IL MINISTRO DELL'INTERNO
                    delegato per il coordinamento
                       della protezione civile
  Visto l'art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
  Visto il decreto del Presidente  del Consiglio dei Ministri in data
24  maggio  1996  che  delega le  funzioni  del  coordinamento  della
protezione  civile di  cui alla  legge 24  febbraio 1992,  n 225,  al
Ministro dell'interno;
  Visto il proprio decreto in data 5 giugno 1996 con il quale vengono
delegate al Sottosegretario di Stato prof. Franco Barberi le funzioni
di cui alla legge 24 febbraio 1992, n. 225, con esclusione del potere
di ordinanza di cui all'art. 5 della medesima legge;
  Visto il decreto del Presidente  del Consiglio dei Ministri in data
14 ottobre 1997 concernente la deliberazione dello stato di emergenza
nel comune di Niscemi colpito da un vasto dissesto idrogeologico;
  Considerato  che tale  evento calamitoso  ha causato  ingenti danni
alle infrastrutture pubbliche e al patrimonio abitativo, produttivo e
culturale;
  Accertato a  seguito di sopralluogo  effettuato in data  13 ottobre
1997 da  esperti della  commissione grandi  rischi l'esistenza  di un
effettivo pericolo incombente per la pubblica e privata incolumita';
  Ravvisata la necessita' di  disporre l'attuazione urgente del primo
soccorso  per   l'assistenza  alla   popolazione  e   alle  attivita'
produttive  nonche'  degli  interventi   finalizzati  alla  messa  in
sicurezza dell'abitato di Niscemi, alla tutela della salute pubblica,
al   recupero  delle   condizioni  di   agibilita',  abitabilita'   e
funzionalita'   di   parte   delle   abitazioni   private   e   delle
infrastrutture  pubbliche   danneggiate,  alla   ricostruzione  delle
infrastrutture pubbliche non piu'  utilizzabili e alla costruzione di
nuovi alloggi da destinare ai nuclei familiari le cui abitazioni sono
da  demolire e  di una  idonea area  artigianale dove  trasferire gli
insediamenti produttivi danneggiati;
  Ravvisata altresi' l'urgenza di procedere al monitoraggio dell'area
in  frana,   all'acquisizione  degli  elementi   tecnici  conoscitivi
preliminari e alla successiva  redazione del progetto di sistemazione
dell'area in frana;
  Visto  l'art.  1   del  decreto-legge  26  luglio   1996,  n.  393,
convertito, con modificazioni, nella legge 25 settembre 1996, n. 496,
che  prevede  uno stanziamento  di  lire  250 miliardi  per  dissesti
idrogeologici  nella regione  sicilianae la  successiva ordinanza  n.
2621  del 1  luglio 1997  del Ministro  dell'interno delegato  per il
coordinamento  della  protezione  civile,   con  la  quale  e'  stato
approvato  il programma  di interventi  su dissesti  idrogeologici da
realizzare con i predetti fondi;
  Vista la  richiesta dell'assessore regionale alla  presidenza della
regione siciliana  di rimodulazione del  piano, avanzata con  nota n.
5684  del   22  ottobre  1997,   ai  sensi  dell'art.  2,   comma  7,
dell'ordinanza n. 2621 del 1 luglio 1997;
  Considerato che l'art. 3, comma 8, della predetta ordinanza prevede
la possibilita' di rimodulare  il piano introducendo anche interventi
non in programma;
  Vista  l'ordinanza  n.   2428  del  3  aprile   1996  del  Ministro
dell'interno delegato  per il  coordinamento della  protezione civile
pubblicata nella  Gazzetta Ufficiale della Repubblica  italiana n. 85
dell'11 aprile  1996 concernente misure per  fronteggiare l'emergenza
idrica nella regione  siciliana con la quale all'art. 4,  comma 3, e'
assegnata al commissario delegato per  l'emergenza idrica la somma di
lire tre miliardi  a valere sul capitolo 7615, rubrica  6 dello stato
di  previsione per  l'anno 1996  della Presidenza  del Consiglio  dei
Ministri -  Dipartimento della  protezione civile,  che non  e' stata
utilizzata entro  il termine dello  stato d'emergenza, scaduto  il 31
dicembre  1996, e  risulta giacente  presso la  contabilita' speciale
intestata  al "presidente  della regione  siciliana -  commissario di
Governo per l'emergenza idrica  della regione siciliana" e, pertanto,
puo' essere  revocata ai sensi  dell'art. 8 del decreto-legge  n. 576
del 12 novembre  1996, convertito, con modificazioni,  nella legge 31
dicembre 1996, n. 677;
  Ritenuto che  per fronteggiare  gli interventi  infrastrutturali di
prima emergenza,  per l'eliminazione del pericolo  incombente, per il
soccorso e aiuto alla popolazione e alle attivita' produttive, per il
ritorno alle  normali condizioni di vita,  possono essere utilizzati,
nel rispetto delle  rispettive finalizzazioni parte dei  fondi di cui
alla legge 25 settembre 1996, n. 496, e la somma di lire tre miliardi
assegnata con ordinanza n. 2428 del 3 aprile 1996;
  Visto il decreto del presidente  della regione siciliana n. 221/GAB
del 6 agosto 1996, pubblicato  nella Gazzetta Ufficiale della regione
siciliana n.  47 del 21 settembre  1996, con il quale  viene delegato
l'assessore  alla presidenza  anche  per le  attivita' di  protezione
civile;
  Sentita la  regione siciliana ed  il prefetto di  Caltanissetta che
hanno  formulato specifiche  ulteriori  proposte rispettivamente  con
note n. 5684 del 22 ottobre 1997 e  n. 1184/GAB 20 - 2 del 18 ottobre
1997;
  Sentito il Ministero del lavoro e della previdenza sociale;
  Su  proposta  del Sottosegretario  di  Stato  prof. Franco  Barberi
delegato per il coordinamento della protezione civile;
                              Dispone:
                               Art. 1.
  1. A seguito dell'evento franoso verificatosi nel comune di Niscemi
(Caltanissetta), l'assessore regionale  alla presidenza della regione
siciliana  con   delega  per   la  protezione  civile,   e'  nominato
commissario delegato per attuare  gli interventi di emergenza urgenti
ed indifferibili finalizzati al soccorso della popolazione residente,
all'assistenza della popolazione e  alle attivita' produttive nonche'
gli interventi necessari alla salvaguardia della incolumita' pubblica
e privata  per eliminare situazioni  di pericolo e  garantire l'avvio
della ripresa delle normali condizioni di vita della popolazione.
  2. Per l'espletamento dell'attivita' tecnicoamministrativa connessa
all'attuazione degli  interventi, il  commissario delegato  si avvale
degli uffici della regione, degli enti locali e delle altre pubbliche
amministrazioni  interessate  che   all'uopo  individua  con  proprio
provvedimento.