UNIVERSITA' DI URBINO «CARLO BO»

DECRETO RETTORALE 31 dicembre 1993 

  Modificazioni allo statuto dell'Universita'.
(GU n.133 del 9-6-1994)

                             IL RETTORE
  Veduto  lo  statuto  vigente  dell'Universita', approvato con regio
decreto 8 febbraio 1925, n. 230, e le successive modificazioni;
  Veduto il testo  unico  delle  leggi  sulla  istruzione  superiore,
approvato   con  regio  decreto  31  agosto  1933,  n.  1592,  ed  in
particolare l'art. 17;
  Veduto il regio decreto-legge 20 giugno 1935, n.  1071,  convertito
nella legge 2 gennaio 1936, n. 73;
  Veduto  il  regio  decreto 30 settembre 1938, n. 1652, e successive
modificazioni;
  Veduta la legge 11 aprile 1953, n. 312;
  Veduto il decreto del Presidente della Repubblica 11  luglio  1980,
n. 382;
  Veduto il decreto rettorale n. 571/92 del 5 agosto 1992, pubblicato
nella  Gazzetta  Ufficiale  n. 241 del 13 ottobre 1992, in ordine del
quale presso l'Universita' degli studi di Urbino e'  stata  istituita
la  facolta'  di scienze ambientali con il corso di laurea in scienze
ambientali;
  Veduta la legge 19 novembre 1990, n. 341;
  Veduta la delibera adottata nella riunione del  17  dicembre  1992,
approvata  dal  senato  accademico e dal consiglio di amministrazione
nelle riunioni del 2 aprile 1993, con la quale  il  comitato  tecnico
ordinatore della facolta' di scienze ambientali ha proposto una nuova
modifica di statuto intesa ad ottenere l'inserimento dell'ordinamento
didattico della stessa facolta';
  Riconosciuta  la  particolare  necessita'  di  approvare  la  nuova
modifica di statuto proposta in deroga al termine  triennale  di  cui
all'art. 17 del testo unico 31 agosto 1933, n. 1592;
  Veduto  il  parere favorevole del Consiglio universitario nazionale
espresso nella seduta del  29  ottobre  1993  e  trasmesso  a  questa
Universita' con ministeriale n. 4135 del 16 dicembre 1993;
  Veduta la legge 9 maggio 1989, n. 168, ed in particolare l'art. 16;
                              Decreta:
  L'ordinamento didattico della facolta' di scienze ambientali con il
corso di laurea di scienze ambientali, a partire dall'anno accademico
1993-94, viene come appresso determinato:
                CORSO DI LAUREA IN SCIENZE AMBIENTALI
  Titolo  di  ammissione  al  corso  di laurea e' quello previsto dal
primo comma dell'art. 1 della legge 11 dicembre 1969, n. 910.
  Il corso di laurea in scienze ambientali e' organizzato  in  cinque
anni,  con  trentadue  discipline  annuali che danno luogo a ventotto
esami dei quali quattro integrati. L'impegno didattico complessivo e'
di 2720  ore.  Per  le  discipline  indicate,  l'esame  integrato  e'
obbligatorio.  Il  numero  degli  studenti deve essere determinato di
anno in anno dal Ministero  su  proposta  della  facolta',  anche  in
dipendenza delle prospettive del mercato del lavoro.
  Il  corso di studi e' suddiviso in un biennio propedeutico ed in un
triennio articolato in due indirizzi: terrestre e marino.
  L'indirizzo terrestre prevede due orientamenti: chimico, biologico.
  L'indirizzo marino prevede quattro orientamenti:
oceanografico, risorse biotiche, risorse abiotiche, inquinamento.
  L'organizzazione del corso di laurea e' identificata da tre  gruppi
di discipline:
   I - Discipline di formazione generale (biennio propedeutico);
   II  - Discipline di indirizzo (diffuse nel 3›, 4 e 5 anno anche se
principalmente concentrate nel 3 e 4›);
   III - Discipline di orientamento (essenzialmente diffuse nel 4 e 5
anno).
  Gli insegnamenti del primo e del secondo gruppo  sono  identificati
nominativamente,  senza  gradi  di liberta' per i corsi di laurea; le
discipline di orientamento sono invece attivate a scelta del corso di
laurea, a condizione che almeno due  terzi  di  esse  siano  comprese
negli elenchi contenuti nella tabella.
  Piu' precisamente:
    a)  gli  insegnamenti  del  biennio  propedeutico  costituiti  da
quattordici discipline di formazione generale, obbligatorie per tutti
i corsi di laurea e per tutti gli indirizzi, che danno luogo a dodici
esami di cui due integrati.
  Il monte orario per l'attivita' didattica complessiva  nel  biennio
e' di 1190 ore, ripartite tra le diverse discipline;
    b) per ciascuno degli indirizzi attivabili, e' previsto un numero
di  discipline  obbligatorie  di  indirizzo,  pari a dodici con dieci
esami, di cui due integrati.
  Il monte orario per l'attivita' didattica complessiva  e'  di  1020
ore.
  Alcune  di  esse  discipline  possono  essere  comuni  a piu' di un
indirizzo.
  La disciplina "teoria e applicazioni delle  macchine  calcolatrici"
e' obbligatoria per tutti gli indirizzi;
    c)  per  ciascun  orientamento  la  tabella contiene un elenco di
discipline, tra le quali la facolta' deve scegliere quelle necessarie
a costituire due o piu' blocchi alternativi di quattro per ognuno  di
essi.  Lo  studente  deve  scegliere  uno di essi e le due discipline
rimanenti a completamento dei  trentadue  insegnamenti  previsti  dal
curriculum.  Le due discipline possono essere scelte anche da elenchi
di diversi orientamenti, purche' coerenti con quello adottato.
  Il monte orario per l'attivita' didattica complessiva relativa alle
sei discipline ammonta a cinquecentodieci ore.
  Fermo restando il monte orario  fissato  nonche'  il  numero  delle
discipline  e  degli esami, la facolta' puo' adottare il metodo della
didattica integrata limitatamente agli orientamenti.
  Il consiglio di corso di laurea determina, nel rispetto delle norme
vigenti,  anche  le  modalita'  di  svolgimento  degli  esami,  fermi
restando  gli  esami integrati previsti dalla tabella, per i quali le
commissioni di esame sono costituite dai docenti che  hanno  afferito
agli insegnamenti che danno luogo all'esame integrato.
  Sono  ammessi  al terzo anno gli studenti che hanno superato almeno
dieci esami dei dodici previsti nel biennio. Per sostenere gli  esami
delle discipline del biennio bisogna avere superato quella o quelle a
completamento del biennio.
  Lo  studente, preferibilmente nel biennio propedeutico, e' tenuto a
sostenere un colloquio di conoscenza veicolare di lingua straniera.
  La tesi di laurea dovra' comportare un lavoro sperimentale.
  L'indirizzo di norma va  riferito  agli  ecosistemi  (suolo,  mare,
ecc.)  mentre  gli  orientamenti  possono  essere  tematici (chimico,
biologico, ecc.) e rivolti ad un particolare aspetto  dell'ecosistema
che caratterizza l'indirizzo (risorse biotiche dell'ecosistema marino
ecc.).
  La  presente  tabella  prevede due indirizzi (marino e terrestre) e
sei orientamenti.
                        BIENNIO PROPEDEUTICO
  1 Anno:
   1) istituzioni di matematica I;
   2) fisica generale I;
   3) chimica generale ed inorganica;
   4) biologia I ( a);
   5) litologia e geologia;
   6) diritto e legislazione dell'ambiente.
  2 Anno:
   1) istituzioni di matematica II;
   2) fisica generale II;
   3) chimica organica;
   4) biologia II ( b);
   5) ecologia;
   6) fondamenti di  analisi  di  sistemi  ecologici  (5  e  6  esame
integrato);
   7) laboratorio di fisica generale (2 e 7 esame integrato);
   8) economia dell'ambiente.
  Nel  biennio  propedeutico  sono  obbligatorie  anche esercitazioni
pratiche   (ivi   compresi   esercitazioni   numeriche,   metodi   di
osservazione,   campionamento   e  misure)  secondo  quanto  previsto
dall'art. 6, primo comma, della legge 18 marzo 1958, n. 311.
  Del monte orario  per  esercitazioni  almeno  il  50%  deve  essere
dedicato  ad  esercitazioni  di  laboratorio  e di campagna integrale
all'interno delle singole aree e tra le varie aree.
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   ( a) Area biologica generale.
   ( b) Area fisiologica generale.
                      INDIRIZZI E ORIENTAMENTI
Indirizzo: terrestre.
  Titolo  conseguibile:  laurea  in  scienze  ambientali   (indirizzo
terrestre).
  Le  seguenti dodici discipline di indirizzo, distribuite, sette nel
terzo anno, quattro nel quarto e una nel quinto anno, per complessivi
dodici esami, comportano un monte orario  per  l'attivita'  didattica
complessiva  di  milleventi  ore.  In  deroga  a  quanto previsto nei
principi generali, solo  per  questo  indirizzo  e'  consentito  alla
facolta'  di  sostituire  l'ecologia  applicata  (terzo  anno) con la
disciplina  geografia  fisica.  Ove  cio'  avvenisse  la   disciplina
ecologia   applicata   e'  obbligatoria  in  tutti  gli  orientamenti
dell'indirizzo.
 3 Anno:
   1) chimica analitica;
   2) ecologia applicata;
   3) fisica terrestre;
   4) geopedologia;
   5) teoria ed applicazione delle macchine calcolatrici;
   6) laboratorio di analisi chimica (1 e 6 esame integrato);
   7) laboratorio di geopedologia (4 e 7 esame integrato).
  4 Anno:
   1) climatologia e meteorologia;
   2) idrologia e idrogeologia;
   3) metodi probabilistici, statistici e processi stocastici;
   4) microbiologia.
  5 Anno:
   1) principi di valutazione di impatto ambientale.
  Anche  per  dette  discipline  e'  da prevedere un numero di ore di
esercitazioni pratiche  con  le  stesse  modalita'  previste  per  il
biennio propedeutico.
  Le  tabelle  appresso  riportate  contengono le discipline entro le
quali la facolta' deve scegliere quattro insegnamenti per  costituire
i  blocchi  facoltativi di orientamento e gli studenti i restanti due
insegnamenti.  Gli  orientamenti,  mantenendo   fede   allo   spirito
dell'indirizzo,  hanno  una  chiara connotazione di tipo applicativo,
alla quale e' funzionale la scelta delle  discipline  indicate  nelle
tabelle.  Le  discipline di orientamento devono essere opportunamente
distribuite nei tre anni. Esse dispongono  di  un  monte  orario  per
l'attivita' didattica complessiva di cinquecentodieci ore.
 Orientamento chimico.
  Nell'orientamento  chimico  e' obbligatoria la scelta della chimica
fisica:
   1) analisi chimica strumentale;
   2) analisi costi-benefici;
   3) analisi degli inquinanti;
   4) biochimica applicata;
   5) chemiometria;
   6) chimica dell'ambiente;
   7) chimica delle fermentazioni e microbiologia industriale;
   8) chimica del restauro;
   9) chimica del terreno;
   10) chimica fisica;
   11) chimica tossicologica;
   12) cooperazione internazionale per la tutela dell'ambiente;
   13) diritto comparato dell'ambiente;
   14) diritto regionale e degli enti locali;
   15) ecologia applicata;
   16) economia dei processi produttivi;
   17) economia dello sviluppo e tutela dell'ambiente;
   18) ecotossicologia;
   19) esercitazioni di preparazioni chimiche;
   20) geografia fisica;
   21) geochimica;
   22) istituzioni e politica dell'ambiente;
   23) metodi e tecniche di antinquinamento;
   24) metodi e tecniche di disinquinamento;
   25) modelli matematici;
   26) pianificazione ed assetto del territorio;
   27) politica economica dell'ambiente;
   28) radioattivita';
   29) radiochimica ambientale;
   30) tossicologia e controllo degli inquinanti;
   31) tutela dei beni artistici e monumentali;
   32) tutela dei parchi e delle risorse naturali;
   33) chimica fisica ambientale;
   34) geomorfologia.
Orientamento biologico:
   1) analisi costi-benefici;
   2) antropologia;
   3) biochimica;
   4) biochimica applicata;
   5) biogeografia;
   6) biopedologia;
   7) conservazione e protezione della natura;
   8) cooperazione internazionale per la tutela dell'ambiente;
   9) economia dello sviluppo e tutela dell'ambiente;
   10) etologia;
   11) fisiologia comparata;
   12) fisiologia vegetale;
   13) genetica;
   14) genetica di popolazioni;
   15) geografia economica;
   16) geografia fisica;
   17) gestione delle risorse idriche;
   18) idrobiologia;
   19) igiene;
   20) istituzioni e politica comunitaria dell'ambiente;
   21) limnologia;
   22) metodi e tecniche di disinquinamento;
   23) modelli matematici;
   24) politica economica dell'ambiente;
   25) radioattivita';
   26) ricerca operativa e pianificazione delle risorse;
   27) sistematica animale;
   28) sistematica vegetale.
Indirizzo: marino.
  Titolo   conseguibile:  laurea  in  scienze  ambientali  (indirizzo
marino).
  Le dodici discipline di indirizzo risultano  collocate,  sette  nel
terzo  anno,  quattro  nel quarto e una nel quinto anno, con un monte
orario per l'attivita' didattica
complessiva di milleventi ore.
  3 Anno:
   1) chimica analitica;
   2) sedimentologia;
   3) oceanografia e meteorologia;
   4) oceanografia biologica;
   5) oceanografia chimica;
   6) teoria ed applicazione delle macchine calcolatrici;
   7) laboratorio  di  strumentazione  oceanografica  (3  e  7  esame
integrato).
  4 Anno:
   1) ecologia applicata;
   2) geologia marina;
   3) laboratorio di ecologia applicata (1 e 3 esame integrato);
   4) metodi probabilistici, statistici e processi stocastici.
 5 Anno:
   1) principi di valutazione di impatto ambientale.
                            ORIENTAMENTI
  Si  tratta  di  quattro  possibili  orientamenti  per  i  quali  si
forniscono i relativi elenchi di  discipline  cui  la  facolta'  dove
attingere  per  creare blocchi facoltativi di cinque materie cadauno.
Anche in questo caso  le  restanti  due  discipline  potranno  essere
scelte liberamente purche' coerenti con l'orientamento.
  Oceanografico:
   1) aerofotointerpretazione e telerilevamento;
   2) diritto del mare;
   3) elementi di costruzioni marittime;
   4) elettronica applicata;
   5) fisica terrestre;
   6) geodesia e idrografia;
   7) geofisica marina;
   8) idrodinamica costiera e difesa litorale;
   9) planctologia;
   10) protezione dell'ambiente marino;
   11) radioattivita';
   12) topografia e cartografia.
 Risorse biotiche:
   1) aerofotointerpretazione e telerilevamento;
   2) biochimica degli organismi marini;
   3) biologia della pesca e acquacoltura;
   4) biotecnologia marina;
   5) chimica delle sostanze naturali marine;
   6) diritto del mare;
   7) economia delle risorse biotiche marine;
   8) elettronica applicata;
   9) fisiologia degli organismi marini;
   10) fitobiologia;
   11) genetica;
   12) inquinamento e depurazione dell'ambiente
marino;
   13) metodi matematici di ottimizzazione;
   14) microbiologia marina;
   15) modelli matematici;
   16) planctologia;
   17) protezione dell'ambiente marino;
   18) sistematica degli organismi animali marini;
   19) sistematica degli organismi vegetali marini.
  Risorse abiotiche:
   1) aerofotointerpretazione e telerilevamento;
   2) chimica delle sostanze naturali marine;
   3) diritto del mare;
   4) elettronica applicata;
   5) evoluzione delle coste e della piattaforma continentale;
   6) fisica terrestre;
   7) geofisica marina;
   8) geofisica mineraria;
   9) geologia marina applicata;
   10) regime e protezione dei litorali;
   11) inquinamento e depurazione dell'ambiente marino;
   12) metodi matematici di ottimizzazione;
   13) modelli matematici;
   14) protezione dell'ambiente marino;
   15) radioattivita';
   16) stratigrafia marina;
   17) topografia e cartografia.
  Inquinamento:
   1) aerofotointerpretazione e telerilevamento;
   2) biochimica degli organismi marini;
   3) chimica degli inquinanti;
   4) chimica tossicologica;
   5) corrosione;
   6) dinamica delle grandi masse;
   7) elementi di costruzioni marittime;
   8) fisiologia degli organismi marini;
   9) impianti e processi industriali chimici;
   10) inquinamento e depurazione dell'ambiente marino;
   11) metodi matematici di ottimizzazione;
   12) microbiologia marina;
   13) modelli matematici;
   14) protezione dell'ambiente marino;
   15) radioattivita';
   16) fisica terrestre.
  Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
   Urbino, 31 dicembre 1993
                                                       Il rettore: BO