IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400 e successive modificazioni, concernente «Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri»; Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni, concernente «Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilita', e successive modificazioni; Visto il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni, concernente il «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE», ed in particolare gli articoli 165, 168 e l'art. 183, comma 6, che prevede «In caso di motivato dissenso del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio o del Ministro per i beni e le attivita' culturali, l'adozione del provvedimento di compatibilita' ambientale e' demandata al Consiglio dei Ministri, che vi provvede nella prima riunione utile successiva.»; Visto il decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 e successive modificazioni che ha abrogato e sostituito il citato decreto legislativo del 12 aprile 2006, n. 163, e in particolare: a) l'art. 200, comma 3, che prevede che, in sede di prima individuazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti effettua una ricognizione di tutti gli interventi gia' compresi negli strumenti di pianificazione e programmazione, comunque denominati, vigenti alla data di entrata in vigore del medesimo decreto legislativo, all'esito della quale lo stesso Ministro propone l'elenco degli interventi da inserire nel primo Documento pluriennale di pianificazione (DPP) di cui al decreto legislativo del 29 del dicembre 2011, n. 228, che sostituisce tutti i predetti strumenti; b) l'art. 201, comma 9, che prevede che, fino all'approvazione del primo DPP, valgono come programmazione degli investimenti in materia di infrastrutture e trasporti gli strumenti di pianificazione e programmazione e i piani, comunque denominati, gia' approvati secondo le procedure vigenti alla data di entrata in vigore dello stesso decreto legislativo o in relazione ai quali sussiste un impegno assunto con i competenti organi dell'Unione europea; c) l'art. 214, comma 2, lettera d) e f), in base al quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvede alle attivita' di supporto a questo Comitato per la vigilanza sulle attivita' di affidamento da parte dei soggetti aggiudicatori e della successiva realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese e cura l'istruttoria sui progetti di fattibilita' e definitivi, anche ai fini della loro sottoposizione alla deliberazioni di questo Comitato in caso di infrastrutture e insediamenti prioritari per lo sviluppo del paese, proponendo allo stesso le eventuali prescrizioni per l'approvazione del progetto; d) l'art. 214, comma 11, che prevede che in sede di prima applicazione restano comunque validi gli atti ed i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodotti ed i rapporti giuridici sorti sulla base dell'art. 163 del decreto legislativo n. 163 del 2006; e) l'art. 216, commi 1, 1-bis e 27, che, fatto salvo quanto previsto nel citato decreto legislativo n. 50 del 2016, stabiliscono rispettivamente che: 1) lo stesso decreto legislativo n. 50 del 2016 si applica alle procedure e ai contratti per i quali i bandi o avvisi con cui si indice la procedura di scelta del contraente siano pubblicati successivamente alla data della sua entrata in vigore; 2) per gli interventi ricompresi tra le infrastrutture strategiche gia' inseriti negli strumenti di programmazione approvati, e per i quali la procedura di valutazione di impatto ambientale sia gia' stata avviata alla data di entrata in vigore del suddetto decreto legislativo, i relativi progetti sono approvati secondo la disciplina previgente; 3) le procedure per la valutazione di impatto ambientale delle grandi opere avviate alla data di entrata in vigore del suddetto decreto legislativo n. 50 del 2016 secondo la disciplina gia' prevista dagli articoli 182, 183, 184 e 185 di cui al previgente decreto legislativo n. 163 del 2006, sono concluse in conformita' alle disposizioni e alle attribuzioni di competenza vigenti all'epoca del predetto avvio e le medesime procedure trovano applicazione anche per le varianti; Considerato che la proposta all'esame, alla luce delle sopracitate disposizioni e, in particolare, di quanto previsto al citato art. 216, commi 1, 1-bis e 27, del predetto decreto legislativo n. 50 del 2016, risulta ammissibile all'esame di questo Comitato e ad essa sono applicabili le disposizioni del previgente decreto legislativo n. 163 del 2006; Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 248 del 2003, con la quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione delle opere prioritarie per lo sviluppo del Paese; Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 9 giugno 2015, n. 194, e successive modificazioni, che ha soppresso la Struttura tecnica di missione istituita con decreto dello stesso Ministro del 10 febbraio 2003, n. 356, e successive modificazioni, attribuendo i compiti di cui all'art. 3 del medesimo decreto alle direzioni generali competenti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, alle quali e' demandata la responsabilita' di assicurare la coerenza tra i contenuti della relazione istruttoria e la relativa documentazione a supporto; Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, che all'art. 1, comma 5, istituisce presso questo Comitato il «Sistema di Monitoraggio degli Investimenti Pubblici» (MIP), con il compito di fornire tempestivamente informazioni sull'attuazione delle politiche di sviluppo e funzionale all'alimentazione di una banca dati tenuta nell'ambito di questo stesso Comitato; Vista la normativa vigente in materia di Codice unico di progetto (CUP) e, in particolare: a) la delibera del 27 dicembre 2002, n. 143, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 87 del 2003 e la relativa errata corrige pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 140 del 2003, nonche' la delibera del 29 settembre 2004, n. 24, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 276 del 2004, con le quali questo Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP e ha stabilito che il CUP deve essere riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, relativi a progetti di investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti; b) la legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione» che, all'art. 11, dispone che ogni progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un CUP; c) la legge 13 agosto 2010, n. 136, come modificata dal decreto-legge 12 novembre 2010, n. 187, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2010, n. 217, che, tra l'altro, definisce le sanzioni applicabili in caso di mancata apposizione del CUP sugli strumenti di pagamento; Visto il decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, concernente «Attuazione dell'art. 30, comma 9, lettere e), f) e g), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, in materia di procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche, di verifica dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del Fondo opere e del Fondo progetti»; Vista la normativa vigente in tema di controllo dei flussi finanziari e, in particolare: a) l'art. 36 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, che regolamenta il monitoraggio finanziario dei lavori relativi alle infrastrutture strategiche e insediamenti produttivi di cui agli articoli 161, comma 6-bis e 176, comma 3, lettera e), del citato decreto legislativo n. 163 del 2006, disposizione richiamata all'art. 203, comma 2, del citato decreto legislativo n. 50 del 2016; b) la delibera di questo Comitato del 28 gennaio 2015, n. 15, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 155 del 2015, che aggiorna - ai sensi del comma 3 del menzionato art. 36 del decreto-legge n. 90 del 2014 - le modalita' di esercizio del sistema di monitoraggio finanziario di cui alla delibera del 5 maggio 2011, n. 45, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 234 del 2011 e la relativa errata corrige pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 281 del 2011; Vista la delibera 8 agosto 2015, n. 62, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 271 del 2015, con la quale questo Comitato ha approvato lo schema di Protocollo di legalita' precedentemente licenziato nella seduta del 13 aprile 2015 dal Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere (CCASGO), costituito con decreto 14 marzo 2003, adottato dal Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; Visto l'art. 203 del citato decreto legislativo 50 del 2016 che, istituendo il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari (CCASIIP), ha assorbito ed ampliato - all'interno di quest'ultimo organismo inter-istituzionale dello Stato - tutte le competenze del previgente CCASGO; Vista la delibera del 21 dicembre 2001, n. 121, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 51 del 2002, Supplemento ordinario, con la quale questo Comitato ha approvato il primo programma delle infrastrutture strategiche che include nell'allegato 2 l'intervento di cui trattasi; Considerato che l'intervento in esame e' compreso nella Intesa generale quadro tra Governo e Regione Lazio sottoscritta in data 20 marzo 2002 e nella successiva Intesa tra Regione Lazio, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed ANAS S.p.A. sottoscritta in data 6 novembre 2006; Vista la delibera 6 aprile 2006, n. 130, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 199 del 2006, con la quale questo Comitato ha espresso parere favorevole sul «3° documento di programmazione economica e finanziaria: programmare il territorio, le infrastrutture, le risorse» che include l'intervento di cui trattasi; Vista la delibera 1° agosto 2014, n. 26, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 3 del n. 2015, Supplemento ordinario, con la quale questo Comitato ha espresso parere favorevole sull'11° Allegato infrastrutture che include l'intervento in esame; Visto l'art. 1, comma 868, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato» - legge di stabilita' 2016, che prevede la costituzione di un apposito fondo, da iscrivere nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nel quale confluiscono le risorse destinate ad ANAS S.p.A.; Vista la delibera 1° dicembre 2016 n. 54 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 2017, con la quale questo Comitato ha approvato il Piano operativo infrastrutture FSC 2014-2020 che include l'intervento in esame; Vista la delibera 89 del 2015 con la quale la Corte dei conti - al paragrafo 5.8 «Attivita' ulteriori di ANAS» - ha rappresentato che «Nel novembre 2013 la Commissione Europea ha adottato la Decisione C (2013) 7912, relativa alla concessione di un finanziamento per l'intervento «Progettazione Preliminare ed analisi economica del tratto terminale del collegamento del Porto di Civitavecchia con il nodo intermodale di Orte per il completamento dell'asse viario Est-Ovest (Civitavecchia-Ancona)». La richiesta di finanziamento era stata presentata con il partner Autorita' Portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, in risposta alla Call for proposals 2012 e nell'ambito della procedura competitiva europea, che ha visto la partecipazione di un numero particolarmente elevato di richiedenti, la proposta progettuale di Anas e' stata valutata positivamente e l'intervento ha ottenuto il cofinanziamento richiesto di 0.99 milioni di euro pari al 50% dei costi ammissibili. Il raggiungimento di tale risultato e' da ritenersi particolarmente significativo, poiche' il progetto rappresenta un valido esempio di sinergia multimodale strada-porto.»; Considerato il provvedimento di compatibilita' ambientale adottato dal Consiglio dei ministri in data 1° dicembre 2017, ai sensi dell'art. 183, comma 6, del citato decreto legislativo n. 163 del 2006, sulla base delle ragioni di rilevante interesse pubblico al completamento degli itinerari strategici di collegamento e raccordo tra le direttrici stradali e che l'intervento di cui trattasi rientra nelle rete trans-europea TEN-T «Comprehensive», e in conseguenza del precedente parere negativo alla compatibilita' ambientale rilasciato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare; Vista la proposta 6 febbraio 2018, n. 4469, con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha richiesto l'iscrizione all'ordine del giorno di questo Comitato dell'esame dell'argomento «Progetto Preliminare S.S. N. 675 - Umbro-Laziale - Asse Civitavecchia-Orte - Tratta S.S. 1 Aurelia - Monte Romano Est»; Vista la nota 20 febbraio 2018, n. 1800, con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha integrato la documentazione istruttoria e fornito chiarimenti al riguardo; Preso atto delle risultanze dell'istruttoria svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, e in particolare che: sotto l'aspetto tecnico-procedurale: a) l'area di intervento si colloca tra la Maremma laziale e il comprensorio dei Monti della Tolfa, in particolare tra l'attuale percorso della S.S.1 e l'abitato di Monte Romano; b) la maggior parte dell'area presenta diverse variazioni altimetriche di tipo sub-collinare e numerosi corsi d'acqua, il piu' importante dei quali e' il fiume Mignone ed e', altresi', caratterizzata da ampie superfici agricole e aree naturali debolmente antropizzate ma significative per la presenza di comunita' vegetali spontanee; c) nell'area di intervento sono presenti due siti di interesse storico e archeologico - le Necropoli di Tarquinia e l'abitato medievale di Cencelle - ed alcuni siti di «Importanza comunitaria e Zone di Protezione Speciale appartenenti alla Rete Natura 2000», che non sono riserve rigidamente protette dove le attivita' umane sono escluse, bensi' in esse la protezione della natura deve essere garantita tenendo anche conto «delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonche' della particolarita' regionali e locali» come previsto dall'art. 2 della direttiva del Consiglio delle comunita' europee 92/43/CEE del 21 maggio 1992 relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche Habitat (direttiva Habitat); d) gli studi idrologici-idraulici e lo studio geologico pongono particolare attenzione alle caratteristiche dei versanti poiche' l'area interessata mostra una discreta propensione al dissesto. I condizionamenti dovuti ai fattori idro-geomorfologici hanno orientato la scelta del tracciato, tale da permettere all'asse stradale di inserirsi nella fascia ristretta tra i bordi delle aree di esondazione nella piana del Mignone e le aree soggette a instabilita' geomorfologica; e) i tracciati alternativi proposti, sono il risultato di studi ed analisi multicriteri che hanno portato, a partire dal settembre 2001, anno in cui ANAS S.p.A. ha avviato l'iter autorizzato dell'infrastruttura, a riesaminare la progettazione della tratta in esame a causa di numerose criticita' emerse nelle varie fasi, come di seguito riepilogato: 1) nel 2004, l'infrastruttura, che nel frattempo era stata inserita nell'elenco delle infrastrutture strategiche ottenne, da parte dei Ministeri competenti, il rilascio di «parere positivo con prescrizioni circa la compatibilita' ambientale dell'opera»; 2) le successive fasi di progettazione si evolsero in modi e tempi diversi, con la suddivisione della tratta in tre tronchi: a. 3° tronco - lotto 1 - stralcio A, tra Strada Provinciale Tuscanese e svincolo di Vetralla in localita' Cinelli - in esercizio; b. 3° tronco - lotto 1 - stralcio B, tra Cinelli e Monte Romano -progettazione esecutiva e lavori affidati tramite appalto integrato; c. 2° tronco - lotto 1 e 2, tra Monte Romano e la SS1 Aurelia - tratta all'esame del Comitato, il cui adeguamento alle prescrizioni del decreto VIA si e' completato nel 2007; f) l'analisi comparativa delle alternative di progetto relativamente alla tratta in esame, considera i seguenti tracciati: =============================================== | Tracciato | Iter progetti | +===================+=========================+ |Arancio |Progetto ANAS 2001 | +-------------------+-------------------------+ | |Progetto modificato | |Rosa |procedura 2004 | +-------------------+-------------------------+ | |Progetto modificato | | |secondo prescrizioni DEC | |Viola |VIA 2007 | +-------------------+-------------------------+ | |Proposta regione Lazio | |Blu |2011 | +-------------------+-------------------------+ | |Progetto preliminare ANAS| |Verde |2013 | +-------------------+-------------------------+ g) l'attenzione delle amministrazioni si e' soffermata, in particolare, sui tracciati Viola e Verde e che: 1) il tracciato Viola corrisponde al progetto definitivo approvato ma non realizzato in quanto mai finanziato a causa degli elevati costi di realizzazione, le cui criticita' piu' rilevanti sono il passaggio a nord dell'abitato di Monte Romano e l'attraversamento del territorio nell'area di Tarquinia, zona che presenta notevole pregio archeologico. Per ovviare a tali problemi, la soluzione individuata e' stata quella di prevedere due gallerie naturali per oltrepassare il territorio senza interferire con i siti archeologici, tuttavia, la presenza di tali gallerie, in considerazione della caratteristiche dei terreni attraversati determinava altissimi costi, tali da non consentire di proseguire l'iter approvativo; 2) il tracciato Verde si sviluppa partendo ad est di Monte Romano ad una quota di circa 210 metri sul livello del mare (m.s.l.m.) e termina sull'Autostrada A12 tra il fiume Mignone e lo svincolo di Monte Romano ad una quota di quasi 10 m.s.l.m. per un totale di circa 18 km. Esso prevede la realizzazione di una galleria naturale denominata «Calistro» alcuni viadotti e due svincoli, svincolo di Monte Romano e svincolo Aurelia. L'asse principale e' stato progettato secondo gli standard di una strada extraurbana principale tipo B; h) in tutti gli scenari ipotizzati, il risultato dell'analisi multicriteri, come dettagliatamente descritto nelle conclusioni del documento «Confronto con le alternative del DEC/VIA n. 198 del 18 marzo 2004», ha condotto alla conclusione che nessun tracciato risulta l'alternativa migliore rispetto al tracciato Verde: ================================================================= | Tracciato | Iter progetti | Vittorie | +===================+=========================+=================+ |Arancio |Progetto ANAS 2001 | 2| +-------------------+-------------------------+-----------------+ | |Progetto modificato | | |Rosa |procedura 2004 | 0| +-------------------+-------------------------+-----------------+ | |Progetto modificato | | | |secondo prescrizioni DEC | | |Viola |VIA 2007 | 0| +-------------------+-------------------------+-----------------+ | |Proposta regione Lazio | | |Blu |2011 | 1| +-------------------+-------------------------+-----------------+ | |Progetto preliminare ANAS| | |Verde |2013 | 5| +-------------------+-------------------------+-----------------+ i) con nota n. 93615 in data 29 luglio 2015, ANAS S.p.A. ha presentato agli enti interessati istanza per il parere di valutazione di impatto ambientale verifica preventiva di interesse archeologico, approvazione progetto preliminare, localizzazione urbanistica, apposizione del vincolo preordinato all'esproprio e finanziamento dell'opera ai sensi dell'art. 165, del citato decreto legislativo n. 163 del 2006, e chiedendo, altresi', l'avvio delle procedure per la realizzazione dell'intervento, trasmettendo a tutti gli enti e amministrazioni interessate copia del progetto corredato dal programma di risoluzione delle interferenze anche su supporto informatico; j) con nota n. 95229 del 31 luglio 2015, ANAS S.p.A. ha provveduto alla trasmissione degli avvisi al pubblico, riguardanti il progetto e lo studio di impatto ambientale, avvenuti in pari data, sui quotidiani «La Repubblica» e «Il Messaggero - edizione Viterbo»; k) in data 28 aprile 2016 si e' svolta la I conferenza dei servizi, all'esito della quale si e' optato per un rinvio al fine di valutare soluzioni migliorative dal punto di vista dell'impatto ambientale del tracciato Verde; l) nell'adunanza del 27 gennaio 2017, il Consiglio superiore dei lavori pubblici ha espresso il parere che "il progetto preliminare relativo all'«Itinerario Civitavecchia-Orte-Terni, SS 675 Umbro-Laziale. Completamento del collegamento del porto di Civitavecchia con il nodo intermodale di Orte. Tratto Monte Romano est-Civitavecchia» debba essere rivisto, modificato e integrato nello sviluppo progettuale previsto dalla normativa vigente, sulla base delle prescrizioni, osservazioni e raccomandazioni di cui ai considerato che precedono, prima della sottoposizione del progetto definitivo al parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici; m) in data 15 marzo 2017, si e' svolta la II conferenza dei servizi, nell'ambito della quale sono stati acquisiti i pareri degli enti interessati dall'opera, in particolare: 1) il parere unico favorevole con prescrizioni e raccomandazioni della Regione Lazio di cui alla nota n. 111844 del 3 marzo 2017; 2) il parere negativo alla compatibilita' ambientale n. 2289 del 20 gennaio 2017 del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare; 3) il parere favorevole con prescrizioni n. 948 del 26 maggio 2016 della competente direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio del Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo; n) con deliberazione n. 112 del 14 marzo 2017, la Regione Lazio ha espresso il consenso, ai sensi dell'art. 165, comma 5 del citato decreto legislativo n. 163 del 2006 ai fini dell'intesa sulla localizzazione sul progetto preliminare di cui trattasi; o) al fine di pervenire ad una concorde definizione del dissenso manifestato dal citato Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, tenuto conto della rilevanza dell'opera e considerata l'analisi multicriteri posta alla base dell'individuazione del tracciato prescelto, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha provveduto a demandare la composizione del dissenso di cui trattasi alla Presidenza del Consiglio dei ministri, secondo quanto previsto dal citato art. 183, comma 6, del decreto legislativo n. 163 del 2006; p) con nota n. 16124 del 20 aprile 2017 il Capo di Gabinetto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha chiesto alla Presidenza del Consiglio dei ministri di attivare la procedura prevista dall'art. 183, comma 6, del citato decreto legislativo n. 163 del 2006, in relazione al provvedimento di compatibilita' ambientale del progetto preliminare della SS n. 675 «Umbro-laziale», asse Orte Civitavecchia, tratta Monte Romano est - SS 1 Aurelia, a seguito del dissenso sulla realizzazione del progetto espresso dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare; q) con nota n. 10488 del 15 maggio 2017, il Dipartimento per il coordinamento amministrativo ha demandato la questione al Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica che con nota n. 2502 del 17 maggio 2017 ha chiarito che la proposta di approvazione del progetto in argomento potra' essere sottoposta all'esame del CIPE solo a seguito dell'eventuale adozione del provvedimento di compatibilita' ambientale, demandata, come previsto dal citato art. 183, comma 6, del decreto legislativo n. 163 del 2006, al Consiglio dei ministri; r) con nota n. 11097 del 19 maggio 2017 il Dipartimento per il coordinamento amministrativo, al fine di predisporre l'istruttoria per il Consiglio dei ministri, ha istituito un tavolo tecnico in data 29 maggio 2017 al quale sono convenuti i rappresentanti delle amministrazioni coinvolte; s) a seguito di quanto emerso dal citato tavolo tecnico, con nota n. 12150 del 31 maggio 2017, al fine di consentire al Consiglio dei ministri una adeguata valutazione sui c.d. tracciati «viola» e «verde», e' stato richiesto al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di fornire le valutazioni di impatto ambientale, consistenti nelle eventuali prescrizioni e misure di mitigazione utili a consentire una piena valutazione del c.d. «tracciato verde»; t) il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con nota n. 17028 del 18 luglio 2017 ha trasmesso il parere della commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale - VIA e VAS n. 2453 del 7 luglio 2017, evidenziando che la predetta commissione ha ritenuto «che non sia possibile elaborare eventuali prescrizioni e misure di mitigazione, come richiesto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per la variante progettuale costituita dal tracciato cosiddetto "verde", per la quale e' stato espresso il parere negativo di VIAS n. 2289 del 20 gennaio 2017, in quanto gli impatti ambientali che si configurano dall'analisi della documentazione fornita sono tali da non poter essere mitigali o compensati»; u) con nota n. 24510 del 6 dicembre 2017 il Dipartimento per il coordinamento amministrativo ha inoltrato copia della deliberazione adottata dal Consiglio dei ministri nella riunione del 1° dicembre 2017 concernente la compatibilita' ambientale del progetto preliminare della SS n. 675 «Umbro-laziale», asse «Orte-Civitavecchia» tratta Monte Romano est - SS 1 Aurelia; sotto l'aspetto attuativo: a) il tempo per l'esecuzione dell'intervento risulta essere di 1680 giorni naturali e consecutivi, a valle della redazione delle fasi progettuali del progetto definitivo ed esecutivo e dei tempi approvativi; sotto l'aspetto finanziario: a) il costo complessivo dell'opera, comprensivo della valorizzazione delle prescrizioni, e' di 466,771 milioni di euro, le cui fonti di copertura sono: ============================================= | | Importi (in | | | milioni di | | Fonti | euro) | +===========================+===============+ |Fondi Comunita' europea | | |decisione n. C(2013)7912 | 0,95| +---------------------------+---------------+ |Delibera CIPE n. 54 del | | |2016 (FSC) | 200,00| +---------------------------+---------------+ |Autorita' portuale | | |Civitavecchia | 1,00| +---------------------------+---------------+ |Fondo unico ANAS (legge | | |stabilita' 2016) | 264,821| +---------------------------+---------------+ |Totale | 466,771| +---------------------------+---------------+ Tenuto conto dell'esame della proposta svolto ai sensi del vigente regolamento di questo Comitato, art. 3 della delibera del 30 aprile 2012, n. 62, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 122 del 2012; Vista la nota 27 febbraio 2018, n. 1183-P, predisposta congiuntamente dal Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministero dell'economia e delle finanze, posta a base dell'odierna seduta del Comitato; Su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; Delibera: 1. Approvazione progetto 1.1 Ai sensi e per gli effetti del combinato disposto dell'art. 216, commi 1, 1-bis e 27, del decreto legislativo n. 50 del 2016 e del decreto legislativo n. 163 del 2006 e successive modificazioni, da cui deriva la sostanziale applicabilita' della previgente disciplina, di cui al decreto legislativo in ultimo citato, a tutte le procedure, anche autorizzative, avviate prima del 19 aprile 2016, e in particolare degli articoli 165, 168 e 183, comma 6 del citato decreto legislativo n. 163 del 2006 e dell'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, e successive modificazioni, e' approvato, con le prescrizioni e le raccomandazioni di cui all'allegato che forma parte integrante della presente delibera, nonche' delle ulteriori prescrizioni di seguito indicate, anche ai fini della attestazione della compatibilita' ambientale, della localizzazione urbanistica e della apposizione del vincolo preordinato all'esproprio, il progetto preliminare dell'opera «Progetto Preliminare S.S. N. 675 - Umbro-Laziale - Asse Civitavecchia-Orte - Tratta S.S. 1 Aurelia - Monte Romano Est». 1.2 E', altresi', approvato il piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo, allegato al progetto preliminare, con prescrizioni e raccomandazioni di cui al citato Allegato 1. 1.3 E' conseguentemente perfezionata, ad ogni fine urbanistico e edilizio, l'intesa Stato - Regione sulla localizzazione dell'opera. 1.4 L'importo di euro 466.771.092,79 costituisce il limite di spesa dell'intervento «Progetto Preliminare S.S. N. 675 - Umbro-Laziale - Asse Civitavecchia-Orte - Tratta S.S. 1 Aurelia - Monte Romano Est». 1.5 La modalita' di realizzazione dell'intervento e' l'appalto su progetto esecutivo ai sensi dell'art. 59, comma 1, del citato decreto legislativo n. 50 del 2016. 2. Ulteriori prescrizioni 2.1 I risparmi derivanti dall'applicazione del prezziario dei lavori ANAS vigente (2017) rispetto a quello adottato in precedenza (2014), pari a 15.489.056,66 euro, dovranno reintegrare le somme per imprevisti dell'opera. 2.2 Per quanto riguarda la progettazione dell'opera a carico di ANAS, questa non e' inclusa nelle somme a disposizione ma negli oneri di investimento riconosciuti ad ANAS. Pertanto gli oneri di investimento dovranno essere adeguatamente motivati. In relazione agli oneri di investimento, inoltre, fissati nella misura massima dell'11,2%, resta fermo che verranno riconosciuti sulla base di una rendicontazione di dettaglio delle effettive spese sostenute. 2.3 L'efficacia della presente delibera e' subordinata all'attestazione da parte dell'Autorita' portuale di Civitavecchia della disponibilita' delle risorse pari 1.000.000 euro. 2.4 In ottemperanza alle indicazioni del Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo il soggetto attuatore si impegna a modificare il tracciato del progetto preliminare in fase di definitivo, ove tali modifiche dovessero risultare necessarie dagli esiti delle indagini archeologiche preventive. 3. Disposizioni finali 3.1 Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione dei documenti componenti il progetto. 3.2 Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63 del 2003 sopra richiamata. 3.3 Il soggetto aggiudicatone dell'opera assicura il monitoraggio ai sensi del decreto legislativo del 29 dicembre 2011, n. 229. In osservanza del principio che le informazioni comuni ai sistemi debbano essere inviate una sola volta, nonche' per minimizzare le procedure e i connessi adempimenti, vengono assicurati a questo Comitato flussi costanti di informazioni, coerenti per contenuti con il Sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici di cui all'art. 1 della legge n. 144 del 1999. A regime, tracciato e modalita' di scambio dei dati saranno definiti con protocollo tecnico tra Ragioneria generale dello Stato e DIPE da redigersi ai sensi dello stesso decreto legislativo, articoli 6 e 7. 3.4 Ai sensi della richiamata delibera n. 15 del 2015, prevista all'art. 36, comma 3, del decreto-legge n. 90 del 2014, le modalita' di controllo dei flussi finanziari sono adeguate alle previsioni della medesima delibera. 3.5 Ai sensi della delibera n. 24 del 2004, il CUP assegnato all'opera dovra' essere evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'opera stessa. Roma, 28 febbraio 2018 Il Presidente: Gentiloni Silveri Il segretario: Lotti Registrato alla Corte dei conti il 19 luglio 2018 Ufficio controllo atti Ministero economia e finanze, reg.ne prev. n. 1020