MINISTERO DELLE IMPRESE E DEL MADE IN ITALY

DECRETO 28 dicembre 2023 

Canoni di abbonamento speciale alla radiodiffusione per l'anno  2024.
(24A00686) 
(GU n.31 del 7-2-2024)

 
                      IL MINISTRO DELLE IMPRESE 
                         E DEL MADE IN ITALY 
 
  Visto il regio decreto-legge 21  febbraio  1938,  n.  246,  recante
«Disciplina degli abbonamenti alle radioaudizioni», convertito  dalla
legge 4 giugno 1938, n. 880; 
  Visto il decreto legislativo del Capo provvisorio  dello  Stato  31
dicembre 1947, n. 1542, recante «Nuove norme in materia di  pagamento
del canone di abbonamento alle radioaudizioni»; 
  Vista la legge 14 aprile 1975, n.  103,  recante  «Nuove  norme  in
materia di diffusione radiofonica e televisiva»; 
  Vista la legge 6 agosto  1990,  n.  223,  recante  «Disciplina  del
sistema radiotelevisivo pubblico e privato»; 
  Vista la legge 23 dicembre 1996, n. 650,  recante  «Conversione  in
legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 ottobre 1996, n.  545,
recante   disposizioni   urgenti   per   l'esercizio   dell'attivita'
radiotelevisiva e delle telecomunicazioni, interventi per il riordino
della RAI S.p.a., nel settore dell'editoria e dello  spettacolo,  per
l'emittenza televisiva e sonora  in  ambito  locale  nonche'  per  le
trasmissioni televisive in forma codificata»; 
  Vista la  legge  31  luglio  1997,  n.  249,  recante  «Istituzione
dell'Autorita' per  le  garanzie  nelle  comunicazioni  e  norme  sui
sistemi  delle  telecomunicazioni  e  radiotelevisivo»  e  successive
modificazioni ed integrazioni; 
  Vista la legge 27 dicembre 1997, n. 449,  recante  «Misure  per  la
stabilizzazione  della  finanza  pubblica»  e,  in  particolare,  gli
articoli 17, comma 8, e 24, commi 14 e 15; 
  Vista la legge 23 dicembre 1998, n. 448, recante «Misure di finanza
pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo»; 
  Vista la legge 23 dicembre 1999, n. 488, recante «Disposizioni  per
la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello  Stato  (legge
finanziaria 2000)» e, in particolare, l'articolo 16; 
  Vista la legge 28 dicembre 2001, n. 448, art. 9, comma 14,  recante
«Disposizioni per la formazione del bilancio  annuale  e  pluriennale
dello Stato (Legge finanziaria 2002)»; 
  Visto il decreto  legislativo  30  luglio  1999,  n.  300,  recante
«Riforma dell'organizzazione del Governo, a  norma  dell'articolo  11
della legge 15 marzo 1997, n.  59»,  e  successive  modificazioni  ed
integrazioni  e,  in  particolare,  gli  articoli   32-bis.   32-ter,
32-quater e 32- quinquies, relativi alle competenze,  alle  funzioni,
alla   struttura   e   all'organizzazione   del    Ministero    delle
comunicazioni; 
  Visto il decreto del Presidente del Consiglio Ministri  30  ottobre
2023, n. 174, recante il Regolamento di organizzazione del  Ministero
delle imprese e del made in Italy; 
  Visto il decreto-legge 11 novembre 2022,  n.  173,  convertito  con
modificazioni  dalla  legge  16  dicembre  2022,  n.   104,   recante
«Disposizioni urgenti in materia di riordino delle  attribuzioni  dei
Ministeri» e, in particolare, l'articolo 2 comma 1, con il  quale  il
Ministero  dello  sviluppo  economico  assume  la  denominazione   di
Ministero delle imprese e del made in Italy; 
  Visto il decreto legislativo 1° agosto 2003, n.  259  e  successive
modificazioni recante il «Codice delle comunicazioni elettroniche»; 
  Visto il decreto legislativo 8 novembre 2021,  n.  207,  attuazione
della  direttiva  (UE)  2018/1972  del  Parlamento  europeo   e   del
Consiglio, dell'11 dicembre 2018, che istituisce  il  Codice  europeo
delle comunicazioni elettroniche; 
  Vista la legge 3 maggio 2004, n. 112, recante «Norme  di  principio
in materia di assetto del  sistema  radiotelevisivo  e  della  RAI  -
Radiotelevisione italiana  S.p.a.,  nonche'  delega  al  Governo  per
l'emanazione  del  testo  unico   della   radiotelevisione»   ed   in
particolare l'articolo 18; 
  Visto il decreto legislativo  8  novembre  2021,  n.  208,  recante
«Attuazione della direttiva (UE) 2018/1808 del Parlamento  europeo  e
del Consiglio, del 14 novembre 2018, recante modifica della direttiva
2010/13/UE, relativa al  coordinamento  di  determinate  disposizioni
legislative,  regolamentari  e  amministrative  degli  Stati  membri,
concernente il testo unico per  la  fornitura  di  servizi  di  media
audiovisivi  in  considerazione  dell'evoluzione  delle  realta'  del
mercato» e, in particolare l'articolo 61, comma 3, che, nel dettare i
principi   sul   finanziamento   del   servizio   pubblico   generale
radiotelevisivo prevede che «entro il mese  di  novembre  di  ciascun
anno, il Ministro delle  sviluppo  economico,  con  proprio  decreto,
stabilisce l'ammontare del canone di abbonamento  in  vigore  dal  1°
gennaio dell'anno successivo,  in  misura  tale  da  consentire  alla
societa' concessionaria della fornitura del  servizio  di  coprire  i
costi  che  prevedibilmente  verranno  sostenuti  in  tale  anno  per
adempiere  gli  specifici  obblighi  di  servizio  pubblico  generale
radiotelevisivo affidati a tale societa', come desumibili dall'ultimo
bilancio trasmesso prendendo anche  in  considerazione  il  tasso  di
inflazione programmato e le esigenze di  sviluppo  tecnologico  delle
imprese»; 
  Visto il contratto  di  servizio  tra  il  Ministero  e  la  RAI  -
Radiotelevisione italiana S.p.a. per  il  quinquennio  2018  -  2022,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 55 del 7 marzo 2018, in  corso
di validita'; 
  Viste  la   delibera   dell'Autorita'   per   le   garanzie   nelle
comunicazioni n. 102/05/CONS del 10 febbraio 2005,  pubblicata  nella
Gazzetta Ufficiale del 18 febbraio 2005, e la delibera dell'Autorita'
per le garanzie nelle comunicazioni n. 186/05/CONS del 9 giugno  2005
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale  del  30  giugno  2005,  n.  150,
concernenti,   rispettivamente,   la    modalita'    di    attuazione
dell'articolo 18. commi 1 e 2, della legge 3 maggio 2004, n.  112,  e
l'approvazione dello schema di contabilita'  separata  della  RAI  ai
sensi dell'articolo 18, comma 1, della legge 3 maggio 2004, n. 112; 
  Vista  la   delibera   dell'Autorita'   per   le   garanzie   nelle
comunicazioni n. 541/06/CONS del 21 settembre 2006, pubblicata  nella
Gazzetta  Ufficiale  del  17  ottobre  2006,  n.   242,   concernente
«Modifiche dello schema di contabilita' separata della RAI  ai  sensi
dell'articolo 1, comma 6, della delibera n. 186/05/CONS»; 
  Vista la nota della RAI del 14 giugno 2023 con la  quale  e'  stato
trasmesso al Ministero delle imprese e del made in Italy il  bilancio
relativo all'esercizio 2022; 
  Vista la nota della RAI del 21 giugno 2023 con la  quale  e'  stata
inoltrata al  Ministero  delle  imprese  e  del  made  in  Italy  una
relazione sui risultati economico-finanziari dell'esercizio 2022; 
  Vista la nota della RAI del 6 novembre 2023 con la quale  e'  stato
trasmesso al Ministero delle imprese e del made in Italy il  bilancio
infrannuale al 30 giugno 2023; 
  Vista la nota della RAI del 6 dicembre 2023 con la quale  e'  stato
trasmesso al Ministero delle imprese e del made in Italy il  bilancio
della  contabilita'   separata   relativamente   all'esercizio   2022
predisposto sulla base dello schema approvato dall'Autorita'  per  le
garanzie nelle comunicazioni e certificato da societa'  di  revisione
indipendente»; 
  Visto il decreto ministeriale 29 dicembre  2014,  pubblicato  nella
Gazzetta Ufficiale n. 30 del 6 febbraio  2015,  recante  «Adeguamento
dei canoni di abbonamento alle radiodiffusioni, per l'anno 2015»; 
  Visto il decreto ministeriale 30 dicembre  2015,  pubblicato  nella
Gazzetta Ufficiale n. 22 del 28 gennaio  2016,  recante  «Definizione
dei canoni di  abbonamento  speciale  dovuti  per  la  detenzione  di
apparecchi radioriceventi o televisivi per l'anno 2016»; 
  Visto il decreto ministeriale 21 dicembre  2016,  pubblicato  nella
Gazzetta Ufficiale n. 26 del 1° febbraio  2017,  recante  «Canone  di
abbonamento speciale alla radiodiffusione per l'anno 2017»; 
  Visto il decreto ministeriale 22 dicembre  2017,  pubblicato  nella
Gazzetta Ufficiale n. 33 del 9  febbraio  2018,  recante  «Canone  di
abbonamento speciale alla radiodiffusione per l'anno 2018»; 
  Visto il decreto ministeriale 28 dicembre  2018,  pubblicato  nella
Gazzetta Ufficiale n. 29 del 4  febbraio  2019,  recante  «Canone  di
abbonamento speciale alla radiodiffusione per l'anno 2019»; 
  Visto il decreto ministeriale 20 dicembre  2019,  pubblicato  nella
Gazzetta Ufficiale n. 98 del  14  aprile  2020,  recante  «Canone  di
abbonamento speciale alla radiodiffusione per l'anno 2020»; 
  Visto il decreto ministeriale 31 dicembre  2020,  pubblicato  nella
Gazzetta Ufficiale n. 77  del  30  marzo  2021,  recante  «Canone  di
abbonamento speciale alla radiodiffusione per l'anno 2021»; 
  Visto il decreto ministeriale 27 dicembre  2021,  pubblicato  nella
Gazzetta Ufficiale n.45 del 23  febbraio  2022,  recante  «Canone  di
abbonamento speciale alla radiodiffusione per l'anno 2022»; 
  Visto il decreto ministeriale 28 dicembre  2022,  pubblicato  nella
Gazzetta Ufficiale n.26 del  1  febbraio  2023,  recante  «Canone  di
abbonamento speciale alla radiodiffusione per l'anno 2023»; 
  Vista la legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilita' 2016),
con la quale all'articolo 1, commi da 152 a 160, e' stata  introdotta
la riforma del  canone  di  abbonamento  della  televisione  per  uso
privato, di cui al regio-decreto legge 21 febbraio  1938,  n.  246  e
successive modifiche, sia per quanto riguarda la misura del canone di
abbonamento, sia per quanto attiene alle modalita' di riscossione  da
parte dello Stato; 
  Considerando che la finalita'  dell'articolo  61  del  nuovo  Testo
unico sui servizi di media audiovisivi  e  radiofonici  adottato  con
decreto legislativo n. 208 del 2021, laddove prevede che «il Ministro
delle comunicazioni, con proprio decreto, stabilisce l'ammontare  del
canone di abbonamento in vigore dal 1° gennaio dell'anno  successivo,
in misura tale  da  consentire  alla  societa'  concessionaria  della
fornitura  del  servizio  di  coprire  i  costi  che  prevedibilmente
verranno sostenuti in tale anno per adempiere gli specifici  obblighi
di  servizio  pubblico  generale  radiotelevisivo  affidati  a   tale
societa', come desumibili dall'ultimo bilancio  trasmesso,  prendendo
anche in considerazione il  tasso  di  inflazione  programmato  e  le
esigenze   di   sviluppo   tecnologico    delle    imprese»    appare
sostanzialmente superata da quanto stabilito  dalla  riforma  di  cui
alla suddetta legge di stabilita' 2016 in merito  alle  modalita'  di
copertura degli oneri del servizio pubblico; 
  Visto che l'articolo  1,  comma  158,  della  citata  legge  n.208,
stabilisce che restino ferme le disposizioni in materia di canoni  di
abbonamento speciale per la detenzione fuori dell'ambito familiare; 
  Considerati gli esiti in termini di introiti  percepiti  dei  primi
anni di applicazione  delle  suddette  disposizioni  della  legge  n.
208/2015 e, di  conseguenza,  valutata  l'opportunita'  di  mantenere
inalterato  anche  per  l'anno  2024  l'ammontare   dei   canoni   di
abbonamento speciale per la detenzione fuori dell'ambito familiare di
apparecchi radioriceventi o televisivi e di apparecchi radiofonici  o
televisivi nei cinema, teatri  e  in  locali  a  questi  assimilabili
dovuti  per  l'anno  2024,  secondo  quanto  stabilito  dal   decreto
ministeriale 29 dicembre 2014; 
 
                              Decreta: 
 
                               Art. 1 
 
  1. Per  l'anno  2024  i  canoni  di  abbonamento  speciale  per  la
detenzione fuori dell'ambito familiare di apparecchi radioriceventi o
televisivi, i canoni di abbonamento speciale dovuti per la detenzione
di apparecchi radiofonici o televisivi nei cinema, teatri e in locali
a questi assimilabili  rimangono  fissati  secondo  le  misure  nelle
tabelle 3 e 4 allegate al  decreto  ministeriale  29  dicembre  2014,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 30 del 6 febbraio 2015. 
  2. Le disposizioni contenute nel presente decreto hanno effetto dal
1° gennaio 2024. 
  Il presente decreto e' registrato alla Corte dei Conti e pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. 
    Roma, 28 dicembre 2023 
 
                                                    Il Ministro: Urso 

Registrato alla Corte dei conti il 16 gennaio 2024 
Ufficio di controllo sugli atti del Ministero  delle  imprese  e  del
made in  Italy,  del  Ministero  dell'agricoltura,  della  sovranita'
alimentare e delle foreste e del Ministero del turismo, n. 70