IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 
 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica in data 28  aprile
2013, con il quale il  prof.  Enrico  Giovannini  e'  stato  nominato
Ministro del lavoro e delle politiche sociali; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 3 maggio 2013  con
il quale la sen. Prof.ssa Maria  Cecilia  Guerra  e'  stata  nominata
Sottosegretario di Stato al lavoro e alle politiche sociali; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 25 giugno 2013 con
il quale alla sen. Prof.ssa Maria Cecilia Guerra, Sottosegretario  di
Stato presso il Ministero del lavoro e delle  politiche  sociali,  e'
attribuito il titolo di Vice Ministro; 
  Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400; 
  Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303; 
  Visto il decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198; 
  Visto il decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85, convertito in  legge,
con modificazioni, dall'art. 1, comma l, della legge 14 luglio  2008,
n. 161; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  Ministri  1°
ottobre 2012, recante  ordinamento  delle  strutture  generali  della
Presidenza del Consiglio dei Ministri e successive modificazioni, ed,
in particolare  l'art.  12  relativo  al  Dipartimento  per  le  pari
opportunita'; 
  Vista  la  Piattaforma  di  azione  adottata  dalla  IV  Conferenza
mondiale delle Nazioni Unite sulle  donne,  svoltasi  a  Pechino  nel
settembre del 1995, e la correlata Dichiarazione; 
  Visti gli articoli 13, 137 e 141, del Trattato sull'Unione europea,
come modificato dal Trattato di Amsterdam, ratificato dal  Parlamento
italiano con la legge 16 giugno 1998, n. 209; 
  Vista la direttiva 2000/43 CE del Consiglio, del  29  giugno  2000,
recepita in Italia dal decreto legislativo 5  luglio  2003,  n.  215,
nonche' la direttiva 2000/78 del Consiglio, del 27 novembre 2000, che
stabiliscono un quadro  generale  per  la  tutela  della  parita'  di
trattamento; 
  Vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea  del  7
dicembre 2000, ed in particolare l'art.  21,  nonche'  l'art.  6  del
Trattato sull'Unione europea; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica  28  aprile  2013,
con il quale la Sen. Josefa Idem e'  stata  nominata  Ministro  senza
portafoglio; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  Ministri  28
aprile 2013, con il quale alla Sen. Josefa Idem  e'  stato  conferito
l'incarico  per  le  pari  opportunita',  lo  sport  e  le  politiche
giovanili; 
  Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 giugno
2013 con il quale sono state delegate al Ministro  senza  portafoglio
Sen. Josefa Idem le funzioni in materia di pari opportunita',  sport,
politiche giovanili e Servizio civile nazionale; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica  27  giugno  2013,
recante accettazione delle dimissioni dalla carica di Ministro  senza
portafoglio rassegnate dalla Sen. Josefa Idem; 
  Ritenuto  opportuno  delegare  al  Ministro  del  lavoro  e   delle
politiche sociali le funzioni in materia di pari opportunita'; 
  Sentito il Consiglio dei Ministri; 
 
                              Decreta: 
 
                               Art. 1 
 
 
                         Delega di funzioni 
 
  l. A decorrere dalla data del presente  decreto,  il  Ministro  del
lavoro e delle politiche sociali, prof. Enrico Giovannini (di seguito
denominato "Ministro") e'  delegato  ad  esercitare  le  funzioni  di
programmazione, indirizzo e coordinamento  di  tutte  le  iniziative,
anche normative, nonche' ogni altra funzione attribuita dalle vigenti
disposizioni al Presidente del Consiglio dei Ministri  nelle  materie
concernenti la promozione  dei  diritti  della  persona,  delle  pari
opportunita'  e  della  parita'  di  trattamento,  la  prevenzione  e
rimozione di ogni forma e causa di discriminazione. 
  2. In particolare, salve le competenze attribuite  dalla  legge  ad
altri Ministri, il Ministro e' delegato: 
  a) a  promuovere  e  coordinare  le  azioni  di  Governo  volte  ad
assicurare l'attuazione delle politiche concernenti  la  materia  dei
diritti e delle pari  opportunita'  di  genere  con  riferimento,  in
particolare, alle aree critiche e agli  obiettivi  individuati  dalla
Piattaforma   di   Pechino,   e   dalla   correlata    Dichiarazione,
particolarmente rispetto ai temi della salute, della  ricerca,  della
scuola e della formazione, dell'ambiente, della famiglia, del lavoro,
delle cariche elettive e della rappresentanza di  genere  nei  luoghi
decisionali economici e politici; 
  b) a promuovere la cultura dei diritti e  delle  pari  opportunita'
nel settore dell'informazione e della comunicazione, con  particolare
riferimento al diritto alla  salute  delle  donne,  alla  prevenzione
sanitaria e alla maternita'; 
  c) a  promuovere  e  coordinare  le  azioni  di  Governo  volte  ad
assicurare la piena attuazione delle politiche  in  materia  di  pari
opportunita'  tra  uomo  e   donna   sul   tema   dell'imprenditoria,
dell'autoimpiego e  del  lavoro,  con  particolare  riferimento  alle
materie della conciliazione dei tempi di vita e  di  lavoro  e  delle
carriere; 
  d) a promuovere la parita' e le  pari  opportunita'  tra  uomini  e
donne nelle Amministrazioni pubbliche; 
  e) ad esercitare le funzioni di  competenza  statale  di  cui  agli
articoli 52, 53, 54 e 55 del decreto legislativo 11 aprile  2006,  n.
198 nonche' quelle previste dal D.P.R. 14 maggio 2007, n. 101; 
  f) ad esercitare le funzioni di  cui  al  decreto-legge  18  maggio
2006, n. 181 , art. l,  comma  19,  lett.  f),  recante  disposizioni
urgenti in materia di riordino delle  attribuzioni  della  Presidenza
del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri  convertito  in  legge  17
luglio 2006, n. 233; 
  g) a promuovere e coordinare  le  azioni  di  Governo  in  tema  di
diritti umani delle donne e diritti delle persone, nonche' le  azioni
di  Governo  volte  a  prevenire  e  rimuovere  tutte  le  forme   di
discriminazione per cause direttamente o indirettamente  fondate  sul
sesso, la razza o l'origine etnica, la  religione  o  le  convinzioni
personali,  la  disabilita',  l'eta',   l'orientamento   sessuale   e
l'identita'  di  genere;  con  riferimento  alle  discriminazioni  di
carattere razziale, etnico e religioso, il Ministro opera in raccordo
con il Ministro per l'integrazione; 
  h) a promuovere, d'intesa con il Ministro delegato per le politiche
per  la  famiglia,  le  politiche  governative   per   sostenere   la
conciliazione dei tempi di lavoro e dei tempi di cura della famiglia; 
  i) ad adottare le  iniziative  necessarie  per  la  programmazione,
l'indirizzo,  il  coordinamento  ed   il   monitoraggio   dei   fondi
strutturali europei e delle risorse per le  aree  sottoutilizzate  in
materia di pari  opportunita'  e  non  discriminazione,  compresa  la
partecipazione a tutti gli  altri  organismi  rilevanti,  nonche'  la
partecipazione all'attivita' di integrazione delle pari  opportunita'
nelle politiche europee; 
  l) ad adottare le  iniziative  necessarie  per  la  programmazione,
progettazione, gestione e monitoraggio degli interventi a valere  sul
Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunita'; 
  m) a promuovere la verifica dell'impatto  di  genere  in  tutte  le
iniziative di Governo, nonche' l'evidenziazione del genere  nei  dati
di bilancio delle pubbliche amministrazioni, anche non statali, e  in
quelli attinenti alla ricerca e alle indagini statistiche; 
  n) a coordinare,  anche  in  sede  europea  ed  internazionale,  le
politiche di Governo relative alla tutela  dei  diritti  umani  delle
donne, particolarmente in relazione a tutti gli obiettivi e  le  aree
della  Piattaforma  di  Pechino  e  della  correlata   Dichiarazione,
d'intesa con il Ministro degli affari esteri; 
  o) a coordinare, in raccordo con il  Ministro  per  l'integrazione,
anche in sede europea ed  internazionale,  le  politiche  di  Governo
relative alla prevenzione e tutela contro ogni  discriminazione,  con
particolare riferimento agli impegni assunti dall'Italia, in qualita'
di  Stato  parte  contraente  della  Convenzione  internazionale  per
l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione  razziale  e  nel
rispetto  dell'art.  21  della   Carta   dei   Diritti   Fondamentali
dell'Unione europea; 
  p) a promuovere e coordinare le azioni del Governo  in  materia  di
prevenzione e contrasto allo sfruttamento e tratta delle persone; 
  q) a promuovere e coordinare le azioni del Governo  in  materia  di
prevenzione e contrasto alla violenza sessuale e  di  genere  e  atti
persecutori; 
  r) a promuovere e coordinare le azioni del Governo  in  materia  di
prevenzione e contrasto alle mutilazioni genitali  femminili  nonche'
di violazione dei diritti fondamentali all'integrita' della persona e
alla salute delle donne e delle bambine; 
  s)   a   promuovere   e   coordinare   le   attivita'   finalizzate
all'attuazione  del  principio  di  parita'  di   trattamento,   pari
opportunita'  e  non  discriminazione  nei  confronti  delle  persone
disabili, degli anziani e delle persone Lgbt; 
  t) a  sottoporre  al  Presidente  del  Consiglio  dei  Ministri  la
proposta di esercitare i poteri previsti dall'articolo  5,  comma  2,
lettera c), della legge 23 agosto 1988, n. 400, in tutte  le  materie
delegate, in caso di persistente violazione del principio  della  non
discriminazione; 
  u) ad esercitare tutte le attribuzioni del Presidente del Consiglio
dei  Ministri  previste  in  materia  di  Commissione  per  le   pari
opportunita' fra uomo e donna di cui al decreto del Presidente  della
Repubblica 14 maggio 2007, n. 115; 
  v) a promuovere, nell'ambito delle attribuzioni delegate, azioni di
sistema, progetti pilota, indagini, studi di genere,  rilevazioni  in
tema  di  bilanci  e  statistiche  di  genere,  nonche'   rilevazioni
statistiche in materia di discriminazioni e gruppi vulnerabili; 
  z) ad esercitare tutte le funzioni di monitoraggio e vigilanza e  i
poteri di diffida e decadenza attribuiti al Presidente del  Consiglio
dei Ministri dal Decreto del Presidente della Repubblica 30  novembre
2012, n. 251 recante "Regolamento concernente la parita'  di  accesso
agli  organi  di  amministrazione  e  di  controllo  nelle  societa',
costituite in Italia, controllate da  pubbliche  amministrazioni,  ai
sensi dell'articolo 2359, commi primo e secondo, del  codice  civile,
non quotate in mercati regolamentati, in attuazione dell'articolo  3,
comma 2, della legge 12 luglio 2011, n. 120". 
  3. Al Ministro sono delegate le  funzioni  di  coordinamento  delle
attivita' svolte da tutte le pubbliche amministrazioni, relative alla
prevenzione, assistenza, anche in sede legale, e  tutela  dei  minori
dallo sfruttamento e dall'abuso sessuale ai sensi  dell'articolo  17,
comma 1, della legge 3 agosto  1998,  n.  269,  nonche'  relative  al
contrasto alla pedopornografia di cui alla legge 6 febbraio 2006,  n.
38. 
  4. Il Ministro, di concerto con il Ministro per gli affari europei,
e' delegato  ad  adottare  tutte  le  iniziative  di  competenza  del
presidente del Consiglio dei Ministri volte all'attuazione di  quanto
previsto dall'articolo 18 della legge 6 febbraio  1996,  n.  52,  per
l'emanazione  dei  regolamenti  volti   ad   adeguare   l'ordinamento
nazionale all'ordinamento dell'Unione europea e per la  realizzazione
dei  programmi  dell'Unione  europea  in  materia  di  parita',  pari
opportunita', azioni positive.