IL DIRIGENTE GENERALE
del  Dipartimento  delle professioni sanitarie, delle risorse umane e
tecnologiche  in  sanita'  e  dell'assistenza sanitaria di competenza
                               statale
  Vista  l'istanza  presentata  dal  direttore  generale dell'azienda
ospedaliera  Policlinico di Modena in data 11 novembre 1999 intesa ad
ottenere   l'autorizzazione   all'espletamento   delle  attivita'  di
trapianto  di  fegato  ed intestino da cadavere, a scopo terapeutico,
presso  le  sale  operatorie  e  di terapia intensiva post trapianto,
insistenti nel "Nuovo blocco tecnologico" dell'azienda medesima;
  Vista  la  relazione favorevole dell'Istituto superiore di sanita',
in   data  23 dicembre  1999,  in  esito  agli  accertamenti  tecnici
effettuati;
  Visto  il  proprio  decreto  in data 27 giugno 2000 con il quale e'
stata  concessa  alla  stessa azienda ospedaliera l'autorizzazione ad
espletare attivita' di trapianto di fegato da cadavere;
  Sentito  il parere della sezione seconda del Consiglio superiore di
sanita'  espresso nella seduta del 27 settembre 2000, favorevole alla
concessione  dell'autorizzazione  all'espletamento delle attivita' di
trapianto  di  intestino  da  cadavere  presso  l'azienda ospedaliera
Policlinico di Modena, a titolo di esperienza pilota, della durata di
un  triennio,  orientata  al  transito  della  suddetta  tipologia di
trapianto  dalla fase sperimentale a quella di ordinaria applicazione
clinica  ed  i  cui risultati dovranno essere valutati da un'apposita
commissione operante presso lo stesso Consiglio superiore di sanita';
  Preso  atto,  altresi', della comunicazione in data 30 maggio 2000,
indirizzata  al  competente Dipartimento del Ministero della sanita',
con  la  quale l'assessore alla sanita' della regione Emilia-Romagna,
anche   in  seguito  all'approvazione  data  dal  comitato  regionale
trapianti,  si  impegna  ad  attivare  ed inserire, nell'ambito della
programmazione  relativa  al piano sanitario regionale, l'istituzione
del  centro  di trapianto multiviscerale presso l'azienda ospedaliera
Policlinico di Modena;
  Considerato  che  in  base  agli  atti  istruttori, nulla osta alla
concessione della richiesta autorizzazione;
  Vista  la  legge 2 dicembre 1975, n. 644, che disciplina i prelievi
di parti di cadavere a scopo di trapianto terapeutico;
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 giugno 1977, n.
409,  che  approva  il  regolamento  di  esecuzione della sopracitata
legge;
  Visto  il  decreto del Presidente della Repubblica 9 novembre 1994,
n.   694,   che   approva   il   regolamento   recante   norme  sulla
semplificazione del procedimento di autorizzazione dei trapianti;
  Vista  la  legge 1o aprile 1999, n. 91, concernente disposizioni in
materia di prelievi e trapianti di organi e tessuti;
  Vista  l'ordinanza 1o giugno 1999 del Ministro della sanita' che ha
disposto   in   via   provvisoria,   in   ordine   al  rinnovo  delle
autorizzazioni  ed  alle  nuove  autorizzazioni  alle strutture per i
trapianti;
  Viste  le  ordinanze  31 gennaio 2000 e 26 luglio 2000 del Ministro
della  sanita' che prorogano ulteriormente l'efficacia dell'ordinanza
di cui sopra;
  Ritenuto  di limitare la validita' temporale dell'autorizzazione ad
un   triennio  dalla  data  del  presente  decreto  e,  comunque,  in
conformita'  alle  disposizioni recate dall'ordinanza 1o giugno 1999,
convalidate   dalle   precitate  ordinanze  ministeriali,  fino  alle
determinazioni  che  la  regione  Emilia-Romagna  adottera'  ai sensi
dell'art. 16, comma 1, della legge 1o aprile 1999, n. 91;
                              Decreta:
                               Art. 1.
  L'azienda  ospedaliera  Policlinico  di  Modena  e'  autorizzata ad
espletare  attivita'  di  trapianto  di intestino da cadavere a scopo
terapeutico,   prelevato   in   Italia   o   importato  gratuitamente
dall'estero,  a  titolo  di  esperienza  pilota  della  durata  di un
triennio, orientata al transito della suddetta tipologia di trapianto
dalla fase sperimentale a quella di ordinaria applicazione clinica, i
cui  risultati  dovranno  essere  valutati da un'apposita commissione
operante presso lo stesso Consiglio superiore di sanita'.