Conferimento di ricompense al merito dell'Esercito(GU n.222 del 22-9-1995)
Con decreti ministeriali 28 luglio 1995 sono state conferite le seguenti ricompense al merito dell'Esercito: Croci d'Oro Gen. C.A. Goffredo Canino, nato il 25 luglio 1931 a Riva del Garda (Trento). - Ufficiale generale in possesso di elevatissime doti umane, intellettuali e di superiori qualita' professionali, si e' prodigato, in ogni circostanza e in tutti gli incarichi ricoperti, profondendo incondizionato impegno nell'espletamento di onerosissimi compiti, fino a giungere al vertice della Forza armata. Nell'incarico di Capo di stato maggiore dell'Esercito ha riscosso unanimi consensi per l'elevatissima professionalita' e le non comuni capacita' organizzative con cui ha saputo gestire le delicate e difficili problematiche relative alla Forza armata. Ha servito, per quarantatre anni, l'Esercito e il Paese contribuendo ad accrescerne e a rafforzarne il prestigio anche in ambito internazionale. - Roma, 22 ottobre 1993. S.ten. Paolo Filippini, nato il 16 marzo 1961 a Castelnuovo Berardenga (Siena). - Ufficiale paracadutista, appartenente alla sezione del centro sportivo Esercito della scuola militare di paracadutismo, partecipando a numerose competizioni tra cui i campionati del mondo sia assoluti che militari prodigava ogni propria energia e, mettendo a frutto l'esperienza e le capacita' atletiche acquisite in molti anni di estenuanti allenamenti, dava il suo determinante contributo alle vittorie delle rappresentative nazionali, portandole al vertice mondiale delle particolari discipline sportive. Tali successi hanno incrementato notevolmente il prestigio dell'Esercito italiano in campo nazionale ed internazionale. Chiaro esempio di dedizione, spirito di sacrificio, tenacia e saldezza di carattere. - Cheng-Du (Cina), 22 maggio 1994-6 giugno 1994. Perg (Austria), 6 luglio 1994-16 luglio 1994. Mar.ord. Giorgio Squadrone, nato il 14 dicembre 1964 a Pisa. - Sottufficiale paracadutista, appartenente alla sezione del centro sportivo Esercito della scuola militare di paracadutismo, partecipando a numerose competizioni tra cui i campionati del mondo sia assoluti che militari prodigava ogni propria energia e, mettendo a frutto l'esperienza e le capacita' atletiche acquisite in molti anni di estenuanti allenamenti, dava il suo determinante contributo alle vittorie delle rappresentative nazionali, portandole al vertice mondiale delle particolari discipline sportive. Tali successi hanno incrementato notevolmente il prestigio dell'Esercito italiano in campo nazionale ed internazionale. Chiaro esempio di dedizione, spirito di sacrificio, tenacia e saldezza di carattere. - Cheng-Du (Cina), 22 maggio 1994-6 giugno 1994. Perg (Austria), 6 luglio 1994-16 luglio 1994. Serg.magg. Giuseppe Tresoldi, nato il 30 aprile 1964 a Monselice (Padova). - Sottufficiale paracadutista, appartenente alla sezione del centro sportivo Esercito della scuola militare di paracadutismo, partecipando a numerose competizioni tra cui i campionati del mondo sia assoluti che militari prodigava ogni propria energia e, mettendo a frutto l'esperienza e le capacita' atletiche acquisite in molti anni di estenuanti allenamenti, dava il suo determinante contributo alle vittorie delle rappresentative nazionali, portandole al vertice mondiale delle particolari discipline sportive. Tali successi hanno incrementato notevolmente il prestigio dell'Esercito italiano in campo nazionale ed internazionale. Chiaro esempio di dedizione, spirito di sacrificio, tenacia e saldezza di carattere. - Cheng-Du (Cina), 22 maggio 1994-6 giugno 1994. Perg (Austria), 6 luglio 1994-16 luglio 1994. App.CC Alessandro Ruggeri, nato il 2 ottobre 1960 a Urbino (Pesaro). - Atleta della sezione paracadutismo del centro sportivo carabinieri, dando ulteriore prova di eccezionali qualita' atletiche e sportive nonche' di elevato temperamento agonistico, forniva determinante contributo nella conquista delle medaglie d'oro a squadre nella specialita' di precisione in atterraggio sia ai XXII campionati del mondo di paracadutismo sia al 24 campionato mondiale militare CISM, conseguendo inoltre il titolo di campione assoluto individuale. Concorreva cosi' ad elevare, in Italia ed all'estero, il prestigio dell'Arma dei carabinieri e dell'Esercito. - Cheng-Du (Cina), 22 maggio 19946 giugno 1994. Perg (Austria), 6 luglio 1994-16 luglio 1994. App.CC Francesco Signoretti, nato il 26 febbraio 1959 a San Pietro a Maida (Catanzaro). - Atleta della sezione paracadutismo del centro sportivo carabinieri, dando prova di eccezionali qualita' atletiche e sportive nonche' di elevato temperamento agonistico, forniva determinante contributo nella conquista della medeglia d'oro a squadre nella specialita' di precisione in atterraggio ai XXII campionati del mondo di paracadutismo. Concorreva cosi' ad elevare, in Italia ed all'estero, il prestigio dell'Arma dei carabinieri e dell'Esercito. - Cheng-Du (Cina), 22 maggio 1994-6 giugno 1994. App.CC Francesco Palumbo, nato il 10 luglio 1960 ad Andria (Bari). - Atleta della sezione paracadutismo del centro sportivo carabinieri, dando prova di eccezionali qualita' atletiche e sportive nonche' di elevato temperamento agonistico, forniva determinante contributo nella conquista delle medaglie d'oro a squadre nella specialita' di precisione in atterraggio sia ai XXII campionati del mondo di paracadutismo sia al 24 campionato mondiale militare CISM. Concorreva cosi' ad elevare, in Italia ed all'estero, il prestigio dell'Arma dei carabinieri e dell'Esercito. - Cheng-Du (Cina), 22 maggio 19946 giugno 1994. Perg (Austria), 6 luglio 1994-16 luglio 1994. Bandiera di guerra del 3 reggimento Alpini. - Il battaglione alpini "Susa" quale componente operativa del contingente "Albatros" impiegato nella missione di pace delle Nazioni Unite in Mozambico, si presentava al difficile compito del presidio e controllo del corridoio di Beira e delle zone limitrofe, importantissime sul piano socio-economico e strategico, in maniera impeccabile svolgendo tutte le attivita' connesse con la sicurezza dell'area e con i rifornimenti ferroviari e stradali con serieta' e fermezza di propositi, sempre interpretando a pieno il ruolo di strumento affidabilissimo di deterrenza. In un'area molto sensibile ed incerta, divenuta sempre piu' vasta in relazione all'incremento dei compiti assegnati, operava per circa otto mesi con elevata efficacia ed impareggiabile capacita' operativa, fronteggiando con perizia le molteplici e diversificate esigenze e garantendo sempre al massimo le operazioni di verifica e di mantenimento della pace. Esempio chiaro di valore indiscusso, che ha concorso in maniera determinante al buon esito della missione e ad elevare il prestigio dell'Esercito e dell'Italia in ambito internazionale. - Chimoio (Mozambico), 22 marzo 199331 ottobre 1993. Bandiera di guerra del 15 reggimento Alpini. - Il 15 reggimento Alpini ha partecipato con proprie Forze alle operazioni di Peace Keeping in Mozambico, assumendo in proprio responsabilita' di comando, coordinamento e controllo nei confronti del contingente italiano "Albatros" e di sostegno logistico-sanitario anche per i contingenti di altra nazionialita' operanti nella regione centrale della missione "Onumoz". Nei circa sette mesi di ininterrotto impegno, agendo in inusuali e spesso severe condizioni climatiche ed in un quadro politico-operativo instabile ed imprevedibile, il Comando del reggimento e le unita' dipendenti hanno operato con elevata professionalita' ed altissimo senso del dovere, dimostrando in ogni circostanza pronta reattivita', grande equilibrio ed elevata sensibilita' nell'attuazione dei compiti ricevuti, mantenendo un atteggiamento di assoluta neutralita' ed evitando, anche in situazioni di grave emergenza e pericolo, l'insorgenza di qualsivoglia incidente con le fazioni coinvolte nel processo di pace. Grazie all'elevata potenzialita' dello strumento dispiegato, alla sua perfetta organizzazione e, soprattutto, all'entusiastica, incondizionata ed altruistica disponibilita' dei suoi quadri, il Reggimento non solo e' stato in grado di assolvere in pieno al proprio mandato, ma ha altresi' fornito un sostanziale supporto a tutta la missione Onumoz, operando su lunghissime distanze ed in condizione di piena autonomia. Con la propria efficienza, elevata attitudine ad operare in ambiente internazionale e correttezza nei rapporti con le popolazioni mozambicane, il 15 reggimento Alpini ha sottolineato l'eligibilita' dell'Esercito italiano per interventi di Peace Keeping ed ha contribuito ad elevarne e nobilitarne il prestigio in Patria ed all'estero, fornendo un chiaro esempio di professionalita' e dedizione. - Chimoio (Mozambico), 1 novembre 1993-18 maggio 1994. Croce d'argento Bandiera di guerra del 4 reggimento Aves "Altair". - Il 4 reggimento Aves "Altair" ha partecipato, con forze proprie ed avute in rinforzo da altri reparti dell'Aviazione dell'Esercito, alle operazioni di Peace Keeping in Mozambico, assumendo in proprio il comando, coordinamento e controllo del gruppo Squadroni Aves Italair costituito ad hoc per l'impiego nella missione Onumoz nell'ambito del contingente italiano "Albatros". Nei circa tredici mesi di continuo impegno, agendo in condizioni climatiche ed ambientali inusuali e severe, in completa autonomia logistica e con scarsissime possibilita' di ricorso a risorse locali, il gruppo Squadroni, grazie all'elevatissima professionalita' ed illimitata disponibilita' del proprio personale di volo e di supporto a terra, ha svolto una intensissima attivita' operativa soddisfacendo con tempestivita' tutte le esigenze ricognitive e di trasporto tattico e logistico del contingente nazionale. Grazie all'intelligente ed accorto sfruttamento delle risorse a disposizione, il gruppo Squadroni ha altresi' fornito un insostituibile apporto alla risoluzione di molteplici problemi logistici della organizzazione centrale di Onumoz resi particolarmente difficili dalla scarsa percorribilita' e dalle dimensioni del territorio mozambicano. Con la propria perfetta organizzazione, il grande spirito umanitario dei suoi Quadri, pesantemente impegnati anche in operazioni di soccorso e di evacuazione medica e con la grande dedizione, tradottasi anche nella perdita di due vite umane, il gruppo Squadroni Aves Italair ha pienamente assolto la propria missione e meritato gli incondizionati apprezzamenti che hanno contribuito ad elevare e nobilitare il prestigio dell'Esercito italiano negli ambienti internazionali. - Chimoio (Mozambico), 22 marzo 1993-30 aprile 1994. Croci di bronzo Col. Roberto Leoni, nato il 13 ottobre 1943 a Roma. - Il col.tec. (arm.) Leoni ing. Roberto, incaricato da Motordife di contattare e quindi acquisire veicoli da combattimento completi di armamento, munizionamento e dotazioni dalla ex URSS al fine di confrontare differenze su armamenti, ergonomia, affidabilita' e manutenibilita', contribuiva in modo determinante, in ristretti limiti temporali, all'introduzione di tali mezzi di rilevante valore e divenuti proprieta' dello Stato a costo zero, dimostrando impegno e capacita' professionali eccezionali ed elevatissima dedizione al servizio delle istituzioni. - Roma, 2 dicembre 1994. Bandiera di guerra del battaglione logistico "Julia". - Il battaglione logistico "Julia" ha partecipato alle operazioni di Peace Keeping in Mozambico, assumendo in proprio responsabilita' di sostegno logistico nei confronti del contingente italiano "Albatros" e degli altri contingenti nazionali impegnati nella regione centrale della missione "Onumoz". Nei circa sei mesi di ininterrotto impegno, agendo in inusuali e spesso severe condizioni climatiche, senza un supporto aderente da parte di organi logistici di livello superiore e con limitatissime possibilita' di appoggio a risorse locali, il Battaglione ha operato con elevatissima professionalita' ed altissimo senso del dovere, realizzando ottimali condizioni di vita per i reparti nazionali ed attuando una previdente ed oculata politica di approvvigionamento, conservazione, mantenimento e rifornimento, che ha garantito la costante ed elevata operativita' di tutti i reparti supportati. Grazie all'elevata potenzialita' dello strumento dispiegato, in particolare della componente trasporto, operando su una viabilita' particolarmente disastrata e su lunghissime distanze, il Battaglione ha fornito un insostituibile apporto all'organizzazione centrale di Onumoz, concorrendo all'allestimento delle aree di accantonamento ed al trasporto dei militari da smobilitare e da trasferire nei centri di addestramento delle nuove Forze armate mozanbicane, non incorrendo in alcun incidente e dando in ogni circostanza prova di grandissima efficienza. Con la propria perfetta organizzazione e l'elevata disponibilita' dei suoi quadri, il battaglione logistico "Julia" ha pienamente assolto il proprio mandato e meritato l'incondizionato apprezzamento di quanti hanno beneficiato del suo operato, contribuendo ad elevare e nobilitare il prestigio dell'Esercito italiano in Patria ed all'estero formando un chiaro esempio di professionalita' e dedizione. - Chimoio (Mozambico), 1 novembre 1993-28 aprile 1994. Bandiera di guerra del battaglione logistico "Taurinense". - "Il battaglione logistico "Taurinense" del contingente "Albatros" nella missione di pace ONU in Mozambico, si presentava all'importante e difficile appuntamento perfettamente organizzato sotto il profilo funzionale tanto che, sin dall'avvio della delicata operazione, si dimostrava strumento affidabilissimo, molto qualificato sul piano professionale e dotato di una capacita' di intervento in ogni settore logistico in modo altamente finalizzato. Con i propri mezzi garantiva, in ogni circostanza, un efficace sostegno logistico a tutte le unita' del contingente italiano e fronteggiava con meticolosita' puntuale ogni esigenza di rifornimento viveri e materiali, oltre che per i reparti dei contingenti di altre nazionalita' anche per le organizzazioni umanitarie internazionali. Raro esempio di organizzazione funzionale sul piano operativo che contribuiva in modo validissimo al buon esito della missione e ad accrescere il prestigio dell'Esercito in campo internazionale. - Chimoio (Mozambico), 22 marzo 1993-31 ottobre 1993. Bandiera del Corpo veterinario dell'Esercito. - Il Corpo veterinario ha concorso, nell'ambito dell'operazionie "Ibis", al soccorso della popolazione somala intervenendo, con propri ufficiali, a favore del patrimonio zootecnico locale. In tale circostanza, tutto il personale del Corpo ha contribuito al migliore svolgimento della missione, operando con elevata professionalita', alto senso del dovere e spiccata iniziativa, eccelse qualita' che hanno consentito di ottenere risultati estremamente positivi. L'attivita' tecnica degli ufficiali veterinari, svolta in situazione di oggettivo pericolo, e' valsa a salvare migliaia di capi di bestiame, quasi unica fonte di sostentamento per le popolazioni indigene. Tale proficuo impegno ha consentito a tutto il contingente di mantenere ottimi rapporti con le popolazioni locali ed ha contribuito ad accrescere il prestigio della Forza armata all'interno del Paese ed in ambito internazionale. - Somalia - Balad, Johar, Bulo Burti, 13 dicembre 1992-14 marzo 1994. Con decreti ministeriali 28 agosto 1995 sono state conferite le seguenti ricompense al merito dell'Esercito: Croci di bronzo Ten. col. Severino Gorietti, nato il 4 maggio 1941 a Roma. - Capo ufficio operazioni del contingente militare italiano partecipante all'operazione "Ibis 2" in Somalia, si prodigava con slancio e professionalita' interiorizzata nello studio, pianificazione ed organizzazione delle diversificate e complesse attivita' operative, assicurando il costante controllo delle attivita' inerenti il proprio incarico con eccezionale senso della responsabilita' ed elevatissimo spirito di sacrificio. Duramente impegnato durante la fase organizzativa in Patria, ha saputo coordinare i passaggi di responsabilita' e l'assunzione di nuovi dispositivi da parte delle forze alternatisi sul territorio somalo nonostante la continua minaccia portata dai clan avversari. La sua instancabile e diuturna presenza ha contribuito in maniera determinante all'efficienza operativa del Comando ed a realizzare le migliori condizioni di sicurezza per le unita' impiegate sul territorio. Con encomiabile serieta', conservando una esemplare serenita' e determinazione anche nei momenti piu' difficili, assolveva con generosita' e massima efficienza i compiti affidatigli che spesso andavano ben oltre le normali attribuzioni, costituendo elemento trainante nei confronti dei dipendenti e dei colleghi. La sua eccezionale capacita' organizzativa e le eccellenti qualita' umane e professionali sono state fondamentali per l'ottenimento dei massimi risultati operativi e lo hanno qualificato come impareggiabile ed insostituibile collaboratore del comandante. Magnifica figura di ufficiale ardito ed energico, profondamente animato di fede nel servizio e di entusiasmo nella diuturna attivita' che con il suo comportamento ha accresciuto il prestigio dell'Esercito italiano. Luminoso esempio di interiorizzato senso del dovere, di completa adesione agli intendimenti del comandante e di assoluta lealta'. - Balad (Somalia), 9 agosto 1993-23 marzo 1994. Ten. col. Antonio Satta, nato il 5 agosto 1956 a Sassari. - Ufficiale superiore facente parte del contingente militare "Italfor Ibis 2" in Somalia, con l'incarico di ufficiale addetto al comandante del contingente e di collegamento con lo stato maggiore dell'Esercito, per circa sette mesi ha assolto alle proprie funzioni in maniera altamente encomiabile facendosi apprezzare per il pesante apporto di pensiero e di azione, per la completezza delle analisi e per il rigore deduttivo delle valutazioni. Ha partecipato con genuino impegno ed elevatissima professionalita' a tutte le variegate e multiformi attivita' poste in essere dal contingente. Seguendo costantemente il comandante del contingente ne ha condiviso rischi e disagi e spesso, in situazioni di particolare tensione operativa ne ha tutelato l'incolumita' fisica esponendosi personalmente a gravi rischi. In varie circostanze ha fornito soluzioni tattiche efficaci e risolutive per sbloccare situazioni di particolare tensione operativa. Piu' volte si e' offerto con naturale generosita' per guidare l'azione di nuclei e reparti operativi. Accanto alle spiccate qualita' personali e tecnico-professionali ha posto in luce anche eccellenti doti politico-diplomatiche suggerendo sempre al comandante del contingente l'approccio ed i toni piu' opportuni per pervenire ai risultati auspicati. Fulgido esempio di professionista motivato e qualificato; esemplare figura di ufficiale animato da vibrato senso del dovere che ha conferito lustro all'Esercito italiano ed ha concorso in maniera significativa alle brillanti affermazioni del contingente. - Balad (Somalia), 7 settembre 1993-23 marzo 1994. Ten. col. Nino Mucedda, nato il 16 settembre 1947 a Cagliari. - Comandante del battaglione logistico "Legnano", inquadrato nel contingente italiano partecipante all'operazione "Ibis 2" in Somalia, ha organizzato e diretto in maniera esemplare il suo reparto per oltre sei mesi, prodigandosi con slancio e professionalita' interiorizzata nello studio, pianificazione, organizzazione, condotta e controllo delle diversificate e complesse attivita' logistiche. Preposto al sostegno di unita' dislocate in un'area dalle dimensioni notevolmente eccedenti quelle previste dalla normativa, ha garantito in ogni momento la vitale funzione di rifornimento e l'essenziale attivita' di mantenimento. Nonostante la delicata situazione operativa, piu' volte si e' esposto personalmente, affrontando gravi rischi personali, per seguire da vicino lo svolgimento di numerose colonne in movimento su itinerari resi estremamente insicuri dalla presenza di elementi ostili. Profondamente motivato sul piano umanitario, ha espletato anche una complessa e variegata attivita' di assistenza a favore della popolazione civile somala di cui e' riuscito a riscuotere la profonda stima e la convinta gratitudine. Esempio di magnifico comandante che coniugando il valore dell'esempio con le doti di equilibrio e determinazione, e' riuscito a qualificarsi come elemento di insostituibile importanza ai fini della piena operativita' del contingente ed a conferire lustro e decoro all'Esercito italiano. - Balad (Somalia), 27 agosto 1993-3 marzo 1994. Ten. col. Gianfranco Pizzinelli, nato il 3 giugno 1952 a Castel Giorgio (Terni). - Comandante del reparto comando e supporti tattici del contingente militare italiano nell'operazione "Ibis 2" in Somalia, improntava la sua azione di comando all'esempio e sempre rivolta alla parte umanitaria della missione. Duramente impegnato in Patria nello studio, pianificazione e organizzazione delle diverse e complesse attivita' legate alla preparazione dei materiali occorrenti per il funzionamento del comando del contingente e del reparto, in zona di impiego riusciva ad organizzare un perfetto, funzionale e sicuro accampamento e ad assicurare gli indispensabili collegamenti tra i vari reparti dislocati in tutto il territorio somalo. Sempre pronto a soddisfare le richieste di intervento che giorno e notte impegnavano le sue forze per organizzare ed attivare scorte a convogli di personale, viveri e medicinali, piu' volte ha dovuto contrastare le attivita' banditesche dei clan somali. Dedizione ed esempio erano le motivazioni con cui riusciva a far operare, sempre in sicurezza i suoi uomini, ed a far superare loro, con ammirevole spirito di sacrificio, le enormi difficolta' ambientali ed operative, riscuotendo l'ammirazione dei contingenti stranieri e dando lustro all'Esercito italiano. Chiarissimo esempio di professionalita', di alto senso del dovere e di completa adesione agli intendimenti del comandante. - Balad (Somalia), 24 agosto 1993-5 marzo 1994. Ten. col. Paolo Campanale, nato il 21 settembre 1946 a Ruvo di Puglia (Bari). - Comandante del reparto sanita' "Centauro" impegnato con il contingente militare italiano, nell'operazione "Ibis 2", a Giohar in Somalia, animato da grande volonta' realizzatrice si prodigava con inesauribile impegno nello studio, pianificazione e organizzazione delle diverse e complesse attivita' indispensabili per consentire la piena ed efficace funzionalita' dell'ospedale da campo. La sua costante azione propulsiva e l'amalgama realizzata nell'ambito del reparto risultavano determinanti per l'esemplare efficienza della struttura che gli permetteva di conquistare la totale fiducia della popolazione somala. Animato da fervido spirito di iniziativa e ricercando sempre il dialogo e la collaborazione delle autorita' locali, realizzava una serie di presidi sanitari in vari villaggi della regione utilizzando anche personale somalo appositamente addestrato. Ben consapevole della dimensione anche operativa del proprio intervento, provvedeva a reclutare ed addestrare un consistente numero di poliziotti somali per garantire l'ordine pubblico. Infine instaurava proficue relazioni con tutti i capi-clan della zona adoperandosi personalmente, e spesso anche con gravi rischi personali, a favorire il dialogo fra gli stessi per assicurare un clima di pace nell'area. Con tale variegata gamma di attivita' riusciva anche a riscuotere la vivissima stima ed apprezzamento da parte dei rappresentanti di Unosom e ad assicurare anche preziose informazioni al contingente italiano. Rientrato in Patria, con caparbieta' ed interiorizzata coscienza umanitaria, si prodigava ad acquisire il materiale e le attrezzature necessarie alla costruzione di un ospedale in muratura da donare alla popolazione somala. Magnifica figura di comandante ardito ed energico che con il suo comportamento ha accresciuto il prestigio dell'Esercito italiano. Raro esempio di sentito attaccamento al dovere, di completa dedizione e di assoluta lealta'. Giohar (Somalia), 6 settembre 1993-22 gennaio 1994, 22 febbraio-19 marzo 1994. Ten. col. Pier Luigi Brachetti, nato il 6 ottobre 1945 a Ronciglione (Vitrbo). - "Comandante del reparto logistico di contingenza del contingente militare italiano nell'operazione "Ibis 2" in Somalia, pur operando in una situazione operativa particolarmente disagevole riusciva con accorti studi di pianificazione ed organizzazione da lui diretti con professionalita' e meticolosa precisione a realizzare un sistema funzionale ed assolutamente affidabile per la ricezione e la spedizione di materiali supplendo alla carenza dei mezzi necessari con determinazione fuori dal comune, con inventiva e con spirito di sacrificio al limite delle proprie possibilita'. Con la dedizione e l'esempio riusciva, pur in un ambiente insicuro come il porto di Mogadiscio, a motivare profondamente il personale di diversificata provenienza alle sue dipendenze trasformandolo in un reparto efficiente e compatto che ha saputo dare ottima prova della sua coesione anche in occasione di ripetuti conflitti a fuoco in cui e' stato coinvolto. La sua non comune capacita' organizzativa e le sue eccellenti qualita' umane e professionali sono state fondamentali per la corretta ricezione ed il rimpatrio di tutti i materiali e mezzi in forza al contingente. Magnifica figura di ufficiale entusiasta, ardito ed energico, profondamente animato di fede nel servizio, che ha suscitato l'ammirazione dei contingenti stranieri e portato lustro e decoro all'Esercito italiano ed al Paese tutto. Chiarissimo esempio di professionalita', senso del dovere e capacita' di comando. - Mogadiscio (Somalia), 27 novembre 1993-23 marzo 1994. Ten. col. Luigi Lupini, nato il 14 agosto 1951 ad Antibes (Francia). - Comandante del distaccamento del 9 battaglione d'assalto paracadutisti "Col Moschin" impegnato, con il contingente militare italiano, nell'operazione "Ibis 2" in Somalia, improntava la sua azione di comandante all' esempio ed alla determinazione. Costantemente alla testa dei propri uomini aderiva pienamente alle esigenze che gli venivano diuturnamente prospettate, sia per contrastare l'attivita' banditesca dei clan somali sia per fornire cornice di sicurezza alle unita' impegnate nelle azioni di rastrellamento per la ricerca e la confisca di armi. Con esemplare professionalita' ed ammirevole impegno riusciva ad effettuare un accorto studio di pianificazione che permetteva di realizzare una capillare ed intelligente rete informativa che consentiva di acquisire dati di vitale importanza per la sicurezza di tutte le forze impegnate in Somalia. Ripetutamente coinvolto in scontri a fuoco guidava i suoi incursori con esempio, professionalita' e determinazione esemplari realizzando comunque adeguate condizioni di sicurezza per il personale. Coraggio, senso del dovere e serenita' di comportamento sono stati gli elementi trascinanti che gli hanno permesso di affrontare con spirito di corpo ed ammirevole slancio tutte le innumerevoli difficolta' ambientali ed operative. Magnifica figura di comandante che ha sempre assolto tutti i compiti affidatigli senza titubanze, con spiccata professionalita' e con sprezzo del pericolo e che ha dato lustro all'Esercito italiano. Chiarissimo esempio di capacita' di comando, senso del dovere, coraggio ed elette virtu' militari. - Balad (Somalia), 30 settembre 1993-6 febbraio 1994. Ten. col. Giovanni Bagattini, nato il 22 luglio 1950 a Pistoia. - Comandante di battaglione del 78 reggimento f. "Lupi di Toscana" impegnato con il contingente militare italiano nell'operazione "Ibis 2" in Somalia, sempre alla testa dei propri uomini con i quali condivideva disagi e pericoli, improntava la sua azione di comando all'esempio ed alla dedizione al dovere. Costantemente impegnato nell'effettuazione di operazioni di rastrellamento metteva piu' volte a rischio la propria incolumita' personale. In particolare durante il rinvenimento di un ingente quantitativo di armi e munizioni effettuato il 9 ottobre 1993 in Belet Weine dove, con esemplare sangue freddo, dapprima manteneva il controllo dei propri uomini soggetti a lanci di sassi e successivamente, iniziato il fuoco nemico ed il lancio di bombe a mano, si predisponeva a difesa e con coraggio ed autocontrollo evitava che i militari potessero fare una strage nei confronti della folla accorsa minacciosa ed armata. Esemplare figura di comandante previdente ed energico che ha evidenziato spiccate capacita' di guida e motivazione dei dipendenti, che ha offerto un rendimento di eccezionale livello per professionalita' e risultati e che ha dato lustro all'Esercito italiano. Chiaro esempio di capacita' di comando, altissimo senso del dovere ed elette virtu' militari. - Belet Weine (Somalia), 26 agosto 1993-28 novembre 1993. Ten. col. Giorgio Cannarsa, nato il 12 marzo 1940 a Terni. - Ufficiale Cocim del contingente militare italiano partecipante all'operazione "Ibis 2" in Somalia, ha operato a livello di impegno e rendimento di assoluto ed ineguagliabile rilievo. Preposto al coordinamento ed alla direzione delle attivita' umanitarie nella citta' di Mogadiscio con accorti studi di pianificazione e di organizzazione, da lui eseguiti con altissima professionalita' e meticolosa precisione, e' riuscito a porre in atto multiformi iniziative di soccorso umanitarie che hanno consentito la ricostruzione di gran parte delle scuole e degli orfanotrofi della citta' ed il soccorso a numerosi anziani malati. Nonostante le particolari situazioni di sicurezza della capitale somala il ten. col. Cannarsa si e' esposto giornalmente a gravi rischi personali pur di garantire la piena efficienza della organizzazione da lui stesso posta in atto e far pervenire diuturnamente ai suoi assistiti tutto quanto necessario. Il suo eccellente operato ha consentito di acquisire la fiducia e la simpatia della popolazione somala e l'ammirata considerazione di tutti gli altri contingenti internazionali ed ha contribuito significativamente al successo della missione umanitaria del contingente dando cosi' lustro all'Esercito italiano ed al Paese tutto. Esemplare figura di uomo e soldato profondamente animato da fervidi ideali, ferma volonta', completa determinazione e generosi sentimenti di solidarieta' umana. - Mogadiscio (Somalia), 6 settembre 1993-23 marzo 1994. Magg.CC Michele Tunzi, nato il 7 settembre 1952 ad Adelfia (Bari). - Comandante il distaccamento del 1 battaglione CC (Paracadutisti) "Tuscania" impiegato, nel contingente militare italiano, nell'operazione "Ibis 2" in Somalia, ha esercitato un'azione di guida dei propri carabinieri improntata all'esempio, alla professionalita' ed alla determinazione. Esemplare rappresentante delle nobili tradizioni dell'Arma, ha effettuato accorti studi di pianificazione e di organizzazione per il controllo del territorio ed ha posto in atto un capillare ed eccellente dispositivo tattico che ha consentito di pervenire alla cattura ed eliminazione di numerosi banditi che rendevano insicuro il transito sulla via Imperiale. Impegnato con tutto il personale alle sue dipendenze in operazioni di maggior valenza svolte dal contingente, ha operato con efficacia ed elevatissimo ardimento, spesso esponendosi personalmente anche oltre il dovuto per assolvere in pieno e con efficacia il compito ricevuto. Magnifica figura di comandante ardito ed energico, profondamente animato di fede nel servizio e di entusiasmo nella diuturna attivita' che ha portato lustro all'Esercito italiano. Chiarissimo esempio di professionalita', di alto senso del dovere e di completa adesione agli intendimenti del comandante. - Balad (Somalia), 18 gennaio 1994-23 marzo 1994. Magg. Franco Carlini, nato il 17 luglio 1949 a Rocca Priora (Roma). - Ufficiale superiore inquadrato nel contingente militare Italfor "Ibis 2" in Somalia, ha espletato l'incarico di comandante del distaccamento ex-ambasciata in Mogadiscio con esemplare e fervido impegno e raro equilibrio assicurando una prestazione straordinaria per determinazione e continuita'. Pur operando in una situazione di estrema difficolta' e delicatezza sul piano tecnico-militare e in quello politico-diplomatico, il suo rendimento e' stato costantemente improntato all'equilibrio ed all'efficienza. Pur disponendo di limitate risorse, in termini di personale e mezzi, ha comunque studiato, pianificato, diretto e coordinato la imponente attivita' di assistenza umanitaria rivolta ad una larga parte della popolazione della capitale somala. In tal modo, guadagnando la stima, la fiducia e la riconoscenza di gran parte dei somali e l'ammirata considerazione dei contingenti stranieri, incrementava il prestigio e dava lustro all'Esercito italiano. Al fine di salvaguardare l'incolumita' del personale dipendente ha posto in atto un'efficiente ed accuratissima organizzazione difensiva della infrastruttura che ha consentito di respingere ripetuti attacchi avversari. In queste circostanze si e' esposto a sensibili rischi personali per controllare, dirigere e guidare una difesa reattiva ed efficace che ha dissuaso gli attaccanti dal ripetere l'operazione. Fulgido esempio di comandante di vaglia, professionista militare di alto rango, collaboratore adamantino e di indiscusso valore. - Mogadiscio (Somalia), 28 novembre 1993-11 marzo 1994. Cap. Antonino Caruso, nato il 26 luglio 1957 a Catania. - Comandante di compagnia del 9 battaglione d'assalto paracadutisti "Col Moschin" impegnato nel contingente militare italiano, nell'operazione "Ibis 2" in Somalia, in lunghi mesi di costante tensione operativa guidava con impareggiabile capacita' i suoi incursori con i quali condivideva diuturnamente disagi e pericoli. Destinato in particolare a fornire sicurezza all'ex ambasciata italiana in Mogadiscio ed alle numerose e diversificate attivita' umanitarie ed operative svolte dal contingente nella capitale somala, con accorti studi di pianificazione da lui effettuati con professionalita' e meticolosa precisione, riusciva con eccezionale impegno ad assolvere il compito in maniera totale ed efficace. Impegnato nelle operazioni di piu' spiccata valenza operativa quali la realizzazione della cornice di sicurezza per la cessione dei posti di blocco italiani ad altre forze, le ripetute scorte a convogli nella capitale, la difesa della sede dell'ex ambasciata italiana oggetto di ripetuti e consistenti attacchi da parte avversaria, evidenziava uno spiccato carisma ed una straordinaria capacita' professionale e di autocontrollo. Profondo conoscitore della realta' somala, con determinazione, coerenza ed impegno, riusciva ad instaurare fecondi rapporti di fiducia con gran parte dei capi-clan della capitale di cui guadagnava la stima, il rispetto e la considerazione. Con il complesso delle sue attivita' si rivelava elemento di insostituibile valore per il contingente italiano di cui accresceva significativamente il prestigio in sede internazionale ed in ambito locale. Esemplare figura di comandante ardito ed energico, profondamente animato di fede nel servizio e di entusiasmo nella diuturna attivita'. Chiaro esempio di capacita' di comando, altissimo senso del dovere, sprezzo del pericolo ed elette virtu' militari. - Mogadiscio (Somalia), 6 settembre 1993-23 marzo 1994.