IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
  Visto il regio decreto 4 novembre 1932, n. 1423;
  Visto  il parere della Commissione militare consultiva unica per la
concessione  e  la perdita di decorazione al valor militare riunitasi
in data 3 maggio 2001;
  Su proposta del Ministro della difesa;
                              Decreta:
                           Articolo unico
  E'  concessa  la medaglia d'oro al valor militare "alla memoria" al
Col.  AArnn  Pil. Davide Ignazio Franceschetti, nato a Melzo (Milano)
il 2 aprile 1966, con la seguente motivazione:
  "Ufficiale  pilota  dalle  preclare e consolidate virtu' militari e
professionali,   sempre  evidenziate  nel  corso  della  sua  intensa
attivita'  di  volo  e confermate durante le numerose missioni volate
nel  corso  delle operazioni aeree nell'area balcanica, al rientro da
una  esercitazione  molto  impegnativa,  strettamente connessa a tali
operazioni,  valutate  responsabilmente  le condizioni meteorologiche
avverse, dava con generoso slancio la precedenza per l'atterraggio ai
gregari  della  sua  formazione.  Ormai  prossimo  all'aeroporto,  in
presenza  di gravi problemi di controllo del suo velivolo, conscio di
sorvolare  una  zona  densamente  abitata,  non  lo  abbandonava  per
affidare  la  sua salvezza al paracadute ma poneva tempestivamente in
essere  azioni  e  manovre  finalizzate  a  cercare  di mantenerne la
governabilita'  ed evitare gli altissimi rischi ed i gravissimi danni
che  sarebbero  potuti  derivare alla popolazione civile dalla caduta
del  velivolo. A conferma delle sue capacita' di pilota militare, pur
in  condizioni  estremamente critiche, riusciva nel suo generosissimo
ed  altruistico  tentativo  di  mantenere  l'aeromobile  in  volo per
guadagnare  il  tempo  necessario  ed indispensabile a scongiurare la
caduta  incontrollata  del velivolo in zona abitata, restando ai suoi
comandi  con consapevolezza e lucido coraggio, sino ai limiti estremi
delle umane capacita'. Solo quando il velivolo, fuori dalla zona piu'
densamente  abitata,  si  rendeva  totalmente  incontrollabile  e  le
possibilita'  di  salvezza  personale  erano  ormai irrimediabilmente
compromesse,  ne  tentava  in  extremis l'abbandono, perdendo la vita
mentre  il velivolo impattava al suolo, distruggendosi senza arrecare
danni.
  Fulgido  esempio  di  eccelse  capacita'  professionali,  di virtu'
militari  e  generoso  altruismo,  con  il  suo  eroico e nobilissimo
comportamento  ha dato lustro all'Aeronautica militare e all'Italia".
- Lancenigo (Treviso), 8 febbraio 2001
    Dato a Roma, addi' 4 ottobre 2001
                               CIAMPI
                              Martino, Ministro della difesa