Regolamento recante norme per l'individuazione dei limiti di eta' per la partecipazione ai concorsi indetti dal Corpo della guardia di finanza, ai sensi dell'articolo 3, comma 6, della legge 15 maggio 1997, n. 127.(GU n.117 del 21-5-1999)
Vigente al: 5-6-1999
IL MINISTRO DELLE FINANZE Vista la legge 23 aprile 1959, n. 189, sull'ordinamento della Guardia di finanza; Vista la legge 29 maggio 1967, n. 371, e successive modificazioni ed integrazioni, recante: "Disposizioni sul reclutamento degli ufficiali in servizio permanente della Guardia di finanza"; Vista la legge 6 febbraio 1974, n. 45, e successive modificazioni ed integrazioni, sul reclutamento di ufficiali di complemento della Guardia di finanza in servizio di prima nomina; Vista la legge 25 maggio 1989, n. 190, e successive modificazioni ed integrazioni, recante: "Disposizioni sulla revisione dei ruoli degli ufficiali, sull'incremento degli organici e sull'impiego della Guardia di finanza nonche' sulla durata in carica del comandante in seconda del Corpo e sulla vigilanza ed il controllo in tema di distribuzione e vendita di generi di monopolio" che contiene, tra l'altro, nuove norme sul reclutamento degli allievi ufficiali della Guardia di finanza; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1959, n. 1006, e successive modificazioni ed integrazioni, riguardante il regolamento sul reclutamento degli ufficiali della Guardia di finanza; Visto il decreto legislativo 27 febbraio 1991, n. 79, concernente: il "Riordinamento della banda musicale della Guardia di finanza"; Visto il decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 199, concernente: "Attuazione dell'articolo 3 della legge 6 marzo 1992, n. 216, in materia di nuovo inquadramento del personale non direttivo e non dirigente del Corpo della Guardia di finanza"; Vista la legge 28 dicembre 1995, n. 549, concernente: "Misure di razionalizzazione della finanza pubblica"; Vista la legge 15 maggio 1997, n. 127, e successive modificazioni ed integrazioni, recante: "Misure urgenti per lo snellimento dell'attivita' amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo"; Visto l'articolo 17, commi 3 e 4, della legge 23 agosto 1988, n. 400; Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla sezione consultiva per gli atti normativi nell'adunanza del 22 febbraio 1999; Vista la comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri, a norma del citato articolo 17, comma 3, della citata legge n. 400 del 1988 (nota n. 3-9167 del 25 marzo 1999); Ritenuto che l'efficiente perseguimento dei peculiari compiti demandati al Corpo della Guardia di finanza richieda la previsione di limiti di eta' per l'arruolamento analoghi a quelli fissati dalle norme in precedenza citate, che contemperano esigenze di natura sia formativa, connesse allo status militare, che di impiego, avuto riguardo alle mansioni cui e' adibito il personale del Corpo specialmente nella fase iniziale delle diverse carriere; A d o t t a il seguente regolamento: Art. 1. 1. Gli aspiranti all'arruolamento nel Corpo della guardia di finanza debbono essere in possesso, tra l'altro, dei requisiti di seguito indicati, con riferimento a ciascuno dei seguenti concorsi: a) concorso, ai sensi della legge 29 maggio 1967, n. 371, e successive modifiche, per l'ammissione all'Accademia del Corpo, ruolo normale: 1) eta' compresa tra il diciottesimo e il ventitreesimo anno. Il requisito dell'eta' va riferito al 31 dicembre dell'anno in cui viene bandito il concorso, limitatamente ai giovani che non abbiano compiuto il diciottesimo anno di eta'. Per i giovani che non abbiano superato il ventitreesimo anno di eta', detto requisito va riferito alla data di scadenza del termine per la presentazione delle domande di ammissione al concorso; 2) solo per i sottufficiali del Corpo in servizio, eta' non superiore ad anni ventotto alla data di scadenza del termine per la presentazione delle domande di ammissione al concorso; b) concorso, ai sensi della legge 29 maggio 1967, n. 371, e successive modifiche, per il reclutamento di sottotenenti in servizio permanente effettivo della Guardia di finanza riservato ai marescialli aiutanti ed ai marescialli capi in servizio permanente nel Corpo: eta' non superiore ad anni quaranta alla data di scadenza del termine per la presentazione delle domande di ammissione al concorso; c) concorso, ai sensi della legge 25 maggio 1989, n. 190, per l'ammissione all'Accademia della Guardia di finanza per la nomina a sottotenente in servizio permanente effettivo del ruolo speciale: eta' compresa tra il diciottesimo ed il venticinquesimo anno di eta' al 31 dicembre dell'anno in cui viene bandito il concorso; d) concorso, ai sensi della legge 25 maggio 1989, n. 190, per l'ammissione all'Accademia della Guardia di finanza per la nomina a sottotenente in servizio permanente effettivo del ruolo speciale riservato ai sottufficiali in servizio permanente nel Corpo, in possesso delle specializzazioni e qualificazioni previste per i sottufficiali del servizio aereo e navale della Guardia di finanza: eta' non superiore ad anni ventotto al 31 dicembre dell'anno in cui viene bandito il concorso; e) concorso, ai sensi della legge 28 dicembre 1995, n. 549, per il reclutamento di sottotenenti in servizio permanente effettivo della Guardia di finanza riservato agli ufficiali di complemento del Corpo: eta' non superiore ad anni trenta alla data di scadenza del termine per la presentazione delle domande di ammissione al concorso; f) concorso, ai sensi del decreto legislativo 27 febbraio 1991, n. 79, per la nomina a maestro direttore della banda musicale della Guardia di finanza: eta' compresa tra il venticinquesimo ed il quarantesimo anno alla data di scadenza del termine per la presentazione delle domande di ammissione al concorso. Per i concorrenti che siano componenti della banda della Guardia di finanza, si prescinde dai predetti limiti di eta'; g) concorso, ai sensi del decreto legislativo 27 febbraio 1991, n. 79, per la nomina a maestro vice direttore della banda musicale della Guardia di finanza: eta' compresa tra il venticinquesimo ed il quarantesimo anno alla data di scadenza del termine per la presentazione delle domande di ammissione al concorso. Per i concorrenti che siano componenti della banda della Guardia di finanza, si prescinde dai predetti limiti di eta'; h) concorso, ai sensi del decreto legislativo 27 febbraio 1991, n. 79, per la nomina ad esecutore della banda musicale della Guardia di finanza: eta' compresa tra il diciottesimo ed il quarantesimo anno alla data di scadenza del termine per la presentazione delle domande di ammissione al concorso. Tale limite e' elevato di anni cinque per i militari delle Forze armate o dei Corpi di polizia in attivita' di servizio; i) concorso, ai sensi del decreto legislativo 27 febbraio 1991, n. 79, per la nomina ad archivista della banda musicale della Guardia di finanza: eta' compresa tra il diciottesimo ed il quarantesimo anno alla data di scadenza del termine per la presentazione delle domande di ammissione al concorso. Tale limite e' elevato di anni cinque per i militari delle Forze armate o dei Corpi di polizia in attivita' di servizio; l) concorso, ai sensi del decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 199, per l'ammissione di allievi marescialli alla Scuola sottufficiali della Guardia di finanza: 1) solo per gli appartenenti al ruolo "sovrintendenti" e al ruolo "appuntati e finanzieri": eta' non superiore ad anni trentacinque alla data di scadenza del termine per la presentazione delle domande di ammissione al concorso; 2) eta' compresa tra il diciottesimo ed il ventiseiesimo anno alla data di scadenza del termine per la presentazione delle domande di ammissione al concorso; m) concorso, ai sensi del decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 199, per l'arruolamento di allievi finanzieri nel Corpo della Guardia di finanza: eta' compresa tra il diciottesimo e il ventiseiesimo anno alla data di scadenza del termine per la presentazione delle domande di ammissione al concorso. Il limite massimo di eta' e' elevato di un periodo pari all'effettivo servizio prestato, comunque non superiore a tre anni, per i cittadini che abbiano prestato servizio militare volontario, di leva e di leva prolungata. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare. Roma, 23 aprile 1999 Il Ministro: Visco Visto, il Guardasigilli: Diliberto Registrato alla Corte dei conti l'11 maggio 1999 Registro n. 1 Finanze, foglio n. 292 Avvertenza: Il testo delle note qui pubblicato e' stato redatto ai sensi dell'art. 10, comma 3, del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull'emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge alle quali e' operato il rinvio. Restano invariati il valore e l'efficacia degli atti legislativi qui trascritti. Nota alle premesse: - Il testo vigente dell'art. 17 della legge n. 400/1988 (Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri), e' il seguente: "Art. 17 (Regolamenti). - 1. Con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, sentito il parere del Consiglio di Stato che deve pronunziarsi entro novanta giorni dalla richiesta, possono essere emanati i regolamenti per disciplinare: a) l'esecuzione delle leggi e dei decreti legislativi nonche' dei regolamenti comunitari; b) l'attuazione e l'integrazione delle leggi e dei decreti legislativi recanti norme di principio, esclusi quelli relativi a materie riservate alla competenza regionale; c) le materie in cui manchi la disciplina da parte di leggi o di atti aventi forza di legge, sempre che non si tratti di materie comunque riservate alla legge; d) l'organizzazione ed il funzionamento delle amministrazioni pubbliche secondo le disposizioni dettate dalla legge; e) (soppressa). 2. Con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, sentito il Consiglio di Stato, sono emanati i regolamenti per la disciplina delle materie, non coperte da riserva assoluta di legge prevista dalla Costituzione, per le quali le leggi della Repubblica, autorizzando l'esercizio della potesta' regolamentare del Governo, determinano le norme generali regolatrici della materia e dispongono l'abrogazione delle norme vigenti, con effetto dall'entrata in vigore delle norme regolamentari. 3. Con decreto ministeriale possono essere adottati regolamenti nelle materie di competenza del Ministro o di autorita' sottordinate al Ministro, quando la legge espressamente conferisca tale potere. Tali regolamenti, per materie di competenza di piu' Ministri, possono essere adottati con decreti interministeriali, ferma restando la necessita' di apposita autorizzazione da parte della legge. I regolamenti ministeriali ed interministeriali non possono dettare norme contrarie a quelle dei regolamenti emanati dal Governo. Essi debbono essere comunicati al Presidente del Consiglio dei Ministri prima della loro emanazione. 4. I regolamenti di cui al comma 1, ed i regolamenti ministeriali ed interministeriali, che devono recare la denominazione di "regolamento", sono adottati previo parere del Consiglio di Stato, sottoposti al visto ed alla registrazione della Corte dei conti e pubblicati nella Gazzetta Ufficiale. 4-bis. L'organizzazione e la disciplina degli uffici dei Ministeri sono determinate, con regolamenti emanati ai sensi del comma 2, su proposta del Ministro competente d'intesa con il Presidente del Consiglio dei Ministri e con il Ministro del tesoro, nel rispetto dei principi posti dal decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni, con i contenuti e con l'osservanza dei criteri che seguono: a) riordino degli uffici di diretta collaborazione con i Ministri ed i Sottosegretari di Stato, stabilendo che tali uffici hanno esclusive competenze di supporto dell'organo di direzione politica e di raccordo tra questo e l'amministrazione; b) individuazione degli uffici di livello dirigenziale generale, centrali e periferici, mediante diversificazione tra strutture con funzioni finali e con funzioni strumentali e loro organizzazione per funzioni omogenee e secondo criteri di flessibilita' eliminando le duplicazioni funzionali; c) previsione di strumenti di verifica periodica dell'organizzazione e dei risultati; d) indicazione e revisione periodica della consistenza delle piante organiche; e) previsione di decreti ministeriali di natura non regolamentare per la definizione dei compiti delle unita' dirigenziali nell'ambito degli uffici dirigenziali generali".