IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DELLA
                  RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA
  Vista la legge 17 febbraio 1982, n. 46: "Interventi per  i  settori
dell'economia  di  rilevanza nazionale" e successive modificazioni ed
integrazioni;
  Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168:  "Istituzione  del  Ministero
dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica";
  Vista  la  legge 7 agosto 1990, n. 241, che detta le nuove norme in
materia di procedimento amministrativo e di  diritto  di  accesso  ai
documenti amministrativi;
  Visto   il   decreto   legislativo   3   febbraio   1993,   n.  29:
"Razionalizzazione    dell'organizzazione    delle    amministrazioni
pubbliche  e  revisione  della  disciplina  in  materia  di  pubblico
impiego, a norma dell'art. 2 della legge 23 ottobre 1992, n. 421" che
stabilisce, tra l'altro, la ripartizione tra le funzioni di indirizzo
politico e quelle di indirizzo amministrativo;
  Visto il  decreto  legislativo  8  agosto  1994,  n.  490,  che  in
attuazione   della   legge  17  gennaio  1994,  n.  47,  detta  nuove
disposizioni in materia di comunicazioni  e  certificazioni  previste
dalla normativa antimafia;
 Visto  in  particolare l'art. 9 della legge 17 febbraio 1982, n. 46,
che dispone l'esecuzione di detti  programmi  mediante  contratti  di
ricerca da stipulare con soggetti scelti in deroga alle norme vigenti
sulla contabilita' generale dello Stato e dopo la pubblicazione nella
Gazzetta  Ufficiale della Repubblica italiana degli oggetti specifici
delle ricerche, nonche' l'art. 3 della legge 8 agosto 1992,  n.  359,
che   modifica  l'istituto  della  revisione  prezzi  in  materia  di
contratti attivati dalle pubbliche amministrazioni;
  Vista la legge 11 marzo 1988, n. 67, che prevede la  formazione  di
ricercatori  e  tecnici  di ricerca a valere sulle disponibilita' del
Fondo speciale per la ricerca applicata;
  Vista la delibera CIPI del 27  ottobre  1988,  n.  502,  pubblicata
nella  Gazzetta  Ufficiale  n.  273  del  21  novembre 1988, che reca
direttive  per  il  finanziamento  dei  progetti  di  formazione   di
ricercatori  e  tecnici di ricerca e, in particolare, il punto 6, che
ne indica  le  modalita'  di  attuazione  nell'ambito  dei  programmi
nazionali di ricerca;
  Vista  la  delibera  CIPI  del  28  dicembre  1993 pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale n. 88 del 16 aprile 1994 che aggiorna,  integra  e
modifica  le  precedenti  delibere  riguardanti direttive generali di
gestione del Fondo speciale per la ricerca applicata;
  Vista la delibera 29 aprile 1994 del  Ministro  dell'universita'  e
della  ricerca  scientifica  e tecnologica, pubblicata nella Gazzetta
Ufficiale n. 109 del 12 maggio 1994, relativa  alle  nuove  modalita'
procedurali  per  la  concessione  delle  agevolazioni previste dagli
interventi a valere sul Fondo speciale ricerca applicata;
  Vista  la  legge  24  dicembre  1993,  n.  537,  che   prevede   la
soppressione  del  Comitato  interministeriale  per la programmazione
industriale (CIPI) e dispone la  regolamentazione  della  materia  ai
sensi  dell'art.  17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, e preso atto
che  le  attribuzioni del soppresso CIPI in materia di programmazione
economica sono state transitoriamente esercitate dal CIPE;
  Vista la delibera CIPE del 13 aprile 1994 registrata alla Corte dei
conti il 9 luglio 1994 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 173 del
26 luglio 1994 concernente l'approvazione del Programma nazionale  di
ricerca  e  di formazione sui farmaci (seconda fase) per un ammontare
complessivo di lire 99 miliardi, di  cui  90  miliardi  di  lire  per
attivita'   di  ricerca  e  9  miliardi  di  lire  per  attivita'  di
formazione;
  Considerato che nella attuazione delle  procedure  previste  per  i
contratti   di  ricerca,  sono  stati  definiti,  relativamente  alle
tematiche approvate, gli oggetti specifici di ricerca  e  formazione,
da  eseguire con singoli contratti, tenendo conto della necessita' di
adeguare  gli  obiettivi  al  conseguimento  di  una  pluralita'   di
risultati acquisibili alla proprieta' dello Stato;
                              Decreta:
                               Art. 1.
  1.  Il  Programma  nazionale  di  ricerca e formazione sui farmaci,
finalizzato allo  sviluppo  di  tecnologie  fortemente  innovative  e
strategiche, suscettibili di traduzione industriale nel medio periodo
-  definito dal Ministro dell'universita' e della ricerca scientifica
e tecnologica ed approvato dal CIPE con delibera del 13  aprile  1994
pubblicata  nella  Gazzetta  Ufficiale  n. 173 del 26 luglio 1994 per
l'attivazione di contratti per un ammontare complessivo  di  lire  99
miliardi,  di  cui  90  miliardi di lire per attivita' di ricerca e 9
miliardi di lire per attivita' di formazione -  e'  articolato  nelle
sottoelencate  tematiche,  comprensive  degli oggetti specifici delle
ricerche e delle relative attivita' di formazione.
AREA ATEROSCLEROSI.
TEMA 1: Nuove prospettive nella prevenzione del danno d'organo
   (biologia, farmacologia e clinica della parete vascolare).
Oggetto della ricerca.
  Sviluppo di modelli sperimentali e metodologie  che  consentano  la
valutazione dei fattori che determinano il danno vascolare e il danno
d'organo.  Messa  a punto di modelli sperimentali (in vitro, ex vivo,
in vivo) e/o clinici atti  a  valutare  il  ruolo  l'interazione  tra
parete  vascolare  e  cellule  del  sangue,  e la possibile capacita'
modulatoria di fattori di crescita e  citochine.  Messa  a  punto  di
modelli     sperimentali     e/o     clinici    di    ischemia    e/o
ischemia-riperfusione  atti  a  valutare  la   dinamica   biochimica,
cellulare  e  funzionale  del  danno  d'organo e il comportamento del
microcircolo.  Sviluppo  o  messa  a  punto  di  metodologie  e,  ove
necessario,  dei protocolli diagnostici e terapeutici atti a studiare
in  vivo  e/o  in  vitro  quei   parametri   biochimici,   cellulari,
funzionali,  e  anatomici  che  caratterizzano  il  modello e la loro
evoluzione   spontanea    e    sotto    trattamento    farmacologico.
Individuazione  di  nuovi indirizzi per lo sviluppo di farmaci, o per
la utilizzazione di farmaci esistenti, aventi attivita' sulla  parete
vascolare e sulla sua omeostasi, in condizioni normali e patologiche,
ai  fini  della  prevenzione  o  attenuazione  del  danno vascolare e
tissutale. Valutazione sui modelli e con  le  metodologie  sviluppate
degli effetti delle specie farmacologiche considerate. Definizione di
protocolli  terapeutici  pilota in condizioni clinicamente rilevanti.
La ricerca si articola in quattro sottotemi:
   sviluppo di modelli sperimentali di aterogenesi e/o di trombosi in
vitro  ed ex-vivo, o modelli sperimentali animali e nell'uomo, idonei
a consentire  lo  studio  degli  effetti  di  lipoproteine  native  o
modificate, citochine e fattori di crescita, altri fattori vasoattivi
e stimoli infiammatori.  Tali modelli, nell'uomo potranno comprendere
l'evoluzione  spontanea  o  accelerata  dell'aterosclerosi nativa, la
ristenosi  dopo  angioplastica,   la   vasculopatia   omocistinemica.
Sviluppo   di   modelli   di  ischemia-riperfusionee  di  modelli  di
valutazione della risposta del microcircolo all'insulto  ischemico  o
alla    riperfusione    post-ischemica.    Valutazione   in   termini
costo/benefici rispetto ai modelli in uso;
   sviluppo o messa a punto di metodologie e  protocolli  diagnostici
atti  a  documentare  e  misurare  in  vivo e/o in vitro, nel modello
sperimentale e/o clinico, parametri biochimici, cellulari, funzionali
e anatomici  idonei  a  valutare  le  caratteristiche  rilevanti  dei
modelli  e  la  loro  possibile  evoluzione spontanea e sotto stimoli
farmacologici.  Le  variabili  sperimentali  potranno   riferirsi   a
metodiche  quali:  misurazione  dei  livelli di espressione genica di
prodotti  regolatori  e  verifica  del  loro  sito  di   espressione;
misurazione della produzione di molecole attive, della loro attivita'
biologica  e  di attivita' metaboliche rilevanti; sistemi di immagine
quantitativi utilizzanti diapositive per  immagini  per  studiare  la
progressione/regressione    dell'aterosclerosi.   Validazione   delle
metodologie   e   dei   protocolli   sviluppati   attraverso    prove
statisticamente significative;
   studio  di  nuovi  indirizzi  per  lo  sviluppo  di nuove molecole
interferenti sui meccanismi implicati nella formazione  della  placca
aterosclerotica  e  nel  danno  d'organo.  Valutazione  dei possibili
impieghi terapeutici di classi di  farmaci  noti  quali  ad  esempio:
calcio-antagonisti,  ACE-inibitori,  eparine  ed eparinoidi, irudina,
anticoagulanti orali, nitroderivati, inibitori dell'HMGCoA-reduttasi,
nonche',  di  interventi  dietetico-nutrizionali  quali  ad   esempio
l'assunzione  di  acidi  grassi  mono- e poli-insaturi, antiossidanti
naturali, oligo-elementi. Valutazione delle specie  farmacologiche  e
delle  modalita' terapeutiche individuate, mediante la verifica delle
variazioni  dei  parametri  biochimici,  metabolici,   funzionali   o
strutturali   nei  modelli  messi  a  punto  nel  secondo  sottotema.
Valutazione della farmacocinetica, della  biotrasformazione  e  della
distribuzione  tissutale  e  d'organo  dei  farmaci,  anche  mediante
tecniche  innovative  quale  ad  esempio  la  marcatura  con  isotopi
emittenti di positroni;
   sviluppo  di studi clinici controllati e definizione di protocolli
di valutazione dell'efficacia  clinica  delle  specie  farmacologiche
considerate,  mediante  tecniche  quali:  misurazioni  invasive e non
della  evoluzione  dell'aterosclerosi  nativa  dei   suoi   correlati
funzionali  e  umorali;  valutazione  di  situazioni di aterosclerosi
"accelerata"  quali  la  stenosi  da  bypass  aorto-coronarici  o  la
ristenosi   di   vasi   sottoposti  ad  angioplastica  transluminale;
valutazione  di  interventi  di  prevenzione  secondaria  di   eventi
vascolari  connessi  con  la  patologia  aterosclerotica; valutazione
della mortalita'  o  dell'incidenza  di  ictus  cerebro-vascolare  in
pazienti con precedenti attacchi ischemici transitori, o vasculopatia
periferica.  Valutazione  in  termini di costo/benefici rispetto alla
prassi in uso.
  Tempo: La durata massima della ricerca non deve superare i 36 mesi.
  Spesa:  la  spesa  massima,  comprensiva  di IVA, non deve superare
18.000 milioni di lire.
Attivita' di formazione.
  Formazione  di  ricercatori  e/o  tecnici   altamente   qualificati
orientati  allo  studio  della  problematica  inerente  la  biologia,
fisiologia, farmacologia e clinica della  parete  vascolare  ed  alla
prevenzione  e  trattamento  delle condizioni favorenti lo stabilirsi
della lesione aterosclerotica. Sviluppo di competenze sulle  tecniche
biochimiche,  cellulari,  funzionali  e  di immagine per lo studio di
condizioni   patologiche.   Acquisizione    di    conoscenze    sulle
problematiche   di   gestione   delle   attivita'  di  ricerca  e  di
trasferimento di tecnologie, anche con riferimento  alle  interazioni
con il mercato. I relativi percorsi formativi devono avere una durata
non inferiore a due anni.
  Tempo:  La  durata  massima  dell'attivita'  non deve superare i 36
mesi.
  Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non  deve  superare  i
1.800 milioni di lire.
TEMA  2:  Nuovi  meccanismi  fisiopatologici suscettibili di sviluppi
farmacologici (insulinoresistenza e aterosclerosi).
Oggetto della ricerca.
  Studio  dell'insulinoresistenza  primaria  in  modelli  animali  ed
umani.  Studio dei meccanismi attraverso i quali l'insulinoresistenza
e/o  l'iperinsulinemia  alterano  la  tolleranza  al   glucosio,   il
metabolismo  dei  lipidi,  la pressione arteriosa, la fibrinolisi, il
trofismo del tessuto muscolare liscio della parete vasale. Studio del
ruolo dell'insulinoresistenza  nelle  alterazioni  del  microcircolo.
Sviluppo  di  modelli  animali  di insulinoresistenza per valutarne i
meccanismi biochimici e tissutali. Messa a punto  e  applicazione  di
tecniche   in   vivo   per   la   misura   e   la   caratterizzazione
dell'insulinoresistenza primaria nell'uomo. Valutazione, nei  modelli
e   con  le  metodologie  sviluppate,  degli  effetti  di  interventi
farmacologici, con  molecole  note  o  nuove,  potenzialmente  attive
sull'insulinoresistenza.  Messa  a  punto  di  studi  prospettici  di
intervento  farmacologico.  La  ricerca  si   articola   in   quattro
sottotemi:
   messa    a    punto    di    modelli   sperimentali   animali   di
insulinoresistenza  primaria:   studio   anatomo   funzionale   della
circolazione  sistemica  e  coronarica,  studio  del  metabolismo dei
carboidrati, lipidi,  e  ioni.  Definizione  e  caratterizzazione  di
almeno  un  modello clinico di insulinoresistenza primaria dell'uomo,
con analisi delle implicazioni fisiopatologiche di una ridotta azione
insulinica in soggetti ancora clinicamente sani;
   sviluppo di metodologie, anche mediante  radiotraccianti,  per  lo
studio  dell'insulinoresistenza  in vitro e in vivo. Messa a punto di
tecniche per la misura, la localizzazione d'organo e di tessuto e dei
correlati metabolici dell'insulinoresistenza.  Sviluppo  di  tecniche
per  lo  studio  delle alterazioni anatomofunzionali del microcircolo
nell'animale e nell'uomo. Sviluppo di tecniche quantitative, quali ad
esempio la PET, per lo studio  nell'uomo  del  metabolismo  regionale
miocardico nell'insulinoresistenza;
   valutazione  sperimentale  e  clinica,  sui  modelli e mediante le
metodologie   messi   a    punto,    di    farmaci    attivi    sulla
insulinoresistenza,   quali  gli  antiiperglicemici,  antilipolitici,
antiipertensivi, ipocolesterolemizzanti;
   messa a  punto  di  protocolli  di  trattamento  farmacologico  in
modelli   animali   e  nell'uomo.  Sperimentazione  di  farmaci,  sia
singolarmente che in combinazione, in grado di  ridurre  direttamente
il  difetto  di  sensibilita'  all'insulina  ovvero di correggerne le
conseguenze, in particolare sui grossi vasi e sul microcircolo. Messa
a punto di studi prospettici di intervento farmacologico. Valutazione
costo/benefici delle pratiche terapeutiche sviluppate.
  Tempo:  La  durata  massima  della  ricerca  non  deve  superare  i
trentasei mesi.
  Spesa:  la  spesa  massima, comprensiva di IVA, non deve superare i
7.000 milioni di lire.
Attivita' di formazione.
  Formazione  di  ricercatori  e/o  tecnici  altamente   qualificati,
orientati   allo   studio   dei   meccanismi   attraverso   i   quali
l'insulinoresistenza e/o l'iperinsulinemia alterano la tolleranza  al
glucosio,  il  metabolismo  dei  lipidi,  la  fibrinolisi nonche', la
pressione arteriosa,  il  trofismo  della  muscolatura  liscia  della
parete  e  il  microcircolo.  Sviluppo  di  competenze sulle tecniche
biochimiche,   funzionali,   metaboliche,    incluse    quelle    con
radiotraccianti,   per   lo   studio   della   relativa  problematica
nell'animale  e  nell'uomo,  nonche',  sui   farmaci   attivi   sulla
insulinoresistenza. Acquisizione di conoscenze sulle problematiche di
gestione delle attivita' di ricerca e di trasferimento di tecnologie,
anche  con  riferimento  alle  interazioni con il mercato. I relativi
percorsi formativi devono avere una durata non inferiore a due anni.
  Tempo: La durata massima  dell'attivita'  di  formazione  non  deve
superare i trentasei mesi.
  Spesa:  la  spesa  massima, comprensiva di IVA, non deve superare i
700 milioni di lire.
TEMA 3: Prevenzione della evoluzione sfavorevole a valle del danno
   d'organo (fattori autonomici dell'infarto del miocardio).
Oggetto della ricerca.
  Studio dell'interferenza/influenza dello stato del sistema  nervoso
autonomo   nella  prevenzione  secondaria  di  eventi  sfavorevoli  -
decesso, reinfarto, scompenso grave - in pazienti con  infarto  acuto
del  miocardio.  Messa a punto di metodologie non invasive, di facile
applicabilita' ed alto contenuto informativo, per la valutazione  del
bilancio  simpato-vagale e loro validazione su modelli sperimentali e
clinici di altre cardiopatie con alterazioni  neuroautonomiche  note.
Valutazione  su  di  un  campione  di  pazienti,  selezionato secondo
protocolli  all'uopo  messi  a  punto,  dello   stato   del   sistema
autonomico,  sia  in  fase acuta sia alla dismissione e per almeno un
anno successivo. Studio dell'effetto di farmaci noti nel modulare  lo
stato   neuroautonomico   e   della   loro   influenza  su  preparati
sperimentali e sul numero  di  eventi  nel  post-infarto.  Lo  studio
dovra'   comprendere  anche  categorie  farmacologiche  in  grado  di
correggere le alterazioni del sistema adrenergico in  modo  integrato
e/o  ripristinare  o aumentare il tono vagale. La ricerca si articola
in tre sottotemi:
   messa  a  punto di metodologie diagnostiche non invasive, quali ad
esempio l'analisi della variabilita' della frequenza cardiaca per  la
caratterizzazione  del bilancio autonomico. Le metodologie sviluppate
dovranno essere idonee ad applicazioni su larga  scala  a  protocolli
clinici  nell'infarto  del  miocardio.  Messa  a  punto  di  tecniche
d'immagine, possibilmente quantitative, quali ad esempio la PET,  per
lo  studio  in  vivo  dell'attivita' del sistema neuro-autonomico del
miocardio, quale possibile indice sensibile e specifico  dell'entita'
del  danno.  Correlazione  trasversale,  in  pazienti con infarto del
miocardio, tra gli indici di attivita' neuro-autonomica e almeno  due
indici  prognostici  cardiovascolari  tradizionali. Valutazione delle
metodologie  su  un  campione  di   pazienti   selezionati,   secondo
protocolli  all'uopo  messi  a  punto,  sia  in  fase  acuta sia alla
dimissione e per almeno un anno successivo;
   identificazione di nuovi indirizzi per la utilizzazione di farmaci
appartenenti a classi terapeutiche gia' note e/o per lo  sviluppo  di
nuovi  farmaci  e/o  preparazioni attive sul bilancio simpato-vagale.
Valutazione  dell'efficacia  dei  suddetti  farmaci  nel   ripristino
dell'equilibrio simpato-vagale;
   sviluppo  di  metodologie  atte  a  verificare  la possibilita' di
modificare  la  prognosi  a  breve  e  lungo   termine   dell'infarto
miocardico  acuto,  applicando in studi clinici pilota gli interventi
farmacologici identificati nel secondo sottotema. La  verifica  sara'
effettuata  misurando,  in  presenza  e in assenza del soporaindicato
trattamento farmacologico, l'attivita' del  sistema  neuro-autonomico
anche mediante le metodiche sviluppate nel primo sottotema.
  Tempo:  La  durata  massima  della  ricerca  non  deve  superare  i
trentasei mesi.
  Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non  deve  superare  i
6.000 milioni di lire.
Attivita' di formazione.
  Formazione   di   ricercatori  e/o  tecnici  altamente  qualificati
orientati allo studio dei fattori prognostici in pazienti con infarto
acuto del miocardio con particolare riferimento al ruolo del  sistema
autonomo. Sviluppo di competenze sulle metodologie per la valutazione
del  bilancio  simpato-vagale  e  dei  farmaci  capaci  di modularlo.
Acquisizione di conoscenze  sulle  problematiche  di  gestione  delle
attivita'  di  ricerca  e  di  trasferimento di tecnologie, anche con
riferimento alle interazioni con  il  mercato.  I  relativi  percorsi
formativi devono avere una durata non inferiore ai due anni.
  Tempo:  La  durata  massima  dell'attivita'  di formazione non deve
superare i trentasei mesi.
  Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non  deve  superare  i
600 milioni di lire.
AREA IMMUNITA' E INVECCHIAMENTO.
TEMA  4:  Meccanismi  che  conducono alla compromissione delle difese
dell'anziano (immunodepressione nell'anziano).
Oggetto della ricerca.
  Studio mediante tecniche di biologia  cellulare  e  molecolare  dei
processi  biologici coinvolti nella involuzione senile delle funzioni
immunitarie, nei  confronti  di  agenti  patogeni.  Tali  metodologie
devono   consentire   l'individuazione   degli  aspetti  cellulari  e
molecolari dell'involuzione timica, sia a livello dei  precursori  di
origine   midollare   sia   a  livello  delle  cellule  epiteliali  e
dendritiche che determinano la  selezione  positiva  e  negativa  dei
timociti. Messa a punto di metodologie in grado di stabilire il ruolo
delle  citochine  nei  processi  di  differenziazione intratimica dei
linfociti    durante     l'invecchiamento,     mediante     l'analisi
citofluorimetrica  delle  popolazioni  linfocitarie  periferiche e la
valutazione delle funzioni di tali popolazioni dopo  stimolazione  in
vivo  ed in vitro, con antigeni e mitogeni, sia in animali vecchi sia
nell'uomo anziano. Messa a punto di tecniche di misura dei livelli di
produzione di differenti citochine, stimolanti o inibenti la crescita
linfocitaria, dell'espressione dei loro recettori cellulari  e  della
regolazione  neuro-endocrina  della  risposta  immune  nel  corso  di
invecchiamento.          Valutazione     tecnico-economica      delle
metodologie/tecniche messe a punto rispetto a quelle eventualmente in
uso, con particolare riguardo alla ricaduta applicativa in termini di
strumenti  preventivi  e/o  terapeutici.  Identificazione di molecole
naturali e/o farmaci in grado di modulare, in vitro ed  in  vivo,  la
risposta  anticorpale  e  la  risposta  mitotica delle popolazioni di
linfociti T e B periferici.   Validazione  biologico-  funzionale  in
modelli  sperimentali  animali  e  clinici. La ricerca si articola in
quattro sottotemi:
   messa a punto di modelli sperimentali, in vivo e  in  vitro,  atti
allo  studio  della senescenza del sistema immunitario nell'animale e
nell'uomo. Applicazione dei modelli sviluppati per la definizione del
ruolo del timo, delle citochine, dell'attivazione dei  meccanismi  di
trasduzione     del     segnale,     dell'apoptosi,    dell'aumentata
suscettibilita'  alle  infezioni,  e  per  la  caratterizzazione  del
repertorio  di  specificita'  delle  popolazioni linfocitarie durante
l'invecchiamento.   Valutazione   tecnico/economica    dei    modelli
sviluppati rispetto a quelli eventualmente in uso;
   messa  a punto di metodologie per la diagnosi della senescenza del
sistema  immunitario.  In  particolare,   tali   metodologie   devono
permettere   l'identificazione   dei   fenomeni   genetici  associati
all'invecchiamento, la misura in vivo ed in vitro delle  citochine  e
dei  loro  recettori  cellulari,  la caratterizzazione funzionale dei
linfociti  nei  tessuti  linfatici  centrali  e   periferici   e   la
valutazione   della  risposta  immunitaria  contro  agenti  infettivi
durante   la   senescenza.   Valutazione   tecnico-economica    delle
metodologie messe a punto rispetto a quelle eventualmente in uso, con
particolare  riguardo  alla  ricaduta  applicativa  dei  risultati in
termini  di  messa  a  punto  di  nuovi  strumenti   preventivi   e/o
terapeutici;
   messa  a  punto di metodologie per la definizione dei rapporti tra
sistema  nervoso  centrale,  sistema  nervoso   periferico,   sistema
endocrino    e   sistema   immunitario   durante   il   processo   di
invecchiamento. Le metodologie devono altresi' consentire la corretta
valutazione della modificazione di tali rapporti, indotta da  farmaci
e  da  particolari  condizioni  fisiopatologiche  quali ad esempio lo
stress, le lesioni  cerebrali  e  le  malattie  croniche  in  modelli
sperimentali, nell'animale e nell'uomo. Valutazione dell'efficacia di
farmaci   attivi  nel  controllo  di  tali  interazioni.  Validazione
tecnico-economica delle metodologie messe a punto rispetto  a  quelle
eventualmente   in   uso,  con  particolare  riguardo  alla  ricaduta
applicativa dei risultati in termini di  nuovi  strumenti  preventivi
e/o terapeutici;
   sviluppo  di  metodologie  di  intervento  per  il  ripristino  di
funzioni  immunologiche  depresse  e/o  alterate  nella   senescenza,
attraverso   l'uso   singolo  o  combinato  di  citochine  e  farmaci
immunomodulanti  e   per   il   controllo   di   malattie   infettive
nell'anziano,    attraverso    l'uso    dei   vaccini   e/o   farmaci
immunochemioterapici. Messa a punto di metodologie per la selezione e
lo  sviluppo  di  adiuvanti  per  aumentare  la  potenza  di  vaccini
normalmente  efficaci nei bambini ma inefficaci negli anziani e negli
immunodepressi. Verifica e  validazione  delle  metodologie  messe  a
punto   in   modelli  sperimentali  animali  e  clinici.  Valutazione
tecnico-economica delle metodologie messe a punto rispetto  a  quelle
eventualmente   in   uso,  con  particolare  riguardo  alla  ricaduta
applicativa dei risultati in termini di  nuovi  strumenti  preventivi
e/o terapeutici.
  Tempo:  La  durata  massima  della  ricerca  non  deve  superare  i
trentasei mesi.
  Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non  deve  superare  i
16.000 milioni di lire.
Attivita' di formazione.
  Formazione   di  ricercatori  e/o  tecnici  altamente  qualificati,
orientati allo studio delle interazioni cellulari  e  molecolari  del
sistema   immunitario   e   delle  interconnessioni  neuro-endocrine.
Sviluppo di competenze sulle tecniche immunologiche in  vitro  ed  in
vivo.  Acquisizione  di  conoscenze  sulle  problematiche di gestione
delle attivita' di ricerca e di trasferimento  di  tecnologie,  anche
con  riferimento alle interazioni con il mercato. I relativi percorsi
formativi devono avere una durata non inferiore a due anni.
  Tempo: La durata massima  dell'attivita'  di  formazione  non  deve
superare i trentasei mesi.
  Spesa:  la  spesa  massima, comprensiva di IVA, non deve superare i
1.600 milioni di lire.
TEMA 5: Meccanismi responsabili della patologia immunitaria ad
   insorgenza tardiva (autoimmunita' tardiva).
Oggetto della ricerca.
  Messa  a  punto  di  metodologie  atte  alla  identificazione   dei
meccanismi  immunopatogenetici  che  sono  alla  base  delle malattie
autoimmuni tardive, con particolare riferimento  all'alterazione  dei
processi  di  differenziamento  dei  linfociti T e alla perdita della
tolleranza immunitaria verso i propri costituenti. Definizione  delle
strutture  peptidiche,  sia endogene sia esogene, di natura microbica
coinvolte nella mimesi molecolare della risposta autoimmune. Sviluppo
e  messa  a  punto  di   nuove   metodologie   diagnostiche,   basate
sull'utilizzo   di   anticorpi   specifici   per   le   molecole   di
attivazione/infiammazione,  e  di  approcci  terapeutici  innovativi,
basati  su  tecniche  immunologiche  -  quali  citochine  regolatrici
ricombinanti ed  anticorpi  anti-citochine  e  antiidiotipo  -  e  di
ingegneria  proteica - quali:  peptidi che inibiscono i legami con le
molecole  di  istocompatibilita'  e  le  strutture  recettoriali  dei
linfociti  T  -.  Sviluppo  di  modelli sperimentali e clinici per la
validazione  delle   metodologie   e   degli   approcci   terapeutici
sviluppati.  Valutazione  tecnico-economica delle metodologie messe a
punto rispetto a quelle eventualmente in uso. La ricerca si  articola
in tre sottotemi:
   messa a punto di modelli sperimentali per l'analisi dei meccanismi
immunopatogenetici  che  sono  alla base dell'immunita' tardiva e del
ruolo di regolazione della risposta immune da parte delle  citochine.
Tali   modelli   devono   permettere  la  definizione  degli  aspetti
essenziali e caratterizzanti delle sindromi  autoimmuni  considerate,
in particolare, l'analisi dei deficit di differenziamento e mutazione
dei linfociti T che comportano la perdita della tolleranza periferica
verso  i  propri  costituenti,  con conseguente sviluppo di patologie
autoimmuni (quali MRL/lpr, NZB,  SWR).  I  modelli  devono,  inoltre,
permettere:  l'analisi  delle  relazioni  funzionali  tra la risposta
autoimmune e la risposta anticorpale e  cellulare  verso  determinati
antigeni  di  natura  virale e batterica e/o farmaci; l'analisi delle
interazioni strutturali tra peptidi microbici, con caratteristiche di
superantigeni quali ad esempio tossine proteine da shock  e  molecole
di  istocompatibilita',  e  strutture  recettoriali  dei linfociti T;
l'analisi dell'inducibilita'  della  tolleranza  a  superantigeni  in
corso   di  invecchiamento.  Sviluppo  di  programmi  di  calcolo  ed
algoritmi in grado di definire  le  omologie  e  le  similitudini  di
sequenze  aminoacidiche che possono essere alla base di meccanismi di
mimesi molecolare tra peptidi microbici e peptidi propri. Valutazione
tecnico-economica  dei   modelli   sviluppati   rispetto   a   quelli
eventualmente in uso;
   sviluppo  di  metodologie  per  la diagnosi di processi morbosi di
autoimmunita' tardiva. Produzione di sonde  genetiche  e/o  anticorpi
monoclonali  per l'identificazione e la caratterizzazione di fenomeni
di  autoimmunita'.    Validazione  clinico-funzionale,   su   modelli
sperimentali,  delle  metodologie messe a punto e loro valutazione in
termini di costo/beneficio rispetto a quelle eventualmente in uso;
   messa a punto di metodologie  di  intervento  terapeutico  per  il
trattamento delle malattie autoimmuni tardive in modelli sperimentali
e   clinici.   Tali   metodologie   devono   prevedere  l'impiego  di
vaccinazioni e trattamenti del sistema immunitario, atti a  prevenire
le  infezioni che portano fenomeni di autoimmunita', l'uso di vaccini
a scopo terapeutico, l'uso di  anticorpi  monoclonali  e/o  di  altre
molecole  in  grado  di bloccare l'interazione tra il recettore T per
l'antigene e gli antigeni  propri  o  la  produzione  di  particolari
citochine.  Messa  a  punto di strategie di immunosoppressione basate
sull'utilizzo di linfochine regolatorie e sull'inibizione  selettiva,
mediante anticorpi monoclonali di linfochine pro-infiammatorie, quale
ad  esempio  il  TNF, o di altri farmaci ad azione immunosoppressiva.
Validazione biologico-funzionale delle metodologie sviluppate e  loro
valutazione  in  termini  di  costo-beneficio rispetto agli schemi di
terapia convenzionali.
  Tempo:  La  durata  massima  della  ricerca  non  deve  superare  i
trentasei mesi.
  Spesa:  la  spesa  massima, comprensiva di IVA, non deve superare i
16.000 milioni di lire.
Attivita' di formazione.
  Formazione  di  ricercatori  e   tecnici   altamente   qualificati,
orientati   allo   studio  dei  meccanismi  immunopatogenetici  delle
malattie  autoimmuni,  ed  al  loro  trattamento  mediante   approcci
terapeutici   innovativi.   Sviluppo  di  competenze  sulle  tecniche
immunologiche,  genetiche  e  di  chimica  strutturale  dei  peptidi.
Acquisizione  di  conoscenze  sulle  problematiche  di gestione delle
attivita' di ricerca e di  trasferimento  di  tecnologie,  anche  con
riferimento  alle  interazioni  con  il  mercato.  I singoli percorsi
formativi devono avere una durata non inferiore a due anni.
  Tempo: La durata massima  dell'attivita'  di  formazione  non  deve
superare i trentasei mesi.
  Spesa:  la  spesa  massima, comprensiva di IVA, non deve superare i
1.600 milioni di lire.
AREA CARDIOMIOPATIE PRIMITIVE.
TEMA 6: Meccanismi cellulari, vascolari e regolatori dell'ipertrofia
   miocardica (Cardiomiopatia ipertrofica primitiva).
Oggetto della ricerca.
  Studio dei meccanismi coinvolti nella patogenesi e nella evoluzione
della cardiomiopatia ipertrofica e, piu' in generale, dell'ipertrofia
miocardica in modelli sperimentali, animali e/o umani. Valutazione di
possibili indici strumentali di  diagnosi  precoce  e  di  evoluzione
della  malattia  ipertrofica del miocardio su popolazioni di pazienti
con  cardiomiopatia  ipertrofica  in  fase  preclinica  ed  in   fase
conclamata  e di pazienti con ipertrofia miocardica secondaria. Messa
a punto di metodologie e tecniche, invasive e non, per lo studio  dei
meccanismi      fisiopatologici      di     possibili     alterazioni
metabolico/funzionali, umorali, molecolari e morfologiche,  coinvolte
nell'insorgenza  e nella progressione della malattia. Identificazione
di classi di farmaci, gia' disponibili ma con diverse applicazioni, o
di nuova  concezione,  atti  a  conseguire  effetti  specifici  sulle
principali  alterazioni presenti in fase precoce e nella progressione
della patologia. La ricerca si articola in quattro sottotemi:
   definizione di modelli clinici di cardiopatia ipertrofica relativi
rispettivamente a pazienti  con  malattia  in  fase  conclamata  e  a
pazienti  con  malattia  in  fase  iniziale  o  a potenziale rischio,
individuati secondo criteri quali il vaglio dei familiari di soggetti
affetti o il vaglio di pazienti con  aritmie  ventricolari.  Messa  a
punto   di   almeno   un   modello   sperimentale  di  cardiomiopatia
ipertrofica.  Sviluppo  e  applicazione  di  almeno  una  tecnica  di
isolamento dei miociti da cuori ipertrofici;
   sviluppo  e  applicazione,  sui  modelli  clinici  individuati, di
metodologie atte alla valutazione  di  alterazioni  del  microcircolo
coronarico,  del  metabolismo  e  delle  proprieta'  contrattili  del
miocardio,  dell'equilibrio   elettrico,   del   profilo   endocrino,
autocrino e neuroormonale. Tali metodologie dovranno, in particolare,
considerare  lo  studio  in vivo, mediante tomografia ed emissione di
positroni, dello stato del sistema neuroautonomico e del microcircolo
del  miocardio,  dei   meccanismi   di   controllo   della   funzione
cardiovascolare  e  della  proliferazione  cellulare  sia  locali che
sistemici,  quale  il  sistema  renina-angiotensina-aldosterone,   il
sistema  catecolaminergico  e i fattori endogeni circolanti ad azione
inotropa;
   identificazione,  sulla  base  delle  metodologie  sviluppate,  di
almeno  due  classi  di  farmaci,  che con meccanismo specifico siano
capaci di indurre la regressione dell'ipertrofia  miocardica  e/o  di
modificare    le    alterazioni    microcircolatorie,    metaboliche,
contrattili, elettriche e quelle  che  coinvolgono  i  meccanismi  di
controllo  ad  esse  associate.  Valutazione  clinica,  sulla base di
protocolli di studio farmacologici in acuto o a breve e medio termine
appositamente elaborati;
   sviluppo  di  almeno  due studi farmacologici cronici, indirizzati
rispettivamente a  valutare  l'impatto  di  una  terapia  mirata  sul
miglioramento  del  danno d'organo e alla prevenzione dell'evoluzione
delle forme precliniche della malattia ipertrofica del miocardio.
  Tempo:  La  durata  massima  della  ricerca  non  deve  superare  i
trentasei mesi.
  Spesa:  la  spesa  massima, comprensiva di IVA, non deve superare i
6.000 milioni di lire.
Attivita' di formazione.
  Formazione  di  ricercatori  e/o  tecnici  altamente   qualificati,
orientati  allo  studio dei meccanismi fisiopatologici di regolazione
del microcircolo coronarico, del  metabolismo,  riserva  contrattile,
stabilita'  elettrica  del miocardio nonche' dei sistemi di controllo
neuroumorali dell'apparato cardiovascolare e delle classi di  farmaci
suscettibili   di   produrre   effetti   sui  possibili  determinanti
dell'ipertrofia cardiaca. Acquisizione di competenze  sulle  tecniche
di   studio   sperimentali   e  cliniche  dei  meccanismi  coinvolti.
Acquisizione di conoscenze  sulle  problematiche  di  gestione  delle
attivita'  di  ricerca  e  di  trasferimento di tecnologie, anche con
riferimento alle interazioni con  il  mercato.  I  relativi  percorsi
formativi devono avere una durata non inferiore a due anni.
  Tempo:  La  durata  massima  dell'attivita'  di formazione non deve
superare i trentasei mesi.
  Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non  deve  superare  i
600 milioni di lire.
TEMA 7: Meccanismi cellulari, circolatori e regolatori della
   insufficienza cardiaca (cardiomiopatia dilatativa primitiva).
Oggetto della ricerca.
  Studio dei meccanismi coinvolti nella patogenesi e nella evoluzione
della    cardiomiopatia    dilatativa    e,    piu'    in   generale,
dell'insufficienza cardiaca in modelli sperimentali, animali e umani.
Valutazione dei possibili indici strumentali di diagnosi precoce e di
evoluzione  della  malattia,  su  due  popolazioni  di  pazienti  con
cardiomiopatia  dilatativa  in  fase  iniziale ed in fase conclamata,
appositamente    selezionate.    Individuazione    dei     meccanismi
fisiopatologici di possibili alterazioni del microcircolo coronarico,
del   metabolismo,   della   riserva  contrattile,  della  stabilita'
elettrica del miocardio, dell'assetto immunologico e dei  sistemi  di
controllo  cardiovascolare  endocrini, autocrini e neuroormonali, che
si accompagnano o contribuiscono a determinare la malattia  o  alcuni
suoi aspetti peculiari. Sviluppo di metodologie applicabili a modelli
animali,  appositamente messi a punto, e di tecniche, invasive e non,
utilizzabili  nei  modelli  clinici   considerati.   Identificazione,
mediante  le  metodologie  messe  a  punto, di classi di farmaci gia'
disponibili ma con diverse applicazioni, ovvero di nuova  concezione,
atti a conseguire effetti specifici sui principali parametri alterati
nella cardiopatia dilatativa primitiva. La ricerca si articola in tre
sottotemi:
   definizione  di  modelli  clinici  di  cardiomiopatia  dilatativa,
relativi sia a  pazienti  con  malattia  in  fase  conclamata  sia  a
pazienti con malattia in fase iniziale o potenziale. Messa a punto di
almeno un modello sperimentale di cardiomiopatia dilatativa. Sviluppo
e applicazione della tecnica di isolamento dei miociti da cuori umani
e animali affetti dalla malattia;
   sviluppo  e  applicazione,  nei  modelli  clinici identificati nel
primo sottotema,  di  metodologie  atte  a  valutare  le  alterazioni
caratteristiche  della  cardiomiopatia  dilatativa,  quali ad esempio
quelle  relative  al   microcircolo   coronarico,   alle   proprieta'
contrattili  del  miocardio,  all'equilibrio  elettrico,  all'assetto
immunologico e  al  profilo  endocrino,  autocrino  e  neuroormonale.
Devono  in  particolare  essere  sviluppate tecniche per lo studio in
vivo, anche  mediante  tomografia  ad  emissione  di  positroni,  del
microcircolo  coronarico e dell'attivita' del sistema neuroautonomico
e dei meccanismi di  controllo  della  funzione  cardiovascolare  sia
locali        che       sistemici,       quali       il       sistema
renina-antiotensina-aldosterone,  il  sistema  catecolaminergico,   i
fattori  endogeni  circolanti  ad  azione inotropa, vasodilatatrice e
natriuretica;
   valutazione, mediante  le  metodologie  sviluppate  nei  sottotemi
precedenti,   dell'effetto   specifico   di  farmaci  sui  meccanismi
fisiopatologici  studiati,  allo   scopo   di   indurre   regressione
dell'insufficienza   cardiaca   o   di   modificare   le  alterazioni
microcircolatorie,     metaboliche,     contrattili,      elettriche,
immunologiche  e  quelle che coinvolgono i meccanismi di controllo ad
esse associate. Messa a punto di protocolli di  studio  farmacologici
in  acuto  e a medio termine per la valutazione clinica degli effetti
delle  classi  di  farmaci  individuate.  Messa  a  punto  di   studi
farmacologici  a  lungo termine per valutare l'impatto di una terapia
mirata sul miglioramento  del  danno  d'organo  e  sulla  prevenzione
dell'evoluzione delle forme precliniche della malattia.
  Tempo:  La  durata  massima  della  ricerca  non  deve  superare  i
trentasei mesi.
  Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare  gli
8.000 milioni di lire.
Attivita' di formazione.
  Formazione   di  ricercatori  e/o  tecnici  altamente  qualificati,
orientati allo studio dei meccanismi fisiopatologici  di  regolazione
del  microcircolo  coronarico,  del metabolismo, riserva contrattile,
stabilita'   elettrica   del   miocardio   nonche'   dei   meccanismi
immunologici  e  neuroumorali  che  possono  interferire con lo stato
contrattile del miocardio,  e  delle  classi  di  farmaci  capaci  di
migliorare   direttamente   o  indirettamente  la  funzione  cardiaca
interferendo coi meccanismi sopradetti. Sviluppo di competenze  sulle
tecniche  di studio sperimentali e cliniche dei meccanismi coinvolti.
Acquisizione di conoscenze  sulle  problematiche  di  gestione  delle
attivita'  di  ricerca  e  di  trasferimento di tecnologie, anche con
riferimento alle interazioni con  il  mercato.  I  relativi  percorsi
formativi devono avere una durata non inferiore a due anni.
  Tempo:  La  durata  massima  dell'attivita'  di formazione non deve
superare i trentasei mesi.
  Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare  gli
800 milioni di lire.
AREA MALATTIE ORFANE.
TEMA 8: Aspetti epidemiologici, nosologici ed organizzativi delle
   malattie rare.
Oggetto della ricerca.
  Sviluppo   di   un   sistema   informativo   per   la   valutazione
dell'incidenza sulla popolazione di tutte le malattie rare  afferenti
ad  almeno  due specialita' mediche. Realizzazione per tali patologie
di una banca dati contenente  le  principali  informazioni  quali  la
sintomatologia,  la  storia naturale, la patogenesi, la prognosi e la
eventuale terapia, identificando inoltre i centri italiani ed  esteri
con  specifiche  competenze.  Messa a punto di una metodologia per la
diffusione delle informazioni raccolte,  utilizzando  anche  tecniche
multimediali,   nei   confronti   di   personale   medico  anche  non
specialistico. Sviluppo  e  messa  a  punto  di  una  metodologia  di
supporto  alla  diagnostica  ed  alla  terapia  delle  malattie rare.
Attuazione di uno studio pilota di almeno cinque delle malattie  rare
prescelte,  selezionate  sulla base della loro presenza in almeno una
delle regioni italiane e significative in quanto ad effetti  sociali,
invalidanti  e  di  morbilita',  per  stabilirne  la  familiarita'  e
riconoscerne i  fattori  di  rischio.  Studio  e  classificazione  di
farmaci   esistenti,   utili  per  la  terapia  delle  malattie  rare
individuate. Realizzazione di almeno uno studio  clinico  controllato
mediante   l'utilizzo   dei   farmaci   selezionati   e   valutazione
dell'efficacia della terapia rispetto a quelle attualmente in uso. La
ricerca si articola in due sottotemi:
   valutazione, relativamente ad almeno  due  differenti  specialita'
mediche, dell'incidenza delle malattie rare sulla popolazione e messa
a  punto  di  una  metodologia  che permetta di affrontarne lo studio
epidemiologico, nosologico ed  organizzativo.  Realizzazione  di  una
banca dati di tipo descrittivo, comprendente informazioni relative ad
almeno  cento  delle  patologie  considerate.  Per ciascuna patologia
dovranno essere acquisiti i dati concernenti  la  sintomatologia,  la
storia  naturale,  la  patogenesi,  la  prognosi e, ove esistente, la
terapia; dovranno inoltre essere identificati i  centri  italiani  ed
esteri   con   specifiche  competenze  nonche',  le  associazioni  di
familiari o le fondazioni di ricerca  esistenti.  Predisposizione  di
schede  informative  sulle suddette patologie, realizzate su supporti
informatici adatti ad una facile diffusione ed utilizzazione da parte
di personale medico anche non specialistico;
   selezione tra le patologie identificate nel  primo  sottotema,  di
almeno  cinque  malattie  rare,  in almeno due differenti specialita'
mediche, significative in quanto ad effetti sociali, invalidanti e di
morbilita', e  presenti  in  almeno  una  regione  italiana,  per  la
definizione di un modello metodologico sperimentale, di supporto alla
attivita'  diagnostica  e  terapeutica.  Studio  e classificazione di
farmaci utili per la  terapia  delle  suddette  patologie,  anche  in
funzione  della  individuazione  delle  piu'  corrette  modalita'  di
raccolta e distribuzione dei  farmaci  stessi  ai  fini  di  un  loro
ottimale  utilizzo.  Sviluppo  di  uno  studio clinico approfondito e
controllato su almeno  una  delle  malattie  considerate,  impiegando
farmaci gia' disponibili nella farmacopea internazionale. Valutazione
degli  effettivi  miglioramenti  conseguenti gli approcci terapeutici
messi a punto.
  Tempo:  La  durata  massima  della  ricerca  non  deve  superare  i
trentasei mesi.
  Spesa:  la  spesa  massima, comprensiva di IVA, non deve superare i
6.000 milioni di lire.
Attivita' di formazione.
  Formazione di ricercatori e/o di  tecnici  altamente  specializzati
per  gli  studi  epidemiologici  e  per gli studi clinici controllati
sulle malattie rare. Sviluppo di competenze sulla gestione  dei  dati
relativi  alla  diagnostica,  alla  patogenesi  ed alla terapia delle
malattie  rare.    Aquisizione  di  conoscenze sulle problematiche di
gestione delle attivita' di ricerca e di trasferimento di tecnologie,
anche con riferimento alle interazioni con  il  mercato.  I  relativi
percorsi formativi devono avere una durata non inferiore a due anni.
  Tempo:  La  durata  massima  dell'attivita'  di formazione non deve
superare i trentasei mesi.
  Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non  deve  superare  i
600 milioni di lire.
TEMA 9: Aspetti genetici, biochimici, diagnostici e
  terapeutici delle malattie rare.
Oggetto della ricerca.
  Messa a punto di un modello, potenzialmente generalizzabile, per lo
studio  di  malattie  rare  al  fine  di  identificare  piu' efficaci
interventi terapeutici. Selezione di una malattia rara  significativa
in  quanto ad effetti sociali, invalidanti e/o di mortalita'. Messa a
punto di modelli sperimentali per la identificazione  di  alterazioni
biochimiche  e  molecolari alla base della malattia. Messa a punto di
sostanze chimiche e di modalita' terapeutiche per  intervenire  sulle
alterazioni  individuate. Messa a punto di metodologie per lo studio,
in soggetti portatori della malattia,  delle  alterazioni  genetiche,
biochimiche e/o cellulari e/o funzionali. Sviluppo di nuove procedure
diagnostiche  e/o  ottimizzazione  di  quelle  esistenti. Validazione
dell'efficacia  dei  nuovi  interventi  terapeutici  messi  a   punto
mediante   protocolli   sperimentali   relativi  a  studi  clinici  e
controllati. La ricerca si articola in due sottotemi:
   selezione, nell'ambito  delle  malattie  rare,  di  una  patologia
significativa  in  quanto  ad  effetti  sociali  invalidanti  e/o  di
mortalita'  per  la  quale  non  risultino  definite   modalita'   di
intervento  terapeutico  efficace.  Messa  a  punto,  per la malattia
selezionata, di almeno un nuovo modello sperimentale  scelto  tra  le
colture  in  vitro, i ceppi di animali portatori di malattia analoga,
gli  animali  transgenici.  Identificazione  del  e/o   dei   difetti
biochimici  presenti  nel  modello di patologia ed identificazione di
almeno  una  alterazione  molecolare  aggredibile  alla  base   della
malattia.   Valutazione   della  applicazione  del  modello  e  delle
metodologie sviluppate per lo studio di altre patologie rare. Messa a
punto di metodologie per lo studio in pazienti affetti dalla predetta
malattia  delle  alterazioni  biochimiche   riportate   nel   modello
sperimentale,  utilizzando  tecniche  in  vitro  e/o in vivo, come ad
esempio  le  tecniche  di  biologia  molecolare.  Sviluppo  di  nuove
metodologie  diagnostiche in vitro e in vivo, utilizzando i risultati
ottenuti;
   messa a punto di modalita' terapeutiche e di sostanze chimiche per
la modificazione del/dei difetti individuati. Tali modalita' potranno
essere individuate tra: farmaci  convenzionali,  enzimi  sostitutivi,
sostanze  endogene  ottenute  per estrazione o attraverso tecniche di
DNA ricombinante, terapia genica basata su cellule somatiche. Messa a
punto di  trattamenti  a  breve  o  medio  termine  per  la  verifica
dell'efficacia  di  tali  mezzi  terapeutici utilizzando le metodiche
cliniche  convenzionali  e  le  metodologie  sviluppate   nel   primo
sottotema.  Elaborazione  di  protocolli  clinici ad adeguata potenza
statistica per la valutazione controllata dell'efficacia  terapeutica
dei suddetti mezzi terapeutici.
  Tempo:  La  durata  massima  della  ricerca  non  deve  superare  i
trentasei mesi.
  Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non  deve  superare  i
3.000 milioni di lire.
Attivita' di formazione.
  Formazione   di   ricercatori  e/o  tecnici  altamente  qualificati
orientati allo studio di nuovi principi attivi per la  terapia  delle
malattie  rare. Acquisizione di competenze sulle tecniche biochimiche
e farmacodinamiche in vitro o in  vivo.  Acquisizione  di  conoscenze
sulle  problematiche  di  gestione  delle  attivita'  di ricerca e di
trasferimento di tecnologie, anche con riferimento  alle  interazioni
con il mercato. I relativi percorsi formativi devono avere una durata
non inferiore a due anni.
  Tempo:  La  durata  massima  della  ricerca  non  deve  superare  i
trentasei mesi.
  Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non  deve  superare  i
300 milioni di lire.
TEMA 10: Aspetti terapeutici relativi alla chemioterapia e/o alla
   vaccinazione  in  malattie  ad alto impatto sanitario nei Paesi in
   via di sviluppo (malaria, lebbra, tubercolosi).
Oggetto della ricerca.
  Sviluppo di  nuovi  approcci  orientati  alla  prevenzione  e/o  al
miglioramento di terapie gia' esistenti per malattie infettive, quali
la malaria, la lebbra e la tubercolosi, ovvero per altre patologie di
equivalente  rilevanza in termini di impatto sociale nei Paesi in via
di sviluppo. Messa a punto di metodologie  per  l'identificazione  di
nuove  molecole  biologiche in grado di intervenire su una delle fasi
del complesso ciclo patogenetico della malaria e di  almeno  un'altra
delle  suddette  malattie  infettive,  e  per  la  determinazione dei
meccanismi biochimici che sottendono  alla  resistenza  farmacologica
dell'agente  infettivo.  Validazione  su  modelli  sperimentali delle
metodologie sviluppate e  valutazione  tecnico-economica  rispetto  a
quelle eventualmente in uso. La ricerca si articola in tre sottotemi:
   messa  a punto di metodologie per l'individuazione, la selezione e
la caratterizzazione, in termini  di  attivita',  di  nuove  molecole
biologiche  in  grado  di intervenire su una delle fasi del complesso
ciclo patogenetico della malaria  e  di  almeno  un'altra  patologia,
scelta tra malattie infettive ad elevato impatto sociale nei Paesi in
via   di   sviluppo.   Validazione   su  modelli  sperimentali  delle
metodologie  messe  a  punto  e  loro  valutazione  tecnico-economica
rispetto  a  quelle eventualmente in uso, con particolare riferimento
alla comparazione tra le molecole identificate e  quelle  attualmente
gia' impiegate in profilassi;
   messa  a  punto  di  metodologie in grado di definire i meccanismi
biochimici che sottendono alla resistenza ai farmaci tradizionali  da
parte  dell'agente  infettivo responsabile della malaria e dell'altra
malattia infettiva prescelta. Validazione, su  modelli  sperimentali,
delle metodologie messe a punto e loro valutazione tecnico- economica
rispetto  a  quelle  eventualmente  in uso. Sviluppo di strategie per
riportare l'agente infettivo alla sua  normale  sensibilita'  e  loro
valutazione in termini di costo/beneficio;
   messa  a  punto  della metodologia per la realizzazione di vaccini
per la malaria e per  l'altra  malattia  infettiva  individuata  come
oggetto    della   ricerca.   Valutazione   tecnico-economica   della
metodologia messa a punto, rispetto a quelle eventualmente in  uso  o
rispetto  a differenti approcci in corso di sviluppo, con particolare
riferimento alla ricaduta applicativa dei  risultati  in  termini  di
prevenzione.
  Tempo:  La  durata  massima  della  ricerca  non  deve  superare  i
trentasei mesi.
  Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non  deve  superare  i
4.000 milioni di lire.
Attivita' di formazione.
  Formazione   di   ricercatori   e  tecnici  altamente  qualificati,
orientati allo studio delle malattie infettive dei Paesi  in  via  di
sviluppo.   Acquisizione   di  competenze  sulle  tecniche  chimiche,
biochimiche,  immunologiche   e   farmacologiche.   Acquisizione   di
conoscenze sulle problematiche di gestione delle attivita' di ricerca
e   di  trasferimento  di  tecnologie,  anche  con  riferimento  alle
interazioni con il mercato. I singoli percorsi formativi devono avere
una durata non inferiore a due anni.
  Tempo: La durata massima  dell'attivita'  di  formazione  non  deve
superare i trentasei mesi.
  Spesa:  la  spesa  massima, comprensiva di IVA, non deve superare i
400 milioni di lire.