IL DIRETTORE PROVINCIALE
                       del lavoro di Avellino
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1972, n.
748;
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1970, n.
639;
  Vista la legge 9 marzo 1989, n. 88;
  Vista le circolari ministeriali n. 31/89 e n. 33/89 rispettivamente
del 14 e del 19 aprile 1989;
  Considerato che occorre provvedere alla ricostituzione del comitato
provinciale  presso la sede di Avellino dell'Istituto nazionale della
previdenza  sociale  nella  composizione  prevista  dall'art.  34 del
decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1970, n. 639, quale
modificato  dall'art.  44  della  legge  9 marzo  1989, n. 88, per il
quadriennio 2002 - 2006;
  Considerato  che, in uno alla ricostituzione del comitato predetto,
necessita   anche  nominare  i  rappresentanti  delle  categorie  dei
coltivatori  diretti,  mezzadri  e  coloni,  degli  artigiani e degli
esercenti  attivita'  commerciali  ai  fini  della composizione delle
speciali  commissioni  di  cui all'art. 46, comma 3, della richiamata
legge 9 marzo 1989, n. 88;
  Effettuati  gli  adempimenti  di  cui  all'art.  35 del decreto del
Presidente della Repubblica n. 639/1970 innanzi citato;
  Tenuto  conto  che,  prima  di  procedere  alla  ricostituzione del
comitato,   occorre   individuare  le  organizzazioni  sindacali  dei
lavoratori,  dei  datori  di  lavoro  e  dei lavoratori autonomi piu'
rappresentativi  operanti in provincia, con una metodologia oggettiva
ed espressiva di parametri certi;
  Considerato    che    per    la   determinazione   del   grado   di
rappresentativita'  delle  predette  organizzazioni  sindacali, sulla
base  di  precise  indicazioni  ministeriali  (Ministero del lavoro e
delle  politiche sociali - Direzione generale dei rapporti di lavoro,
nota  n.  13409 del 26 aprile 1993) e regionali, (direzione regionale
del  lavoro  per la Campania, prot. n. 6852 del 4 giugno 1996), cosi'
come  praticato  anche  per  la  costituzione  del comitato regionale
I.N.P.S., si e' fatto riferimento ai seguenti criteri di valutazione,
sempre doverosamente e scrupolosamente applicati:
    a) consistenza  numerica dei soggetti rappresentati dalle singole
organizzazioni sindacali nella provincia;
    b) ampiezza   e   diffusione   nella  provincia  delle  strutture
sindacali;
    c) partecipazione  alla  formazione  e stipulazione dei contratti
collettivi di lavoro, integrativi provinciali ed aziendali;
    d) partecipazione agli organismi provinciali collegiali;
    e) partecipazione  alla  risoluzione  di  vertenze  individuali e
plurime  di  lavoro  presso  la  direzione  provinciale del lavoro di
Avellino;
    f) partecipazione  alla  risoluzione  di  vertenze  collettive di
lavoro presso l'amministrazione provinciale di Avellino;
    g) consistenza  del  deposito presso la direzione provinciale del
lavoro  di Avellino, per l'autentica, dei verbali di conciliazione in
sede sindacale ex art. 411 c.p.c.;
  Tenuto  conto  al  riguardo,  dei  dati  numerici  forniti da fonti
istituzionali,  quali  la locale prefettura, l'I.N.P.S., la camera di
commercio,  industria,  agricoltura e artigianato e l'amministrazione
provinciale  di  Avellino, nonche' di quelli in possesso ed acquisiti
agli  atti  di  questa  direzione provinciale del lavoro, riferiti al
31 dicembre 2001;
  Considerato  che i dati numerici non costituiscono soltanto un dato
meramente quantitativo ma, in regime di libera associazione, anche un
indice  significativo  del  consenso  raggiunto  e quindi un elemento
qualitativo  (Consiglio  di  Stato  -  sez. 6a - 23 febbraio 1983, n.
106);
  Sentite le locali organizzazioni sindacali;
  Considerato  che  il  Ministero  del lavoro, sulla base dei criteri
indicatori  innanzi  elencati,  ha espresso il principio generale che
"l'applicazione   del   criterio   pluralistico  non  giustifica  una
ripartizione  dei  posti disponibili in numero limitato che prescinda
da  una  adeguata  valutazione  del grado di rappresentativita' delle
organizzazioni  sindacali  concorrenti.  In  tal  modo  il  principio
pluralistico  viene  a contemperarsi con il principio - proporzionale
che  richiede  una  selezione tra le associazioni rappresentative, di
quelle piu' rappresentative";
  Tenuto  conto  che,  sulla  base  degli indicati parametri, certi e
obiettivi,   fatte   le   opportune   comparazioni   numeriche,  sono
risultate maggiormente    rappresentative,   in   questa   provincia,
nell'ordine:
  A) - Ai fini della ricostituzione del comitato provinciale
    1. per i lavoratori dipendenti (undici membri) di cui:
      quattro alla CISL;
      tre alla CGIL;
      uno alla UIL;
      uno alla UGL;
      uno alla CISAL;
      uno alla C.I.D.A. - Dirigenti d'azienda.
    2. per i datori di lavoro (tre membri) di cui:
      due alla Unione industriali aderente alla Confindustria;
      uno    alla    Unione    degli    agricoltori   aderente   alla
Confagricoltura.
    3. per i lavoratori autonomi (tre membri) di cui:
      uno alla Federazione provinciale CC.DD.;
      uno  alla  Unione  dei commercianti, turismo e servizi aderente
alla Confcommercio;
      n.  1  alla  Confederazione  nazionale dell'artigianato e della
piccola e media impresa (C.N.A.).
  B)   -  ai  fini  della  composizione  delle  commissioni  speciali
lavoratori autonomi (otto membri) di cui:
    1. per la categoria coltivatori diretti, mezzadri e coloni:
      presidente (rappresentante dei CC.DD. in seno al comitato);
      due ai CC.DD. (Federazione provinciale coltivatori diretti);
      due alla C.I.A. (Confederazione italiana agricoltori);
      tre  direttori  pro-tempore (Direzione provinciale del lavoro -
Ragioneria provinciale dello Stato - sede I.N.P.S. Avellino).
    2. per le categorie esercenti attivita' commeciali:
      presidente  (rappresentante  della  Confcommercio  in  seno  al
comitato);
      tre alla Confcommercio;
      uno alla Confesercenti;
      tre direttori pro-tempore (come sopra).
    3. per la categoria artigiani:
      Presidente (Rappresentante della CNA in seno al Comitato)
      due alla C.N.A.;
      uno alla A.C.A.I. (Associazione cristiana artigiani italiani);
      uno  alla  A.S.A.I.  (Associazione  sindacale  artigiani irpini
aderente alla Confartigianato);
      tre direttori pro-tempore (come sopra).
  Considerato  che l'organizzazione sindacale provinciale U.I.L., con
nota  n.  18  del  16 maggio 2002 e nota n. 20 del 12 giugno 2002, in
fase  di  richiesta  di  designazione del proprio rappresentante, nel
contestare   la   riduzione   da  due  ad  un  membro  rispetto  alla
composizione  del  comitato  del quadriennio precedente, in sostanza,
chiede   la   modifica  dei  criteri  di  valutazione  del  grado  di
rappresentativita'   delle   organizzazioni  sindacali  indicati  dal
Ministero;
  Tenuto  conto  dei  pareri  espressi  al  riguardo  dalla direzione
regionale  del lavoro per la Campania, appositamente interpellata, la
quale con note n. 4468 del 7 giugno 2002 e n. 4803 del 20 giugno 2002
ha confermato la correttezza e la regolarita' della procedura seguita
da  quest'ufficio,  "non  essendo  intervenute ulteriori disposizioni
ministeriali  modificative di quelle gia' contemplate", sui parametri
indicatori;
  Vista  la  citata nota dell'U.I.L. n. 20/2002 con la quale, oltre a
quanto  innanzi  precisato, vengono comunque designati due nominativi
nel comitato di cui trattasi;
  Visto  l'art.  38  del  decreto  del Presidente della Repubblica n.
639/1970;
  Ritenuto  di  dover  procedere  alla  tempestiva ricostituzione del
comitato    nell'interesse    generale   dei   lavoratori   assistiti
dall'I.N.P.S. e quindi di nominare, nei limiti della unita' spettante
all'U.I.L., tra i componenti designati quello piu' anziano di eta';
  Viste   le   designazioni   pervenute  dalle  altre  organizzazioni
sindacali;
                              Decreta:
                               Art. 1.
  E'  costituito,  presso  la  sede I.N.P.S. di Avellino, a decorrere
dalla  data  di pubblicazione del presente decreto e per la durata di
un quadriennio (2002 - 2006), il comitato provinciale di cui all'art.
34  del  decreto  del  Presidente della Repubblica 30 aprile 1970, n.
639,  quale  modificato dall'art. 44 della legge 9 marzo 1989, n. 88,
cosi' composto:
    1. sig. Somma Vincenzo, C.I.S.L.;
    2. sig. Cafazzo Donato, C.I.S.L.;
    3. sig. Melchionna Mario, C.I.S.L.;
    4. sig. Antonaccio Emilio, C.I.S.L.;
    5. sig. Rusolo Raffaele, C.G.I.L.;
    6. sig. De Nicolais Liberator, C.G.I.L.;
    7. sig. Mattia Pasquale, C.G.I.L.;
    8. sig. Festa Antonio, U.I.L.;
    9. sig. Montano Vincenzo, U.G.L.;
    10. sig. Canarino Gerardo, C.I.S.A.L.;
    11.   sig.  Mauriello  Mario,  C.I.D.A.,  in  rappresentanza  dei
lavoratori dipendenti;
    12. sig. Maioli Giacinto, Unione industriali;
    13. sig. Ventre Crescenzo, Unione Industriali;
    14.  sig. Anchinico Marco, Confagricoltura, in rappresentanza dei
datori di lavoro;
    15. sig. Vece Giulio, CC.DD.;
    16. sig. La Stella Oreste, Confcommercio;
    17.  sig.  Valentino  Carmine Antonio, CNA, in rappresentanza dei
lavoratori autonomi;
    18.  direttore pro-tempore della direzione provinciale del lavoro
di Avellino;
    19.  direttore  pro-tempore  della  ragioneria  provinciale dello
Stato di Avellino;
    20. direttore pro-tempore della sede I.N.P.S. di Avellino.