Al presidente della regione Abruzzo

                               Al presidente della regione Basilicata

                                 Al presidente della regione Calabria

                                 Al presidente della regione Campania

                              Al     presidente     della     regione
                                                       Emilia-Romagna

                              Al     presidente     della     regione
                                                Friuli-Venezia Giulia

                                    Al presidente della regione Lazio

                                  Al presidente della regione Liguria

                                Al presidente della regione Lombardia

                                   Al presidente della regione Marche

                                   Al presidente della regione Molise

                                 Al presidente della regione Piemonte

                                   Al presidente della regione Puglia

                                 Al presidente della regione Sardegna

                                Al presidente della regione Siciliana

                                  Al presidente della regione Toscana

                                   Al presidente della regione Umbria

                              Al   presidente   della  regione  Valle
                                                              d'Aosta

                                   Al presidente della regione Veneto

                              Al  presidente della provincia autonoma
                                                           di Bolzano

                              Al  presidente della provincia autonoma
                                                            di Trento

                              e.p.c.  all'on. Raffaele Fitto Ministro
                                        per i rapporti con le regioni

   Nel  fornire  come  di  consueto, in vista della prossima stagione
estiva,  gli  essenziali «indirizzi operativi», ai sensi dell'art. 5,
della  legge  9 novembre 2001, n. 401, affinche' siano adottate tutte
le  iniziative  necessarie  a  prevenire e a fronteggiare gli incendi
boschivi  ed  ogni  situazione  di  emergenza  conseguente,  desidero
condividere  con le SS.LL. i risultati ottenuti nella scorsa stagione
estiva 2008.
   Pur  a  fronte  di  condizioni  meteo-climatiche  meno  favorevoli
all'innesco   di  quelle  manifestatasi  tragicamente  nel  2007,  e'
doveroso  dare  il  giusto rilievo all'impegno che nel 2008, ciascuno
per  le  proprie competenze, ha messo in campo con efficacia, facendo
emergere  al contempo con chiarezza, la centralita' di mantenere e di
potenziare  il  concorso organizzato di tutti gli attori, di cui alla
legge  21 novembre 2000, n. 353, nonche' alla legge 24 febbraio 1992,
n.  225  ed  alle  rispettive e reciproche competenze attribuite agli
stessi.
   Infatti,  oggi,  il  Paese e' piu' cosciente degli effetti tragici
che   puo'   assumere  un  incendio  boschivo  che,  spesso,  per  la
particolare  antropizzazione  del  nostro  territorio, e' in grado di
interessare  rapidamente  aree  rurali  e  urbane  per  il  quale  va
assicurata  una  risposta  sia  con  gli  ordinari strumenti di lotta
attiva,  che  con  una adeguata pianificazione di protezione civile a
livello comunale o intercomunale.
   Sono nella memoria di tutti gli eventi dell'estate 2007, che hanno
evidenziato  una  fragilita'  dei  sistemi  comunali, a cui spetta la
prima   risposta  di  protezione  civile,  tale  da  richiedere,  per
l'impiego  straordinario  di  uomini e mezzi, la dichiarazione di uno
stato di emergenza, conclusosi lo scorso 30 settembre 2008.
   I  risultati  di  quella  gestione,  relativi  all'adozione di una
pianificazione  comunale  con  riferimento  al  rischio di incendi di
interfaccia ed alla compilazione del catasto delle superfici percorse
dal  fuoco,  in  oltre  il settanta per cento dei comuni interessati,
hanno  dimostrato  l'efficacia  delle  strategie  e  delle  soluzioni
utilizzate.  La  sinergia  tra regioni, province, prefetture - uffici
territoriali di Governo, Corpo forestale dello Stato, Corpo nazionale
dei vigili del fuoco e Dipartimento della protezione civile, espressa
nei  Gruppi di supporto alla pianificazione, ed il «Manuale operativo
per  la  predisposizione  di  un  piano  comunale  o intercomunale di
emergenza»  sono  strumenti che possono continuare ad essere un utile
riferimento  per le SS.LL., in assenza di analoghi documenti adottati
in sede regionale.
   Piu'   in   generale,  e'  doveroso  richiamare  l'attenzione  sui
contenuti  della  direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri
concernente  «Indirizzi  operativi  per la gestione delle emergenze»,
emanata  il  3  dicembre  2008,  al fine di garantire la capacita' di
allertamento,   di   attivazione  e  di  intervento  del  sistema  di
protezione civile a fronte di eventi calamitosi.
   La recente esperienza del sisma, che ha colpito la regione Abruzzo
lo   scorso  6  aprile  2009,  ha  dimostrato  nella  pratica  quanto
l'efficiente  gestione  del  flusso  delle informazioni tra i diversi
soggetti   coinvolti   e  l'attivazione  ed  il  coordinamento  delle
componenti   del  Servizio  nazionale  di  protezione  civile,  siano
fondamentali  per  la  risposta  che il sistema deve poter garantire.
Ecco,   quindi,   che   il  modello  organizzativo  per  la  gestione
dell'emergenza  descritto  nella  citata direttiva, con l'indicazione
degli  interventi  prioritari  da  disporre  a  livello nazionale per
supportare  adeguatamente  la  risposta  locale di protezione civile,
deve essere fatto proprio da tutti i soggetti ivi indicati.
   Al  contempo,  per garantire il monitoraggio e la sorveglianza del
territorio nazionale, con il decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri  del  3  dicembre  2008, e' stato definito e approfondito il
ruolo   di   SISTEMA,  struttura  di  coordinamento  presso  la  Sala
Situazione  Italia  del Dipartimento della protezione civile, al fine
di    migliorare    l'efficacia    dell'intero    sistema   nazionale
nell'individuare  le  situazioni  emergenziali  previste e/o in atto,
seguirne  l'evoluzione,  nonche'  di  allertare e attivare le diverse
componenti  e  strutture  operative,  che  concorrono  alla  gestione
dell'emergenza.
   Inoltre,  per  incrementare l'efficacia e l'efficienza del sistema
di  risposta, sul piano del potenziamento della flotta di Stato e del
miglioramento  del  suo  sistema  di  comando e controllo, sono stati
acquisiti  nuovi  velivoli Fire Boss e Canadair, nonche' e' in via di
completamento l'introduzione su tutti gli aeromobili del Dipartimento
della   protezione   civile  di  un  sistema  di  radiolocalizzazione
satellitare.
   Quanto  sopra  partecipa  a  realizzare  una  complessiva e pronta
risposta  se  preceduto  ed  assistito dalle attivita' di previsione,
sorveglianza   e   valutazione  degli  eventi  attesi  e/o  in  atto,
realizzate  attraverso  la  rete  dei  Centri Funzionali e la stretta
interconnessione  di  questi ultimi con le sale operative regionali e
statali, in particolare del Dipartimento.
   Pertanto,   in   un'ottica   di   sinergia   e  di  coordinamento,
nell'indicare,  ai  sensi  dell'art. 1, comma 1, del decreto-legge 31
maggio  2005,  n.  90, convertito dalla legge 26 luglio 2005, n. 152,
l'inizio  della  prossima  campagna  estiva  al  15  giugno 2009 e il
termine  al  30  settembre  2009,  al  fine di garantire una risposta
tempestiva  ed efficace, sia di contrasto agli incendi boschivi, sia,
eventualmente,  di  protezione civile, vogliano le SS.LL. organizzare
le proprie attivita' secondo le seguenti indicazioni:
   a) Attivita' di previsione e prevenzione:
    promuovere   la   definitiva   attivazione,  il  potenziamento  e
l'ampliamento presso ciascuna regione e provincia autonoma di tutti i
Centri  Funzionali  Decentrati,  di cui alla direttiva del Presidente
del  Consiglio  dei  Ministri  emanata  il  27  febbraio  2004, anche
sviluppando   adeguatamente  i  diversi  settori  di  rischio  ed  in
particolare   quello   preposto   alle   attivita'   di   previsione,
monitoraggio  e  sorveglianza  delle condizioni di pericolosita' e di
rischio determinate dagli incendi boschivi e di interfaccia;
    assicurare   la   diffusione  alle  province  ed  ai  comuni  del
Bollettino   nazionale   di   suscettivita'  all'innesco  di  incendi
boschivi,  qualora  non  siano  disponibili  omologhe informative dei
Centri Funzionali Decentrati, emesso quotidianamente fin dal 2004 dal
Centro Funzionale Centrale del Dipartimento della protezione civile e
reso   disponibile   alle   regioni,  alle  province  autonome,  alle
prefetture  -  Uffici  territoriali  del  Governo, al Corpo forestale
dello Stato ed al Corpo nazionale dei vigili del fuoco;
    porre in essere ogni azione a carattere preventivo, anche diretta
agli  enti  locali,  per  la  riduzione  del  rischio di innesco e di
propagazione  degli  incendi  boschivi,  in  particolare  nelle fasce
perimetrali delle zone antropizzate, delle infrastrutture strategiche
e  della  rete viaria, anche attraverso la minimizzazione della massa
combustibile  e  la  realizzazione  di  fasce  di  salvaguardia,  nel
rispetto   del   patrimonio  forestale,  del  paesaggio  e  dei  beni
ambientali;
    porre  in  essere  ogni  possibile  azione propulsiva affinche' i
comuni  interessati  dagli  incendi  boschivi, ai sensi dell'art. 10,
della legge n. 353 del 2000, istituiscano e proseguano nel tempestivo
aggiornamento  del  catasto delle aree percorse dal fuoco sulla base,
quantomeno, dei dati contenuti nel Sistema Informativo della Montagna
curato dal Corpo forestale dello Stato, o comunque disponibili presso
sistemi regionali;
    migliorare  e potenziare l'organizzazione ed il coordinamento del
volontariato  ai  diversi livelli territoriali, in particolare, nelle
attivita'  di  sorveglianza,  vigilanza e di presidio del territorio,
nelle aree e nei periodi di maggior rischio.
   b)  Attivita'  di pianificazione ai sensi della legge quadro sugli
incendi boschivi:
    assicurare, ai sensi dell'art. 3, comma 3, della legge n. 353 del
2000,  la revisione annuale del Piano regionale per la programmazione
delle  attivita' di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli
incendi  boschivi, redatto secondo l'architettura dettata dal decreto
ministeriale  20  dicembre  2001,  avendo  cura  di  evidenziare  gli
obiettivi  prioritari da difendere, al fine di supportare l'attivita'
decisionale in fase di difesa e di contrasto agli incendi;
    assicurare il necessario raccordo tra il predetto Piano regionale
ed i Piani per i Parchi e le Riserve Naturali dello Stato predisposti
dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare,
ai sensi dall'art. 8, della legge n. 353 del 2000;
    definire   intese  su  base  locale  e  sottoscrivere  specifiche
convenzioni,  cosi' come previsto dall'art. 7, della legge n. 353 del
2000, con il Corpo forestale dello Stato e con il Corpo nazionale dei
vigili  del  fuoco  che,  oltre  a  tenere in debito conto componenti
significative   quali  operai  forestali  e  volontari,  valorizzino,
compatibilmente  con  gli  ordinamenti  regionali e nell'ambito della
pianificazione  regionale nella lotta attiva agli incendi boschivi, i
contenuti  dell'Accordo quadro sottoscritto in materia dai rispettivi
Dicasteri  lo scorso anno, favorendo l'uniformita' e l'ottimizzazione
delle  procedure operative di intervento nelle attivita' di contrasto
a  terra  degli  incendi  e  definendo  chiaramente  chi ne assume la
direzione ed il coordinamento nel caso di soprassuoli prevalentemente
forestati, oppure prevalentemente antropizzati.
   c) Attivita' di pianificazione di protezione civile:
    assicurare,   in  accordo  con  gli  enti  e  le  amministrazioni
competenti  ai diversi livelli territoriali, ogni possibile azione di
supporto  alla  elaborazione  ed  alla  adozione dei piani comunali o
intercomunali  di  protezione  civile,  allo  scambio  tempestivo  di
informazioni,  al  coordinamento  ed  all'organizzazione  del sistema
locale  di  protezione  civile,  per  la  predisposizione di tutte le
opportune misure di salvaguardia delle popolazioni e dei beni esposti
al rischio incendi;
    sollecitare   e  sostenere  i  sindaci  nella  predisposizione  e
aggiornamento  dei  piani  comunali  o  intercomunali  di  protezione
civile,   con  particolare  riferimento  al  rischio  di  incendi  di
interfaccia,  nell'elaborazione  delle  procedure di allertamento del
sistema  locale  di  protezione  civile,  nonche'  nelle attivita' di
informazione alla popolazione al verificarsi di incendi boschivi e di
interfaccia sul territorio comunale;
    promuovere,  oltre al rispetto delle generali norme vigenti sulla
sicurezza,  l'elaborazione  di  specifici  piani di emergenza per gli
insediamenti,  le  infrastrutture  e  gli  impianti  turistici  anche
temporanei, posti all'interno o in stretta adiacenza di aree boscate;
    definire  specifiche  intese  ed  accordi tra regioni, al fine di
poter  condividere e programmare preventivamente la disponibilita' di
uomini  e  mezzi,  in  particolare del volontariato, nonche' di mezzi
aerei,  da destinare ad attivita' di vigilanza e di lotta attiva agli
incendi  boschivi, cosi' come a piu' generali attivita' di protezione
civile,  sia  in caso di eventi particolarmente intensi e dannosi che
durante i periodi ritenuti a maggior rischio.
   d)   Attivita'   di  lotta  attiva  agli  incendi  boschivi  e  di
interfaccia e di gestione dell'emergenza:
    assicurare,  d'intesa con le prefetture - uffici territoriali del
Governo   e   le   province,   la  condivisione  delle  informazioni,
l'allertamento  ed  il  coordinamento  delle  diverse forze statali e
delle componenti del sistema regionale di protezione civile, nel caso
di  eventi  che  necessitano  di  un  intervento quantomeno a livello
regionale;
    garantire   un   costante  collegamento  tra  le  Sale  Operative
Unificate Permanenti, di cui all'art. 7, della legge n. 353 del 2000,
e  le Sale operative regionali di protezione civile, laddove non gia'
integrate,  nonche' il necessario e permanente raccordo con il Centro
Operativo   Aereo   Unificato   e   la  Sala  Situazione  Italia  del
Dipartimento della protezione civile, ai fini, rispettivamente, della
richiesta  di  concorso  aereo  e  del  costante  aggiornamento sulla
situazione  a  livello  regionale  delle  emergenze  derivanti  dagli
incendi di interfaccia;
    assicurare  l'immediata  attivazione,  la  piena  funzionalita' e
l'operativita'  di  tipo  continuativo delle Sale Operative Unificate
Permanenti con la presenza, laddove non gia' organizzate in tal senso
o  integrate  nelle Sale operative regionali di protezione civile, di
rappresentanti  del  Corpo  nazionale dei vigili del fuoco, dei Corpi
forestali  e  delle  Forze di polizia, nonche', ove necessario, delle
altre  componenti  e strutture operative di cui agli articoli 6 e 11,
della legge n. 225 del 1992;
    rafforzare prioritariamente l'intervento di spegnimento da terra,
con  l'organizzazione  e  la  dislocazione  sul territorio di squadre
costituite  da  addetti  specializzati,  opportunamente equipaggiati,
anche appartenenti, previa specifica intesa, alle strutture operative
del  Corpo nazionale dei vigili del fuoco e del Corpo forestale dello
Stato, nonche' alle organizzazioni di volontariato;
    assicurare   il   proseguimento  della  positiva  esperienza  dei
gemellaggi  tra  regioni e province autonome per l'attivita' di lotta
attiva  agli  incendi boschivi che, negli anni scorsi, ha consentito,
oltre che un rilevante potenziamento del dispositivo di intervento in
alcune  delle  aree  a  maggior  rischio del Paese, anche un proficuo
scambio di esperienze e conoscenze tra strutture ed operatori;
    assicurare  la  pronta attuazione delle «Disposizioni e procedure
per  il  concorso  della  flotta aerea dello Stato nella lotta attiva
agli  incendi  boschivi»,  emesse  dal  Dipartimento della protezione
civile,   onde   assicurare   la   prontezza,  la  proficuita'  e  la
tempestivita' degli interventi, nonche' l'impiego ottimale, dei mezzi
aerei rispetto alle tipologie di evento;
    adottare   tutte   le   misure   necessarie  affinche'  impianti,
costruzioni  ed opere che possono costituire ostacolo per il volo dei
velivoli   antincendio   ed  intralcio  alle  loro  attivita',  siano
provvisti di segnalazione sia a terra che aeree, incrementando in tal
modo,  per quanto possibile, la sicurezza dei voli della flotta aerea
antincendio;
    provvedere  al continuo aggiornamento delle informazioni relative
alle  fonti di approvvigionamento idrico, con particolare riferimento
alla  presenza  anche  temporanea  di  ostacoli  al volo ed al carico
d'acqua;
    definire intese e convenzioni con le Capitanerie di porto sia per
identificare  e  garantire  aree  a ridosso delle coste idonee per il
pescaggio  dell'acqua  a mare da parte dei mezzi aerei e sicure anche
per   le  attivita'  di  pesca  e  balneazione,  sia  per  assicurare
l'eventuale  intervento  da mare in soccorso alle popolazioni qualora
minacciate da incendi boschivi prossimi alla linea di costa.
   Va,  infine,  favorita  la diffusione di una cultura di protezione
civile  presso  i  cittadini, in particolare attraverso l'adozione di
strategie  comunicative  ed  informative  che  mettano in evidenza le
gravi  conseguenze  sociali  ed ambientali che derivano dagli incendi
boschivi  e di interfaccia. In quest'ottica, particolarmente positiva
si  e' rivelata l'esperienza dei campi-scuola per la diffusione della
cultura  di  protezione  civile  e  la  lotta  agli incendi boschivi,
promossi  dalle  organizzazioni  di volontariato di protezione civile
durante l'estate 2008 e che si intende favorire e sostenere anche nel
2009.  A  tal  fine  si  segnala  l'importanza  del  supporto,  anche
logistico,  che le regioni e le province autonome potranno assicurare
alle  iniziative del progetto dei campi-scuola ed alle organizzazioni
partecipanti.
   Confido  vivamente  nella  tempestiva  e puntuale ottemperanza dei
presenti  indirizzi  operativi,  anche  con  il  concorso di tutte le
diverse  componenti  istituzionali  chiamate  ad operare in materia a
diverso  titolo, al fine di garantire il coordinamento della risposta
organizzativa ed operativa nella stagione estiva 2009.
   A tal proposito, auspico che si mantenga efficace il coordinamento
tra  le  diverse forze messe in campo dall'Ente regionale, qualora le
competenze   e   responsabilita'  in  ordine  alla  previsione,  alla
prevenzione  ed alla lotta attiva contro gli incendi boschivi ed alla
protezione   civile   afferiscano,   in  seno  ad  esso,  a  distinte
titolarita'.
   Il  Dipartimento della protezione civile assicurera', come sempre,
oltre   alle   azioni   di  propria  competenza,  ogni  assistenza  e
collaborazione  per  il  miglior  successo della campagna antincendio
boschivo  2009,  in  particolare nei confronti della regione Abruzzo,
tenuto  conto  del gravoso impegno a cui l'intera struttura regionale
e'  chiamata  per fronteggiare l'emergenza conseguente al sisma del 6
aprile 2009.
    Roma, 11 giugno 2009

                              Il Presidente del Consiglio: Berlusconi