Progetto di ristrutturazione della Cassa di risparmio di Modena e Banca del monte di Bologna e Ravenna(GU n.195 del 21-8-1991)
Con decreto ministeriale 12 luglio 1991 e' stato approvato il progetto presentato dalla Cassa di risparmio di Modena e dalla Banca del monte di Bologna e Ravenna, ai sensi dell'art. 1, comma 3, della legge 30 luglio 1990, n. 218 e degli articoli 3, commi 1, 3 e 5, e 13, comma 4, del decreto legislativo 20 novembre 1990, n. 356, che prevede: il conferimento, previo scorporo, delle rispettive aziende bancarie, compreso il credito pignoratizio, in una costituenda societa', denominata "Carimonte Banca S.p.a.", con un capitale sociale di lire 250 miliardi; la costituzione di una societa' per azioni con caratteristiche di holding, "Carimonte Holding S.p.a.", a cui attribuire il controllo del capitale della societa' bancaria e alla quale faranno capo le partecipazioni attualmente detenute dagli enti conferenti; detta societa', che avra' un capitale di lire 250 miliardi, rivestira' il ruolo di capogruppo ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 5, lettera c), della legge n. 218/90 e degli articoli 25 e seguenti del decreto legislativo n. 356/90; l'adozione, da parte degli enti conferenti, che deterranno congiuntamente la totalita' delle azioni con diritto di voto nell'assemblea ordinaria della Carimonte Holding S.p.a., di nuovi statuti, sulla base dei quali gli enti medesimi non potranno esercitare direttamente l'attivita' bancaria; la costituzione di una societa' di credito immobiliare "Carimonte fondiario S.p.a.", con capitale iniziale pari a lire 50 miliardi, controllata dalla Carimonte banca e avente per oggetto la raccolta oltre il breve termine e l'esercizio del credito fondiario, edilizio e alle opere pubbliche ed impianti di pubblica utilita'; la costituzione di due societa' aventi per oggetto l'elaborazione automatica dei dati ("Uniced S.p.a." e "Unisoft S.p.a.") con capitale pari, rispettivamente, a lire 20 miliardi e a lire 1 miliardo. La Cassa di risparmio di Modena e la Banca del monte di Bologna e Ravenna, contestualmente alla stipula dell'atto di conferimento, fatto salvo il compimento degli atti connessi alla modificazione dell'oggetto sociale, ai sensi dell'art. 3 del citato decreto legislativo n. 356/90, dovranno cessare l'esercizio diretto dell'impresa bancaria, uniformando la propria attivita' a quanto previsto dai nuovi statuti.