Approvazione del progetto di ristrutturazione presentato dalla Cassa di risparmio di Asti(GU n.167 del 17-7-1992)
Con decreto ministeriale 24 giugno 1992 e' stato approvato, ai sensi dell'art. 1, comma 3, della legge 30 luglio 1990, n. 218 e dell'art. 3, commi 1, 3 e 5 del decreto legislativo 20 novembre 1990, n. 356, il progetto presentato dalla Cassa di risparmio di Asti che prevede: il conferimento, previo scorporo, della propria azienda bancaria, compreso il credito pignoratizio, in una costituenda societa' denominata "Cassa di risparmio di Asti S.p.a.", ad eccezione della partecipazione detenuta nella "Maristella S.r.l.", nonche' delle altre partite debitorie e creditorie relative alle vertenze in atto con societa' del gruppo "Rapisarda/Inim/Sofin", rappresentate dai crediti verso le societa' del gruppo medesimo, dalle somme oggetto di sequestro giudiziale e dai connessi accantonamenti al fondo rischi; la costituzione della societa' per azioni "Cassa di risparmio di Asti S.p.a." o in forma abbreviata "Banca C.R. Asti S.p.a." con un capitale sociale di lire 140 miliardi; l'adozione di un nuovo statuto da parte dell'Ente conferente, che assumera' la denominazione di "Fondazione Cassa di risparmio di Asti" e sara' titolare dell'intero pacchetto azionario della societa' bancaria conferitaria; l'adozione dello statuto della "Cassa di risparmio di Asti S.p.a.", abilitata all'esercizio dell'attivita' bancaria. La Cassa di risparmio di Asti contestualmente alla stipula dell'atto di conferimento della propria azienda bancaria nella "Cassa di risparmio di Asti S.p.a.", fatto salvo il compimento degli atti connessi alla modificazione dell'oggetto sociale, ai sensi dell'art. 3 del citato decreto legislativo n. 356/90, dovra' cessare l'esercizio dell'impresa bancaria.