SECONDA UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI NAPOLI

DECRETO RETTORALE 14 ottobre 1993 

  Modificazioni allo statuto dell'Universita'.
(GU n.26 del 2-2-1994)

                             IL RETTORE
  Visto   il   testo  unico  delle  leggi  sull'istruzione  superiore
approvato con regio decreto 31 agosto 1933,  n.  1592,  e  successive
modificazioni ed integrazioni;
  Visto  il  regio  decreto-legge 20 giugno 1935, n. 1071, convertito
nella legge 2 gennaio 1936, n. 73;
  Visto il regio decreto 30 settembre 1938,  n.  1652,  e  successive
modificazioni ed integrazioni;
  Vista la legge 11 aprile 1953, n. 312;
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n.
382;
  Visto  il  decreto  del  Presidente  del  Consiglio dei Ministri 12
maggio 1989 con cui e' stato approvato il  piano  di  sviluppo  delle
universita' per il quadriennio 1986-90;
  Visto  l'art. 10 della legge 7 agosto 1990, n. 245, con il quale e'
stata istituita la Seconda Universita' degli studi di Napoli;
  Visto l'art. 4 del decreto del Ministero dell'universita'  e  della
ricerca scientifica e tecnologica del 25 marzo 1991;
  Visto  il  decreto  del Presidente della Repubblica 28 ottobre 1991
relativo all'approvazione del piano di sviluppo delle universita' per
il triennio 1991-93;
  Visto il decreto del Presidente della  Repubblica  27  aprile  1992
relativo  all'allocazione  delle  strutture della Seconda Universita'
degli studi di Napoli;
  Viste  le  proposte  avanzate  dalle  autorita'  accademiche  della
Seconda  Universita'  degli studi di Napoli di cui alle deliberazioni
del comitato tecnico ordinatore della facolta' di scienze  ambientali
del 4 novembre 1992, del senato accademico del 14 dicembre 1992 e del
consiglio di amministrazione del 23 dicembre 1992;
  Visto  il  parere  espresso  dal  Consiglio universitario nazionale
nell'adunanza del 29 luglio 1993;
  Riconosciuta la necessita' di approvare le  modifiche  proposte  in
deroga  al termine triennale di cui all'ultimo comma dell'art. 17 del
testo unico approvato con regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592;
  Visto l'art. 16 della legge 9 maggio 1989, n. 168;
                              Decreta:
  E' istituito presso la facolta' di scienze ambientali della Seconda
Universita' degli studi di Napoli  il  corso  di  laurea  in  scienze
ambientali, secondo il seguente ordinamento:
                   FACOLTA' DI SCIENZE AMBIENTALI
  Art. 1. - La facolta' di scienze ambientali conferisce la laurea in
scienze ambientali.
  Titolo  di  ammissione  al  corso  di laurea e' quello previsto dal
primo comma dell'art. 1 della legge 11 dicembre 1969, n. 910.
  Art. 2. - Il corso di laurea in scienze ambientali  e'  organizzato
in  cinque  anni,  con trentadue discipline annuali che danno luogo a
ventotto esami  dei  quali  quattro  integrati.  L'impegno  didattico
complessivo  e'  di  2720  ore.  Per  le discipline indicate, l'esame
integrato e' obbligatorio.  Il  numero  degli  studenti  deve  essere
determinato di anno in anno dal Ministero su proposta della facolta',
anche in dipendenza delle prospettive di mercato del lavoro.
  Art.  3. - Il corso di studi e' suddiviso inun biennio propedeutico
ed in un triennio ad indirizzo terrestre.
  L'indirizzo   terrestre   prevede   due   orientamenti:  chimico  e
biologico.
  Art. 4. - L'organizzazione del corso di laurea e'  identificata  da
tre gruppi di discipline:
   I - Discipline di formazione generale (biennio propedeutico);
   II - Discipline di indirizzo (3›, 4 e 5 anno);
   III - Discipline di orientamento (essenzialmente diffuse nel 4 e 5
anno).
  Gli  insegnamenti  del primo e del secondo gruppo sono identificati
nominativamente, senza gradi di liberta' per il corso di  laurea;  le
discipline di orientamento sono invece attivate a scelta dei corsi di
laurea,  a  condizione  che  almeno  due terzi di esse siano comprese
negli elenchi contenuti nella tabella.
  Piu' precisamente:
    a)  gli  insegnamenti  del  biennio  propedeutico  costituiti  da
quattordici  discipline  di  formazione generale, obbligatorie per il
corso di laurea e per entrambi gli orientamenti, che  danno  luogo  a
dodici esami di cui due integrati.
  Il monte oraio per l'attivita' didattica complessiva nel biennio e'
di 1190 ore, ripartite tra le diverse discipline;
    b)  per  l'indirizzo  attivabile, e' previsto un numero di disci-
pline obbligatorie, pari  a  dodici  con  dieci  esami,  di  cui  due
integrati.
  Il  monte  orario  per l'attivita' didattica complessiva e' di 1020
ore.
  Art. 5. - Per ciascun orientamento la tabella contiene un elenco di
discipline, tra le quali la facolta' deve scegliere quelle necessarie
a costituire due o piu' blocchi alternativi di quattro per ognuno  di
essi.
  Lo  studente  deve  scegliere  uno  di  essi  e  le  due discipline
rimanenti a completamento dei  trentadue  insegnamenti  previsti  dal
curriculum.  Le due discipline possono essere scelte anche da elenchi
di diversi orientamenti, purche' coerenti con quello adottato.
  Il monte orario per l'attivita' didattica complessiva relativa alle
sei discipline ammonta a 510 ore.
  Fermo restante il monte orario fissato nonche' il numero delle dis-
cipline e degli esami, la facolta'  puo'  adottare  il  metodo  della
didattica integrata limitatamente agli orientamenti.
  Art.  6.  - Il consiglio di corso di laurea determina, nel rispetto
delle norme vigenti, anche le modalita' di svolgimento  degli  esami,
fermi  restando  gli  esami  integrati  previsti dalla tabella, per i
quali le commissioni di esame sono costituite dai docenti  che  hanno
afferito  agli  insegnamenti  che  danno  luogo  all'esame  integrato
secondo le norme dettate dall'art. 160 del testo  unico  delle  leggi
sull'istruzione  superiore,  approvato  con  regio  decreto 31 agosto
1933, n. 1592, e dall'art. 44 del regolamento studenti, approvato con
regio decreto 4 giugno 1938, n. 1269.
  Sono ammessi al terzo anno gli studenti che hanno  superato  almeno
dieci  esami dei dodici previsti nel biennio. Per sostenere gli esami
delle discipline del triennio bisogna aver superato quella o quelle a
completamento del biennio.
  Lo studente, preferibilmente nel biennio propedeutico, e' tenuto  a
sostenere un colloquio di conoscenza veicolare di lingua straniera.
  Art.   7.   -  La  tesi  di  laurea  dovra'  comportare  un  lavoro
sperimentale.
  Per le modalita' di svolgimento dell'esame di laurea  si  applicano
le  disposizioni  vigenti.  Il diploma di laurea riporta il titolo di
laurea  in  scienze  ambientali  con   l'indicazione   dell'indirizzo
seguito.
  Art.   8.  -  L'indirzzo  di  norma  va  riferito  agli  ecosistemi
(terrestre, ecc.) mentre gli orientamenti possono essere  e  tematici
(chimico,  biologico,  ecc.)  e  rivolti  ad  un  particolare aspetto
dell'ecosistema che caratteriza l'indirizzo.
  La presente tabella prevede un indirizzo a due orientamenti.
  La facolta' puo' proporre l'introduzione di orientamenti diversi da
quelli in  tabella,  in  dipendenza  di  accertare  competenze  e  di
esigenze locali.
  La  facolta'  puo' altresi' proporre indirizzi diversi da quello in
tabella, derivanti dalla  trasformazione  di  orientamenti  attivati,
attraverso  una  modifica  di  Statuto da effettuare con le procedure
previste dalle vigenti disposizioni dell'ordinamento didattico.
  Art. 9 (Biennio propedeutico).
 1 Anno:
   1) istituzioni di matematica I;
   2) fisica generale I;
   3) chimica generale ed inorganica;
   4) biologia I (a);
   5) litologia e geologia;
   6) diritto e legislazione dell'ambiente.
  2 Anno:
   1) istituzioni di matematica II;
   2) fisica generale II;
   3) chimica organica;
   4) biologia II (b);
   5) ecologia,
   6)  fondamenti  di  analisi  di  sistemi  ecologici   (5,6   esame
integrato);
   7) laboratorio di fisica generale (2,7 esame integrato);
   8) economia dell'ambiente.
  Nel  biennio  propedeutico  sono  obbligatorie  anche esercitazioni
pratiche   (ivi   comprese   esercitazioni   numeriche,   metodi   di
osservazione,   campionamento  e  misure),  secondo  quanto  previsto
dall'art. 6, primo comma, della legge 18 marzo 1958, n. 311.
  Del monte orario per  esercitazioni,  almeno  il  50%  deve  essere
dedicato  alle  esercitazioni  di laboratorio e di campagna integrate
all'interno delle singole aree e tra le varie aree:
    a) area biologica generale;
    b) area fisiologica generale.
                      Indirizzi ed orientamenti
Indirizzo: terrestre.
  Titolo  conseguibile:  laurea  in  scienze  ambientali   (indirizzo
terrestre).
  Le  seguenti  dodici  discipline di indirizzo distribuite sette nel
terzo anno, quattro nel quarto e una nel quinto anno, per complessivi
dodici esami, comportano un monte orario  per  l'attivita'  didattica
complessiva  di  milleventi  ore.    Inderoga  a  quanto previsto nei
principi generali, solo  per  questo  indirizzo  e'  consentito  alla
facolta'  di  sostituire  l'ecologia  applicata  (terzo  anno) con la
disciplina   geografia  fisica.  Ove  cio'  avvenisse  la  disciplina
ecologia  applicata  e'  obbligatoria  in  tutti   gli   orientamenti
dell'indirizzo.
 3 Anno:
   1) chimica analitica;
   2) ecologia applicata;
   3) fisica terrestre;
   4) geopedologia;
   5) teoria ed applicazione delle macchine calcolatrici;
   6) laboratorio di analisi chimica (1,6 esame integrato);
   7) laboratorio di geopedologia (4,7 esame integrato).
  4 Anno:
   1) climatologia e meteorologia;
   2) idrologia e idrogeologia;
   3) metodi probabilistici, statistici e processi stocastici;
   4) microbiologia.
  5 Anno:
   1) principi di valutazione di impatto ambientale.
  Anche  per  dette  discipline  e'  da prevedere un numero di ore di
esercitazioni pratiche  con  le  stesse  modalita'  previste  per  il
biennio propedeutico.
Orientamento chimico.
  Nell'orientamento  chimico  e'  obbligatoria  la  scelta di chimica
fisica: Le discipline entro  le  quali  devono  essere  scelti  dalla
facolta' quattro insegnamenti per costituire i blocchi facoltativi di
orientamento sono:
    1) analisi chimica strumentale;
    2) analisi costi-benefici;
    3) analisi degli inquinanti;
    4) biochimica applicata;
    5) chemiometria;
    6) chimica dell'ambiente;
    7) chimica delle fermentazioni e microbiologia industriale;
    8) chimica del restauro;
    9) chimica del terreno;
   10) chimica fisica;
   11) chimica tossicologica;
   12) cooperazione internazionale per la tutela dell'ambiente;
   13) diritto comparato dell'ambiente;
   14) diritto regionale degli enti locali;
   15) ecologia applicata;
   16) economia dei processi produttivi;
   17) economia dello sviluppo e della tutela dell'ambiente;
   18) ecotossicologia;
   19) esercitazioni di preparazioni chimiche;
   20) geografia fisica;
   21) geochimica;
   22) istituzioni e politica dell'ambiente;
   23) metodi e tecniche di antinquinamento;
   24) metodi e tecniche di disinquinamento;
   25) modelli matematici;
   26) pianificazione ed assetto del territorio;
   27) politica economia dell'ambiente;
   28) radioattivita';
   29) radiochimica ambientale;
   30) tossicologia e controllo degli inquinanti;
   31) tutela dei beni artistici e monumentali;
   32) tutela dei parchi e delle risorse naturali;
   33) chimica fisica ambientale;
   34) geomorfologia.
  Gli altri due insegnamenti possono essere scelti dallo studente tra
quelli  della precedente tabella oppure tra quelli relativi all'altro
orientamento purche' coerenti.
Orientamento biologico.
  Le discipline entro le quali devono essere  scelti  dalla  facolta'
quattro   insegnamenti   per  costituire  i  blocchi  facoltativi  di
orientamento sono:
    1) analisi costi-benefici;
    2) antropologia;
    3) biochimica;
    4) biochimica applicata;
    5) biogeografia;
    6) biopedologia;
    7) conservazione e protezione della natura;
    8) cooperazione internazione per la tutela dell'ambiente;
    9) economia dello sviluppo e tutela dell'ambiente;
   10) etologia;
   11) fisiologia comparata;
   12) fisiologia vegetale;
   13) genetica;
   14) genetica di popolazioni;
   15) geografia economica;
   16) geografia fisica;
   17) gestione delle risorse idriche;
   18) idrobiologia;
   19) igiene;
   20) istituzioni e politica comunitaria dell'ambiente;
   21) limnologia;
   22) metodi e tecniche di disinquinamento;
   23) modelli matematici;
   24) politica economica dell'ambiente;
   25) radioattivita';
   26) ricerca operativa e pianificazione delle risorse;
   27) sistematica animale;
   28) sistematica vegetale.
  Gli altri due insegnamenti possono essere scelti dallo studente tra
quelli della precedente tabella oppure tra quelli realtivi  all'altro
orientamento purche' coerenti.
  Il  monte  orario  per  l'attivita' didattica complessiva delle sei
discipline  di  orientamento  ammonta  a  510  ore   da   distribuire
opportunamente nei tre anni.
  Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
   Napoli, 14 ottobre 1993
                                                  Il rettore: MANCINO