsi  del  triennio  propedeutico e per i corsi di
indirizzo del biennio, e per le  verifiche  di  profitto  contestuali
(accorpamento di piu' insegnamenti nello stesso anno accademico) sono
costituite  dal  preside  della  facolta'  utilizzando  i docenti dei
relativi corsi, secondo le norme  dettate  dall'art.  160  del  testo
unico  delle  leggi  sull'istruzione  superiore,  approvato con regio
decreto 31 agosto 1933,  n.  1592  e  dall'art.  42  del  regolamento
studenti approvato con regio decreto 4 giugno 1938, n. 1296.
  Per  quanto  non  esplicitamente indicato nel presente statuto vale
quanto previsto  nei  decreti  del  Presidente  della  Repubblica  31
ottobre  1988 (Gazzetta Ufficiale 12 maggio 1989, p. 12) e 20 ottobre
1990 (Gazzetta Ufficiale 8 febbraio 1991, p. 3).
  Art.  93  (Triennio  propedeutico).  -  L'attivita'  didattica  del
triennio   e'   articolata   in  aree,  ciascuna  comprende  i  corsi
fondamentali indicati.
   a) Area matematica (240 ore totali):
   istituzioni di matematiche (primo corso);
   istituzioni di matematiche (secondo corso);
   calcolo numerico;
   laboratorio di programmazione e calcolo.
   b) Area fisica (180 ore totali):
   fisica generale (primo corso);
   fisica generale (secondo corso);
   laboratorio di fisica generale.
   c) Area di chimica analitica (270 ore totali):
   chimica analitica (primo corso);
   laboratorio di chimica analitica (primo corso);
   laboratorio di chimica analitica (secondo corso);
   laboratorio di chimica analitica (terzo corso).
   d) Area di chimica fisica (270 ore totali):
   chimica fisica (primo corso);
   chimica fisica (secondo corso);
   laboratorio di chimica fisica (primo corso);
   laboratorio di chimica fisica (secondo corso).
   e) Area di chimica organica (270 ore totali):
   chimica organica (primo corso);
   chimica organica (secondo corso);
   laboratorio di chimica organica (primo corso);
   laboratorio di chimica organica (secondo corso).
   f) Area di chimica inorganica (270 ore totali):
   chimica generale ed inorganica;
   chimica inorganica (primo corso);
   laboratorio di chimica generale ed inorganica;
   laboratorio di chimica inorganica (primo corso).
   g) Area di chimica biologica (60 ore totali):
   chimica biologica (primo corso).
  Gli studenti sono inoltre tenuti a frequentare due corsi  opzionali
(60  ore ciascuno), scelti tra quelli proposti dal consiglio di corso
di laurea.
  I due opzionali relativi al triennio  propedeutico  vengono  scelti
all'atto dell'iscrizione al secondo anno.
  I  seguenti  insegnamenti comportano una prova di esame unica per i
due corsi:
   calcolo numerico e laboratorio di programmazione e calcolo;
   chimica generale ed inorganica e laboratorio di  chimica  generale
ed inorganica;
   fisica generale (secondo corso) e laboratorio di fisica generale;
   laboratorio  di  chimica  analitica (primo corso) e laboratorio di
chimica analitica (secondo corso);
   chimica analitica (primo corso) e laboratorio di chimica analitica
(terzo corso);
   chimica  fisica  (primo  corso)  e  laboratorio  di chimica fisica
(primo corso);
   chimica fisica (secondo corso) e  laboratorio  di  chimica  fisica
(secondo corso);
   chimica  organica  (primo corso) e laboratorio di chimica organica
(primo corso);
   chimica organica (secondo corso) e laboratorio di chimica organica
(secondo corso);
   chimica  inorganica  (primo  corso)  e  laboratorio   di   chimica
inorganica (primo corso).
  I   corsi  e  laboratori  possono  essere  svolti,  per  necessita'
didattiche, in due semestri successivi; in tal caso l'esame  relativo
sara' sostenuto alla fine della seconda parte.
  Lo  studente  sara'  tenuto a dimostrare di aver appreso almeno una
lingua straniera moderna (di regola la  lingua  inglese)  tra  quelle
proposte  dal consiglio di corso di laurea nel manifesto degli studi.
La conoscenza verra' verificata attraverso un colloquio  regolarmente
verbalizzato  da  una  commissione nominata dalla facolta' di scienze
matematiche, fisiche e naturali.
  Allo studente che abbia superato tutti  gli  esami  prescritti  nel
triennio viene rilasciato, su richiesta, un certificato attestante il
completamento degli studi propedeutici alla laurea in chimica.
  Art. 94 (Biennio). - Sono ammessi al quarto anno coloro che abbiano
superato  gli esami del triennio propedeutico. E' comunque consentita
l'iscrizione al  quarto  anno  in  difetto  di  due  soli  esami  del
triennio,  che dovranno peraltro essere sostenuti prima di quelli del
biennio.
  Il biennio si articola in indirizzi.
  Gli indirizzi sono caratterizzati da due insegnamenti  fondamentali
comuni  a  tutti  i  piani di studio dell'indirizzo, con i rispettivi
laboratori o esercitazioni, e da cinque insegnamenti  opzionali.  Gli
indirizzi possono essere anche articolati in orientamenti.
  Gli  indirizzi articolati in orientamenti sono caratterizzati da un
insegnamento  fondamentale  comune  a  tutti  i   piani   di   studio
dell'indirizzo,  con il rispettivo laboratorio o esercitazioni, da un
fondamentale  di  orientamento,  con  il  rispettivo  laboratorio   o
esercitazioni  e  da  cinque  insegnamenti opzionali da scegliere tra
quelli attivati nella sede.
  Gli opzionali relativi al biennio di  applicazione  vengono  scelti
dallo studente all'atto della scelta dell'indirizzo.
  I  corsi opzionali potranno essere scelti dallo studente fra quelli
attivati nella sede e pubblicati nel manifesto annuale degli studi.
  Quando vengono scelti come corsi opzionali  i  fondamentali  con  i
relativi laboratori di un indirizzo diverso da quello prescelto dallo
studente,  il  corso  fondamentale  ed  il  corrispondente  corso  di
laboratorio, che sono  stati  sostitutivi  di  due  corsi  opzionali,
comportano due esami distinti.
  Sono previsti i seguenti indirizzi:
   chimica  analitica,  chimica  fisica,  chimica inorganica, chimica
organica.
                     Indirizzo: chimica analitica
  I corsi fondamentali sono:
   1) chimica analitica (secondo corso);
   2) chimica analitica (terzo corso);
   3) laboratorio di chimica analitica (quarto corso);
   4) laboratorio di chimica analitica (quinto corso).
  I  corsi  di  chimica  analitica  (secondo  corso) e laboratorio di
chimica  analitica  (quarto  corso)  danno  luogo  ad  una  prova  di
accertamento  unica  cosi'  come  i corsi di chimica analitica (terzo
corso) e laboratorio di chimica analitica (quinto corso).
                      Indirizzo: chimica fisica
  I corsi fondamentali sono:
   1) chimica fisica (terzo corso);
   2) chimica fisica (quarto corso);
   3) laboratorio di chimica fisica (terzo corso);
   4) laboratorio di chimica fisica (quarto corso).
  I corsi di chimica fisica (terzo corso) e  laboratorio  di  chimica
fisica  (terzo  corso) danno luogo ad una prova di accertamento unica
cosi' come i corsi di chimica fisica (quarto corso) e laboratorio  di
chimica fisica (quarto corso).
                    Indirizzo: chimica inorganica
  I corsi fondamentali sono:
   1) chimica inorganica (secondo corso);
   2) chimica inorganica (terzo corso);
   3) laboratorio di chimica inorganica (secondo corso);
   4) laboratorio di chimica inorganica (terzo corso).
  I  corsi  di  chimica  inorganica  (secondo corso) e laboratorio di
chimica inorganica (secondo  corso)  danno  luogo  ad  una  prova  di
accertamento  unica  cosi'  come i corsi di chimica inorganica (terzo
corso) e laboratorio di chimica inorganica (terzo corso).
                     Indirizzo: chimica organica
  I corsi fondamentali sono:
   1) chimica organica (terzo corso);
   2) chimica organica (quarto corso);
   3) laboratorio di chimica organica (terzo corso);
   4) laboratorio di chimica organica (quarto corso).
  I corsi di chimica organica (terzo corso) e laboratorio di  chimica
organica (terzo corso) danno luogo ad una prova di accertamento unica
cosi'  come  i corsi di chimica organica (quarto corso) e laboratorio
di chimica organica (quarto corso).
  Art. 95 (Insegnamenti  opzionali).  -  Gli  insegnamenti  opzionali
inseriti in statuto sono i seguenti:
    1) biochimica applicata;
    2) biochimica cellulare;
    3) biochimica degli alimenti;
    4) biochimica industriale;
    5) biocristallografia;
    6) biologia cellulare;
    7) biologia generale;
    8) biomateriali;
    9) biopolimeri;
   10) chemiometria;
   11) chimica analitica clinica;
   12) chimica analitica degli inquinanti;
   13) chimica analitica dei processi industriali;
   14) chimica analitica delle superfici e delle interfasi;
   15) chimica analitica separativa;
   16) chimica analitica strumentale;
   17) chimica bioinorganica;
   18) chimica biorganica;
   19) chimica bromatologica;
   20) chimica computazionale;
   21) chimica degli alimenti;
   22) chimica dei composti di coordinazione;
   23) chimica dei composti eterociclici;
   24) chimica dei composti organometallici;
   25) chimica dei metalli e delle leghe;
   26) chimica dei processi biotecnologici;
   27) chimica del restauro;
   28) chimica dell'ambiente;
   29) chimica delle fermentazioni e microbiologia industriale;
   30) chimica delle macromolecole;
   31) chimica delle sostanze coloranti;
   32) chimica delle sostanze organiche naturali;
   33) chimica dello stato solido;
   34) chimica e tecnologia dei polimeri;
   35) chimica elettroanalitica;
   36) chimica farmaceutica e tossicologica;
   37) chimica fisica ambientale;
   38) chimica fisica biologica;
   39) chimica fisica dei fluidi;
   40) chimica fisica dei materiali;
   41) chimica fisica dei polimeri;
   42) chimica fisica dei sistemi dispersi e delle interfasi;
   43) chimica fisica della catalisi e delle superfici;
   44) chimica fisica dello stato solido;
   45) chimica fisica industriale;
   46) chimica fisica organica;
   47) chimica industriale;
   48) chimica inorganica industriale;
   49) chimica merceologica;
   50) chimica metallorganica;
   51) chimica organica fisica;
   52) chimica organica industriale;
   53) chimica per la conservazione dei beni culturali;
   54) chimica supramolecolare;
   55) chimica teorica;
   56) cinetica chimica e dinamica molecolare;
   57) cristallochimica;
   58) didattica della chimica;
   59) elettrochimica;
   60) elettrochimica applicata;
   61) fotochimica;
   62) genetica;
   63) geochimica;
   64) laboratorio di chimica delle macromolecole;
   65) meccanismi di reazione in chimica inorganica;
   66) meccanismi di reazione in chimica organica;
   67) metodi analitici in chimica industriale;
   68) metodi fisici in chimica inorganica;
   69) metodi fisici in chimica organica;
   70) metodi matematici e statistici;
   71) microbiologia generale;
   72) mineralogia;
   73) petrolchimica e tecnologia dei prodotti petroliferi;
   74) radiochimica;
   75) recupero e riciclo dei materiali;
   76) sintesi e tecniche speciali inorganiche;
   77) sintesi e tecniche speciali organiche;
   78) spettroscopia molecolare;
   79) stereochimica;
   80) storia della chimica;
   81) strutturistica chimica;
   82) termodinamica chimica;
   83) trattamento chimico dei rifiuti.
  Oltre ai corsi su indicati sono da intendersi inserite a statuto ed
utilizzabili  come  corsi opzionali, nel rispetto del limite numerico
previsto  dalle  norme  vigenti,  tutte  le  discipline  fondamentali
dell'ordinamento nazionale.
  Art.  96  (Esame  e  diploma  di  laurea).  -  Per essere ammesso a
sostenere l'esame di laurea lo studente deve  aver  seguito  tutti  i
corsi  previsti  dal  piano  di  studio  approvato  dalla  facolta' e
superato  i  relativi  esami  nel  rispetto   delle   propedeuticita'
prescritte.  Lo  studente  deve aver inoltre svolto il lavoro di tesi
sperimentale.
  L'esame  di  laurea   consiste   nella   discussione   della   tesi
sperimentale  con  le  modalita' stabilite dal consiglio del corso di
laurea, in applicazione delle disposizioni vigenti.
  Il diploma di laurea riporta il  titolo  di  laureato  in  chimica,
mentre  il relativo certificato rilasciato al laureato fara' menzione
dell'indirizzo seguito.
  Il presente decreto sara'  pubblicato,  a  norma  di  legge,  nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
   Bari, 13 maggio 1994
                                                           Il rettore