Modificazioni allo statuto dell'Universita'.(GU n.304 del 31-12-1998)
IL RETTORE Visto il testo unico delle leggi sull'istruzione superiore, approvato con regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592; Visto il regio decreto 20 giugno 1935, n. 1071, modifiche ed aggiornamenti al testo unico delle leggi sull'istruzione superiore, convertito nella legge 2 gennaio 1936, n. 73; Visto il regio decreto 30 settembre 1938, n. 1652, disposizioni sull'ordinamento didattico universitario e successive modificazioni ed integrazioni; Visto lo statuto dell'Universita' degli studi di Palermo approvato con regio decreto 14 ottobre 1926, n. 2412, e modificato con regio decreto 13 ottobre 1987, n. 2240, e successive modificazioni; Vista la legge 21 febbraio 1980, n. 28, delega al Governo per il riordinamento della docenza universitaria e relativa fascia di formazione nonche' sperimentazione didattica e organizzativa; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382, riordinamento della docenza universitaria e relativa fascia di formazione nonche' sperimentazione organizzativa e didattica; Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168, concernente l'istituzione del Ministero dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica; Vista la legge 7 agosto 1990, n. 245, recante norme sul piano triennale di sviluppo; Vista la legge 19 novembre 1990, n. 341, recante la riforma degli ordinamenti didattici universitari; Vista la legge 12 gennaio 1991, n. 13, determinazione degli atti amministrativi da adottarsi nella forma del decreto del Presidente della Repubblica; Considerata l'opportunita' di procedere alla revisione degli ordinamenti didattici; Vista la legge n. 127 del 15 maggio 1997; Visto il decreto ministeriale del 23 giugno 1997 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 29 luglio 1997; Viste le proposte di modifica dello statuto formulate dalle autorita' accademiche dell'Universita' degli studi di Palermo (consiglio di facolta', seduta del 31 luglio 1998; senato accademico seduta dell'11 novembre 1998; consiglio di amministrazione seduta del 1 dicembre 1998); Decreta: Viene istituto il corso di laurea in pianificazione territoriale urbanistica e ambientale della facolta' di architettura. L'art. 93 concernente i corsi di laurea attivati dalla facolta' di architettura di Palermo e' soppresso e sostituito dal seguente articolo: Art. 93. - La facolta' di architettura dell'Universita' degli studi di Palermo, nel rispetto della tabella XXX concernente l'ordinamento didattico delle facolta' di architettura si articola in due corsi di laurea: 1) corso di laurea in architettura; 2) corso di laurea in pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale. Il corso di laurea in architettura ha durata di cinque anni, per un totale di almeno 4500 ore di attivita' didattica e conferisce il titolo di dottore in architettura. Il corso di laurea in pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale ha durata di quattro anni, per un totale di almeno 2800 ore di attivita' didattica e conferisce il titolo di dottore in pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale. I titoli di studio che danno diritto all'ammissione al primo anno della facolta' sono quelli previti dalle leggi vigenti. Il numero degli iscritti al primo anno dei corsi di laurea in architettura ed in pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale, sara' stabilito annualmente dal senato accademico motivata proposta della facolta' sentito il parere dei rispettivi consigli di corso di laurea, il consiglio della facolta' stabilisce i criteri di valutazione per l'ammissione dei candidati". Di seguito all'art. 101 concernente la facolta' di architettura vengono aggiunti gli articoli dal 102 al 109 relativi al corso di laurea in pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale, con conseguente scorrimento e numerazione degli articoli successivi. Art. 102 - Corso di laurea in pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale. Fine proprio del corso di laurea in pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale e' la formazione di un tecnico specializzato che operi nella pianificazione e gestione delle trasformazioni urbane, territoriali e ambientali e che dimostri di possedere adeguate conoscenze relative a: le teorie e i metodi della pianificazione e della progettazione urbana, territoriale e ambientale; la storia dell'urbanistica, della citta', del territorio e delle trasformazioni ambientali; le caratteristiche dell'ambiente naturale e costruito e dei suoi processi di trasformazione; l'ambiente costruito come prodotto e luogo delle attivita' sociale ed economiche; il contenuto politico, giuridico ed istituzionale della pianificazione; gli strumenti di attuazione delle politiche pianificatorie ed il loro funzionamento. Compito del laureato in pianificazione territoriale urbanistica ed ambientale e' operare nel settore pubblico e privato con riferimento: alle analisi delle strutture territoriali e del loro processo di trasformazione; alla elaborazione di piani urbanistici e territoriali con relativi strumenti attuativi; alla redazione di strumenti di programmazione settoriale; alla valutazione d'impatto di programmi e piani di intervento. Art. 103 - Accesso al corso di laurea in pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale. Costituiscono titoli di ammissione al corso di laurea in pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale quelli previsti dalle vigenti disposizioni di legge. Il numero degli iscritti sara' stabilito annualmente dal senato accademico, sentito il consiglio di facolta', in base alle strutture disponibili, alle esigenze del mercato del lavoro e secondo criteri generali fissati dal Ministero dell'universita' e della ricerca scientifia e tecnologica ai sensi dell'art. 9, comma 4, della legge n. 341/1990. Le modalita' delle eventuali prove di ammissione sono stabilite dal consiglio di facolta'. Art. 104 - Organizzazione della didattica. L'attivita' didattica e' organizzata sulla base di annualita', costituite da corsi ufficiali di insegnamento monodisciplinari od integrati e da laboratori di sperimentazione didattica per esercitazioni, attivita' giuidate, visite tecniche, prove di accertamento, ecc. Il corso di insegnamento integrato e' costituito come un corso di insegnamento monodisciplinare, ma le lezioni sono svolte in moduli coordinati di almeno venticinque ore ciascuno e svolti da due, o al piu' da tre professori ufficiali che faranno parte della commissione di esame. L'integrazione puo' riguardare sia la stessa area disciplinare che aree disciplinari differenti. Alcuni moduli dell'attivita' didattica potranno essere svolti anche presso qualificate strutture esterne all'universita' (istituzioni pubbliche, istituti di ricerca scientifica, reparti di ricerca e sviluppo di enti ed imprese pubbliche o private operanti nel settore), previa stipula di apposite convenzioni che possono prevedere anche l'utilizzazione di esperti appartenenti a tali strutture ed istituti, per attivita' didattiche speciali (corsi intensivi, seminari, stages) da quotarsi in crediti didattici sino alla concorrenza massima di una annualita'. Art. 105 - Durata degli studi e articolazione dei curricula. La durata del corso di laurea e' fissata in quattro anni, per un monte di duemilaottocento ore suddivise in: almeno duemilaquattrocento ore per lo svolgimento dell'attivita' didattica; almeno quattrocento ore per le attivita' in laboratori per esercitazioni, attivita' guidate, sperimentazioni didattiche e di sintesi finale. Il compimento degli studi sino al conseguimento della laurea prevede esami e/o crediti didattici corrispondenti a ventiquattro annualita'. Le attivita' di laboraotrio che richiedono comunque la frequenza, dovranno essere certificate da specifici attestati. Al fine di consentire una articolazione dell'attivita' didattica attraverso corsi monodisciplinari e corsi integrati, gli insegnamenti possono strutturarsi in moduli didattici corrispondenti a frazioni di annualita'. Pertanto gli esami di profitto previsti possono essere sostenuti su: corsi di insegnamento monodisciplinari annuali (costituiti da circa cento ore di attivita' didattiche); corsi di insegnamento monodisciplinari corrispondenti a mezza annualita' (costituiti da circa cinquanta ore di attivita' didattica) da quotarsi in crediti didattici; corsi di insegnamento integrati formati dal coordinato apporto di piu' moduli didattici, che sommati sono corrispondenti ad una annualtia' (circa cento ore); corsi di insegnamento integrati, formati dal coordinato apporto di piu' moduli didattici, che sommati sono corrispondenti a mezza annualita' (circa cinquanta ore) da quotarsi in crediti didattici. Il monte ore per lo svolgimento dell'attivita' didattica e' assegnato dalla facolta', su proposta del consiglio di corso di laurea e in relazione al piano di studi, alle aree disciplinari definite dall'ordinamento, garantendo per ciacuna area almeno duecento ore. Delle residue millequattrocento ore, almeno mille ore sono destinate all'interno delle cinque aree disciplinari definite dall'ordinamento degli studi. Nei primi due anni (1 ciclo), la programmazione didattica prevede 12 annualita' di corsi monodisciplinari e/o integrati e 2 laboratori obbligatori per tutti gli studenti, 6 annualita' e 1 laboratorio per ciascun anno di corso. Al terzo anno sono previsti 1 laboratorio e 6 annualita' di corsi monodisciplinari e/o integrati, 3 dei quali obbligatori e 3 a scelta dello studente in un quadro di opzioni. Al quarto anno lo studente deve scegliere 1 laboratorio di laurea e 6 annualita' tutte a scelta dello studente entro un quadro di opzioni. Sara' ammesso al 2 ciclo lo studente che avra' superato gli esami di almeno 6 tra le annualita' previste per il 1 ciclo e obbligatoriamente avra' ottenuto gli attestati di partecipazione ai 2 laboratori. Lo schema di distribuzione del monte ore della didattica, per un totale di 2.400 ore nel rispetto dell'ordinamento, e' il seguente: Anno I Anno II Anno III Anno IV Totale - - - - - Area I Tecniche 200 100 100 50-150 450-550 Area II Storia e 100 200 100 50-250 450-650 ambiente Area III Economia e 200 100 100 50-250 450-650 societa' Area IV Politiche 50 100 100-200 50-300 300-650 Area V Proget- 50 100 100-200 100-300 350-650 tazione ______________________________________________ Totale ore 600 600 600 600 2400 Per il terzo anno di corso relativamente alle aree IV e V e per il quarto anno di corso, in relazione alle opzioni previste per configurare percorsi formativi mirati, il consiglio di facolta' su proposta del consiglio di corso di laurea indichera' nel manifesto degli studi ore e moduli didattici per completare il totale del monte ore richiesto dall'ordinamento. I laboratori sono definiti per un totale di 400 ore nel rispetto dell'ordinamento secondo la seguente articolazione per anno di corso: Anno I Laboratorio di analisi della citta' Area II e del territorio Anno II Laboratorio di urbanistica Area V Anno III Laboratorio di urbanistica Area V Anno IV Laboratorio finale di progettazione Area V urbanistica Anno IV Laboratorio finale di pianificazione Area IV territoriale I laboratori sviluppano lavori di conoscenza e progettazione urbanistica territoriale e ambientale e, sulla base della scelta di un tema e di un progetto didattico, possono essere pluridisciplinari. Durante i primi due anni del corso di laurea, lo studente dovra' dimostrare almeno la conoscenza della lingua inglese, attestata dal superamento di un esame (non valido ai fini della media) sostenuto presso un corso dell'Ateneo di Palermo. Art. 106 - Ammissione all'esame di laurea. Per essere ammesso a sostenere l'esame di laurea lo studente dovra': a) avere seguito con esito positivo esami e/o crediti didattici per un totale di almeno duemilaquattrocento ore di attivita' didattica complessiva; b) aver ricevuto la certificazone delle attivita' svolte nei laboratori. L'esame di laurea consiste nella discussione della tesi che sara' condotta oltre il laboratorio finale di quarto anno e che potra' avere sia carattere teorico sia applicativo. Art. 107 - Manifesto degli studi. Nel manifesto annuale degli studi il consiglio di facolta', su propsota del consiglio di corso di laurea in pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale, definisce il piano di studi ufficiale del corso di laurea comprendente le denominazioni degli insegnamenti da attivare, in accordo al secondo comma dell'art. 11 della legge n. 341/1990. In particolare il consiglio di facolta': a) definisce i criteri di valutazione e i requisiti per le prove di ammissione al corso di laurea; b) stabilisce i corsi ufficiali di insegnamento (monodisciplinari od integrati) che costituiscono le singole annualita', nel rispetto dei vincoli fissati dal presente statuto; c) definisce l'articolazione dei moduli didattici coordinati dei corsi integrati, dei laboratori e delle loro corrispondenze a frazioni di annualita' o di annualita' piene; d) ripartisce il monte ore di ciacuna area fra le annualita', precisando per ogni corso la frazione destinata alle attivita' teorichepratiche; e) fissa la frazione temporale delle discipline afferenti ad una medesima annualita' integrata; f) attribuisce i crediti didattici nella redistribuzione del monte ore; g) istituisce i laboratori offerti dalle facolta' specificandone finalita' e caratteri; h) fissa di concerto con gli organi di governo dell'Ateneo, del Politecnico o dell'istituto universitario, il termine entro il quale lo studente deve presentare il piano di studio prescelto. Art. 108 - Organizzazione della didattica, struttura dei laboratori e contenuti delle aree disciplinari. L'organizzazione della didattica e' articolata in due cicli biennali. Il primo ciclo e' finalizzato alla formazione di base. Il secondo alla formazione scientificotecnica e professionale e agli approfondimenti finalizzati alla tesi di laurea e alla preparazione della tesi. Al termine del ciclo iniziale lo studente deve dimostrare di aver acquisito: a) una conoscenza adeguata alla metodologia scientifica e dei relativi linguaggi, relativa all'analisi, alla valutazione ed all'intervento ambientale, territoriale e urbano; b) una buona capacita' di lettura dei caratteri morfologici, strutturali e di formazione storica dell'ambiente; c) una buona comprensione dei meccanismi di trasformazone e gestione della citta' e del territorio. Nel secondo ciclo lo studente deve dimostrare di possedere e di saper utilizzare i principali strumenti metodologici e le tecniche relative all'intervento sulla citta', il territorio e l'ambiente e la valutazione degli effetti delle diverse forme d'intervento e di essere in grado di collocarli nell'ambito delle principali e piu' recenti teorie, e deve dimostrare di conoscere gli aspetti tecnici e culturali specifici dell'attivita' professionale. Ai fini dell'organizzazione didattica, i contributi delle discipline comprese nei settori scientificodisciplinari concorrenti sono aggregati nelle cinque aree didattiche elencate in seguito. Art. 109 - Contenuti delle aree disciplinari e denominazione degli insegnamenti. Area I -Metodi e tecniche di analisi, rappresentazione e valutazione. Discipline: dal settore A02A: istituzione di matematiche; dal settore A04B: metodi e modelli per la pianificazione territoriale; ricerca operativa; dal settore E03A: fondamenti di valutazione di impatto ambientale; dal settore H05X: cartografia numerica; cartografia tematica ed automatica; fotogrammetria; telerilevamento; dal settore H11X: cartografia tematica per l'architettura e l'urbanistica; disegno automatico; percezione e comunicazione visiva; rappresentazione del territorio e dell'ambiente; rilievo urbano ed ambientale; dal settore H14A: tecniche di analisi urbane e territoriali; tecniche di valutazione e programmazione urbanistica; dal settore H15X: economia ed estimo ambientale; estimo; valutazione economica dei piani territoriali ed urbanistici; valutazione economica dei progetti; dal settore K05A: basi di dati; fondamenti di informatica; reti di calcolatori; sistemi di elaborazione; sistemi informativi; sistemi per la progettazione automatica; dal settore K05B: basi di dati e sistemi informativi; informatica applicata; informatica generale; laboratorio di informatica; linguaggi di programmazione; dal settore Q05A: metodologia delle scienze sociali; dal settore S01A: statistica; tecniche di ricerca ed elaborazione dei dati; dal settore S02X: analisi statisticoeconomica territoriale; metodi di valutazione di politiche. Con riferimento al sesto comma dell'art. 105, le ore eccedenti quelle che obbligatoriamente devono essere prese all'interno delle cinque aree definite dall'ordinamento degli studi verranno utilizzate sempre all'interno dell'area per lo sviluppo dei contributi delle seguenti discipline e relativi settori scientificodisciplinari: dal settore Q05A: metodologia della ricerca sociologica; dal settore H11X: tecniche della rappresentazione; teoria e storia dei metodi di rappresentazione; dal settore H05X: topografia. I contenuti dell'area sono definiti in relazione a due dimensioni problematiche: i significati, i linguaggi e le tecniche della ricerca empirica e dell'indagine urbanistica; le innovazioni introdotte nel concetto di valutazione in urbanistica dalle nuove tecniche informatiche e di rappresentazione nei processi di pianificazione e gestione. Lo studente deve dimostrare di conoscere e saper utilizzare metodi e tecniche di analisi, previsione, simulazione, decisione e valutazione dei fattori fisici, economici, sociali, istituzioni e ambientali che determinano gli assetti spaziali alla scala urbana e territoriale. Metodi e tecniche che vengono considerati sia come linguaggi formali (matematici, statistici, informatici, cartografici e multimediali) sia come rappresentazioni specifiche della realta' territoriale. Area II -Analisi fisica e storica dell'ambiente naturale e costruito. Discipline: dal settore D02B: geologia applicata alla difesa del suolo; geologia applicata alla pianificazione territoriale; idrogeologia; dal settore E03A: conservazione della natura e delle risorse; ecologia; fondamenti di analisi dei sistemi ecologici; dal settore H06X: geotecnica nella difesa del territorio; stabilita' dei pendii; dal settore H10A: analisi della morfologia urbana e delle tipologie edilizie; caratteri tipologici e morfologici dell'architettura; dal settore H10B: architettura del paesaggio; dal settore H12X: storia del giardino e del paesaggio; storia dell'architettura; storia dell'urbanistica; storia dell'urbanistica moderna e contemporanea; storia della citta' e del territorio; dal settore H14A: analisi e valutazione ambientale; dal settore H14B: analisi della citta' e del territorio; progettazione del territorio; dal settore M06A: geografia del paesaggio e dell'ambiente; dal settore M08E: storia della scienza; storia della scienza e della tecnica nell'eta' moderna; storia della tecnica. Con riferimento al sesto comma dell'art. 105 le ore eccedenti quelle che obbligatoriamente devono essere prese all'interno delle cinque aree definite dall'ordinamento degli studi verranno utilizzate sempre all'interno dell'area per lo sviluppo dei contributi delle seguenti discipline e relativi settori scientificodisciplinari: dal settore H10B: arte dei giardini; dal settore H14A: analisi dei sistemi urbani e territoriali; dal settore L03B: topografia antica; dal settore L04X: aerofotografia archeologica; urbanistica del mondo classico; dal settore M05X: antropologia culturale; storia della cultura materiale; dal settore L25C: storia dell'arte contemporanea; dal settore M07D: estetica; dal settore H09C: requisiti ambientali del prodotto industriale. I contenuti dell'area sono definiti in relazione a quattro dimensioni problematiche: l'evoluzione delle teorie della pianificazione territoriale e urbanistica; le pratiche e gli stili della pianificazione; l'ambiente naturale inteso come sistema; le interazioni sistema insediativosistema naturale. Lo studende apprendera' i metodi e le tecniche necessarie alla identificazione delle trasformazioni fisiche della citta' e del territorio. A questo fine dovra' acquisire una buona capacita' di lettura dei caratteri dell'ambiente fisico, dei processi di riproduzione delle risorse naturali e delle forme d'uso compatibili; delle forme di organizzazione dello spazio costruito, considerato sia per gli aspetti morfologici che per quelli di formazione storica. Appartengono dunque a quest'area gli studi sulla storia della citta', del territorio e del paesaggio a fornire il quadro di informazione e di riflessione necessario ad intendere i caratteri dello spazio contemporaneo. AreaIII - Economia, societa' ed organizzazioni istituzionali. Discipline: dal settore G01X: economia agraria; economia dell'ambiente agroforestale; dal settore M05X: discipline demoetnoantropologiche; antropologia culturale; storia della cultura materiale; dal settore M06A: geografia urbana e regionale; dal settore M06B: geografia dello sviluppo; geografia economica; dal settore N10X: diritto amministrativo; diritto degli enti locali; diritto urbanistico; legislazione delle opere pubbliche e dell'edilizia; legislazione dei beni culturali; dal settore P01A: istituzioni di economia; dal settore P01C: economia pubblica; finanza degli enti locali; dal settore P01H: cooperazione allo sviluppo; economia dello sviluppo; teoria dello sviluppo economico; dal settore P01I: economia dell'innovazione; dal settore P01J: economia regionale; economia urbana; economia dei trasporti; dal settore Q02X: scienze dell'amministrazione; teoria dell'organizzazione; dal settore Q05A: sociologia; dal settore Q05C: sociologia dell'organizzazione; sociologia economica; dal settore Q05D: sociologia urbana e rurale; dal settore S03A: demografia. Con riferimento al sesto comma dell'art. 105 le ore eccedenti quelle che obbligatoriamente devono essere prese all'interno delle cinque aree definite dall'ordinamento degli studi verranno utilizzate sempre all'interno dell'area per lo sviluppo dei contributi delle seguenti discipline e relativi settori scientificodisciplinari: dal settore N10X: diritto dell'ambiente; dal settore Q05A: metodologie e tecnica della ricerca sociale; dal settore Q05B: sociologia della comunicazione; dal settore I27X: sistemi organizzativi, economia ed organizzazione aziendale; dal settore P02A: economia delle amministrazioni pubbliche; dal settore P02D: organizzazione del lavoro nelle amministrazioni pubbliche. L'area raccoglie le discipline finalizzate a fornire allo studente le conoscenze relative al quadro economico, sociale, politico e istituzionale dell'attivita' di pianificazione territoriale ed urbanistica. In particolare lo studente dovra' dimostrare di conoscere: le leggi fondamentali del mercato che regolano i rapporti economici tra i diversi operatori e i principali limiti al suo funzionamento; i meccanismi dello sviluppo sottosviluppo sia a livello generale di sistema nel suo complesso, sia di singole aree territoriali (citta' e regioni); il ruolo che i fattori fisici, culturali e sociologici hanno nel determinare lo sviluppo del territorio e delle sue parti; i fattori politici e sociali che determinano i diversi modelli di organizzazione della societa', nel suo insieme e per quanto riguarda le istituzioni (economiche, politiche, sociali) che la compongono; il quadro di riferimento normativo e delle istituzioni pubbliche entro cui si svolgono i principali fenomeni economici sociali, con particolare riferimento all'azione di trasformazione urbanistica e territoriale. Area IV - Politiche urbane, territoriali e ambientali. Discipline: dal settore G01X: pianificazione agricola; dal settore H04X: pianificazione dei trasporti; trasporti urbani e metropolitani; dal settore H09A: progettazione ambientale; tecnologie e protezione e ripristino ambientale; dal settore H09B: tecniche di valutazione e controllo dell'ambiente costruito; dal settore H14A: gestione urbana; pianificazione e gestione delle aree metropolitane; pianificazione territoriale; politiche urbane e territoriali; teorie della pianificazione territoriale; dal settore I05B: climatologia dell'ambiente costruito; gestione delle risorse energetiche nel territorio; modelli per il controllo ambientale; tecnica del controllo ambientale; dal settore M06B: politica dell'ambiente; dal settore P01B: politica economica; programmazione economica; dal settore P01C: economia dei beni e delle attivita' culturali; economia dell'ambiente; dal settore P01I: cooperazione allo sviluppo; politica dello sviluppo economico; dal settore P01J: pianificazione economica territoriale; politica economica regionale; dal settore P02B: strategie di impresa; dal settore Q02X: analisi delle politiche pubbliche. L'area intende fornire allo studente le conoscenze relative alla comprensione dei meccanismi di formazione e dei problemi di attuazione delle politiche urbane, territoriali e ambientali. In particlare lo studente dovra' dimostrare di conoscere: le implicazioni territoriali delle principali politiche economiche pubbliche (macro economiche, di sviluppo, di settore) attuate sia a scala nazionale sia locale; le implicazioni territoriali del comportamento strategico dei soggetti economici privati e la loro interrelazione con la formazione e l'attuazione delle politiche pubbliche territoriali, le logiche e i meccanismi di formazione e gestione delle politiche pubbliche di sviluppo, di settore e di piano: l'analisi e la valutazione dei risultati delle principali politiche pubbliche urbane e territoriali anche con riferimento all'esperienza dei principali Paesi sviluppati; i problemi connessi alla formazione e l'attuazione di politiche ambientali e all'analisi delle politiche di sviluppo economico e territoriale. AreaV - Progettazione della citta', del territorio e dell'ambiente. Discipline: dal settore H01B: infrastrutture idrauliche; protezione idraulica del territorio; dal settore H02X: ingegneria sanitariaambientale; dal settore H03X: strade, ferrovie ed aeroporti; dal settore H07B: tecnica delle costruzioni; dal settore H10A: composizione e progettazione urbana; dal settore H10B: architettura del paesaggio e delle infrastrutture territoriali; dal settore H13X: restauro urbano; dal settore H14A: ingegneria del territorio; tecnica urbanistica; dal settore H14B: fondamenti di urbanistica; progettazione urbanistica; recupero e riqualificazione ambientale, urbana e territoriale; teorie dell'urbanistica; urbanistica. Con riferimento al sesto comma dell'art. 105 le ore eccedenti quelle che obbligatoriamente devono essere prese all'interno delle cinque aree definite dall'ordinamento degli studi verranno utilizzate sempre all'interno dell'area per lo sviluppo dei contributi delle seguenti discipline e relativi settori scientificodisciplinari: dal settore H10A: progettazione architettonica; progettazione architettonica assistita; dal settore H10B: progettazione del paesaggio; pianificazione dei parchi naturali; tecnica di progettazione delle aree verdi; dal settore H03X: fondamenti di infrastrutture viarie; infrastrutture viarie urbane e metropolitane; infrastrutture per trasporti speciali; dal settore H14B: recupero e riqualificazione ambientale, urbana e territoriale; tecniche di progettazione urbanistica. L'area raggruppa le discipline intese a fornire gli strumenti tecnici e metodologici necessari alla definizione di interventi di trasformazione fisicofunzionale del territorio nella forma di piani e progetti alle diverse scale territoriali. Lo studente dovra' dimostrare di saper definire le caratteristiche spaziali delle politiche di piano e di tipo e i contenuti delle analisi conoscitive necessarie, in particolare, alla considerazione dei problemi relativi all'uso delle risorse naturali, alla gestione del patrimonio costruito e alla forma degli insediamenti. Lo studente dovra' dimostrare di avere acquisito gli strumenti disciplinari della progettazione nei campi della panificazione urbanistica territoriale ed ambientale e di saper coniugare in specificita' disciplinare della tradizione urbanistica italiana con le innovazioni derivanti dal dibattito e dal confronto in atto sulle discipline progettuali in campo internazionale. Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Palermo, 11 dicembre 1998 Il rettore: Gullotti