MINISTERO DELLA SANITA'

CIRCOLARE 12 aprile 2001, n. 800 

Raccomandazioni  per  fronteggiare  la parziale carenza di mercato di
fattore VIII ricombinante.
(GU n.105 del 8-5-2001)
 
 Vigente al: 8-5-2001  
 

                              Agli  assessorati  alla  Sanita'  delle
                              regioni e province autonome

  A  seguito  di problemi tecnici presso l'officina Bayer di Berkeley
(USA),  si  prevede, per tutto il corrente anno, una parziale carenza
di   fattore   VIII   ricombinante,   per  ridotta  produzione  delle
specialita'  Kogenate  - Kogenate Bayer - Helixate - Helixate Nexgen.
  Sono   stati   recentemente   convocati,  presso  questa  direzione
generale,   i   responsabili  di  tutte  le  industrie  farmaceutiche
produttrici  di fattore VIII ricombinante (Aventis Behring - Baxter -
Bayer  -  Wyeth Lederle) per valutare la possibilita' di aumentare la
produzione o importare da altri paesi.
  Nel corso della riunione, con il personale delle suddette industrie
farmaceutiche,  e' emerso che la carenza di fattore VIII ricombinante
e'  diffusa  in  quasi  tutti i paesi del mondo e, pertanto, non sono
attuabili, nell'immediato, ne' aumenti di produzione ne' importazioni
da altri paesi.
  La   problematica   e'  stata  sottoposta  alla  valutazione  della
Commissione  unica  del farmaco, nella seduta del 4 aprile 2001, alla
quale  hanno  altresi'  partecipato, in qualita' di esperto, il prof.
P.M.   Mannucci   e  il  direttore  del  laboratorio  di  immunologia
dell'Istituto superiore di sanita' - dott. C. Pini. La Commissione ha
esaminato  le  proposte  formulate  dal prof. P.M. Mannucci dirette a
riservare  come priorita' il fattore VIII ricombinante ai bambini e a
tutti  gli  emofilici  che  non  hanno  mai  ricevuto  emoderivati, a
sospendere i programmi di profilassi con fattore VIII ricombinante, a
non   utilizzare   il   fattore   ricombinante   per   protocolli  di
immunotolleranza  e  sostituirli  con  prodotti  plasma  derivati  e,
infine,    a   convertire   al   trattamento   con   concentrati   di
plasma-derivati  coloro  che  gia' nel passato hanno eseguito terapie
con questi farmaci.
  Nella  stessa  seduta  CUF,  il  dott. C. Pini ha concordato con le
proposte   del  prof.  P.M.  Mannucci  e,  per  quanto  attiene  alla
sicurezza,  ha precisato riportando la posizione del responsabile del
laboratorio di biochimica clinica dell'Istituto superiore di sanita',
che  l'unica  sostanziale  differenza tra i concentrati antiemofilici
ricombinanti e plasmo-derivati e' la possibilita', da parte di questi
ultimi, di trasmettere il parvovirus B19.
  Il prof. P.M. Mannucci ha rappresentato, inoltre, che il parvovirus
B19  non  ha  provocato  finora  gravi conseguenze ematologiche negli
emofilici,  mentre  nei  bambini,  a volte, puo' causare una malattia
esantematica  benigna  nota  come 5a malattia o eritema multiforme e,
negli  adulti,  che  raramente  sono suscettibili a questa infezione,
perche'  immunizzati da bambini, il succitato agente eziologico puo',
in qualche caso, causare anemie iporigenerative.
  La  Commissione  unica  del farmaco si e' dichiarata all'unanimita'
concorde con quanto rappresentato dal prof. P.M. Mannucci e dal dott.
C.  Pini  e,  premesso  che nessun prodotto biologico, ricombinante o
estrattivo  plasmatico,  puo' considerarsi assolutamente sicuro sulla
base  delle  attuali  conoscenze  scientifiche,  ha  raccomandato  le
seguenti  misure  atte  a  fronteggiare  la  carenza  di fattore VIII
ricombinante:
    a) riservare come prima priorita' il fattore VIII ricombinante ai
bambini  recentemente  diagnosticati e comunque a tutti gli emofilici
che  non  hanno  mai ricevuto emoderivati e/o sono negativi ai marker
dei virus HCV, HBV e HIV;
    b) sospendere  o annullare tutti i protocolli terapeutici redatti
per  i  prodotti ricombinanti e redigere nuovi protocolli terapeutici
non  superiori  a  3  mesi  con  dosaggio mensile, al fine di evitare
fenomeni di accumulo o eccessive e ingiustificate scorte:
    c) dove e' possibile, centralizzare la distribuzione dei prodotti
ai centri emofilia o alle ASL di appartenenza dei pazienti;
    d) controllare  l'utilizzo  di concentrato ricombinante e ridurre
il dosaggio allo stretto indispensabile;
    e) rimandare la chirurgia elettiva di qualsiasi tipo, o eseguirla
con plasma derivati;
    f) eseguire  gli  interventi  di  chirurgia d'urgenza utilizzando
plasma-derivati  (dato il possibile se non probabile concomitante uso
di altri derivati del sangue);
    g) rimandare  l'inizio dei protocolli di immunotolleranza, se non
eseguibili  con plasma-derivati. In pazienti gia' in immunotolleranza
con  prodotti  ricombinanti, verificare la possibilita' di ridurre il
dosaggio o di passare a plasma-derivati;
    h) ridurre,  rimandare  o  sospendere  la  profilassi primaria in
bambini trattati con ricombinante, o sostituire con plasma-derivati;
    i) se fosse strettamente necessario, convertire temporaneamente a
trattamenti  con  concentrati  plasma-derivati coloro che nel passato
hanno  gia'  eseguito  il  trattamento con questi prodotti e comunque
senza storia di inibitore.
  La Commissione unica del farmaco ha fatto presente, inoltre, che la
carenza  di  mercato  necessita  di  particolare adattamento da parte
degli  emofilici  e  sottolinea  il  livello  elevato  di sicurezza e
purezza raggiunto oggi dai prodotti plasma-derivati.
  La  CUF  ha  raccomandato, anche, un costante contatto con tutte le
aziende  produttrici  dei  farmaci  per  gli  emofilici  ed un'azione
concertata per assicurare il minore disagio possibile ai pazienti.
  Per completezza di informazione, si ritiene utile far presente che,
per quanto attiene alla sicurezza da infezione virale nell'impiego di
fattore  VIII  estrattivo,  l'Istituto superiore di sanita', con nota
del  12 aprile  2001,  ha  precisato che negli ultimi anni sono stati
ottenuti  notevoli progressi attraverso le modificazioni dei processi
di  produzione  e  attraverso l'inclusione obbligatoria di almeno due
stadi  di inattivazione/rimozione virale relativi ad un ampio spettro
di possibili virus contaminanti.
  L'Istituto  superiore di sanita' ha ritenuto che il massimo livello
di   sicurezza,   corrispondentemente   allo  stato  dell'arte  delle
conoscenze,  e'  stato  raggiunto  per  quanto  concerne le possibili
contaminazioni da virus provvisti di "envelope" ivi inclusi HIV, HCV,
e HBV, mentre, per quanto concerne i virus sprovvisti di "envelope" -
virus  dell'epatite  A (HAV) Parvovirus B19 - considerevoli progressi
sono   stati   ottenuti  con  l'aggiunta  degli  ulteriori  stadi  di
inattivazione/rimozione virale.
  Il  succitato  Istituto  ha  sottolineato  infine  che il passibile
impatto  clinico  postrasfusionale  del  virus dell'epatite A (HAV) e
parvovirus B19 e' estremamente limitato poiche' la possibile presenza
di viremia nelle singole donazioni di sangue e' molto rara per l'HAV.
Per  il  parvovirus  B19  e' gia' presente un'ampia esposizione delle
popolazioni   generali   all'infezione   ed   un'alta  prevalenza  di
protezione  anticorpale.  Per  tale  infezione  l'impatto puo' essere
esclusivamente  relativo  ad individui riceventi che siano affetti da
alterazioni  del  sistema  immunitario  ed,  in  considerazione della
possibilita'  di  infezione  in utero, a donne in stato di gravidanza
negative per la presenza di anticorpi specifici.
  Si  invitano  gli assessorati in indirizzo a diffondere la presente
circolare a tutte le strutture sanitarie di competenza.
  La  presente  circolare sara' pubblicata nella Gazzetta Ufficiale e
sara',  altresi'  disponibile  nel  sito Internet del Ministero della
sanita' www.sanita.it
    Roma, 12 aprile 2001
                                       Il direttore generale: Martini