Al Presidente della Regione Abruzzo 
 
                               Al Presidente della Regione Basilicata 
 
                                 Al Presidente della Regione Calabria 
 
                                 Al Presidente della Regione Campania 
 
                           Al Presidente della Regione Emilia-Romagna 
 
                    Al Presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia 
 
                                    Al Presidente della Regione Lazio 
 
                                  Al Presidente della Regione Liguria 
 
                                Al Presidente della Regione Lombardia 
 
                                   Al Presidente della Regione Marche 
 
                                   Al Presidente della Regione Molise 
 
                                 Al Presidente della Regione Piemonte 
 
                                   Al Presidente della Regione Puglia 
 
                                 Al Presidente della Regione Sardegna 
 
                                Al Presidente della Regione Siciliana 
 
                                  Al Presidente della Regione Toscana 
 
                                   Al Presidente della Regione Umbria 
 
                            Al Presidente della Regione Valle d'Aosta 
 
                                   Al Presidente della Regione Veneto 
 
                    Al Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano 
 
                     Al Presidente della Provincia Autonoma di Trento 
 
          e, p.c. Al Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie 
 
                    Al Presidente dell'Unione delle Province Italiane 
 
        Al Presidente dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani 
    L'art. 1, comma 1, del  decreto-legge  31  maggio  2005,  n.  90,
convertito con modificazioni dalla  legge  26  luglio  2005,  n.  152
attribuisce allo scrivente il compito  di  individuare,  nel  periodo
estivo  ed  invernale,  i  tempi  di  svolgimento   delle   attivita'
antincendio boschivo che, per la prossima  campagna  estiva,  avranno
inizio il 16 giugno e termineranno il 30 settembre 2014. 
    Cio' premesso, ritengo doveroso  condividere  con  le  SS.LL.  le
riflessione che seguono, affinche' si possano promuovere ed  adottare
tutte le azioni e le iniziative  per  prevenire  e  fronteggiare  gli
incendi boschivi e di  interfaccia,  oltre  che  ogni  situazione  di
emergenza conseguente,  soprattutto  nell'ottica  della  salvaguardia
delle persone e dei beni. 
    In vista della prossima campagna estiva, i cui esiti  sono  anche
conseguenza della  recente  stagione  invernale,  si  evidenzia  come
quest'ultima sia stata caratterizzata da un regime di  precipitazioni
superiori alla media su quasi tutto il territorio nazionale, tale  da
favorire  un'abbondante  crescita  della  vegetazione  che   potrebbe
incidere sullo sviluppo degli incendi boschivi e  di  interfaccia  in
relazione  alle  condizioni  meteo-climatiche  che  si   andranno   a
determinare, pur nella consapevolezza che il fenomeno e'  determinato
sostanzialmente da cause di natura antropica sia  di  tipo  doloso  o
colposo come gli  incendi  causati  durante  la  ripulitura  di  zone
agricole e forestali, nonche' da imprudenze e disattenzioni  in  aree
boscate ed in zone rurali. 
    Come per l'anno 2013, anche  per  quest'anno  si  pone  l'accento
sull'importanza,  culturale  oltre  che  etica,  che  le  azioni   di
mitigazione dei fenomeni in parola e dei  danni  conseguenti  debbano
comprendere   campagne   di   sensibilizzazione   e   di   educazione
all'ambiente, nonche' attivita'  di  prevenzione  e  di  monitoraggio
continuo  del  territorio  che  consentano  di  mettere  in  atto  un
tempestivo e piu' efficace primo intervento. 
    Quest'ultimo inoltre, come sottolineato ogni  anno,  deve  essere
fondato principalmente sull'intervento di squadre di  spegnimento  da
terra che sono indispensabili  e  determinanti  nella  lotta  attiva;
pertanto l'intervento del mezzo aereo  deve  essere  considerato  una
misura complementare per le situazioni  piu'  gravi  e  di  difficile
gestione. 
    Tale  considerazione,  che   trae   origine   da   una   corretta
impostazione strategica della lotta attiva, assume in questo  momento
ancora piu' importanza per obiettive  ragioni  legate  alla  notevole
riduzione degli assetti della flotta aerea di Stato, gia' operata nel
2013 a causa del taglio  delle  risorse  rese  disponibili  per  tale
finalita'. 
    Nel 2013 infatti lo schieramento era composto  da  15  aeromobili
Canadair, ai quali si sono aggiunti un elicottero  AB-412  del  Corpo
Nazionale dei Vigili del Fuoco e, solo per  un  limitato  periodo  di
tempo, due elicotteri Erickson S-64 del Corpo Forestale  dello  Stato
ed un elicottero AB-412 del Comando  Generale  delle  Capitanerie  di
Porto, poco piu' della meta' degli anni precedenti. 
    L'analisi della campagna estiva AIB  2013  dimostra,  in  maniera
abbastanza  evidente,  che  grazie  alle   particolari   e   positive
condizioni meteo-climatiche, da considerarsi anomale  se  confrontate
con i dati statistici disponibili,  si  e'  registrata  una  notevole
diminuzione a livello nazionale del numero di incendi  totali,  della
superficie complessivamente percorsa dal  fuoco  e,  conseguentemente
del numero di richieste  di  concorso  aereo  di  Stato  pervenute  e
gestite  dal  Dipartimento  della  protezione  civile.  Non   potendo
conoscere in anticipo l'andamento della campagna estiva, si  e'  reso
necessario allora, visti gli assetti disponibili e lo  sbilanciamento
tra mezzi ad  ala  fissa  e  ad  ala  rotante,  intervenire  con  una
opportuna dislocazione strategica dei velivoli disponibili per  poter
intervenire adeguatamente su tutto il territorio nazionale. 
    E' doveroso richiamare l'attenzione delle SS.LL. sul  fatto  che,
anche per la prossima campagna estiva antincendio boschivo  2014,  le
attuali condizioni economiche permetteranno di avere  a  disposizione
della flotta  aerea  antincendio  di  Stato  un  numero  di  velivoli
inferiore  rispetto  al   2013;   con   ogni   probabilita'   saranno
disponibili,   per   l'estate   del   2014,   allo   stato   attuale,
sostanzialmente i CL-415 (Canadair) e gli elicotteri Erickson  S-64F,
rendendo  quindi  necessario,  proseguire  nello  sforzo   comune   e
sinergico per ottimizzare l'impiego, innanzitutto, delle flotte aeree
antincendio regionali e quella di Stato. 
    Alla luce di quanto delineato,  risulta  evidente  l'opportunita'
che le Regioni, nella programmazione delle attivita' di lotta attiva,
provvedano ad attivare ed innovare  le  strategie  di  impiego  delle
proprie risorse, anche mettendo a fattor comune, in  particolare  con
le  Regioni  limitrofe,  i  mezzi   disponibili   e   integrando   la
composizione delle flotte con velivoli che abbiano caratteristiche di
impiego differenziate.  Solo  attraverso  un  approccio  integrato  a
livello di Sistema Paese ed a tutti i livelli di responsabilita',  al
tema degli incendi boschivi e di interfaccia, si  potra'  cercare  di
contrastare il  fenomeno  incendi  che  rappresenta  un'emergenza  di
carattere sia ambientale che economico, che puo' minacciare tanto  le
infrastrutture quanto gli insediamenti urbani, con possibili  perdite
di vite umane assolutamente inaccettabili. 
    Come negli anni passati, auspico pertanto che si prosegua con una
sinergica attivita' di sorveglianza del territorio e di  avvistamento
che coinvolga risorse regionali e statali, anche attraverso specifici
accordi formalizzati a livello territoriale, come quelli tra  Regioni
confinanti, per garantire un  efficace  e  tempestivo  intervento  di
spegnimento da terra oltre che di bonifica, una puntuale attivita' di
prevenzione e di pianificazione anche di protezione  civile,  nonche'
un adeguato coordinamento del flusso delle informazioni tra i diversi
soggetti competenti per garantirne la corretta circuitazione. 
    A livello territoriale, le SS.LL. vorranno promuovere e sostenere
iniziative volte all'istituzione e all'aggiornamento dei catasti  dei
soprassuoli percorsi dal fuoco, per dare applicazione dei  vincoli  e
dei divieti previsti dall'art. 10 della legge  n.  353/2000,  nonche'
cooperare in sinergia, nel rispetto delle competenze attribuite dalla
Legge, con i soggetti incaricati delle attivita' investigative  e  di
ricerca, anche di carattere preventivo, degli autori degli incendi. 
    Le SS.LL,  inoltre,  vorranno  proseguire  nella  promozione,  ai
diversi livelli  territoriali,  della  diffusione  della  cultura  di
protezione  civile  tra  i  cittadini  e  delle  corrette  norme   di
comportamento  per  la  salvaguardia  dell'ambiente  per  mettere  in
evidenza le gravi conseguenze derivanti dagli incendi boschivi  e  di
interfaccia. Sono convinto che negli anni gli  investimenti  in  tale
direzione daranno i loro frutti. 
    Si coglie l'occasione per ribadire che anche quest'anno, sul sito
istituzionale del Dipartimento della protezione civile,  verra'  reso
disponibile un riepilogo degli assetti regionali e  statali  dedicati
all'AIB. Si invitano quindi le SS.LL.  a  volere  verificare  che  le
proprie   strutture   abbiano   gia'   provveduto   all'invio   delle
informazioni richieste, secondo le modalita'  gia'  comunicate  dallo
stesso Dipartimento. 
    Alla luce della disamina del fenomeno  incendi  in  Italia  negli
ultimi anni, rivolgo infine alle SS.LL. le  seguenti  raccomandazioni
per un piu' efficace contrasto agli incendi boschivi, di  interfaccia
ed ai rischi conseguenti per la stagione  estiva  2014,  al  fine  di
garantire una risposta tempestiva, nel rispetto  di  quanto  previsto
dalla vigente legislazione nazionale e regionale. 
    a) Attivita' di previsione e prevenzione: 
      • favorire e garantire un adeguato scambio di informazioni  fra
le varie strutture locali, regionali e  statuali  impiegate  a  vario
titolo nelle attivita' AIB ed  a  quelle  conseguenti  di  protezione
civile; 
      •  utilizzare  le  informazioni  disponibili  presso  i  Centri
Funzionali Decentrati, di  cui  alla  Direttiva  del  Presidente  del
Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004, oltre che nella fase  di
monitoraggio e  sorveglianza  delle  condizioni  meteo,  anche  nelle
attivita'  di  previsione  delle  condizioni  di  rischio  incendi  e
favorire, qualora  non  presente,  la  produzione  di  uno  specifico
bollettino incendi cosi' come previsto dal  D.M.  20  dicembre  2001.
Allo scopo  si  rammenta  che,  in  carenza  di  ulteriori  strumenti
previsionali, potra' essere adottato il modello previsionale  in  uso
presso  il  Dipartimento  della  Protezione  Civile   e   gia'   reso
disponibile ai Centri Funzionali Decentrati; 
      • incentivare e sensibilizzare Enti e Societa'  che  gestiscono
le infrastrutture,  affinche'  attuino  le  necessarie  attivita'  di
manutenzione  mirate  alla  riduzione  delle  condizioni   favorevoli
all'innesco  ed  alla  propagazione  degli  incendi,  indicando  come
prioritari  gli  interventi  e  le  fasce  perimetrali   delle   zone
antropizzate, delle infrastrutture strategiche e della rete viaria  e
ferroviaria; 
      • supportare e promuovere presso le Amministrazioni comunali le
attivita'  di  prevenzione   indiretta   tra   cui   prioritaria   e'
l'istituzione e l'aggiornamento del catasto dei soprassuoli  percorsi
dal fuoco, cosi' come previsto dall'art. 10, comma 2 della  legge  n.
353 del 2000, strumento di primaria importanza per l'applicazione dei
vincoli dettati dalla predetta legge. Allo scopo, si rammenta che  il
Corpo Forestale dello Stato, per le proprie  attivita'  di  istituto,
effettua i rilievi delle aree percorse dal fuoco, rendendole fruibili
alle amministrazioni comunali attraverso il Sistema Informativo della
Montagna; 
      • definire con le Prefetture - Uffici Territoriali  di  Governo
ed i Comuni a maggior rischio l'eventuale attivita' di controllo  del
territorio da parte delle  forze  dell'ordine,  anche  attraverso  la
definizione di specifiche procedure  di  comunicazione  tra  le  Sale
Operative cosi' da attivare, in particolare nelle aree e nei  periodi
a maggior rischio, un efficace  dispositivo  deterrente,  anche  solo
potenziale, delle possibili cause di innesco; 
      •  favorire e promuovere ogni azione necessaria a potenziare ed
ottimizzare  l'organizzazione  ed  il  coordinamento  del   personale
appartenente  alle  organizzazioni  di   volontariato,   riconosciute
secondo la  vigente  normativa,  ed  impiegate,  ai  diversi  livelli
territoriali, nelle attivita' di sorveglianza, vigilanza  e  presidio
del territorio, nelle aree e nei periodi di maggior rischio; 
      • stabilire, ai sensi dell'art. 7, comma 6, della legge n.  353
del 2000, anche sulla scorta delle positive esperienze in  tal  senso
adottate in alcune realta' italiane, forme di incentivazione  per  il
personale stagionale utilizzato, strettamente correlate ai  risultati
ottenuti in termini di riduzione delle aree percorse dal fuoco. 
    b) Attivita' di pianificazione ai sensi della legge quadro  sugli
incendi boschivi: 
      • provvedere alla revisione annuale del Piano regionale per  la
programmazione delle attivita' di  previsione,  prevenzione  e  lotta
attiva contro gli incendi boschivi, di cui all'art. 3, comma 3, della
legge n. 353 del 2000, redatto secondo le linee guida di cui al  D.M.
20 dicembre 2001, evidenziando inoltre le procedure ed il modello  di
intervento da adottare anche  in  situazioni  complesse  che  possono
interessare sia le aree boscate  che  quelle  di  interfaccia  e  che
possono  richiedere  l'impiego  di  forze  facenti  capo  a   diversi
soggetti; 
      • assicurare il fondamentale raccordo  tra  il  suddetto  Piano
regionale ed i Piani per i Parchi e le Riserve Naturali dello  Stato,
predisposti dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio
e del mare, ai sensi dall'art. 8, della legge n. 353 del 2000; 
      • definire, con le societa' di gestione o gli enti interessati,
un  adeguato  modello  di  intervento  per  le  aree  particolarmente
sensibili  agli  incendi  come   viabilita'   principale   ed   altre
infrastrutture strategiche che, in caso di evento, possa  limitare  i
rischi per l'incolumita' pubblica e privata. 
    c) Attivita' di pianificazione di protezione civile: 
      • sollecitare e sostenere i  Sindaci  nella  predisposizione  e
nell'aggiornamento dei piani comunali o intercomunali  di  protezione
civile, anche di carattere speditivo, con particolare riferimento  al
rischio di incendi di interfaccia, oltreche' nella definizione  delle
procedure di allertamento del sistema locale  di  protezione  civile,
nella mappatura del territorio secondo  i  diversi  livelli  di  tale
rischio  di  incendi  e  nelle   attivita'   di   informazione   alla
popolazione.  Stante  la  peculiarita'   del   periodo   estivo,   si
raccomanda, altresi', la promozione  dell'elaborazione  di  specifici
piani di emergenza per gli  insediamenti,  le  infrastrutture  e  gli
impianti turistici, anche temporanei, prossimi ad aree boscate;  
      • provvedere, ove possibile,  alla  definizione  di  specifiche
intese ed accordi tra Regioni e Province Autonome,  anche  limitrofe,
nell'ambito delle quali trovare un'appropriata e  coordinata  sintesi
delle  iniziative  volte  ad  assicurare  una  pronta   ed   efficace
cooperazione e condivisione di uomini e  mezzi,  in  particolare  del
volontariato, nonche' di mezzi aerei da  destinare  ad  attivita'  di
vigilanza e di lotta attiva agli incendi boschivi,  sia  in  caso  di
eventi particolarmente intensi  sia  durante  i  periodi  ritenuti  a
maggior rischio. 
    d)  Attivita'  di  lotta  attiva  agli  incendi  boschivi  e   di
interfaccia e di gestione dell'emergenza: 
      • si rammenta  l'importanza  dei  dispositivi  regionali  nella
prima risposta e contenimento degli incendi boschivi e di interfaccia
e  della  necessita'  di  adeguarli  al  regime  degli   eventi   che
interessano il territorio regionale, anche eventualmente  modulandoli
e potenziandoli sia con forze di terra che aeree; 
      • porre il massimo sforzo nel diversificare con  mezzi  ad  ala
rotante e ad ala fissa la flotta regionale; tale concetto e' piu' che
mai attuale vista l'effettiva  composizione  della  flotta  aerea  di
Stato, sia in termini  di  assetti  disponibili  sia  in  termini  di
tipologia; 
      • assicurare la piena integrazione procedurale e operativa  con
le amministrazioni statali,  centrali  e  periferiche,  in  relazione
all'impiego di risorse strumentali e  di  conoscenze  specialistiche,
valutando, altresi', il ricorso ad accordi per l'utilizzo  di  figure
professionali adeguate alle  esigenze  operative,  ove  non  presenti
nella struttura regionale o provinciale; 
      •  garantire,  altresi',  l'indispensabile  presenza,   di   un
adeguato  numero  di  direttori/responsabili  delle   operazioni   di
spegnimento - dotati di professionalita' e profilo di responsabilita'
tali da consentire l'ottimale  coordinamento  delle  attivita'  delle
squadre medesime con quelle dei mezzi aerei; 
      • garantire un costante  collegamento  tra  le  Sale  Operative
Unificate Permanenti (SOUP), di cui all'art. 7, della  legge  n.  353
del 2000, e le Sale operative regionali di protezione civile, laddove
non gia' integrate, nonche' il necessario e permanente  raccordo  con
il Centro Operativo Aereo  Unificato  (COAU)  e  la  Sala  Situazione
Italia  del  Dipartimento   della   protezione   civile,   ai   fini,
rispettivamente, della richiesta di concorso  aereo  e  del  costante
aggiornamento sulla situazione a livello  regionale  delle  emergenze
derivanti   dagli   incendi   di   interfaccia.   In   proposito   e'
indispensabile  che  il  COAU  abbia  immediata,  piena  e   costante
visibilita' dell'impiego tattico degli assetti regionali al  fine  di
poter far intervenire le risorse strategiche aeree statali  ove  piu'
necessario in ogni momento. Cio' al fine di  evitare  diseconomie  in
continui  spostamenti  attraverso  la  Penisola  e  di  rendere  piu'
tempestivo ed efficace l'intervento; 
      • assicurare, cosi' come previsto dall'art. 7  comma  3,  della
legge n. 353  del  2000,  un  adeguato  assetto  della  propria  SOUP
prevedendone un'operativita' di  tipo  continuativo  nei  periodi  di
maggior rischio  di  incendio  boschivo,  ed  integrando  le  proprie
strutture con quelle del Corpo Nazionale dei Vigili  del  Fuoco,  del
Corpo Forestale dello Stato  e  dei  Corpi  Forestali  Regionali  e/o
Provinciali,   nonche',   ove   necessario,   con   personale   delle
organizzazioni di  volontariato  riconosciute,  delle  Forze  Armate,
delle  Forze  dell'ordine  e  delle  altre  componenti  e   strutture
operative di cui alla legge n. 225 del 1992; 
      • valutare la possibilita' di definire gemellaggi tra  Regioni,
e tra queste e le Province Autonome, per l'attivita' di lotta  attiva
agli incendi boschivi, intesi non solo come scambio di  esperienze  e
conoscenze tra strutture ed operatori ma, soprattutto, come strumento
di potenziamento del dispositivo di intervento. Il Dipartimento della
protezione civile assicurera' il proprio supporto alle iniziative  di
gemellaggi tra  le  Regioni  che  coinvolgono  le  organizzazioni  di
volontariato, nei limiti dei fondi disponibili; 
      • assicurare la  diffusione  e  la  puntuale  attuazione  delle
«Disposizioni e procedure per il concorso della  flotta  aerea  dello
Stato  nella  lotta  attiva  agli  incendi  boschivi»,  emanate   dal
Dipartimento della protezione civile, onde  garantire  la  prontezza,
l'efficacia e la tempestivita' degli  interventi,  nonche'  l'impiego
ottimale dei mezzi aerei rispetto alle tipologie di evento; 
      •  provvedere  alla  razionalizzazione   delle   richieste   di
spegnimento indirizzate al COAU  del  Dipartimento  della  protezione
civile, per situazioni di reale necessita' rispetto all'attivita'  di
contrasto a terra; 
      •  promuovere  un'attivita'  di  sensibilizzazione  presso  gli
aeroclub presenti sul territorio affinche', nell'ambito delle normali
attivita' di  volo  e  di  addestramento,  i  piloti  svolgano  anche
attivita' di avvistamento, segnalando prontamente eventuali  principi
di incendio boschivo all'Ente preposto  alla  gestione  del  traffico
aereo; 
      • adottare tutte le misure necessarie, compresa l'attivita'  di
segnalazione all'Ente  nazionale  per  l'aviazione  civile  ai  sensi
dell'art. 712  del  Codice  della  Navigazione,  affinche'  impianti,
costruzioni ed opere che possono  costituire  ostacolo  per  il  volo
degli aeromobili antincendio ed intralcio alle loro attivita',  siano
provvisti di segnali, incrementando in  tal  modo  la  sicurezza  dei
voli; 
      • ampliare per quanto  possibile  la  disponibilita'  di  fonti
idriche idonee  al  prelievo  di  acqua  da  parte  degli  aeromobili
impiegati  in  AIB;   fornire   il   continuo   aggiornamento   delle
informazioni,  con  particolare  riferimento  alla   presenza   anche
temporanea di ostacoli e pericoli per  la  navigazione  aerea  ed  al
carico d'acqua; 
      • definire opportune intese con le Capitanerie di Porto sia per
identificare e garantire aree a ridosso delle  coste  idonee  per  il
pescaggio dell'acqua a mare da parte dei mezzi aerei e  sicure  anche
per  le  attivita'  di  pesca  e  balneazione,  sia  per   assicurare
l'eventuale intervento da  mare  per  il  soccorso  alle  popolazioni
qualora minacciate da incendi prossimi alla linea di costa. 
    Confido vivamente nella tempestiva e  puntuale  attuazione  delle
presenti raccomandazioni, anche con il concorso di tutte  le  diverse
componenti istituzionali chiamate ad intervenire a diverso titolo, al
fine di garantire il coordinamento della  risposta  organizzativa  ed
operativa nell'imminente stagione estiva 2014. 
 
      Roma, 17 giugno 2014 
 
                      Il Presidente del Consiglio dei ministri: Renzi