IL DIRETTORE GENERALE 
              della pesca marittima e dell'acquacoltura 
 
  Visto il decreto  legislativo  26  maggio  2004,  n.  154,  recante
modernizzazione  del  settore  pesca  e  dell'acquacoltura,  a  norma
dell'art. 1, comma 2, della legge 7 marzo 2003, n. 38; 
  Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri  n.  105
del   27   febbraio   2013,   recante   le   disposizioni    relative
all'organizzazione del Ministero delle politiche agricole, alimentari
e forestali, a norma dell'art. 2, comma 10-ter, del  decreto-legge  6
luglio 2012, n. 95, convertito,  con  modificazioni,  dalla  legge  7
agosto 2012, n. 135; 
  Vista la legge 30 ottobre 2014, n. 161, recante le disposizioni per
l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza  dell'Italia
all'Unione europea - legge europea 2013 - bis; 
  Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri  n.  143
del  17  luglio  2017  recante  adeguamento  dell'organizzazione  del
Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali,  a  norma
dell'art. 11, comma 2, del decreto legislativo  19  agosto  2016,  n.
177; 
  Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo
2017, registrato  alla  Corte  dei  conti  in  data  29  marzo  2017,
reg./foglio n. 212, con il quale e' stato conferito al dott. Riccardo
Rigillo,  dirigente  di  seconda  fascia,  l'incarico   di   funzione
dirigenziale  di  livello  generale  di  direttore  della   Direzione
generale della pesca marittima e dell'acquacoltura; 
  Visto il  regolamento  (CE)  n.  2371/2002  del  Consiglio  del  20
dicembre  2002,  relativo  alla  conservazione  e  allo  sfruttamento
sostenibile delle risorse  della  pesca  nell'ambito  della  politica
comune della pesca; 
  Visto il decreto legislativo 26 maggio 2004, n. 153, relativo  alla
«Attuazione della legge 7 marzo 2003, n.  38,  in  materia  di  pesca
marittima»; 
  Visto il decreto legislativo 9 gennaio 2012, n. 4,  concernente  le
misure per il riassetto della normativa in  materia  di  pesca  e  di
acquacoltura, in attuazione dell'art. 28 della legge 4  giugno  2010,
n. 96; 
  Visto il  regolamento  (CE)  n.  1967/2006  del  Consiglio  del  21
dicembre 2006, relativo alle misure di gestione per  lo  sfruttamento
sostenibile delle risorse della pesca nel Mar Mediterraneo nel  quale
si da' atto della  necessita'  di  creare  un  contesto  efficace  di
gestione, tramite un'adeguata ripartizione delle responsabilita'  tra
la comunita' e gli Stati membri ed, in particolare,  il  capo  VII  -
Piani di gestione - articoli 18 e 19; 
  Visto il regolamento (CE) n. 1224/2009 che istituisce un regime  di
controllo comunitario per garantire il  rispetto  delle  norme  della
politica comune della pesca; 
  Visto il regolamento (CE) n. 1380/2013 del Parlamento europeo e del
Consiglio dell'11 dicembre 2013 relativo alla politica  comune  della
pesca, che modifica  i  regolamenti  (CE)  n.  1954/2003  e  (CE)  n.
1224/2009 del Consiglio e che abroga i regolamenti (CE) n.  2371/2002
e (CE) n. 639/2004 del Consiglio, nonche'  la  decisione  2004/585/CE
del Consiglio ed, in particolare, in armonia  con  i  disposti  degli
articoli 7, 9 e 10 concernenti i tipi di misure di  conservazione,  i
principi e gli obiettivi dei Piani pluriennali nonche'  il  contenuto
dei medesimi; 
  Visto il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del
Consiglio del 17 dicembre 2013 recante disposizioni comuni sul  Fondo
europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo,  sul  Fondo
di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e  sul
Fondo europeo per gli affari marittimi  e  la  pesca  e  disposizioni
generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul  Fondo  sociale
europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo  europeo  per  gli  affari
marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE)  n.  1083/2006
del Consiglio; 
  Visto il regolamento (UE) n. 508/2014 del Parlamento europeo e  del
Consiglio relativo al Fondo europeo per gli  affari  marittimi  e  la
pesca, che abroga i regolamenti (CE) n. 1328/2003, (CE) n.  861/2006,
(CE) 1198/2006 e (CE) n. 791/2007 e il regolamento (UE) n.  1255/2011
del Parlamento europeo e del Consiglio; 
  Visto il decreto direttoriale  del  30  gennaio  2018  che  dispone
l'adozione dei Piani di gestione nazionali relativi  alle  flotte  di
pesca per la cattura delle risorse demersali nell'ambito della GSA  9
(Mar Ligure e Tirreno centro-settentrionale);  GSA  10  (Mar  Tirreno
centrale e meridionale);  GSA  11  (Sardegna);  GSA  16  (Stretto  di
Sicilia); GSA 17 e 18  (Mar  Adriatico  centro-settentrionale  e  Mar
Adriatico meridionale) e GSA 19 (Mar Ionio occidentale); 
  Considerato l'Accordo multiregionale  per  l'attuazione  coordinata
degli interventi  cofinanziati  dal  Fondo  europeo  per  gli  affari
marittimi e la pesca  (FEAMP)  nell'ambito  del  Programma  operativo
FEAMP 2014-2020, che approva il  piano  finanziario  FEAMP  nazionale
articolato  per   fonte   finanziaria   (UE,   Stato,   regioni),   e
rispettivamente per priorita' e  misura,  con  evidenza  della  quota
parte   di   risorse   finanziarie   attribuite    alla    competenza
dell'amministrazione  centrale  e  della  quota  parte   di   risorse
complessivamente attribuita alle amministrazioni  regionali  ed  alla
Provincia autonoma di Trento, per il quale si e' avuta l'intesa nella
seduta della Conferenza Stato-regioni del 9 giugno 2016; 
  Vista la corrispondenza con la Commissione europea  con  cui  viene
richiesta l'integrazione dei Piani  di  gestione  nazionali  relativi
alle  flotte  di  pesca  per  la  cattura  delle  risorse   demersali
nell'ambito della GSA 9 (Mar Ligure e Tirreno centro-settentrionale);
GSA 10 (Mar Tirreno centrale e meridionale); GSA 11  (Sardegna);  GSA
16   (Stretto   di   Sicilia);   GSA   17   e   18   (Mar   Adriatico
centro-settentrionale e Mar Adriatico  meridionale)  e  GSA  19  (Mar
Ionio occidentale) al fine di allinearli ai principi  della  politica
comune della pesca; 
  Considerata  la  necessita'  di  integrare  i  Piani  di   gestione
nazionali relativi alle flotte di pesca per la cattura delle  risorse
demersali  nell'ambito  della   GSA   9   (Mar   Ligure   e   Tirreno
centro-settentrionale); GSA 10 (Mar Tirreno centrale e  meridionale);
GSA 11 (Sardegna); GSA 16 (Stretto di Sicilia);  GSA  17  e  18  (Mar
Adriatico centro-settentrionale e Mar Adriatico meridionale) e GSA 19
(Mar Ionio occidentale); 
  Considerato che la  Direzione  generale  della  pesca  marittima  e
dell'acquacoltura e' individuata in qualita' di autorita' di gestione
del PO FEAMP 2014/2020; 
 
                              Decreta: 
 
                               Art. 1 
 
  I Piani di gestione nazionale relativi alle flotte di pesca per  la
cattura delle risorse demersali nell'ambito delle GSA 9 (Mar Ligure e
Tirreno  centro-settentrionale);  GSA  10  (Mar  Tirreno  centrale  e
meridionale); GSA 11 (Sardegna); GSA 16 (Stretto di Sicilia); GSA  17
e  18  (Mar   Adriatico   centro-settentrionale   e   Mar   Adriatico
meridionale) e GSA 19 (Mar  Ionio  occidentale)  sono  integrati  dal
presente decreto senza pregiudizio di quanto previsto da future norme
dell'Unione.