MINISTERO DELLA DIFESA

COMUNICATO

         Conferimento di ricompense al merito dell'Esercito
(GU n.222 del 22-9-1995)

   Con  decreti  ministeriali  28 luglio 1995 sono state conferite le
seguenti ricompense al merito dell'Esercito:
                             Croci d'Oro
   Gen. C.A. Goffredo Canino, nato il 25 luglio 1931 a Riva del Garda
(Trento). - Ufficiale  generale  in  possesso  di  elevatissime  doti
umane,  intellettuali  e  di  superiori qualita' professionali, si e'
prodigato, in ogni circostanza e in tutti  gli  incarichi  ricoperti,
profondendo  incondizionato impegno nell'espletamento di onerosissimi
compiti, fino a giungere al vertice della Forza armata. Nell'incarico
di Capo di stato maggiore dell'Esercito ha riscosso unanimi  consensi
per   l'elevatissima  professionalita'  e  le  non  comuni  capacita'
organizzative con cui ha  saputo  gestire  le  delicate  e  difficili
problematiche relative alla Forza armata. Ha servito, per quarantatre
anni,   l'Esercito  e  il  Paese  contribuendo  ad  accrescerne  e  a
rafforzarne il prestigio anche in ambito internazionale. -  Roma,  22
ottobre 1993.
   S.ten.  Paolo  Filippini,  nato  il  16  marzo  1961 a Castelnuovo
Berardenga (Siena).  -  Ufficiale  paracadutista,  appartenente  alla
sezione  del  centro  sportivo  Esercito  della  scuola  militare  di
paracadutismo,  partecipando  a  numerose  competizioni  tra  cui   i
campionati del mondo sia assoluti che militari prodigava ogni propria
energia  e,  mettendo  a frutto l'esperienza e le capacita' atletiche
acquisite in molti  anni  di  estenuanti  allenamenti,  dava  il  suo
determinante   contributo   alle   vittorie   delle   rappresentative
nazionali,  portandole  al   vertice   mondiale   delle   particolari
discipline sportive. Tali successi hanno incrementato notevolmente il
prestigio    dell'Esercito    italiano    in   campo   nazionale   ed
internazionale. Chiaro esempio di dedizione, spirito  di  sacrificio,
tenacia  e saldezza di carattere. - Cheng-Du (Cina), 22 maggio 1994-6
giugno 1994. Perg (Austria), 6 luglio 1994-16 luglio 1994.
   Mar.ord. Giorgio Squadrone, nato il 14 dicembre  1964  a  Pisa.  -
Sottufficiale  paracadutista,  appartenente  alla  sezione del centro
sportivo   Esercito   della   scuola   militare   di   paracadutismo,
partecipando  a  numerose competizioni tra cui i campionati del mondo
sia assoluti che militari prodigava ogni propria energia e,  mettendo
a  frutto  l'esperienza  e  le capacita' atletiche acquisite in molti
anni di estenuanti allenamenti, dava il suo  determinante  contributo
alle  vittorie delle rappresentative nazionali, portandole al vertice
mondiale delle particolari discipline sportive. Tali  successi  hanno
incrementato  notevolmente  il  prestigio  dell'Esercito  italiano in
campo nazionale  ed  internazionale.  Chiaro  esempio  di  dedizione,
spirito  di  sacrificio,  tenacia e saldezza di carattere. - Cheng-Du
(Cina), 22 maggio  1994-6  giugno  1994.  Perg  (Austria),  6  luglio
1994-16 luglio 1994.
   Serg.magg.  Giuseppe  Tresoldi, nato il 30 aprile 1964 a Monselice
(Padova). - Sottufficiale paracadutista,  appartenente  alla  sezione
del  centro sportivo Esercito della scuola militare di paracadutismo,
partecipando a numerose competizioni tra cui i campionati  del  mondo
sia  assoluti che militari prodigava ogni propria energia e, mettendo
a frutto l'esperienza e le capacita'  atletiche  acquisite  in  molti
anni  di  estenuanti allenamenti, dava il suo determinante contributo
alle vittorie delle rappresentative nazionali, portandole al  vertice
mondiale  delle  particolari discipline sportive. Tali successi hanno
incrementato notevolmente  il  prestigio  dell'Esercito  italiano  in
campo  nazionale  ed  internazionale.  Chiaro  esempio  di dedizione,
spirito di sacrificio, tenacia e saldezza di  carattere.  -  Cheng-Du
(Cina),  22  maggio  1994-6  giugno  1994.  Perg  (Austria), 6 luglio
1994-16 luglio 1994.
   App.CC Alessandro  Ruggeri,  nato  il  2  ottobre  1960  a  Urbino
(Pesaro).  -  Atleta  della sezione paracadutismo del centro sportivo
carabinieri, dando ulteriore prova di eccezionali qualita'  atletiche
e  sportive  nonche'  di  elevato  temperamento  agonistico,  forniva
determinante  contributo  nella  conquista  delle  medaglie  d'oro  a
squadre  nella  specialita'  di precisione in atterraggio sia ai XXII
campionati del mondo di paracadutismo sia al 24  campionato  mondiale
militare  CISM,  conseguendo  inoltre  il titolo di campione assoluto
individuale. Concorreva cosi' ad elevare, in Italia ed all'estero, il
prestigio dell'Arma  dei  carabinieri  e  dell'Esercito.  -  Cheng-Du
(Cina), 22 maggio 19946 giugno 1994. Perg (Austria), 6 luglio 1994-16
luglio 1994.
   App.CC Francesco Signoretti, nato il 26 febbraio 1959 a San Pietro
a  Maida (Catanzaro). - Atleta della sezione paracadutismo del centro
sportivo carabinieri, dando prova di eccezionali qualita' atletiche e
sportive  nonche'  di  elevato   temperamento   agonistico,   forniva
determinante  contributo  nella  conquista  della  medeglia  d'oro  a
squadre nella  specialita'  di  precisione  in  atterraggio  ai  XXII
campionati  del  mondo di paracadutismo. Concorreva cosi' ad elevare,
in Italia ed all'estero, il prestigio  dell'Arma  dei  carabinieri  e
dell'Esercito. - Cheng-Du (Cina), 22 maggio 1994-6 giugno 1994.
   App.CC Francesco Palumbo, nato il 10 luglio 1960 ad Andria (Bari).
- Atleta della sezione paracadutismo del centro sportivo carabinieri,
dando  prova  di eccezionali qualita' atletiche e sportive nonche' di
elevato  temperamento  agonistico,  forniva  determinante  contributo
nella  conquista  delle medaglie d'oro a squadre nella specialita' di
precisione in  atterraggio  sia  ai  XXII  campionati  del  mondo  di
paracadutismo   sia   al   24   campionato  mondiale  militare  CISM.
Concorreva cosi' ad elevare, in Italia ed  all'estero,  il  prestigio
dell'Arma  dei  carabinieri  e  dell'Esercito.  - Cheng-Du (Cina), 22
maggio 19946 giugno 1994. Perg (Austria),  6  luglio  1994-16  luglio
1994.
   Bandiera  di  guerra  del  3  reggimento  Alpini. - Il battaglione
alpini "Susa" quale componente operativa del  contingente  "Albatros"
impiegato nella missione di pace delle Nazioni Unite in Mozambico, si
presentava   al  difficile  compito  del  presidio  e  controllo  del
corridoio di Beira e delle zone limitrofe, importantissime sul  piano
socio-economico  e strategico, in maniera impeccabile svolgendo tutte
le attivita' connesse con la sicurezza dell'area e con i rifornimenti
ferroviari e stradali con serieta' e fermezza  di  propositi,  sempre
interpretando  a  pieno  il  ruolo  di  strumento  affidabilissimo di
deterrenza. In un'area molto sensibile ed  incerta,  divenuta  sempre
piu' vasta in relazione all'incremento dei compiti assegnati, operava
per circa otto mesi con elevata efficacia ed impareggiabile capacita'
operativa,  fronteggiando  con  perizia le molteplici e diversificate
esigenze e garantendo sempre al massimo le operazioni di  verifica  e
di  mantenimento della pace. Esempio chiaro di valore indiscusso, che
ha concorso in maniera determinante al buon esito della missione e ad
elevare  il  prestigio  dell'Esercito   e   dell'Italia   in   ambito
internazionale. - Chimoio (Mozambico), 22 marzo 199331 ottobre 1993.
   Bandiera  di  guerra  del 15 reggimento Alpini. - Il 15 reggimento
Alpini ha partecipato con proprie  Forze  alle  operazioni  di  Peace
Keeping   in  Mozambico,  assumendo  in  proprio  responsabilita'  di
comando, coordinamento e  controllo  nei  confronti  del  contingente
italiano  "Albatros"  e  di  sostegno logistico-sanitario anche per i
contingenti di altra nazionialita' operanti  nella  regione  centrale
della  missione  "Onumoz".  Nei  circa  sette  mesi  di  ininterrotto
impegno, agendo in inusuali e spesso severe condizioni climatiche  ed
in  un  quadro  politico-operativo  instabile  ed  imprevedibile,  il
Comando del reggimento e  le  unita'  dipendenti  hanno  operato  con
elevata  professionalita'  ed altissimo senso del dovere, dimostrando
in ogni circostanza pronta reattivita', grande equilibrio ed  elevata
sensibilita'  nell'attuazione  dei  compiti  ricevuti,  mantenendo un
atteggiamento  di  assoluta  neutralita'  ed   evitando,   anche   in
situazioni   di   grave   emergenza   e   pericolo,  l'insorgenza  di
qualsivoglia incidente con le fazioni coinvolte nel processo di pace.
Grazie all'elevata potenzialita' dello strumento dispiegato, alla sua
perfetta    organizzazione    e,    soprattutto,    all'entusiastica,
incondizionata  ed  altruistica  disponibilita'  dei  suoi quadri, il
Reggimento non solo e' stato  in  grado  di  assolvere  in  pieno  al
proprio  mandato,  ma  ha  altresi' fornito un sostanziale supporto a
tutta la missione Onumoz, operando  su  lunghissime  distanze  ed  in
condizione  di  piena  autonomia.  Con la propria efficienza, elevata
attitudine ad operare in ambiente internazionale  e  correttezza  nei
rapporti  con  le popolazioni mozambicane, il 15 reggimento Alpini ha
sottolineato l'eligibilita' dell'Esercito italiano per interventi  di
Peace  Keeping  ed  ha  contribuito  ad  elevarne  e  nobilitarne  il
prestigio in Patria ed all'estero,  fornendo  un  chiaro  esempio  di
professionalita'  e  dedizione.  -  Chimoio  (Mozambico),  1 novembre
1993-18 maggio 1994.
                           Croce d'argento
   Bandiera di  guerra  del  4  reggimento  Aves  "Altair".  -  Il  4
reggimento  Aves  "Altair" ha partecipato, con forze proprie ed avute
in rinforzo  da  altri  reparti  dell'Aviazione  dell'Esercito,  alle
operazioni  di  Peace  Keeping  in Mozambico, assumendo in proprio il
comando, coordinamento e controllo del gruppo Squadroni Aves  Italair
costituito ad hoc per l'impiego nella missione Onumoz nell'ambito del
contingente  italiano  "Albatros". Nei circa tredici mesi di continuo
impegno, agendo in condizioni climatiche  ed  ambientali  inusuali  e
severe,   in   completa   autonomia   logistica   e  con  scarsissime
possibilita' di ricorso a risorse locali, il gruppo Squadroni, grazie
all'elevatissima professionalita' ed  illimitata  disponibilita'  del
proprio  personale  di  volo  e  di  supporto  a terra, ha svolto una
intensissima  attivita'  operativa  soddisfacendo  con  tempestivita'
tutte  le esigenze ricognitive e di trasporto tattico e logistico del
contingente   nazionale.   Grazie   all'intelligente    ed    accorto
sfruttamento  delle  risorse  a  disposizione, il gruppo Squadroni ha
altresi'  fornito  un  insostituibile  apporto  alla  risoluzione  di
molteplici problemi logistici della organizzazione centrale di Onumoz
resi  particolarmente  difficili dalla scarsa percorribilita' e dalle
dimensioni  del  territorio  mozambicano.  Con  la  propria  perfetta
organizzazione,   il  grande  spirito  umanitario  dei  suoi  Quadri,
pesantemente  impegnati  anche  in  operazioni  di  soccorso   e   di
evacuazione  medica e con la grande dedizione, tradottasi anche nella
perdita  di  due  vite  umane,  il  gruppo  Squadroni Aves Italair ha
pienamente assolto la propria missione e meritato gli  incondizionati
apprezzamenti  che  hanno  contribuito  ad  elevare  e  nobilitare il
prestigio dell'Esercito italiano  negli  ambienti  internazionali.  -
Chimoio (Mozambico), 22 marzo 1993-30 aprile 1994.
                           Croci di bronzo
   Col.  Roberto Leoni, nato il 13 ottobre 1943 a Roma. - Il col.tec.
(arm.) Leoni ing. Roberto, incaricato da Motordife  di  contattare  e
quindi  acquisire  veicoli  da  combattimento  completi di armamento,
munizionamento e dotazioni dalla  ex  URSS  al  fine  di  confrontare
differenze  su armamenti, ergonomia, affidabilita' e manutenibilita',
contribuiva in modo  determinante,  in  ristretti  limiti  temporali,
all'introduzione  di  tali  mezzi  di  rilevante  valore  e  divenuti
proprieta' dello Stato a costo zero, dimostrando impegno e  capacita'
professionali eccezionali ed elevatissima dedizione al servizio delle
istituzioni. - Roma, 2 dicembre 1994.
   Bandiera  di  guerra  del  battaglione  logistico  "Julia".  -  Il
battaglione logistico "Julia" ha partecipato alle operazioni di Peace
Keeping  in  Mozambico,  assumendo  in  proprio  responsabilita'   di
sostegno  logistico nei confronti del contingente italiano "Albatros"
e degli altri contingenti nazionali impegnati nella regione  centrale
della  missione "Onumoz". Nei circa sei mesi di ininterrotto impegno,
agendo in inusuali e spesso severe condizioni  climatiche,  senza  un
supporto aderente da parte di organi logistici di livello superiore e
con  limitatissime  possibilita'  di  appoggio  a  risorse locali, il
Battaglione ha operato con elevatissima professionalita' ed altissimo
senso del dovere, realizzando  ottimali  condizioni  di  vita  per  i
reparti  nazionali  ed attuando una previdente ed oculata politica di
approvvigionamento, conservazione, mantenimento e  rifornimento,  che
ha  garantito  la costante ed elevata operativita' di tutti i reparti
supportati.  Grazie   all'elevata   potenzialita'   dello   strumento
dispiegato,  in  particolare  della componente trasporto, operando su
una viabilita' particolarmente disastrata e su lunghissime  distanze,
il    Battaglione    ha    fornito    un    insostituibile    apporto
all'organizzazione centrale di Onumoz,  concorrendo  all'allestimento
delle  aree  di  accantonamento  ed  al  trasporto  dei  militari  da
smobilitare e da trasferire nei centri di addestramento  delle  nuove
Forze  armate  mozanbicane, non incorrendo in alcun incidente e dando
in ogni circostanza prova di grandissima efficienza. Con  la  propria
perfetta  organizzazione  e l'elevata disponibilita' dei suoi quadri,
il battaglione logistico "Julia" ha  pienamente  assolto  il  proprio
mandato  e  meritato  l'incondizionato  apprezzamento di quanti hanno
beneficiato del suo operato, contribuendo ad elevare e nobilitare  il
prestigio  dell'Esercito italiano in Patria ed all'estero formando un
chiaro  esempio  di   professionalita'   e   dedizione.   -   Chimoio
(Mozambico), 1 novembre 1993-28 aprile 1994.
   Bandiera  di  guerra del battaglione logistico "Taurinense". - "Il
battaglione logistico "Taurinense" del contingente  "Albatros"  nella
missione  di  pace  ONU  in Mozambico, si presentava all'importante e
difficile appuntamento perfettamente  organizzato  sotto  il  profilo
funzionale  tanto  che,  sin dall'avvio della delicata operazione, si
dimostrava strumento affidabilissimo,  molto  qualificato  sul  piano
professionale e dotato di una capacita' di intervento in ogni settore
logistico   in   modo  altamente  finalizzato.  Con  i  propri  mezzi
garantiva,  in  ogni  circostanza,  un  efficace sostegno logistico a
tutte  le  unita'  del  contingente  italiano  e   fronteggiava   con
meticolosita'   puntuale  ogni  esigenza  di  rifornimento  viveri  e
materiali,  oltre  che  per  i  reparti  dei  contingenti  di   altre
nazionalita'  anche  per le organizzazioni umanitarie internazionali.
Raro esempio di organizzazione funzionale  sul  piano  operativo  che
contribuiva  in  modo  validissimo  al buon esito della missione e ad
accrescere il prestigio  dell'Esercito  in  campo  internazionale.  -
Chimoio (Mozambico), 22 marzo 1993-31 ottobre 1993.
   Bandiera   del   Corpo   veterinario  dell'Esercito.  -  Il  Corpo
veterinario ha  concorso,  nell'ambito  dell'operazionie  "Ibis",  al
soccorso della popolazione somala intervenendo, con propri ufficiali,
a favore del patrimonio zootecnico locale. In tale circostanza, tutto
il  personale  del Corpo ha contribuito al migliore svolgimento della
missione, operando  con  elevata  professionalita',  alto  senso  del
dovere  e  spiccata iniziativa, eccelse qualita' che hanno consentito
di ottenere  risultati  estremamente  positivi.  L'attivita'  tecnica
degli   ufficiali  veterinari,  svolta  in  situazione  di  oggettivo
pericolo, e' valsa a salvare migliaia  di  capi  di  bestiame,  quasi
unica  fonte  di  sostentamento  per  le  popolazioni  indigene. Tale
proficuo impegno ha consentito a tutto il  contingente  di  mantenere
ottimi  rapporti  con  le  popolazioni  locali  ed  ha contribuito ad
accrescere il prestigio della Forza armata all'interno del  Paese  ed
in  ambito  internazionale.  - Somalia - Balad, Johar, Bulo Burti, 13
dicembre 1992-14 marzo 1994.
   Con decreti ministeriali 28 agosto 1995 sono  state  conferite  le
seguenti ricompense al merito dell'Esercito:
                           Croci di bronzo
   Ten.  col. Severino Gorietti, nato il 4 maggio 1941 a Roma. - Capo
ufficio operazioni del  contingente  militare  italiano  partecipante
all'operazione  "Ibis  2"  in  Somalia,  si  prodigava  con slancio e
professionalita'  interiorizzata  nello  studio,  pianificazione   ed
organizzazione  delle  diversificate e complesse attivita' operative,
assicurando il costante controllo delle attivita' inerenti il proprio
incarico con eccezionale senso della responsabilita' ed  elevatissimo
spirito   di   sacrificio.   Duramente   impegnato  durante  la  fase
organizzativa  in  Patria,  ha  saputo  coordinare  i   passaggi   di
responsabilita'  e  l'assunzione  di nuovi dispositivi da parte delle
forze  alternatisi  sul  territorio  somalo  nonostante  la  continua
minaccia  portata  dai clan avversari. La sua instancabile e diuturna
presenza  ha  contribuito  in  maniera  determinante   all'efficienza
operativa  del  Comando  ed  a  realizzare  le migliori condizioni di
sicurezza per le unita' impiegate  sul  territorio.  Con  encomiabile
serieta',  conservando una esemplare serenita' e determinazione anche
nei momenti piu'  difficili,  assolveva  con  generosita'  e  massima
efficienza  i  compiti  affidatigli  che spesso andavano ben oltre le
normali attribuzioni, costituendo elemento  trainante  nei  confronti
dei   dipendenti   e  dei  colleghi.  La  sua  eccezionale  capacita'
organizzativa e le eccellenti qualita'  umane  e  professionali  sono
state  fondamentali per l'ottenimento dei massimi risultati operativi
e  lo  hanno  qualificato  come  impareggiabile   ed   insostituibile
collaboratore del comandante. Magnifica figura di ufficiale ardito ed
energico,  profondamente animato di fede nel servizio e di entusiasmo
nella diuturna attivita' che con il suo comportamento ha  accresciuto
il    prestigio   dell'Esercito   italiano.   Luminoso   esempio   di
interiorizzato  senso  del  dovere,   di   completa   adesione   agli
intendimenti del comandante e di assoluta lealta'. - Balad (Somalia),
9 agosto 1993-23 marzo 1994.
   Ten.  col.  Antonio  Satta,  nato  il  5  agosto 1956 a Sassari. -
Ufficiale superiore facente parte del contingente  militare  "Italfor
Ibis 2" in Somalia, con l'incarico di ufficiale addetto al comandante
del   contingente   e   di   collegamento   con   lo  stato  maggiore
dell'Esercito, per circa sette mesi ha assolto alle proprie  funzioni
in  maniera altamente encomiabile facendosi apprezzare per il pesante
apporto di pensiero e di azione, per la completezza delle  analisi  e
per il rigore deduttivo delle valutazioni. Ha partecipato con genuino
impegno  ed  elevatissima  professionalita'  a  tutte  le variegate e
multiformi  attivita'  poste  in  essere  dal  contingente.  Seguendo
costantemente  il comandante del contingente ne ha condiviso rischi e
disagi e spesso, in situazioni di particolare tensione  operativa  ne
ha  tutelato  l'incolumita'  fisica esponendosi personalmente a gravi
rischi. In varie circostanze ha fornito soluzioni tattiche efficaci e
risolutive  per  sbloccare   situazioni   di   particolare   tensione
operativa.  Piu'  volte  si  e'  offerto con naturale generosita' per
guidare l'azione di nuclei e reparti operativi. Accanto alle spiccate
qualita' personali e tecnico-professionali ha  posto  in  luce  anche
eccellenti doti politico-diplomatiche suggerendo sempre al comandante
del contingente l'approccio ed i toni piu' opportuni per pervenire ai
risultati  auspicati.  Fulgido  esempio  di professionista motivato e
qualificato; esemplare figura di ufficiale animato da  vibrato  senso
del  dovere  che  ha  conferito  lustro  all'Esercito  italiano ed ha
concorso in maniera significativa  alle  brillanti  affermazioni  del
contingente. - Balad (Somalia), 7 settembre 1993-23 marzo 1994.
   Ten.  col.  Nino  Mucedda, nato il 16 settembre 1947 a Cagliari. -
Comandante  del  battaglione  logistico  "Legnano",  inquadrato   nel
contingente italiano partecipante all'operazione "Ibis 2" in Somalia,
ha  organizzato  e  diretto  in  maniera esemplare il suo reparto per
oltre  sei  mesi,  prodigandosi  con   slancio   e   professionalita'
interiorizzata nello studio, pianificazione, organizzazione, condotta
e  controllo  delle  diversificate  e complesse attivita' logistiche.
Preposto al sostegno di unita' dislocate in un'area dalle  dimensioni
notevolmente  eccedenti quelle previste dalla normativa, ha garantito
in ogni momento la vitale funzione  di  rifornimento  e  l'essenziale
attivita'   di   mantenimento.   Nonostante  la  delicata  situazione
operativa, piu' volte si e' esposto personalmente, affrontando  gravi
rischi  personali,  per  seguire da vicino lo svolgimento di numerose
colonne in movimento su itinerari resi  estremamente  insicuri  dalla
presenza   di  elementi  ostili.  Profondamente  motivato  sul  piano
umanitario, ha espletato anche una complessa e variegata attivita' di
assistenza a  favore  della  popolazione  civile  somala  di  cui  e'
riuscito  a  riscuotere  la profonda stima e la convinta gratitudine.
Esempio di magnifico comandante che coniugando il valore dell'esempio
con  le  doti  di  equilibrio  e  determinazione,   e'   riuscito   a
qualificarsi come elemento di insostituibile importanza ai fini della
piena  operativita'  del  contingente  ed a conferire lustro e decoro
all'Esercito italiano. - Balad  (Somalia),  27  agosto  1993-3  marzo
1994.
   Ten.  col.  Gianfranco  Pizzinelli, nato il 3 giugno 1952 a Castel
Giorgio (Terni). - Comandante del reparto comando e supporti  tattici
del   contingente  militare  italiano  nell'operazione  "Ibis  2"  in
Somalia, improntava la sua azione di  comando  all'esempio  e  sempre
rivolta  alla parte umanitaria della missione. Duramente impegnato in
Patria nello studio, pianificazione e organizzazione delle diverse  e
complesse attivita' legate alla preparazione dei materiali occorrenti
per  il  funzionamento  del comando del contingente e del reparto, in
zona di impiego riusciva ad organizzare  un  perfetto,  funzionale  e
sicuro  accampamento  e ad assicurare gli indispensabili collegamenti
tra i vari reparti dislocati in tutto il  territorio  somalo.  Sempre
pronto  a  soddisfare  le  richieste di intervento che giorno e notte
impegnavano le  sue  forze  per  organizzare  ed  attivare  scorte  a
convogli  di  personale,  viveri  e  medicinali, piu' volte ha dovuto
contrastare le attivita' banditesche dei clan  somali.  Dedizione  ed
esempio  erano  le motivazioni con cui riusciva a far operare, sempre
in sicurezza i suoi uomini, ed a far superare  loro,  con  ammirevole
spirito di sacrificio, le enormi difficolta' ambientali ed operative,
riscuotendo  l'ammirazione  dei  contingenti stranieri e dando lustro
all'Esercito italiano. Chiarissimo esempio  di  professionalita',  di
alto  senso  del  dovere e di completa adesione agli intendimenti del
comandante. - Balad (Somalia), 24 agosto 1993-5 marzo 1994.
   Ten. col. Paolo Campanale, nato il 21 settembre  1946  a  Ruvo  di
Puglia  (Bari). - Comandante del reparto sanita' "Centauro" impegnato
con il contingente militare italiano,  nell'operazione  "Ibis  2",  a
Giohar  in  Somalia,  animato  da  grande  volonta'  realizzatrice si
prodigava con inesauribile impegno  nello  studio,  pianificazione  e
organizzazione delle diverse e complesse attivita' indispensabili per
consentire la piena ed efficace funzionalita' dell'ospedale da campo.
La sua costante azione propulsiva e l'amalgama realizzata nell'ambito
del reparto risultavano determinanti per l'esemplare efficienza della
struttura  che  gli permetteva di conquistare la totale fiducia della
popolazione somala.  Animato  da  fervido  spirito  di  iniziativa  e
ricercando  sempre  il  dialogo  e  la collaborazione delle autorita'
locali, realizzava una serie di presidi  sanitari  in  vari  villaggi
della   regione  utilizzando  anche  personale  somalo  appositamente
addestrato. Ben consapevole  della  dimensione  anche  operativa  del
proprio   intervento,   provvedeva   a  reclutare  ed  addestrare  un
consistente  numero  di  poliziotti  somali  per  garantire  l'ordine
pubblico.  Infine instaurava proficue relazioni con tutti i capi-clan
della zona adoperandosi  personalmente,  e  spesso  anche  con  gravi
rischi personali, a favorire il dialogo fra gli stessi per assicurare
un  clima  di  pace  nell'area. Con tale variegata gamma di attivita'
riusciva anche a riscuotere la vivissima stima  ed  apprezzamento  da
parte  dei  rappresentanti  di  Unosom e ad assicurare anche preziose
informazioni  al  contingente  italiano.  Rientrato  in  Patria,  con
caparbieta'  ed  interiorizzata coscienza umanitaria, si prodigava ad
acquisire il materiale e le attrezzature necessarie alla  costruzione
di  un  ospedale  in  muratura  da  donare  alla  popolazione somala.
Magnifica figura di comandante ardito ed  energico  che  con  il  suo
comportamento  ha  accresciuto  il  prestigio dell'Esercito italiano.
Raro esempio di sentito attaccamento al dovere, di completa dedizione
e di assoluta lealta'. Giohar (Somalia), 6 settembre 1993-22  gennaio
1994, 22 febbraio-19 marzo 1994.
   Ten.  col.  Pier  Luigi  Brachetti,  nato  il  6  ottobre  1945  a
Ronciglione  (Vitrbo).  -  "Comandante  del  reparto   logistico   di
contingenza  del  contingente militare italiano nell'operazione "Ibis
2"  in  Somalia,   pur   operando   in   una   situazione   operativa
particolarmente    disagevole   riusciva   con   accorti   studi   di
pianificazione ed organizzazione da lui diretti con  professionalita'
e  meticolosa  precisione  a  realizzare  un  sistema  funzionale  ed
assolutamente  affidabile  per  la  ricezione  e  la  spedizione   di
materiali   supplendo   alla   carenza   dei   mezzi   necessari  con
determinazione fuori dal comune,  con  inventiva  e  con  spirito  di
sacrificio  al  limite delle proprie possibilita'. Con la dedizione e
l'esempio riusciva, pur in un ambiente  insicuro  come  il  porto  di
Mogadiscio,  a  motivare  profondamente il personale di diversificata
provenienza  alle  sue  dipendenze  trasformandolo  in   un   reparto
efficiente  e  compatto  che  ha  saputo  dare ottima prova della sua
coesione anche in occasione di ripetuti conflitti a fuoco in  cui  e'
stato  coinvolto.  La sua non comune capacita' organizzativa e le sue
eccellenti qualita' umane e professionali sono state fondamentali per
la corretta ricezione ed il rimpatrio di tutti i materiali e mezzi in
forza al  contingente.  Magnifica  figura  di  ufficiale  entusiasta,
ardito  ed  energico, profondamente animato di fede nel servizio, che
ha suscitato l'ammirazione dei contingenti stranieri e portato lustro
e decoro all'Esercito  italiano  ed  al  Paese  tutto.    Chiarissimo
esempio di professionalita', senso del dovere e capacita' di comando.
- Mogadiscio (Somalia), 27 novembre 1993-23 marzo 1994.
   Ten.  col.  Luigi  Lupini,  nato  il  14  agosto  1951  ad Antibes
(Francia). - Comandante del distaccamento del 9 battaglione d'assalto
paracadutisti "Col Moschin" impegnato, con  il  contingente  militare
italiano,  nell'operazione  "Ibis  2"  in  Somalia, improntava la sua
azione  di  comandante   all'   esempio   ed   alla   determinazione.
Costantemente  alla  testa  dei propri uomini aderiva pienamente alle
esigenze  che  gli  venivano  diuturnamente  prospettate,   sia   per
contrastare  l'attivita'  banditesca  dei clan somali sia per fornire
cornice  di  sicurezza  alle  unita'  impegnate   nelle   azioni   di
rastrellamento  per  la  ricerca e la confisca di armi. Con esemplare
professionalita' ed ammirevole  impegno  riusciva  ad  effettuare  un
accorto  studio  di  pianificazione  che permetteva di realizzare una
capillare  ed  intelligente  rete  informativa  che   consentiva   di
acquisire  dati  di  vitale  importanza  per la sicurezza di tutte le
forze impegnate in Somalia.  Ripetutamente  coinvolto  in  scontri  a
fuoco  guidava  i  suoi  incursori  con  esempio,  professionalita' e
determinazione esemplari realizzando comunque adeguate condizioni  di
sicurezza per il personale. Coraggio, senso del dovere e serenita' di
comportamento  sono  stati  gli  elementi  trascinanti  che gli hanno
permesso di affrontare con spirito di  corpo  ed  ammirevole  slancio
tutte  le innumerevoli difficolta' ambientali ed operative. Magnifica
figura  di  comandante  che  ha  sempre  assolto  tutti   i   compiti
affidatigli  senza  titubanze,  con  spiccata  professionalita' e con
sprezzo del pericolo e che  ha  dato  lustro  all'Esercito  italiano.
Chiarissimo  esempio  di  capacita'  di  comando,  senso  del dovere,
coraggio ed elette virtu' militari. - Balad (Somalia),  30  settembre
1993-6 febbraio 1994.
   Ten.  col. Giovanni Bagattini, nato il 22 luglio 1950 a Pistoia. -
Comandante di battaglione del 78  reggimento  f.  "Lupi  di  Toscana"
impegnato  con il contingente militare italiano nell'operazione "Ibis
2" in Somalia, sempre alla  testa  dei  propri  uomini  con  i  quali
condivideva  disagi  e  pericoli, improntava la sua azione di comando
all'esempio ed alla  dedizione  al  dovere.  Costantemente  impegnato
nell'effettuazione di operazioni di rastrellamento metteva piu' volte
a rischio la propria incolumita' personale. In particolare durante il
rinvenimento   di   un  ingente  quantitativo  di  armi  e  munizioni
effettuato il 9 ottobre 1993  in  Belet  Weine  dove,  con  esemplare
sangue  freddo,  dapprima  manteneva  il  controllo dei propri uomini
soggetti a lanci di sassi e successivamente, iniziato il fuoco nemico
ed il lancio di bombe a mano, si predisponeva a difesa e con coraggio
ed autocontrollo evitava che i militari potessero fare una strage nei
confronti della folla accorsa minacciosa ed armata. Esemplare  figura
di  comandante  previdente  ed  energico  che ha evidenziato spiccate
capacita' di guida e motivazione dei dipendenti, che  ha  offerto  un
rendimento  di eccezionale livello per professionalita' e risultati e
che ha dato lustro all'Esercito italiano. Chiaro esempio di capacita'
di comando, altissimo senso del dovere ed elette virtu'  militari.  -
Belet Weine (Somalia), 26 agosto 1993-28 novembre 1993.
   Ten.  col.  Giorgio  Cannarsa,  nato  il  12 marzo 1940 a Terni. -
Ufficiale  Cocim  del  contingente  militare  italiano   partecipante
all'operazione "Ibis 2" in Somalia, ha operato a livello di impegno e
rendimento   di  assoluto  ed  ineguagliabile  rilievo.  Preposto  al
coordinamento ed alla  direzione  delle  attivita'  umanitarie  nella
citta'  di  Mogadiscio  con  accorti  studi  di  pianificazione  e di
organizzazione, da lui  eseguiti  con  altissima  professionalita'  e
meticolosa  precisione,  e'  riuscito  a  porre  in  atto  multiformi
iniziative  di  soccorso   umanitarie   che   hanno   consentito   la
ricostruzione  di  gran  parte delle scuole e degli orfanotrofi della
citta' ed il  soccorso  a  numerosi  anziani  malati.  Nonostante  le
particolari  situazioni  di  sicurezza  della capitale somala il ten.
col. Cannarsa si e' esposto giornalmente a gravi rischi personali pur
di garantire la piena efficienza della organizzazione da  lui  stesso
posta  in  atto e far pervenire diuturnamente ai suoi assistiti tutto
quanto  necessario.  Il  suo  eccellente  operato  ha  consentito  di
acquisire  la  fiducia  e  la  simpatia  della  popolazione  somala e
l'ammirata   considerazione   di   tutti   gli   altri    contingenti
internazionali ed ha contribuito significativamente al successo della
missione  umanitaria  del contingente dando cosi' lustro all'Esercito
italiano ed al Paese  tutto.  Esemplare  figura  di  uomo  e  soldato
profondamente  animato  da  fervidi  ideali, ferma volonta', completa
determinazione  e  generosi  sentimenti  di  solidarieta'  umana.   -
Mogadiscio (Somalia), 6 settembre 1993-23 marzo 1994.
   Magg.CC Michele Tunzi, nato il 7 settembre 1952 ad Adelfia (Bari).
-  Comandante  il  distaccamento del 1 battaglione CC (Paracadutisti)
"Tuscania"   impiegato,   nel    contingente    militare    italiano,
nell'operazione "Ibis 2" in Somalia, ha esercitato un'azione di guida
dei  propri carabinieri improntata all'esempio, alla professionalita'
ed  alla  determinazione.  Esemplare  rappresentante   delle   nobili
tradizioni dell'Arma, ha effettuato accorti studi di pianificazione e
di organizzazione per il controllo del territorio ed ha posto in atto
un  capillare  ed eccellente dispositivo tattico che ha consentito di
pervenire alla  cattura  ed  eliminazione  di  numerosi  banditi  che
rendevano  insicuro  il  transito  sulla via Imperiale. Impegnato con
tutto il personale alle  sue  dipendenze  in  operazioni  di  maggior
valenza   svolte   dal  contingente,  ha  operato  con  efficacia  ed
elevatissimo ardimento, spesso esponendosi personalmente anche  oltre
il dovuto per assolvere in pieno e con efficacia il compito ricevuto.
Magnifica  figura  di  comandante  ardito  ed energico, profondamente
animato di fede nel servizio e di entusiasmo nella diuturna attivita'
che ha portato lustro all'Esercito italiano. Chiarissimo  esempio  di
professionalita',  di  alto  senso  del dovere e di completa adesione
agli intendimenti del  comandante.  -  Balad  (Somalia),  18  gennaio
1994-23 marzo 1994.
   Magg.  Franco  Carlini,  nato  il  17  luglio  1949 a Rocca Priora
(Roma). - Ufficiale superiore  inquadrato  nel  contingente  militare
Italfor  "Ibis  2"  in Somalia, ha espletato l'incarico di comandante
del distaccamento ex-ambasciata in Mogadiscio con esemplare e fervido
impegno e raro equilibrio assicurando una  prestazione  straordinaria
per  determinazione  e continuita'. Pur operando in una situazione di
estrema difficolta' e delicatezza sul  piano  tecnico-militare  e  in
quello politico-diplomatico, il suo rendimento e' stato costantemente
improntato   all'equilibrio  ed  all'efficienza.  Pur  disponendo  di
limitate risorse, in  termini  di  personale  e  mezzi,  ha  comunque
studiato, pianificato, diretto e coordinato la imponente attivita' di
assistenza  umanitaria  rivolta  ad una larga parte della popolazione
della capitale somala. In tal modo, guadagnando la stima, la  fiducia
e   la   riconoscenza   di   gran   parte  dei  somali  e  l'ammirata
considerazione dei contingenti stranieri, incrementava il prestigio e
dava  lustro  all'Esercito  italiano.  Al   fine   di   salvaguardare
l'incolumita' del personale dipendente ha posto in atto un'efficiente
ed accuratissima organizzazione difensiva della infrastruttura che ha
consentito  di  respingere  ripetuti  attacchi  avversari.  In queste
circostanze  si  e'  esposto  a  sensibili   rischi   personali   per
controllare,  dirigere  e guidare una difesa reattiva ed efficace che
ha dissuaso gli attaccanti dal ripetere l'operazione. Fulgido esempio
di comandante di  vaglia,  professionista  militare  di  alto  rango,
collaboratore   adamantino  e  di  indiscusso  valore.  -  Mogadiscio
(Somalia), 28 novembre 1993-11 marzo 1994.
   Cap. Antonino  Caruso,  nato  il  26  luglio  1957  a  Catania.  -
Comandante  di  compagnia  del  9 battaglione d'assalto paracadutisti
"Col  Moschin"   impegnato   nel   contingente   militare   italiano,
nell'operazione  "Ibis  2"  in  Somalia,  in  lunghi mesi di costante
tensione  operativa  guidava  con  impareggiabile  capacita'  i  suoi
incursori  con  i  quali condivideva diuturnamente disagi e pericoli.
Destinato  in  particolare  a  fornire  sicurezza  all'ex  ambasciata
italiana  in  Mogadiscio  ed  alle numerose e diversificate attivita'
umanitarie ed operative svolte dal contingente nella capitale somala,
con  accorti  studi  di  pianificazione   da   lui   effettuati   con
professionalita'  e  meticolosa  precisione, riusciva con eccezionale
impegno ad assolvere  il  compito  in  maniera  totale  ed  efficace.
Impegnato  nelle  operazioni di piu' spiccata valenza operativa quali
la realizzazione della cornice di sicurezza per la cessione dei posti
di blocco italiani ad altre forze,  le  ripetute  scorte  a  convogli
nella  capitale,  la  difesa  della  sede dell'ex ambasciata italiana
oggetto di ripetuti  e  consistenti  attacchi  da  parte  avversaria,
evidenziava  uno  spiccato  carisma  ed  una  straordinaria capacita'
professionale e di autocontrollo. Profondo conoscitore della  realta'
somala,   con   determinazione,  coerenza  ed  impegno,  riusciva  ad
instaurare  fecondi  rapporti di fiducia con gran parte dei capi-clan
della  capitale  di  cui  guadagnava  la  stima,  il  rispetto  e  la
considerazione.  Con  il  complesso  delle  sue attivita' si rivelava
elemento di insostituibile valore per il contingente italiano di  cui
accresceva  significativamente il prestigio in sede internazionale ed
in ambito locale. Esemplare figura di comandante ardito ed  energico,
profondamente  animato  di  fede  nel  servizio e di entusiasmo nella
diuturna attivita'. Chiaro esempio di capacita' di comando, altissimo
senso del dovere, sprezzo del pericolo ed elette virtu'  militari.  -
Mogadiscio (Somalia), 6 settembre 1993-23 marzo 1994.