IL COMITATO INTERMINISTERIALE 
                   PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
 
  Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400 e  successive  modificazioni,
concernente «Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della
Presidenza del Consiglio dei ministri»; 
  Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241  e  successive  modificazioni,
concernente «Nuove norme in materia di procedimento amministrativo  e
di diritto di accesso ai documenti amministrativi»; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001,  n.
327,  recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative   e
regolamentari in materia di espropriazione per pubblica  utilita',  e
successive modificazioni; 
  Visto il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163,  e  successive
modificazioni, concernente il «Codice dei contratti pubblici relativi
a  lavori,  servizi  e  forniture  in  attuazione   delle   direttive
2004/17/CE e 2004/18/CE», ed in particolare gli articoli 165,  168  e
l'art. 183, comma 6, che prevede «In caso di  motivato  dissenso  del
Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio o  del  Ministro
per i beni e le attivita' culturali, l'adozione del provvedimento  di
compatibilita' ambientale e' demandata al Consiglio dei Ministri, che
vi provvede nella prima riunione utile successiva.»; 
  Visto il decreto legislativo 18 aprile 2016,  n.  50  e  successive
modificazioni  che  ha  abrogato  e  sostituito  il  citato   decreto
legislativo del 12 aprile 2006, n. 163, e in particolare: 
    a) l'art. 200, comma  3,  che  prevede  che,  in  sede  di  prima
individuazione delle infrastrutture e degli  insediamenti  prioritari
per lo sviluppo del Paese, il Ministro  delle  infrastrutture  e  dei
trasporti effettua una ricognizione  di  tutti  gli  interventi  gia'
compresi negli strumenti di pianificazione e programmazione, comunque
denominati, vigenti alla data  di  entrata  in  vigore  del  medesimo
decreto legislativo, all'esito della quale lo stesso Ministro propone
l'elenco degli interventi da inserire nel primo Documento pluriennale
di pianificazione (DPP) di cui al  decreto  legislativo  del  29  del
dicembre 2011, n. 228, che sostituisce tutti i predetti strumenti; 
    b) l'art. 201, comma 9, che prevede  che,  fino  all'approvazione
del primo DPP, valgono  come  programmazione  degli  investimenti  in
materia di infrastrutture e trasporti gli strumenti di pianificazione
e programmazione e  i  piani,  comunque  denominati,  gia'  approvati
secondo le procedure vigenti alla data di  entrata  in  vigore  dello
stesso decreto legislativo  o  in  relazione  ai  quali  sussiste  un
impegno assunto con i competenti organi dell'Unione europea; 
    c) l'art. 214, comma 2, lettera d) e f),  in  base  al  quale  il
Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti   provvede   alle
attivita' di supporto  a  questo  Comitato  per  la  vigilanza  sulle
attivita' di affidamento da parte dei soggetti aggiudicatori e  della
successiva realizzazione delle infrastrutture  e  degli  insediamenti
prioritari per  lo  sviluppo  del  Paese  e  cura  l'istruttoria  sui
progetti di fattibilita' e  definitivi,  anche  ai  fini  della  loro
sottoposizione alla deliberazioni  di  questo  Comitato  in  caso  di
infrastrutture e insediamenti prioritari per lo sviluppo  del  paese,
proponendo allo stesso le eventuali prescrizioni  per  l'approvazione
del progetto; 
    d) l'art. 214, comma  11,  che  prevede  che  in  sede  di  prima
applicazione restano comunque validi  gli  atti  ed  i  provvedimenti
adottati e sono fatti  salvi  gli  effetti  prodotti  ed  i  rapporti
giuridici sorti sulla base dell'art. 163 del decreto  legislativo  n.
163 del 2006; 
    e) l'art. 216, commi 1, 1-bis  e  27,  che,  fatto  salvo  quanto
previsto nel citato decreto legislativo n. 50 del 2016,  stabiliscono
rispettivamente che: 
      1) lo stesso decreto legislativo n. 50 del 2016 si applica alle
procedure e ai contratti per i quali i bandi  o  avvisi  con  cui  si
indice  la  procedura  di  scelta  del  contraente  siano  pubblicati
successivamente alla data della sua entrata in vigore; 
      2)  per  gli  interventi  ricompresi  tra   le   infrastrutture
strategiche  gia'  inseriti   negli   strumenti   di   programmazione
approvati, e per i quali  la  procedura  di  valutazione  di  impatto
ambientale sia gia' stata avviata alla data di entrata in vigore  del
suddetto decreto legislativo,  i  relativi  progetti  sono  approvati
secondo la disciplina previgente; 
      3) le procedure per la valutazione di impatto ambientale  delle
grandi opere avviate alla data di  entrata  in  vigore  del  suddetto
decreto legislativo  n.  50  del  2016  secondo  la  disciplina  gia'
prevista dagli articoli 182, 183, 184 e  185  di  cui  al  previgente
decreto legislativo n. 163 del 2006,  sono  concluse  in  conformita'
alle disposizioni e alle attribuzioni di competenza vigenti all'epoca
del predetto avvio e le medesime procedure trovano applicazione anche
per le varianti; 
  Considerato che la proposta all'esame, alla luce delle  sopracitate
disposizioni e, in particolare, di quanto  previsto  al  citato  art.
216, commi 1, 1-bis e 27, del predetto decreto legislativo n. 50  del
2016, risulta ammissibile all'esame di questo Comitato e ad essa sono
applicabili le disposizioni del previgente decreto legislativo n. 163
del 2006; 
  Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63, pubblicata nella  Gazzetta
Ufficiale n. 248 del 2003, con la quale questo Comitato ha formulato,
tra  l'altro,  indicazioni  di  ordine  procedurale   riguardo   alle
attivita' di supporto che il Ministero  delle  infrastrutture  e  dei
trasporti  e'  chiamato  a   svolgere   ai   fini   della   vigilanza
sull'esecuzione delle opere prioritarie per lo sviluppo del Paese; 
  Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei  trasporti
del 9 giugno  2015,  n.  194,  e  successive  modificazioni,  che  ha
soppresso la Struttura tecnica  di  missione  istituita  con  decreto
dello stesso Ministro del 10 febbraio  2003,  n.  356,  e  successive
modificazioni, attribuendo i compiti di cui all'art. 3  del  medesimo
decreto  alle  direzioni  generali  competenti  del  Ministero  delle
infrastrutture  e  dei  trasporti,  alle  quali   e'   demandata   la
responsabilita' di assicurare  la  coerenza  tra  i  contenuti  della
relazione istruttoria e la relativa documentazione a supporto; 
  Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, che  all'art.  1,  comma  5,
istituisce presso questo Comitato il «Sistema di  Monitoraggio  degli
Investimenti   Pubblici»   (MIP),   con   il   compito   di   fornire
tempestivamente  informazioni  sull'attuazione  delle  politiche   di
sviluppo e funzionale all'alimentazione  di  una  banca  dati  tenuta
nell'ambito di questo stesso Comitato; 
  Vista la normativa vigente in materia di Codice unico  di  progetto
(CUP) e, in particolare: 
    a) la delibera del 27 dicembre 2002,  n.  143,  pubblicata  nella
Gazzetta Ufficiale n. 87  del  2003  e  la  relativa  errata  corrige
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale  n.  140  del  2003,  nonche'  la
delibera del 29 settembre 2004,  n.  24,  pubblicata  nella  Gazzetta
Ufficiale n. 276 del 2004, con le quali questo Comitato  ha  definito
il sistema per l'attribuzione del CUP e ha stabilito che il CUP  deve
essere riportato su tutti i  documenti  amministrativi  e  contabili,
cartacei  ed  informatici,  relativi  a  progetti   di   investimento
pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi
informativi, comunque interessati ai suddetti progetti; 
    b)  la  legge  16  gennaio  2003,  n.  3,  recante  «Disposizioni
ordinamentali in materia di pubblica amministrazione»  che,  all'art.
11, dispone che ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere
dotato di un CUP; 
    c)  la  legge  13  agosto  2010,  n.  136,  come  modificata  dal
decreto-legge   12   novembre   2010,   n.   187,   convertito,   con
modificazioni, dalla  legge  17  dicembre  2010,  n.  217,  che,  tra
l'altro,  definisce  le  sanzioni  applicabili  in  caso  di  mancata
apposizione del CUP sugli strumenti di pagamento; 
  Visto il decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229,  concernente
«Attuazione dell'art. 30, comma 9, lettere e), f) e g),  della  legge
31 dicembre 2009, n. 196, in materia  di  procedure  di  monitoraggio
sullo  stato  di  attuazione  delle  opere  pubbliche,  di   verifica
dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del
Fondo opere e del Fondo progetti»; 
  Vista  la  normativa  vigente  in  tema  di  controllo  dei  flussi
finanziari e, in particolare: 
    a) l'art. 36 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito,
con  modificazioni,  dalla  legge  11  agosto  2014,  n.   114,   che
regolamenta il monitoraggio  finanziario  dei  lavori  relativi  alle
infrastrutture strategiche e  insediamenti  produttivi  di  cui  agli
articoli 161, comma 6-bis e 176, comma  3,  lettera  e),  del  citato
decreto legislativo n. 163 del 2006, disposizione richiamata all'art.
203, comma 2, del citato decreto legislativo n. 50 del 2016; 
    b) la delibera di questo Comitato del 28  gennaio  2015,  n.  15,
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 155 del 2015, che  aggiorna  -
ai sensi del comma 3 del menzionato art. 36 del decreto-legge  n.  90
del 2014 - le modalita' di  esercizio  del  sistema  di  monitoraggio
finanziario di cui alla delibera del 5 maggio 2011, n. 45, pubblicata
nella Gazzetta Ufficiale n. 234 del 2011 e la relativa errata corrige
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 281 del 2011; 
  Vista la delibera 8 agosto 2015, n. 62, pubblicata  nella  Gazzetta
Ufficiale n. 271 del 2015, con la quale questo Comitato ha  approvato
lo schema di Protocollo di legalita' precedentemente licenziato nella
seduta del 13 aprile 2015 dal Comitato di  coordinamento  per  l'alta
sorveglianza delle grandi opere (CCASGO), costituito con  decreto  14
marzo 2003, adottato dal Ministro dell'interno, di  concerto  con  il
Ministro della giustizia e il Ministro  delle  infrastrutture  e  dei
trasporti; 
  Visto l'art. 203 del citato decreto legislativo 50  del  2016  che,
istituendo il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle
infrastrutture  e  degli  insediamenti   prioritari   (CCASIIP),   ha
assorbito  ed  ampliato  -  all'interno  di  quest'ultimo   organismo
inter-istituzionale dello Stato - tutte le competenze del  previgente
CCASGO; 
  Vista la delibera del 21 dicembre 2001, n.  121,  pubblicata  nella
Gazzetta Ufficiale n. 51 del  2002,  Supplemento  ordinario,  con  la
quale  questo  Comitato  ha  approvato  il  primo   programma   delle
infrastrutture strategiche che include nell'allegato  2  l'intervento
di cui trattasi; 
  Considerato che l'intervento in  esame  e'  compreso  nella  Intesa
generale quadro tra Governo e Regione Lazio sottoscritta in  data  20
marzo 2002 e nella successiva Intesa  tra  Regione  Lazio,  Ministero
delle infrastrutture e dei trasporti ed ANAS S.p.A.  sottoscritta  in
data 6 novembre 2006; 
  Vista la delibera 6 aprile 2006, n. 130, pubblicata nella  Gazzetta
Ufficiale n. 199 del 2006, con la quale questo Comitato  ha  espresso
parere favorevole sul «3° documento  di  programmazione  economica  e
finanziaria:  programmare  il  territorio,  le   infrastrutture,   le
risorse» che include l'intervento di cui trattasi; 
  Vista la delibera 1° agosto 2014, n. 26, pubblicata nella  Gazzetta
Ufficiale n. 3 del n.  2015,  Supplemento  ordinario,  con  la  quale
questo Comitato  ha  espresso  parere  favorevole  sull'11°  Allegato
infrastrutture che include l'intervento in esame; 
  Visto l'art. 1, comma 868, della legge 28  dicembre  2015,  n.  208
«Disposizioni per la formazione del bilancio  annuale  e  pluriennale
dello Stato» - legge di stabilita' 2016, che prevede la  costituzione
di un apposito fondo, da iscrivere  nello  stato  di  previsione  del
Ministero  delle  infrastrutture   e   dei   trasporti,   nel   quale
confluiscono le risorse destinate ad ANAS S.p.A.; 
  Vista la delibera 1° dicembre 2016 n. 54 pubblicata nella  Gazzetta
Ufficiale n. 88 del 2017, con la quale questo Comitato  ha  approvato
il  Piano  operativo  infrastrutture  FSC   2014-2020   che   include
l'intervento in esame; 
  Vista la delibera 89 del 2015 con la quale la Corte dei conti -  al
paragrafo 5.8 «Attivita' ulteriori di ANAS» -  ha  rappresentato  che
«Nel novembre 2013 la Commissione Europea ha adottato la Decisione  C
(2013) 7912,  relativa  alla  concessione  di  un  finanziamento  per
l'intervento «Progettazione  Preliminare  ed  analisi  economica  del
tratto terminale del collegamento del Porto di Civitavecchia  con  il
nodo intermodale  di  Orte  per  il  completamento  dell'asse  viario
Est-Ovest (Civitavecchia-Ancona)». La richiesta di finanziamento  era
stata presentata con il partner Autorita' Portuale di  Civitavecchia,
Fiumicino e Gaeta,  in  risposta  alla  Call  for  proposals  2012  e
nell'ambito della procedura competitiva  europea,  che  ha  visto  la
partecipazione di un numero particolarmente elevato  di  richiedenti,
la proposta progettuale di Anas e'  stata  valutata  positivamente  e
l'intervento ha ottenuto il cofinanziamento richiesto di 0.99 milioni
di euro pari al 50% dei costi ammissibili. Il raggiungimento di  tale
risultato e' da ritenersi particolarmente significativo,  poiche'  il
progetto  rappresenta  un  valido  esempio  di  sinergia  multimodale
strada-porto.»; 
  Considerato il provvedimento di compatibilita' ambientale  adottato
dal Consiglio dei  ministri  in  data  1°  dicembre  2017,  ai  sensi
dell'art. 183, comma 6, del citato decreto  legislativo  n.  163  del
2006, sulla base delle ragioni di  rilevante  interesse  pubblico  al
completamento degli itinerari strategici di collegamento  e  raccordo
tra le direttrici stradali e che l'intervento di cui trattasi rientra
nelle rete trans-europea TEN-T «Comprehensive», e in conseguenza  del
precedente parere negativo alla compatibilita' ambientale  rilasciato
dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare; 
  Vista la proposta 6  febbraio  2018,  n.  4469,  con  la  quale  il
Ministero  delle  infrastrutture  e  dei   trasporti   ha   richiesto
l'iscrizione all'ordine del  giorno  di  questo  Comitato  dell'esame
dell'argomento «Progetto Preliminare S.S. N. 675  -  Umbro-Laziale  -
Asse Civitavecchia-Orte - Tratta S.S. 1 Aurelia - Monte Romano Est»; 
  Vista la nota 20 febbraio 2018, n. 1800, con la quale il  Ministero
delle infrastrutture e dei trasporti ha integrato  la  documentazione
istruttoria e fornito chiarimenti al riguardo; 
  Preso atto delle risultanze dell'istruttoria svolta  dal  Ministero
delle infrastrutture e dei trasporti, e in particolare che: 
sotto l'aspetto tecnico-procedurale: 
  a) l'area di intervento si colloca tra  la  Maremma  laziale  e  il
comprensorio dei Monti della  Tolfa,  in  particolare  tra  l'attuale
percorso della S.S.1 e l'abitato di Monte Romano; 
  b)  la  maggior  parte  dell'area   presenta   diverse   variazioni
altimetriche di tipo sub-collinare e numerosi corsi d'acqua, il  piu'
importante  dei  quali  e'  il  fiume  Mignone   ed   e',   altresi',
caratterizzata da ampie superfici agricole e aree naturali debolmente
antropizzate ma significative per la presenza di  comunita'  vegetali
spontanee; 
  c) nell'area di intervento sono  presenti  due  siti  di  interesse
storico e archeologico  -  le  Necropoli  di  Tarquinia  e  l'abitato
medievale di Cencelle - ed alcuni siti di «Importanza  comunitaria  e
Zone di Protezione Speciale appartenenti alla Rete Natura 2000»,  che
non sono riserve rigidamente protette dove le  attivita'  umane  sono
escluse, bensi' in  esse  la  protezione  della  natura  deve  essere
garantita tenendo anche conto «delle esigenze economiche,  sociali  e
culturali, nonche' della  particolarita'  regionali  e  locali»  come
previsto dall'art. 2 della direttiva del  Consiglio  delle  comunita'
europee 92/43/CEE del 21  maggio  1992  relativa  alla  conservazione
degli habitat naturali e seminaturali e della  flora  e  della  fauna
selvatiche Habitat (direttiva Habitat); 
  d) gli studi idrologici-idraulici e  lo  studio  geologico  pongono
particolare attenzione  alle  caratteristiche  dei  versanti  poiche'
l'area interessata mostra una discreta  propensione  al  dissesto.  I
condizionamenti dovuti ai fattori idro-geomorfologici hanno orientato
la scelta del tracciato, tale  da  permettere  all'asse  stradale  di
inserirsi  nella  fascia  ristretta  tra  i  bordi  delle   aree   di
esondazione nella piana del Mignone e le aree soggette a instabilita'
geomorfologica; 
  e) i tracciati alternativi proposti, sono il risultato di studi  ed
analisi multicriteri che hanno portato, a partire dal settembre 2001,
anno   in   cui   ANAS   S.p.A.   ha   avviato   l'iter   autorizzato
dell'infrastruttura, a riesaminare la progettazione della  tratta  in
esame a causa di numerose criticita' emerse nelle varie fasi, come di
seguito riepilogato: 
    1) nel  2004,  l'infrastruttura,  che  nel  frattempo  era  stata
inserita nell'elenco delle  infrastrutture  strategiche  ottenne,  da
parte dei Ministeri competenti, il rilascio di «parere  positivo  con
prescrizioni circa la compatibilita' ambientale dell'opera»; 
    2) le successive fasi di progettazione  si  evolsero  in  modi  e
tempi diversi, con la suddivisione della tratta in tre tronchi: 
      a. 3° tronco - lotto 1 - stralcio  A,  tra  Strada  Provinciale
Tuscanese e svincolo di Vetralla in localita' Cinelli - in esercizio; 
      b. 3° tronco - lotto 1 - stralcio B, tra Cinelli e Monte Romano
-progettazione esecutiva e lavori affidati tramite appalto integrato; 
      c. 2° tronco - lotto 1 e 2, tra Monte Romano e la SS1 Aurelia -
tratta all'esame del Comitato, il cui adeguamento  alle  prescrizioni
del decreto VIA si e' completato nel 2007; 
  f)   l'analisi   comparativa   delle   alternative   di    progetto
relativamente alla tratta in esame, considera i seguenti tracciati: 
 
           ===============================================
           |     Tracciato     |      Iter progetti      |
           +===================+=========================+
           |Arancio            |Progetto ANAS 2001       |
           +-------------------+-------------------------+
           |                   |Progetto modificato      |
           |Rosa               |procedura 2004           |
           +-------------------+-------------------------+
           |                   |Progetto modificato      |
           |                   |secondo prescrizioni DEC |
           |Viola              |VIA 2007                 |
           +-------------------+-------------------------+
           |                   |Proposta regione Lazio   |
           |Blu                |2011                     |
           +-------------------+-------------------------+
           |                   |Progetto preliminare ANAS|
           |Verde              |2013                     |
           +-------------------+-------------------------+
 
  g)  l'attenzione  delle  amministrazioni  si  e'   soffermata,   in
particolare, sui tracciati Viola e Verde e che: 
    1)  il  tracciato  Viola  corrisponde  al   progetto   definitivo
approvato ma non realizzato in quanto mai finanziato  a  causa  degli
elevati costi di realizzazione, le cui criticita' piu' rilevanti sono
il passaggio a nord dell'abitato di Monte Romano e  l'attraversamento
del territorio nell'area di Tarquinia,  zona  che  presenta  notevole
pregio archeologico.  Per  ovviare  a  tali  problemi,  la  soluzione
individuata e' stata quella di prevedere due  gallerie  naturali  per
oltrepassare il territorio senza interferire con i siti archeologici,
tuttavia, la presenza  di  tali  gallerie,  in  considerazione  della
caratteristiche dei terreni attraversati determinava altissimi costi,
tali da non consentire di proseguire l'iter approvativo; 
    2) il tracciato Verde si sviluppa partendo ad est di Monte Romano
ad una quota di circa 210 metri sul livello  del  mare  (m.s.l.m.)  e
termina sull'Autostrada A12 tra il fiume Mignone  e  lo  svincolo  di
Monte Romano ad una quota di quasi 10 m.s.l.m. per un totale di circa
18 km.  Esso  prevede  la  realizzazione  di  una  galleria  naturale
denominata «Calistro» alcuni viadotti e  due  svincoli,  svincolo  di
Monte  Romano  e  svincolo  Aurelia.  L'asse  principale   e'   stato
progettato secondo gli standard di una strada extraurbana  principale
tipo B; 
  h) in tutti  gli  scenari  ipotizzati,  il  risultato  dell'analisi
multicriteri, come dettagliatamente descritto nelle  conclusioni  del
documento «Confronto con le alternative del DEC/VIA  n.  198  del  18
marzo 2004»,  ha  condotto  alla  conclusione  che  nessun  tracciato
risulta l'alternativa migliore rispetto al tracciato Verde: 
 
  =================================================================
  |     Tracciato     |      Iter progetti      |    Vittorie     |
  +===================+=========================+=================+
  |Arancio            |Progetto ANAS 2001       |                2|
  +-------------------+-------------------------+-----------------+
  |                   |Progetto modificato      |                 |
  |Rosa               |procedura 2004           |                0|
  +-------------------+-------------------------+-----------------+
  |                   |Progetto modificato      |                 |
  |                   |secondo prescrizioni DEC |                 |
  |Viola              |VIA 2007                 |                0|
  +-------------------+-------------------------+-----------------+
  |                   |Proposta regione Lazio   |                 |
  |Blu                |2011                     |                1|
  +-------------------+-------------------------+-----------------+
  |                   |Progetto preliminare ANAS|                 |
  |Verde              |2013                     |                5|
  +-------------------+-------------------------+-----------------+
 
  i) con nota n. 93615  in  data  29  luglio  2015,  ANAS  S.p.A.  ha
presentato agli enti interessati istanza per il parere di valutazione
di impatto ambientale verifica preventiva di interesse  archeologico,
approvazione  progetto   preliminare,   localizzazione   urbanistica,
apposizione del vincolo  preordinato  all'esproprio  e  finanziamento
dell'opera ai sensi dell'art. 165, del citato decreto legislativo  n.
163 del 2006, e chiedendo, altresi', l'avvio delle procedure  per  la
realizzazione  dell'intervento,  trasmettendo  a  tutti  gli  enti  e
amministrazioni  interessate  copia  del   progetto   corredato   dal
programma  di  risoluzione  delle  interferenze  anche  su   supporto
informatico; 
  j) con nota n. 95229 del 31 luglio 2015, ANAS S.p.A. ha  provveduto
alla trasmissione degli avvisi al pubblico, riguardanti il progetto e
lo  studio  di  impatto  ambientale,  avvenuti  in  pari  data,   sui
quotidiani «La Repubblica» e «Il Messaggero - edizione Viterbo»; 
  k) in data 28 aprile 2016 si e' svolta la I conferenza dei servizi,
all'esito della quale si e' optato per un rinvio al fine di  valutare
soluzioni migliorative dal punto di vista dell'impatto ambientale del
tracciato Verde; 
  l) nell'adunanza del 27 gennaio 2017, il  Consiglio  superiore  dei
lavori pubblici ha espresso il parere che  "il  progetto  preliminare
relativo    all'«Itinerario    Civitavecchia-Orte-Terni,    SS    675
Umbro-Laziale.  Completamento   del   collegamento   del   porto   di
Civitavecchia con il nodo intermodale di Orte.  Tratto  Monte  Romano
est-Civitavecchia» debba essere rivisto, modificato e integrato nello
sviluppo progettuale previsto dalla  normativa  vigente,  sulla  base
delle  prescrizioni,  osservazioni  e  raccomandazioni  di   cui   ai
considerato che precedono, prima della  sottoposizione  del  progetto
definitivo al parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici; 
  m) in data 15 marzo  2017,  si  e'  svolta  la  II  conferenza  dei
servizi, nell'ambito della quale sono stati acquisiti i pareri  degli
enti interessati dall'opera, in particolare: 
    1) il parere unico favorevole con prescrizioni e  raccomandazioni
della Regione Lazio di cui alla nota n. 111844 del 3 marzo 2017; 
    2) il parere negativo alla compatibilita' ambientale n. 2289  del
20 gennaio 2017  del  Ministero  dell'ambiente  e  della  tutela  del
territorio e del mare; 
    3) il parere favorevole con prescrizioni n.  948  del  26  maggio
2016 della competente direzione generale archeologia,  belle  arti  e
paesaggio del Ministero dei beni e delle attivita'  culturali  e  del
turismo; 
  n) con deliberazione n. 112 del 14 marzo 2017, la Regione Lazio  ha
espresso il consenso, ai sensi dell'art.  165,  comma  5  del  citato
decreto legislativo  n.  163  del  2006  ai  fini  dell'intesa  sulla
localizzazione sul progetto preliminare di cui trattasi; 
  o) al fine di pervenire ad una concorde  definizione  del  dissenso
manifestato dal citato Ministero dell'ambiente  e  della  tutela  del
territorio e del mare, tenuto  conto  della  rilevanza  dell'opera  e
considerata    l'analisi     multicriteri     posta     alla     base
dell'individuazione  del  tracciato  prescelto,  il  Ministero  delle
infrastrutture  e  dei  trasporti  ha  provveduto  a   demandare   la
composizione  del  dissenso  di  cui  trattasi  alla  Presidenza  del
Consiglio dei ministri, secondo quanto previsto dal citato art.  183,
comma 6, del decreto legislativo n. 163 del 2006; 
  p) con nota n. 16124 del 20 aprile 2017 il Capo  di  Gabinetto  del
Ministero delle  infrastrutture  e  dei  trasporti  ha  chiesto  alla
Presidenza del  Consiglio  dei  ministri  di  attivare  la  procedura
prevista dall'art. 183, comma 6, del citato  decreto  legislativo  n.
163  del  2006,  in  relazione  al  provvedimento  di  compatibilita'
ambientale del progetto preliminare della SS n. 675  «Umbro-laziale»,
asse Orte Civitavecchia, tratta Monte Romano est - SS  1  Aurelia,  a
seguito del dissenso sulla realizzazione del  progetto  espresso  dal
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare; 
  q) con nota n. 10488 del 15 maggio 2017,  il  Dipartimento  per  il
coordinamento   amministrativo   ha   demandato   la   questione   al
Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della  politica
economica che con nota n. 2502 del 17 maggio 2017 ha chiarito che  la
proposta di approvazione del  progetto  in  argomento  potra'  essere
sottoposta all'esame del CIPE solo a seguito dell'eventuale  adozione
del  provvedimento  di  compatibilita'  ambientale,  demandata,  come
previsto dal citato art. 183, comma 6, del decreto legislativo n. 163
del 2006, al Consiglio dei ministri; 
  r) con nota n. 11097 del 19 maggio  2017  il  Dipartimento  per  il
coordinamento amministrativo, al fine  di  predisporre  l'istruttoria
per il Consiglio dei ministri, ha istituito un tavolo tecnico in data
29 maggio  2017  al  quale  sono  convenuti  i  rappresentanti  delle
amministrazioni coinvolte; 
  s) a seguito di quanto emerso dal citato tavolo tecnico,  con  nota
n. 12150 del 31 maggio 2017, al fine di consentire al  Consiglio  dei
ministri una  adeguata  valutazione  sui  c.d.  tracciati  «viola»  e
«verde», e' stato richiesto al Ministero dell'ambiente e della tutela
del territorio e del  mare  di  fornire  le  valutazioni  di  impatto
ambientale, consistenti nelle  eventuali  prescrizioni  e  misure  di
mitigazione  utili  a  consentire  una  piena  valutazione  del  c.d.
«tracciato verde»; 
  t) il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio  e  del
mare con nota n. 17028 del 18 luglio  2017  ha  trasmesso  il  parere
della commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale - VIA e
VAS  n.  2453  del  7  luglio  2017,  evidenziando  che  la  predetta
commissione ha ritenuto «che non sia  possibile  elaborare  eventuali
prescrizioni e misure di mitigazione, come richiesto dalla Presidenza
del Consiglio dei Ministri per la variante progettuale costituita dal
tracciato cosiddetto "verde", per  la  quale  e'  stato  espresso  il
parere negativo di VIAS n. 2289 del 20 gennaio 2017,  in  quanto  gli
impatti   ambientali   che   si   configurano   dall'analisi    della
documentazione fornita sono tali  da  non  poter  essere  mitigali  o
compensati»; 
  u) con nota n. 24510 del 6 dicembre 2017  il  Dipartimento  per  il
coordinamento amministrativo ha inoltrato copia  della  deliberazione
adottata dal Consiglio dei ministri nella riunione  del  1°  dicembre
2017  concernente   la   compatibilita'   ambientale   del   progetto
preliminare    della    SS    n.    675     «Umbro-laziale»,     asse
«Orte-Civitavecchia» tratta Monte Romano est - SS 1 Aurelia; 
sotto l'aspetto attuativo: 
  a) il tempo per l'esecuzione dell'intervento risulta essere di 1680
giorni naturali e consecutivi, a valle  della  redazione  delle  fasi
progettuali  del  progetto  definitivo  ed  esecutivo  e  dei   tempi
approvativi; 
sotto l'aspetto finanziario: 
  a)   il   costo   complessivo   dell'opera,    comprensivo    della
valorizzazione delle prescrizioni, e' di 466,771 milioni di euro,  le
cui fonti di copertura sono: 
 
            =============================================
            |                           |  Importi (in  |
            |                           |  milioni di   |
            |           Fonti           |     euro)     |
            +===========================+===============+
            |Fondi Comunita' europea    |               |
            |decisione n. C(2013)7912   |           0,95|
            +---------------------------+---------------+
            |Delibera CIPE n. 54 del    |               |
            |2016 (FSC)                 |         200,00|
            +---------------------------+---------------+
            |Autorita' portuale         |               |
            |Civitavecchia              |           1,00|
            +---------------------------+---------------+
            |Fondo unico ANAS (legge    |               |
            |stabilita' 2016)           |        264,821|
            +---------------------------+---------------+
            |Totale                     |        466,771|
            +---------------------------+---------------+
 
  Tenuto conto dell'esame della proposta svolto ai sensi del  vigente
regolamento di questo Comitato, art. 3 della delibera del  30  aprile
2012, n. 62, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 122 del 2012; 
  Vista  la  nota  27   febbraio   2018,   n.   1183-P,   predisposta
congiuntamente  dal  Dipartimento  per   la   programmazione   e   il
coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio
dei ministri e dal Ministero dell'economia e delle finanze,  posta  a
base dell'odierna seduta del Comitato; 
  Su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; 
 
                              Delibera: 
 
  1. Approvazione progetto 
  1.1 Ai sensi e per gli effetti  del  combinato  disposto  dell'art.
216, commi 1, 1-bis e 27, del decreto legislativo n. 50  del  2016  e
del decreto legislativo n. 163 del 2006 e  successive  modificazioni,
da  cui  deriva  la  sostanziale  applicabilita'   della   previgente
disciplina, di cui al decreto legislativo in ultimo citato,  a  tutte
le procedure, anche autorizzative, avviate prima del 19 aprile  2016,
e in particolare degli articoli 165, 168 e 183, comma  6  del  citato
decreto legislativo n. 163 del 2006 e dell'art. 10  del  decreto  del
Presidente della Repubblica 8  giugno  2001,  n.  327,  e  successive
modificazioni, e' approvato, con le prescrizioni e le raccomandazioni
di  cui  all'allegato  che  forma  parte  integrante  della  presente
delibera, nonche' delle ulteriori prescrizioni di  seguito  indicate,
anche ai fini della  attestazione  della  compatibilita'  ambientale,
della localizzazione urbanistica  e  della  apposizione  del  vincolo
preordinato  all'esproprio,  il   progetto   preliminare   dell'opera
«Progetto  Preliminare  S.S.  N.   675   -   Umbro-Laziale   -   Asse
Civitavecchia-Orte - Tratta S.S. 1 Aurelia - Monte Romano Est». 
  1.2 E', altresi', approvato il piano  di  utilizzo  delle  terre  e
rocce da scavo, allegato al progetto preliminare, con prescrizioni  e
raccomandazioni di cui al citato Allegato 1. 
  1.3 E' conseguentemente perfezionata, ad ogni  fine  urbanistico  e
edilizio, l'intesa Stato - Regione sulla localizzazione dell'opera. 
  1.4 L'importo di euro 466.771.092,79 costituisce il limite di spesa
dell'intervento «Progetto Preliminare S.S. N. 675 -  Umbro-Laziale  -
Asse Civitavecchia-Orte - Tratta S.S. 1 Aurelia - Monte Romano Est». 
  1.5 La modalita' di realizzazione dell'intervento e'  l'appalto  su
progetto esecutivo ai sensi dell'art. 59, comma 1, del citato decreto
legislativo n. 50 del 2016. 
  2. Ulteriori prescrizioni 
  2.1 I  risparmi  derivanti  dall'applicazione  del  prezziario  dei
lavori ANAS vigente (2017) rispetto a quello adottato  in  precedenza
(2014), pari a 15.489.056,66 euro, dovranno reintegrare le somme  per
imprevisti dell'opera. 
  2.2 Per quanto riguarda la progettazione  dell'opera  a  carico  di
ANAS, questa non e' inclusa nelle somme a disposizione ma negli oneri
di  investimento  riconosciuti  ad  ANAS.  Pertanto  gli   oneri   di
investimento dovranno essere  adeguatamente  motivati.  In  relazione
agli oneri di investimento, inoltre,  fissati  nella  misura  massima
dell'11,2%, resta fermo che verranno riconosciuti sulla base  di  una
rendicontazione di dettaglio delle effettive spese sostenute. 
  2.3   L'efficacia   della   presente   delibera   e'    subordinata
all'attestazione da parte dell'Autorita'  portuale  di  Civitavecchia
della disponibilita' delle risorse pari 1.000.000 euro. 
  2.4 In ottemperanza alle indicazioni del Ministero dei beni e delle
attivita' culturali e del turismo il soggetto attuatore si impegna  a
modificare  il  tracciato  del  progetto  preliminare  in   fase   di
definitivo, ove tali modifiche dovessero risultare  necessarie  dagli
esiti delle indagini archeologiche preventive. 
  3. Disposizioni finali 
  3.1 Il Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti  provvedera'
ad assicurare, per conto di questo  Comitato,  la  conservazione  dei
documenti componenti il progetto. 
  3.2 Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' a
svolgere le attivita'  di  supporto  intese  a  consentire  a  questo
Comitato di espletare i  compiti  di  vigilanza  sulla  realizzazione
delle opere ad esso assegnati dalla  normativa  citata  in  premessa,
tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63  del  2003
sopra richiamata. 
  3.3 Il soggetto aggiudicatone dell'opera assicura  il  monitoraggio
ai sensi del decreto legislativo del 29 dicembre  2011,  n.  229.  In
osservanza del  principio  che  le  informazioni  comuni  ai  sistemi
debbano essere inviate una sola volta,  nonche'  per  minimizzare  le
procedure e i  connessi  adempimenti,  vengono  assicurati  a  questo
Comitato flussi costanti di informazioni, coerenti per contenuti  con
il  Sistema  di  monitoraggio  degli  investimenti  pubblici  di  cui
all'art. 1 della legge  n.  144  del  1999.  A  regime,  tracciato  e
modalita' di scambio dei dati saranno definiti con protocollo tecnico
tra Ragioneria generale dello Stato e  DIPE  da  redigersi  ai  sensi
dello stesso decreto legislativo, articoli 6 e 7. 
  3.4 Ai sensi della richiamata delibera n.  15  del  2015,  prevista
all'art. 36, comma 3, del decreto-legge n. 90 del 2014, le  modalita'
di controllo dei flussi  finanziari  sono  adeguate  alle  previsioni
della medesima delibera. 
  3.5 Ai sensi della delibera  n.  24  del  2004,  il  CUP  assegnato
all'opera  dovra'  essere  evidenziato  in  tutta  la  documentazione
amministrativa e contabile riguardante l'opera stessa. 
    Roma, 28 febbraio 2018 
 
                                     Il Presidente: Gentiloni Silveri 
Il segretario: Lotti 

Registrato alla Corte dei conti il 19 luglio 2018 
Ufficio controllo atti Ministero economia e finanze, reg.ne prev.  n.
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