IL DIRETTORE GENERALE per il coordinamento, la promozione e la valorizzazione della ricerca Visto il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio; Visto il regolamento (UE) n. 1301/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 relativo al FESR e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo «Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione» e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006 del Consiglio; Visto il regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012; Visto l'Accordo di partenariato (AdP) di cui all'art. 14 del regolamento (UE) n. 1303/2013, approvato con decisione di esecuzione della Commissione C(2018) 598 final CCI2014IT16M8PA001 dell'8 febbraio 2018, che modifica la decisione di esecuzione C(2014) 8021 del 29 ottobre 2014; Vista la delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) n. 10 del 28 gennaio 2015 «Definizione dei criteri di co-finanziamento pubblico nazionale dei programmi europei per il periodo di programmazione 2014-2020 e relativo monitoraggio. Programmazione degli interventi complementari di cui all'art. 1, comma 242, della legge n. 147/2013 previsti nell'accordo di partenariato 2014-2020»; Visto il Programma operativo nazionale (PON) «Ricerca e innovazione» 2014 - 2020 CCI2014IT16M2OP005 cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dal Fondo sociale europeo - Programmazione 2014-2020 - a titolarita' del Ministero dell'istruzione dell'Universita' e della ricerca, approvato con decisione della CE C(2015)4972 del 14 luglio 2015, cosi' come da ultima riprogrammazione approvata con decisione C(2018)8840 del 12 dicembre 2018; Visto il Programma nazionale per la ricerca 2015-2020 (di seguito anche solo PNR), approvato dal CIPE nella seduta del 1° maggio 2016, che individua gli obiettivi, le azioni e i progetti finalizzati a migliorare l'efficienza e l'efficacia nazionale della ricerca nonche' l'assegnazione di risorse al Piano-stralcio «Ricerca e innovazione» di integrazione del PNR per il periodo 2015-2017 a valere sul FSC 2014 - 2020, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - Serie generale - n. 184 del 8 agosto 2016; Visto il piano stralcio «Ricerca e innovazione 2015-2017» e il relativo piano finanziario, approvato con delibera CIPE n. 1/2016 del 1° maggio 2016, per un importo complessivo pari a 500,0 milioni di euro a valere su risorse del Fondo di sviluppo e coesione (FSC), come da ultima riprogrammazione approvata con nota del 6 dicembre 2018 della Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le politiche di coesione DPCOE, n. 4564 - P; Viste le delibere n. 25 e n. 26 approvate dal CIPE il 10 agosto 2016 che definiscono tra l'altro le «Regole di funzionamento del FSC»; Vista la circolare n. 1/2017 del Ministro per la coesione territoriale e il mezzogiorno recante «Indicazioni interpretative in ordine alle disposizioni contenute nelle delibere del CIPE n. 25/2016 e n. 26/2016 su «Governance, modifiche e riprogrammazioni di risorse, revoche, disposizioni; Considerata la legge n. 190 del 23 dicembre 2014 - «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilita' 2015)»; Considerata la strategia nazionale per le aree interne, cosi' come definita all'interno dell'accordo di Partenariato per l'Italia 2014 - 2020; Decreta: Art. 1 Contesto di riferimento Per la programmazione unitaria 2014 - 2020, l'obiettivo di rafforzare il sistema nazionale di ricerca e innovazione evitando duplicazioni di interventi ha condotto alla definizione di un quadro di riferimento omogeneo e coerente, che prevede l'integrazione tra la Strategia nazionale di specializzazione intelligente (SNSI) e altri documenti di programmazione sul tema, ovvero il Programma nazionale per la ricerca (PNR) e il Programma nazionale per le infrastrutture di ricerca (PNIR). In tale scenario, il MIUR attraverso il Programma operativo nazionale (PON) ricerca e innovazione, il piano stralcio ricerca ed il programma operativo complementare (POC) al PON investe ingenti risorse volte a sostenere la valorizzazione del capitale umano, quale fattore determinante per lo sviluppo della ricerca italiana. Il Piano stralcio, approvato con delibera del CIPE n. 1 del 1° maggio 2016 e finanziato a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), si configura come lo strumento programmatico e finanziario a sostegno dell'attuazione della programmazione unitaria in materia di ricerca e innovazione delineata nell'ambito del PNR 2015-2020. Il piano stralcio ricerca e innovazione opera secondo una logica addizionale e non sostitutiva delle risorse ordinarie e nel rispetto del vincolo territoriale previsto dall'art. 1, comma 703, della legge n. 190 del 23 dicembre 2014, in ordine all'impiego delle risorse in misura pari all'80 per cento nel mezzogiorno e al 20 per cento nelle aree del centro-nord. All'interno di tale cornice, il Ministero intende stanziare nel futuro avviso destinato alle borse di studio aggiuntive per «Dottorati innovativi con caratterizzazione industriale», XXXVI ciclo, oltre alle risorse dedicate a tale misura, anche risorse aggiuntive dedicate al finanziamento di borse di ricerca incentrate sulla tematica: «Ambiti di innovazione e di consolidamento della strategia nazionale per le aree interne: dai servizi essenziali (scuola, sanita' e mobilita') e dai progetti di sviluppo locale alle strategie per le aree marginalizzate», coerentemente con la strategia nazionale per le aree interne.