DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 4 settembre 1992
Delega di funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri al Ministro senza portafoglio per i problemi delle aree urbane on. avv. Carmelo Conte.(GU n.232 del 2-10-1992)
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Visto il proprio decreto in data 30 giugno 1992, con il quale al Ministro senza portafoglio on. avv. Carmelo Conte e' stato conferito l'incarico per i problemi delle aree urbane; Visti gli articoli 5 e 9 della legge 23 agosto 1988, n. 400; Viste le vigenti disposizioni recanti attribuzioni al Ministro stesso; Sentito il Consiglio dei Ministri; Decreta: Il Ministro senza portafoglio per i problemi delle aree urbane, on. avv. Carmelo Conte, e' delegato ad esercitare le funzioni di coordinamento, di indirizzo, di promozione di iniziative, anche normative, di vigilanza, di verifica e controllo, nonche' ogni altra funzione attribuita dalle vigenti disposizioni al Presidente del Consiglio dei Ministri, relative a: a) la base conoscitiva e progettuale e gli strumenti per il potenziamento o la realizzazione delle infrastrutture e dei servizi nelle aree urbane e nelle aree metropolitane del Paese e tra di esse, ivi comprese le reti di accessibilita' informatica; b) la definizione e l'attuazione, d'intesa con i Ministri competenti, di programmi nazionali e locali nelle aree urbane e metropolitane, con particolare riferimento agli interventi riguardanti la tutela ed il risanamento dell'ambiente e dei beni artistici e storici, nonche' la politica della casa e del recupero dei centri storici anche attraverso la promozione di intese ed accordi di programma e programmi integrati di intervento; c) la promozione, d'intesa con i Ministri competenti, di programmi di completamento e potenziamento di sistemi integrati di trasporto nelle aree urbane e metropolitane e tra di esse, anche con riferimento alla integrazione con i sistemi europei, sulla base delle direttive del CIPET e delle indicazioni del Piano generale dei trasporti; d) gli interventi dell'amministrazione centrale volti alla delocalizzazione di attivita' amministrative e produttive, al riutilizzo delle aree dismesse, al contenimento di emissioni e rumori nocivi, attraverso idonee misure, nel rispetto delle autonomie regionali e locali ed anche mediante intese ed accordi di programma; e) lo studio e la realizzazione di programmi integrati di residenze, di opere pubbliche, infrastrutture e ogni altro intervento per la soluzione di specifici problemi delle aree urbane, con la partecipazione, nei rispettivi ambiti di competenza, di amministrazioni pubbliche, di aziende autonome, di enti pubblici, anche economici, ed eventualmente di soggetti privati, prevedendo eventuali poteri sostitutivi in caso di inadempimenti e ritardi; f) le attivita' inerenti la programmazione dello sviluppo e della infrastrutturazione delle aree urbane meridionali, nonche' la predisposizione dei programmi relativi ai progetti strategici inerenti le aree stesse ai sensi della legge 1 marzo 1986, n. 64, i relativi accordi di programma e la partecipazione ai medesimi; g) l'intesa di cui all'art. 3 della legge 22 luglio 1975, n. 382, relativamente alle attivita' connesse alla gestione delle aree ur- bane; h) il finanziamento degli interventi di cui ai punti precedenti e la determinazione dei relativi criteri, attivando le disponibilita' gia' fissate nelle leggi di bilancio e finanziaria, nonche' favorendo nuove forme di partecipazione del capitale privato ed accordi quadro con aziende ed istituti di credito; i) la predisposizione di tutti gli interventi, legislativi ed amministrativi, riguardanti la definizione, l'assetto e la gestione delle aree urbane e metropolitane anche per l'attuazione della legge 8 giugno 1990, n. 142; l) la promozione di specifiche iniziative normative per la riforma della legislazione urbanistica, la disciplina dei suoli e la politica della casa; m) l'istituzione di comitati ed altri organi collegiali di stu- dio, di consulenza e di supporto tecnico nelle materie attinenti al trasporto rapido di massa ed alla gestione delle aree urbane e delle aree metropolitane, nonche' all'urbanistica, con particolare riferimento alle aree urbane ad alta tensione abitativa ed ai centri storici; n) l'individuazione di soluzioni ottimali ai problemi delle aree urbane e metropolitane, anche attraverso l'istituzione di sedi collegiali di consultazione, curando il raccordo tra gli enti territoriali, le amministrazioni pubbliche, le aziende autonome e gli enti pubblici, anche economici, operanti nelle medesime aree; o) la designazione di rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri in organi, commissioni, comitati, gruppi di lavoro ed altri organismi di studio, tecnico-amministrativi e consultivi, operanti, nelle materie oggetto del presente decreto, presso altre amministrazioni ed istituzioni; p) intese e concerti di competenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nelle predette materie, necessari per le iniziative, anche normative, di altre amministrazioni; q) l'Ente esposizione universale (E.U.R.) di Roma e le iniziative per il potenziamento delle strutture e dell'attivita' del medesimo. Il Ministro e' delegato ad esercitare le funzioni attribuite al Presidente del Consiglio dei Ministri, in particolare, dalla legge 24 marzo 1989, n. 122; dal decreto-legge 8 maggio 1989, n. 166, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 luglio 1989, n. 246; dal decreto-legge 1 aprile 1989, n. 121, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 maggio 1989, n. 205; dalla legge 15 dicembre 1990, n. 396; dalla legge 18 marzo 1991, n. 99; dalla legge 23 gennaio 1992, n. 32. Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 4 settembre 1992 Il Presidente: AMATO