IL PRESIDENTE
                     DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  Visto il proprio  decreto in data 22 ottobre 1998,  con il quale al
Ministro senza  portafoglio prof.ssa  Laura Balbo e'  stato conferito
l'incarico per le pari opportunita';
  Visti gli articoli 5 e 9 della legge 23 agosto 1988, n. 400;
  Vista la piattaforma  di azione della IV  Conferenza mondiale delle
donne di Pechino,  che indica come obiettivo  dell'azione dei Governi
l'acquisizione di poteri e di  responsabilita' da parte delle donne e
come metodo il "mainstreaming";
  Vista la decisione della Commissione delle Comunita' europee n. 420
del 19 luglio 1995;
  Vista  la  decisione  del  Consiglio  dell'Unione  europea  del  22
dicembre 1995;
  Visto l'art. 18 della legge 6 febbraio 1996, n. 52;
  Vista la  direttiva del  Presidente del  Consiglio dei  Ministri in
data  27 marzo  1997 "Azioni  svolte a  promuovere l'attribuzione  di
poteri  e  responsabilita'  alle  donne, a  riconoscere  e  garantire
liberta' di scelte e qualita' sociale a donne e uomini";
  Sentito il Consiglio dei Ministri;
                              Decreta:
                               Art. 1.
  Il  Ministro  per le  pari  opportunita'  prof.ssa Laura  Balbo  e'
delegata  a  esercitare  le  funzioni  di  indirizzo,  coordinamento,
promozione  di iniziative,  anche  normative, nonche'  di ogni  altra
funzione  attribuita dalle  vigenti  disposizioni  al Presidente  del
Consiglio dei  Ministri in materia  di pari opportunita' per  donne e
uomini.
  In  particolare,  salve le  competenze  attribuite  dalla legge  ai
singoli Ministri, il Ministro per le pari opportunita' e' delegata:
  a) a esercitare le funzioni  di indirizzo, proposta e coordinamento
dell'iniziativa  normativa   in  tutte  le  materie   attinenti  alla
progettazione e  alla attuazione delle  politiche in materia  di pari
opportunita', cultura  delle differenze,  equita' e  qualita' sociale
per donne e uomini;
  b)  a esercitare  le funzioni  di indirizzo  e coordinamento  delle
amministrazioni  competenti,  al  fine   di  assicurare  la  corretta
attuazione  delle normative  e degli  orientamenti governativi  nelle
materie di cui alla lettera a);
  c)   a  promuovere   le  necessarie   verifiche,  da   parte  delle
amministrazioni competenti, nelle materie di  cui alla lettera a); in
casi di particolare rilevanza  puo' richiedere al Ministro competente
specifiche relazioni;
  d) a esercitare i poteri previsti dall'art. 5, comma 2, lettera c),
della legge 23 agosto 1988, n. 400, nelle materie di cui alla lettera
a).