MINISTERO DELLA DIFESA

COMUNICATO

Conferimento di onorificenze al merito dell'Esercito
(GU n.216 del 17-9-2003)

    Con  decreti  12 novembre  2001  sono state conferite le seguenti
ricompense:

                    Croce d'argento alla memoria

    Al  S.  Ten.  Ugo  Puntieri,  nato il 9 giugno 1920 a Roma con la
seguente motivazione:
    «Durante  il  movimento  dall'ospedale  n.  68  alla direzione di
commissariato  dell'VIII  Armata  U.S.A. con un mezzo inserito in una
autocolonna  americana,  nella  tratta  Jang-Dung-Po  veniva sbalzato
fuori  strada  con  il  veicolo CRI a seguito dello scoppio di alcuni
automezzi  U.S.A., mitragliati da aerei Mig nel corso di un attacco a
volo  radente, ferito, subito soccorso e ricoverato presso l'ospedale
n.  121  delle  forze armate U.S.A. e poi presso il 68°, rifiutava il
rimpatrio e continuava il servizio fino al termine della missione».
    Jong-Dung-Po, Seoul (Korea) 28 ottobre 1952.

                           Croce d'argento

    Al S. Ten. Gerardo Chianura, nato il 17 agosto 1922 a Francavilla
Fontana (Brescia) con la seguente motivazione:
    «Direttore del servizio radiologico dell'ospedale da campo CRI n.
68,  durante  il violento incendio che distrusse un'ala dell'ospedale
si  e'  prodigato  nel  salvare i pazienti ed a porre in luogo sicuro
tutte  le attrezzature necessarie al funzionamento del reparto, tanto
che dopo alcuni giorni il servizio riprendeva in locali di fortuna».
      Jong-Dung-Po, Seoul (Korea) 30 novembre 1952.

    Con  decreti  7  marzo  2002  sono  state  conferite  le seguenti
ricompense:

                           Croce d'argento

    Al  Magg.  Giorgio Fambrini, nato il 14 giugno 1955 a Pisa con la
seguente motivazione:
    «Capo  cellula  G3  OPS  del comando della brigata multinazionale
nord  impegnata  in  Bosnia  Herzegovina  nell'ambito dell'operazione
SFOR,  si  prodigava nelle attivita' connesse al proprio incarico con
straordinaria  capacita',  profondo spirito di sacrificio, raro senso
di responsabilita'.
    La  preparazione  acquisita  nel  corso  della  carriera per aver
partecipato  a  precedenti  missioni  all'estero gli ha consentito di
avere   una   nitida   visione   delle  problematiche  operative  del
contingente   sulla   base   della   quale  ha  organizzato  in  modo
ineccepibile l'attivita' dei reparti schierati sul terreno.
    La  sua  instancabile presenza contribuiva in misura determinante
ad  accrescere l'efficienza del comando ed a realizzare le migliori e
piu' sicure condizioni operative per le unita' impegnate sul terreno.
    Magnifica    figura    di    ufficiale,   vibrante   esempio   di
professionalita'  ed altissimo senso del dovere che ha dato lustro al
Paese, all'Esercito ed alla specialita' di appartenenza».
      Sarajevo, 23 marzo 1999 - 7 ottobre 1999.

    Al  Ten.  Col.  Maurizio  Fioravanti,  nato  il 3 dicembre 1956 a
Poggio Mirteto (Rieti) con la seguente motivazione:
    «Capo   di  stato  maggiore  della  brigata  multinazionale  nord
impiegata  in  Bosnia  Herzegovina  nell'operazione  SFOR,  emergeva,
nell'ambito   del   contingente,  quale  figura  chiave  e  punto  di
riferimento  per l'assolvimento della missione, evidenziando spiccata
professionalita',   totale   disponibilita'   e   brillanti  doti  di
equilibrio.
    In  possesso  di  notevole esperienza di stato maggiore, forgiava
intorno  a  se'  uno  staff armonico e motivato che, nell'esempio del
capo,  trovava  le  risorse  e  la  motivazione  per  gestire in modo
ottimale  le  attivita'  pianificate  e l'incalzare delle attivazioni
correlate  alla campagna di bombardamenti operata nei confronti della
ex Yugoslavia dalle Forze Nato.
    In   ogni   circostanza,   forniva   incondizionata  ed  efficace
collaborazione  al  comandante  della  brigata  nella  sua  azione di
comando.
    Splendida  figura  di  uomo  e di ufficiale di stato maggiore, ha
contribuito  in maniera determinante al pieno successo della missione
ed   all'affermazione   del   contingente   italiano   nel   contesto
multinazionale   dando   lustro  al  Paese  ed  alla  specialita'  di
appartenenza».
      Sarajevo, 23 marzo 1999 - 7 ottobre 1999.

    Al  Ten.  Col.  Rosario  Castellano,  nato  il 17 novembre 1959 a
Castellammare di Stabia (Napoli) con la seguente motivazione:
    «Comandante  del 5° battaglione del 186° reggimento paracadutisti
Folgore (task force «Orione») inserito nel contingente italiano della
brigata   multinazionale   nord   impiegata   in  Bosnia  Herzegovina
nell'ambito  dell'operazione  SFOR  si  distingueva  per  un armonico
complesso  di  rare  qualita'  professionali ed umane, esercitate con
trascinante  entusiasmo, e per una disponibilita' senza riserve volta
al raggiungimento dei piu' elevati livelli della efficienza operativa
della propria unita'.
    Serenita'  di  comportamento  e  fermezza  di intenti suscitavano
l'ammirazione  dei  suoi  uomini  che  affrontavano  con elevatissimo
spirito di corpo le intrinseche difficolta' ambientali e le rischiose
attivita'  operative,  nel particolare e delicato contesto venutosi a
determinare  in seguito alla campagna di bombardamenti sul territorio
della  ex Yugoslavia, operata dalle Forze della Nato riceveva, per il
suo  operato,  unanimi  consensi ed apprezzamento da parte di tutti i
contingenti presenti in teatro.
    Magnifica  figura  di  comandante,  ardito  ed  energico,  chiaro
esempio  di  ufficiale  che  ha dato lustro al Paese, all'Esercito ed
alla specialita' di appartenenza».
      Sarajevo, 20 maggio 1999 - 9 settembre 1999.