IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI Visto il decreto legislativo 26 maggio 2004, n. 154, recante la modernizzazione del settore pesca e dell'acquacoltura, a norma dell'art. 1, comma 2, della legge 7 marzo 2003, n. 38; Visto il decreto legislativo 9 gennaio 2012, n. 4, recante misure per il riassetto della normativa in materia di pesca e acquacoltura, a norma dell'art. 28 della legge 4 giugno 2010, n. 96; Visto il decreto-legge 21 settembre 2019, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 novembre 2019, n. 132, con il quale sono state trasferite al Ministero per i beni e le attivita' culturali le funzioni esercitate dal Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo in materia di turismo; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 179 del 5 dicembre 2019, recante «regolamento di riorganizzazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, a norma dell'art. 1, comma 4, del decreto-legge 21 settembre 2019, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 novembre 2019, n. 132»; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2019, n. 180, recante «regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'organismo indipendente di valutazione della performance»; Visto il decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali 4 dicembre 2020, n. 9361300, recante «Individuazione degli uffici dirigenziali non generali del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 25 dell'8 febbraio 2019»; Vista la direttiva generale sull'azione amministrativa e sulla gestione per l'anno 2022 emanata dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali il 24 febbraio 2022, prot. n. 90017; Visto il decreto del Presidente della Repubblica in data 25 febbraio 2021, con il quale il sen. Francesco Battistoni e' stato nominato Sottosegretario di Stato alle politiche agricole alimentari e forestali; Visto il decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali del 1° aprile 2021, n. 15139, che delega al Sottosegretario di Stato sen. Francesco Battistoni, tra gli altri, il «comparto della pesca marittima e dell'acquacoltura»; Visto il decreto del Ministro 26 gennaio 2012, recante «Adeguamento alle disposizioni comunitarie in materia di licenze di pesca», che recepisce le disposizioni dell'art. 3, punto 3, allegato II del regolamento di esecuzione (UE) della Commissione dell'8 aprile 2011, n. 404, con riferimento in particolare alla necessita' di indicare in licenza di pesca non piu' i «sistemi di pesca», ma «gli attrezzi di pesca» classificati secondo la statistica internazionale standardizzata (ISSCFGG - FAO del 29 luglio 1980); Visto il decreto del Sottosegretario di Stato alle politiche agricole alimentari e forestali 28 luglio 2016 recante «Misure tecniche per prevenire, scoraggiare ed eliminare la pesca illegale e non regolamentata»; Visto il decreto del Sottosegretario di Stato alle politiche agricole alimentari e forestali del 26 luglio 2019, n. 407, recante «Misure per la pesca dei piccoli pelagici nel Mar Mediterraneo e misure specifiche per il Mare Adriatico», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - Serie generale - n. 259 del 5 novembre 2019; Visto il decreto direttoriale n. 248855 del 28 maggio 2021 che sospende l'efficacia delle azioni che la direzione generale della pesca marittima e dell'acquacoltura svolge ai sensi dell'art. 6, comma 4, del decreto ministeriale 26 luglio 2019, n. 407, recante «Misure per la pesca dei piccoli pelagici nel Mar Mediterraneo e misure specifiche per il Mare Adriatico»; Viste le raccomandazioni n. 37/2013/1, n. 38/2014/1, n. 39/2015/1, n. 40/2016/3 e n. 42/2018/8 della Commissione generale per la pesca nel Mar Mediterraneo (CGPM) relative alla gestione pluriennale della pesca degli stock di piccoli pelagici nella GSA 17 (Adriatico settentrionale) e GSA 18 (Adriatico meridionale); Vista la raccomandazione n. 44/2021/20 della Commissione generale per la pesca nel Mar Mediterraneo (CGPM) relativa ad un piano di gestione pluriennale per la pesca degli stock di piccoli pelagici nel Mare Adriatico (GSA 17 e GSA 18); Vista la raccomandazione n. 44/2021/2 della Commissione generale per la pesca nel Mar Mediterraneo (CGPM) sull'istituzione di una zona di restrizione di pesca nella Fossa di Pomo nel Mare Adriatico (GSA 17), che modifica la raccomandazione CGPM/41/2017/3 e, in particolare, gli articoli 4, 6 e 10 che dispongono il divieto di pesca attiva di stock di piccoli pelagici (acciughe e sardine) nella Fossa di Pomo; Visto il regolamento (CE) n. 1967/2006 del Consiglio del 21 dicembre 2006 relativo alle misure di gestione per lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nel Mar Mediterraneo ed in particolare l'allegato III; Visto il regolamento (CE) n. 1224/2009 ed in particolare, l'art. 7, paragrafo 1, che consente di autorizzare i pescherecci comunitari allo svolgimento di attivita' di pesca specifiche unicamente se esse sono indicate in una autorizzazione di pesca in corso di validita', quando il tipo di pesca o le zone di pesca in cui le attivita' sono autorizzate rientrano: a) in un regime di gestione dello sforzo di pesca; b) in un piano pluriennale; c) in una zona di restrizione della pesca; d) nella pesca a fini scientifici; e) in altri casi previsti dalla normativa comunitaria; Visto il regolamento di esecuzione (UE) n. 404/2011 della Commissione dell'8 aprile 2011 recante modalita' di applicazione del regolamento (CE) n. 1224/2009 del Consiglio che istituisce un regime di controllo comunitario per garantire il rispetto delle norme delle politiche comune della pesca; Visto il regolamento (UE) n. 1380/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, relativo alla politica comune della pesca ed in particolare gli articoli 9 e 10 inerenti principi, obiettivi e contenuto dei piani pluriennali, l'art. 13 che riguarda le misure di emergenza adottate da uno Stato membro nonche' l'art. 15 che riguarda l'obbligo di sbarco; Visto il regolamento (UE) n. 2019/1241 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019 relativo alla conservazione delle risorse della pesca e alla protezione degli ecosistemi marini attraverso misure tecniche, che modifica i regolamenti (CE) n. 2019/2006, (CE) n. 1224/2009 e i regolamenti (UE) n. 1380/2013, (UE) 2016/1139, (UE) 2018/973, (UE) 2019/472 e (UE) 2019/1022 del Parlamento europeo e del Consiglio, e che abroga i regolamenti (CE) n. 894/97, (CE) n. 850/98, (CE) n. 2549/2000, (CE) n. 254/2002, (CE) n. 812/2004 e (CE) n. 2187/2005 del Consiglio; Visto il regolamento delegato (UE) n. 2020/2012 della Commissione del 5 agosto 2020 che modifica il regolamento delegato (UE) 2018/161 della Commissione che istituisce un'esenzione de minimis dall'obbligo di sbarco per alcune attivita' di pesca di piccoli pelagici nel Mar Mediterraneo per quanto riguarda il periodo di applicazione; Visto il rapporto del gruppo di lavoro sulla valutazione degli «stock» dei piccoli pelagici del Comitato consultivo scientifico (SAC) della Commissione generale per la pesca nel Mar Mediterraneo (CGPM), tenutosi dal 22 al 25 giugno 2021; Considerato che al punto 29 della predetta raccomandazione CGPM n. 44/2021/20 viene posto a carico delle parti contraenti l'obbligo di procedere alla redazione di una lista delle imbarcazioni autorizzate alla cattura di piccoli pelagici nelle GSA 17 e 18; Visto il decreto 30 marzo 2018 del direttore generale della pesca marittima e dell'acquacoltura - rettificato ed integrato con decreto 30 aprile 2018 - che ha istituito l'elenco delle unita' autorizzate alla pesca dei piccoli pelagici nella GSA 17 e GSA 18; Visto il regolamento (UE) 2022/110 del Consiglio del 27 gennaio 2022 che stabilisce, per il 2022, le possibilita' di pesca per alcuni stock ittici e gruppi di stock ittici applicabili nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero e in particolare l'art. 10 «Stock di piccoli pelagici» e l'allegato IV «Possibilita' di pesca per i pescherecci dell'unione nel Mare Adriatico», paragrafo 1 «Stock di piccoli pelagici - GSA 17 e 18»; Ritenuto di dover emanare disposizioni che garantiscano l'attuazione delle predette misure tecniche contenute nella raccomandazione della CGPM n. 44/2021/20; Vista la circolare 69250 del 14 febbraio 2022 in materia di interruzione temporanea obbligatoria pesca professionale dei piccoli pelagici nei compartimenti marittimi da Trieste a Gallipoli - art. 2, comma 8), lettera B), («Fermo pesca sardine»), del decreto 26 luglio 2019, n. 407; Ritenuto opportuno considerare la proposta della Commissione pesca del Parlamento europeo dell'8 dicembre 2014, per una modifica del regolamento (UE) 1343/2011, che prevede la trasposizione nella normativa comunitaria delle raccomandazioni della CGPM; Considerata pertanto la necessita', nel descritto quadro di obblighi e procedure scaturenti dalla normativa dell'Unione europea ed internazionale ed in particolare alla luce della piu' recente raccomandazione CGPM n. 44/2021/20, di aggiornare e modificare la vigente disciplina in materia di cattura dei piccoli pelagici nel Mar Mediterraneo, introducendo le misure specifiche di gestione per il Mare Adriatico (GSA 17 e 18) per gli anni 2022 e 2023; Sentito il parere del Tavolo di consultazione permanente della pesca e dell'acquacoltura nella seduta dell'11 aprile 2022; Decreta: Art. 1 Misure di gestione 1. Tutti i pescherecci che effettuano la pesca attiva di stock di piccoli pelagici nel Mediterraneo, indipendentemente dalla loro lunghezza fuori tutto e da dove esercitano l'attivita' di pesca, non possono pescare, in media, per piu' di venti giornate al mese e non possono eccedere le centottanta giornate di pesca nell'anno solare. 2. Dalla data del 1° aprile e fino al 31 dicembre compresi, e' vietata la pesca di stock di piccoli pelagici nelle acque del Mare Adriatico, nell'areale compreso tra il Compartimento marittimo di Monfalcone ed il Compartimento marittimo di Gallipoli (fino al limite della GSA 18) estremi inclusi, entro una distanza dalla costa inferiore alle sei miglia. 3. Dalla data del 1° aprile e fino al 31 dicembre compresi, in deroga al divieto di cui al comma 2, i pescherecci che effettuano la pesca attiva di stock di piccoli pelagici iscritti in IV categoria abilitati alla pesca costiera locale entro le sei miglia dalla costa ovvero aventi lunghezza fuori tutto fino a dodici metri, sono autorizzati a pescare oltre le quattro miglia dalla costa. 4. E' vietata la pesca attiva di stock di piccoli pelagici (acciughe e sardine) nella Fossa di Pomo come individuata con le coordinate geografiche di cui all'allegato 1 che costituisce parte integrante del presente decreto. 5. Fatti salvi i casi di dichiarata e comprovata causa di forza maggiore, il transito nella fascia costiera preclusa all'attivita' di pesca e nella Fossa di Pomo, di cui ai commi 2, 3 e 4, deve avvenire con rotte dirette ed a velocita' costante non inferiore a sette nodi. 6. Le unita' che effettuano la pesca attiva di stock di piccoli pelagici in Adriatico osservano il fermo tecnico della pesca con le seguenti modalita': a. per il sistema denominato «circuizione», dalle ore 17,00 del venerdi' alle ore 17,00 della domenica o, in alternativa dalle ore 17,00 del sabato alle ore 17,00 del lunedi'; b. per il sistema denominato «volante», dalle ore 00,00 del sabato alle ore 00,00 del lunedi'. 7. Fermo restando l'obbligo di rispettare quarantotto ore continuative di riposo settimanale secondo quanto stabilito al comma 6, tutte le unita' da pesca munite di reti da circuizione e/o altri tipi di reti circuitanti che effettuano la pesca attiva di stock di piccoli pelagici nella GSA 17 e GSA 18 possono recuperare eventuali giornate perse per avverse condizioni meteo marine ovvero per avverse condizioni di visibilita' dovute alle fasi lunari, anche nelle giornate di sabato e domenica, previa comunicazione preventiva all'autorita' marittima del porto base.