UNIVERSITA' DI PALERMO

DECRETO RETTORALE 11 dicembre 1998 

Modificazioni allo statuto dell'Universita'.
(GU n.304 del 31-12-1998)

                             IL RETTORE
  Visto  il  testo  unico   delle  leggi  sull'istruzione  superiore,
approvato con regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592;
  Visto  il regio  decreto  20  giugno 1935,  n.  1071, modifiche  ed
aggiornamenti al  testo unico delle leggi  sull'istruzione superiore,
convertito nella legge 2 gennaio 1936, n. 73;
  Visto il  regio decreto  30 settembre  1938, n.  1652, disposizioni
sull'ordinamento didattico  universitario e  successive modificazioni
ed integrazioni;
  Visto lo statuto dell'Universita'  degli studi di Palermo approvato
con regio  decreto 14 ottobre 1926,  n. 2412, e modificato  con regio
decreto 13 ottobre 1987, n. 2240, e successive modificazioni;
  Vista la  legge 21 febbraio 1980,  n. 28, delega al  Governo per il
riordinamento  della  docenza  universitaria  e  relativa  fascia  di
formazione nonche' sperimentazione didattica e organizzativa;
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n.
382, riordinamento  della docenza universitaria e  relativa fascia di
formazione nonche' sperimentazione organizzativa e didattica;
  Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168, concernente l'istituzione del
Ministero dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica;
  Vista  la legge  7 agosto  1990, n.  245, recante  norme sul  piano
triennale di sviluppo;
  Vista la legge  19 novembre 1990, n. 341, recante  la riforma degli
ordinamenti didattici universitari;
  Vista la  legge 12 gennaio  1991, n. 13, determinazione  degli atti
amministrativi da  adottarsi nella  forma del decreto  del Presidente
della Repubblica;
  Considerata  l'opportunita'  di   procedere  alla  revisione  degli
ordinamenti didattici;
  Vista la legge n. 127 del 15 maggio 1997;
  Visto il decreto  ministeriale del 23 giugno  1997 pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 29 luglio 1997;
  Viste  le  proposte  di  modifica  dello  statuto  formulate  dalle
autorita'  accademiche   dell'Universita'  degli  studi   di  Palermo
(consiglio di facolta', seduta del  31 luglio 1998; senato accademico
seduta dell'11 novembre 1998; consiglio di amministrazione seduta del
1 dicembre 1998);
                              Decreta:
  Viene istituto  il corso  di laurea in  pianificazione territoriale
urbanistica e ambientale della facolta' di architettura.
  L'art. 93 concernente i corsi  di laurea attivati dalla facolta' di
architettura  di  Palermo  e'  soppresso e  sostituito  dal  seguente
articolo:
  Art. 93. - La facolta' di architettura dell'Universita' degli studi
di Palermo, nel rispetto  della tabella XXX concernente l'ordinamento
didattico delle facolta' di architettura  si articola in due corsi di
laurea:
   1) corso di laurea in architettura;
  2) corso  di laurea  in pianificazione territoriale,  urbanistica e
ambientale.
  Il corso di laurea in architettura ha durata di cinque anni, per un
totale  di almeno  4500 ore  di attivita'  didattica e  conferisce il
titolo di dottore in architettura.
  Il corso  di laurea  in pianificazione territoriale,  urbanistica e
ambientale ha  durata di quattro anni,  per un totale di  almeno 2800
ore  di attivita'  didattica e  conferisce  il titolo  di dottore  in
pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale.
  I titoli di  studio che danno diritto all'ammissione  al primo anno
della facolta' sono quelli previti dalle leggi vigenti.
  Il  numero degli  iscritti al  primo anno  dei corsi  di laurea  in
architettura  ed   in  pianificazione  territoriale,   urbanistica  e
ambientale,  sara'   stabilito  annualmente  dal   senato  accademico
motivata  proposta della  facolta' sentito  il parere  dei rispettivi
consigli di corso di laurea, il consiglio della facolta' stabilisce i
criteri di valutazione per l'ammissione dei candidati".
  Di  seguito all'art.  101 concernente  la facolta'  di architettura
vengono aggiunti  gli articoli dal  102 al  109 relativi al  corso di
laurea in pianificazione territoriale,  urbanistica e ambientale, con
conseguente scorrimento e numerazione degli articoli successivi.
 Art.   102   -  Corso  di  laurea  in  pianificazione  territoriale,
urbanistica e ambientale.
  Fine proprio  del corso  di laurea in  pianificazione territoriale,
urbanistica e ambientale e' la formazione di un tecnico specializzato
che  operi  nella  pianificazione  e  gestione  delle  trasformazioni
urbane,  territoriali  e  ambientali  e  che  dimostri  di  possedere
adeguate conoscenze relative a:
  le teorie  e i  metodi della  pianificazione e  della progettazione
urbana, territoriale e ambientale;
  la storia  dell'urbanistica, della  citta', del territorio  e delle
trasformazioni ambientali;
  le caratteristiche  dell'ambiente naturale  e costruito e  dei suoi
processi di trasformazione;
  l'ambiente costruito come prodotto  e luogo delle attivita' sociale
ed economiche;
  il   contenuto   politico,   giuridico   ed   istituzionale   della
pianificazione;
  gli strumenti  di attuazione  delle politiche pianificatorie  ed il
loro funzionamento.
  Compito del laureato in  pianificazione territoriale urbanistica ed
ambientale e' operare nel settore pubblico e privato con riferimento:
  alle analisi  delle strutture territoriali  e del loro  processo di
trasformazione;
  alla elaborazione di piani  urbanistici e territoriali con relativi
strumenti attuativi;
  alla redazione di strumenti di programmazione settoriale;
  alla valutazione d'impatto di programmi e piani di intervento.
 Art.  103  -  Accesso  al  corso   di   laurea   in   pianificazione
territoriale, urbanistica e ambientale.
  Costituiscono  titoli   di  ammissione   al  corso  di   laurea  in
pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale quelli previsti
dalle vigenti disposizioni di legge.
  Il  numero degli  iscritti sara'  stabilito annualmente  dal senato
accademico, sentito il consiglio di  facolta', in base alle strutture
disponibili, alle esigenze  del mercato del lavoro  e secondo criteri
generali  fissati  dal  Ministero dell'universita'  e  della  ricerca
scientifia e tecnologica  ai sensi dell'art. 9, comma  4, della legge
n. 341/1990.
  Le modalita' delle eventuali prove di ammissione sono stabilite dal
consiglio di facolta'.
 Art. 104 - Organizzazione della didattica.
  L'attivita'  didattica e'  organizzata  sulla  base di  annualita',
costituite  da corsi  ufficiali di  insegnamento monodisciplinari  od
integrati   e  da   laboratori  di   sperimentazione  didattica   per
esercitazioni,   attivita'  giuidate,   visite  tecniche,   prove  di
accertamento, ecc.
  Il corso di  insegnamento integrato e' costituito come  un corso di
insegnamento monodisciplinare,  ma le  lezioni sono svolte  in moduli
coordinati di almeno  venticinque ore ciascuno e svolti da  due, o al
piu' da tre professori ufficiali  che faranno parte della commissione
di  esame.   L'integrazione  puo'  riguardare  sia   la  stessa  area
disciplinare che aree disciplinari differenti.
  Alcuni moduli dell'attivita' didattica potranno essere svolti anche
presso  qualificate  strutture esterne  all'universita'  (istituzioni
pubbliche,  istituti di  ricerca  scientifica, reparti  di ricerca  e
sviluppo  di  enti  ed  imprese  pubbliche  o  private  operanti  nel
settore),  previa   stipula  di  apposite  convenzioni   che  possono
prevedere  anche  l'utilizzazione  di  esperti  appartenenti  a  tali
strutture  ed  istituti,  per attivita'  didattiche  speciali  (corsi
intensivi, seminari,  stages) da  quotarsi in crediti  didattici sino
alla concorrenza massima di una annualita'.
  Art. 105 - Durata degli studi e articolazione dei curricula.
  La durata  del corso di laurea  e' fissata in quattro  anni, per un
monte di duemilaottocento ore suddivise in:
  almeno  duemilaquattrocento ore  per lo  svolgimento dell'attivita'
didattica;
  almeno  quattrocento  ore  per   le  attivita'  in  laboratori  per
esercitazioni,  attivita' guidate,  sperimentazioni  didattiche e  di
sintesi finale.
  Il  compimento  degli  studi  sino al  conseguimento  della  laurea
prevede  esami e/o  crediti didattici  corrispondenti a  ventiquattro
annualita'.
  Le attivita'  di laboraotrio che richiedono  comunque la frequenza,
dovranno essere certificate da specifici attestati.
  Al fine  di consentire  una articolazione  dell'attivita' didattica
attraverso corsi monodisciplinari e corsi integrati, gli insegnamenti
possono strutturarsi in moduli didattici corrispondenti a frazioni di
annualita'.
  Pertanto gli  esami di  profitto previsti possono  essere sostenuti
su:
  corsi di insegnamento monodisciplinari annuali (costituiti da circa
cento ore di attivita' didattiche);
  corsi  di  insegnamento  monodisciplinari  corrispondenti  a  mezza
annualita' (costituiti da circa cinquanta ore di attivita' didattica)
da quotarsi in crediti didattici;
  corsi di  insegnamento integrati formati dal  coordinato apporto di
piu'  moduli  didattici,  che  sommati  sono  corrispondenti  ad  una
annualtia' (circa cento ore);
  corsi di insegnamento integrati,  formati dal coordinato apporto di
piu'  moduli  didattici,  che  sommati sono  corrispondenti  a  mezza
annualita' (circa cinquanta ore) da quotarsi in crediti didattici.
  Il  monte  ore  per  lo  svolgimento  dell'attivita'  didattica  e'
assegnato  dalla facolta',  su  proposta del  consiglio  di corso  di
laurea  e in  relazione al  piano  di studi,  alle aree  disciplinari
definite  dall'ordinamento,   garantendo  per  ciacuna   area  almeno
duecento ore.  Delle residue millequattrocento ore,  almeno mille ore
sono destinate  all'interno delle  cinque aree  disciplinari definite
dall'ordinamento degli studi.
  Nei primi due  anni (1 ciclo), la  programmazione didattica prevede
12 annualita' di corsi monodisciplinari  e/o integrati e 2 laboratori
obbligatori per tutti gli studenti,  6 annualita' e 1 laboratorio per
ciascun anno di corso.
  Al terzo anno  sono previsti 1 laboratorio e 6  annualita' di corsi
monodisciplinari e/o integrati, 3 dei  quali obbligatori e 3 a scelta
dello studente in un quadro di opzioni.
  Al quarto anno lo studente deve scegliere 1 laboratorio di laurea e
6  annualita'  tutte a  scelta  dello  studente  entro un  quadro  di
opzioni.
  Sara' ammesso al  2 ciclo lo studente che avra'  superato gli esami
di  almeno   6  tra  le  annualita'   previste  per  il  1   ciclo  e
obbligatoriamente avra' ottenuto gli attestati di partecipazione ai 2
laboratori.
  Lo schema  di distribuzione del  monte ore della didattica,  per un
totale di 2.400 ore nel rispetto dell'ordinamento, e' il seguente:
                       Anno I   Anno II   Anno III   Anno IV  Totale
                        -         -         -          -        -
Area I     Tecniche    200       100       100      50-150   450-550
Area II    Storia e    100       200       100      50-250   450-650
            ambiente
Area III   Economia e  200       100       100      50-250   450-650
            societa'
Area IV    Politiche    50       100      100-200   50-300   300-650
Area V     Proget-      50       100      100-200  100-300   350-650
            tazione
                      ______________________________________________
         Totale ore    600       600       600      600       2400
  Per il terzo anno di corso relativamente  alle aree IV e V e per il
quarto  anno  di  corso,  in  relazione  alle  opzioni  previste  per
configurare percorsi  formativi mirati,  il consiglio di  facolta' su
proposta del  consiglio di corso  di laurea indichera'  nel manifesto
degli studi ore e moduli didattici per completare il totale del monte
ore richiesto dall'ordinamento.
  I laboratori  sono definiti per un  totale di 400 ore  nel rispetto
dell'ordinamento secondo la seguente articolazione per anno di corso:
Anno I       Laboratorio di analisi della citta'        Area II
              e del territorio
Anno II      Laboratorio di urbanistica                 Area V
Anno III     Laboratorio di urbanistica                 Area V
Anno IV      Laboratorio finale di progettazione        Area V
              urbanistica
Anno IV      Laboratorio finale di pianificazione       Area IV
              territoriale
  I  laboratori  sviluppano  lavori  di  conoscenza  e  progettazione
urbanistica territoriale e  ambientale e, sulla base  della scelta di
un tema e di un progetto didattico, possono essere pluridisciplinari.
  Durante i  primi due anni del  corso di laurea, lo  studente dovra'
dimostrare almeno  la conoscenza della lingua  inglese, attestata dal
superamento di  un esame (non  valido ai fini della  media) sostenuto
presso un corso dell'Ateneo di Palermo.
 Art. 106 - Ammissione all'esame di laurea.
  Per  essere  ammesso a  sostenere  l'esame  di laurea  lo  studente
dovra':
  a) avere seguito con esito positivo esami e/o crediti didattici per
un totale  di almeno  duemilaquattrocento ore di  attivita' didattica
complessiva;
  b)  aver  ricevuto  la  certificazone delle  attivita'  svolte  nei
laboratori.
  L'esame di laurea  consiste nella discussione della  tesi che sara'
condotta  oltre il  laboratorio finale  di quarto  anno e  che potra'
avere sia carattere teorico sia applicativo.
 Art. 107 - Manifesto degli studi.
  Nel  manifesto annuale  degli studi  il consiglio  di facolta',  su
propsota  del   consiglio  di  corso  di   laurea  in  pianificazione
territoriale, urbanistica  e ambientale, definisce il  piano di studi
ufficiale  del corso  di laurea  comprendente le  denominazioni degli
insegnamenti da  attivare, in accordo  al secondo comma  dell'art. 11
della legge n. 341/1990.
  In particolare il consiglio di facolta':
  a) definisce i criteri di valutazione e i requisiti per le prove di
ammissione al corso di laurea;
  b) stabilisce  i corsi ufficiali di  insegnamento (monodisciplinari
od integrati)  che costituiscono le singole  annualita', nel rispetto
dei vincoli fissati dal presente statuto;
  c) definisce  l'articolazione dei  moduli didattici  coordinati dei
corsi  integrati,  dei  laboratori  e  delle  loro  corrispondenze  a
frazioni di annualita' o di annualita' piene;
  d)  ripartisce il  monte ore  di  ciacuna area  fra le  annualita',
precisando  per  ogni  corso  la frazione  destinata  alle  attivita'
teorichepratiche;
  e) fissa  la frazione temporale  delle discipline afferenti  ad una
medesima annualita' integrata;
  f) attribuisce i crediti  didattici nella redistribuzione del monte
ore;
  g) istituisce  i laboratori  offerti dalle  facolta' specificandone
finalita' e caratteri;
  h) fissa  di concerto  con gli organi  di governo  dell'Ateneo, del
Politecnico o dell'istituto universitario,  il termine entro il quale
lo studente deve presentare il piano di studio prescelto.
  Art. 108 - Organizzazione della didattica, struttura dei laboratori
e contenuti delle aree disciplinari.
  L'organizzazione  della  didattica  e'   articolata  in  due  cicli
biennali.
  Il primo ciclo e' finalizzato alla formazione di base.
  Il  secondo alla  formazione scientificotecnica  e professionale  e
agli  approfondimenti   finalizzati  alla  tesi  di   laurea  e  alla
preparazione della tesi.
  Al termine del  ciclo iniziale lo studente deve  dimostrare di aver
acquisito:
  a)  una  conoscenza adeguata  alla  metodologia  scientifica e  dei
relativi  linguaggi,   relativa  all'analisi,  alla   valutazione  ed
all'intervento ambientale, territoriale e urbano;
  b)  una  buona  capacita'  di lettura  dei  caratteri  morfologici,
strutturali e di formazione storica dell'ambiente;
  c)  una  buona  comprensione  dei  meccanismi  di  trasformazone  e
gestione della citta' e del territorio.
  Nel secondo  ciclo lo  studente deve dimostrare  di possedere  e di
saper utilizzare  i principali  strumenti metodologici e  le tecniche
relative all'intervento sulla citta', il territorio e l'ambiente e la
valutazione  degli  effetti delle  diverse  forme  d'intervento e  di
essere in  grado di  collocarli nell'ambito  delle principali  e piu'
recenti teorie, e deve dimostrare  di conoscere gli aspetti tecnici e
culturali specifici dell'attivita' professionale.
  Ai   fini  dell'organizzazione   didattica,   i  contributi   delle
discipline comprese  nei settori  scientificodisciplinari concorrenti
sono aggregati nelle cinque aree didattiche elencate in seguito.
  Art. 109 - Contenuti delle  aree disciplinari e denominazione degli
insegnamenti.
  Area  I   -Metodi  e   tecniche  di  analisi,   rappresentazione  e
valutazione.
  Discipline:
   dal settore A02A: istituzione di matematiche;
  dal  settore   A04B:  metodi   e  modelli  per   la  pianificazione
territoriale; ricerca operativa;
  dal settore E03A: fondamenti di valutazione di impatto ambientale;
  dal  settore H05X:  cartografia numerica;  cartografia tematica  ed
automatica; fotogrammetria; telerilevamento;
  dal  settore  H11X:  cartografia   tematica  per  l'architettura  e
l'urbanistica; disegno automatico; percezione e comunicazione visiva;
rappresentazione del  territorio e  dell'ambiente; rilievo  urbano ed
ambientale;
  dal  settore  H14A:  tecniche  di analisi  urbane  e  territoriali;
tecniche di valutazione e programmazione urbanistica;
  dal   settore  H15X:   economia  ed   estimo  ambientale;   estimo;
valutazione   economica  dei   piani  territoriali   ed  urbanistici;
valutazione economica dei progetti;
  dal settore K05A: basi di  dati; fondamenti di informatica; reti di
calcolatori;  sistemi di  elaborazione; sistemi  informativi; sistemi
per la progettazione automatica;
  dal settore K05B:  basi di dati e  sistemi informativi; informatica
applicata;   informatica   generale;  laboratorio   di   informatica;
linguaggi di programmazione;
   dal settore Q05A: metodologia delle scienze sociali;
  dal settore  S01A: statistica; tecniche di  ricerca ed elaborazione
dei dati;
  dal settore S02X:  analisi statisticoeconomica territoriale; metodi
di valutazione di politiche.
  Con  riferimento al  sesto comma  dell'art. 105,  le ore  eccedenti
quelle che  obbligatoriamente devono  essere prese  all'interno delle
cinque aree definite dall'ordinamento degli studi verranno utilizzate
sempre  all'interno dell'area  per lo  sviluppo dei  contributi delle
seguenti discipline e relativi settori scientificodisciplinari:
   dal settore Q05A: metodologia della ricerca sociologica;
  dal settore H11X: tecniche  della rappresentazione; teoria e storia
dei metodi di rappresentazione;
   dal settore H05X: topografia.
  I contenuti dell'area  sono definiti in relazione  a due dimensioni
problematiche:
  i significati, i  linguaggi e le tecniche della  ricerca empirica e
dell'indagine urbanistica;
  le   innovazioni  introdotte   nel  concetto   di  valutazione   in
urbanistica dalle  nuove tecniche informatiche e  di rappresentazione
nei processi di pianificazione e gestione.
  Lo studente deve dimostrare di  conoscere e saper utilizzare metodi
e  tecniche   di  analisi,   previsione,  simulazione,   decisione  e
valutazione  dei fattori  fisici, economici,  sociali, istituzioni  e
ambientali che determinano  gli assetti spaziali alla  scala urbana e
territoriale.  Metodi e  tecniche  che vengono  considerati sia  come
linguaggi formali (matematici,  statistici, informatici, cartografici
e multimediali)  sia come  rappresentazioni specifiche  della realta'
territoriale.
Area   II   -Analisi  fisica   e  storica  dell'ambiente  naturale  e
costruito.
  Discipline:
  dal  settore  D02B:  geologia  applicata  alla  difesa  del  suolo;
geologia applicata alla pianificazione territoriale; idrogeologia;
  dal  settore  E03A: conservazione  della  natura  e delle  risorse;
ecologia; fondamenti di analisi dei sistemi ecologici;
  dal  settore   H06X:  geotecnica   nella  difesa   del  territorio;
stabilita' dei pendii;
  dal settore H10A: analisi della morfologia urbana e delle tipologie
edilizie; caratteri tipologici e morfologici dell'architettura;
   dal settore H10B: architettura del paesaggio;
  dal  settore H12X:  storia  del giardino  e  del paesaggio;  storia
dell'architettura;  storia dell'urbanistica;  storia dell'urbanistica
moderna e contemporanea; storia della citta' e del territorio;
   dal settore H14A: analisi e valutazione ambientale;
  dal  settore   H14B:  analisi   della  citta'  e   del  territorio;
progettazione del territorio;
  dal settore M06A: geografia del paesaggio e dell'ambiente;
  dal  settore M08E:  storia della  scienza; storia  della scienza  e
della tecnica nell'eta' moderna; storia della tecnica.
  Con  riferimento al  sesto  comma dell'art.  105  le ore  eccedenti
quelle che  obbligatoriamente devono  essere prese  all'interno delle
cinque aree definite dall'ordinamento degli studi verranno utilizzate
sempre  all'interno dell'area  per lo  sviluppo dei  contributi delle
seguenti discipline e relativi settori scientificodisciplinari:
   dal settore H10B: arte dei giardini;
  dal settore H14A: analisi dei sistemi urbani e territoriali;
   dal settore L03B: topografia antica;
  dal  settore  L04X:  aerofotografia archeologica;  urbanistica  del
mondo classico;
  dal  settore M05X:  antropologia  culturale;  storia della  cultura
materiale;
   dal settore L25C: storia dell'arte contemporanea;
   dal settore M07D: estetica;
  dal settore H09C: requisiti ambientali del prodotto industriale.
  I  contenuti  dell'area  sono   definiti  in  relazione  a  quattro
dimensioni problematiche:
  l'evoluzione  delle  teorie  della  pianificazione  territoriale  e
urbanistica;
   le pratiche e gli stili della pianificazione;
   l'ambiente naturale inteso come sistema;
   le interazioni sistema insediativosistema naturale.
  Lo  studende apprendera'  i metodi  e le  tecniche necessarie  alla
identificazione  delle  trasformazioni  fisiche della  citta'  e  del
territorio. A  questo fine  dovra' acquisire  una buona  capacita' di
lettura  dei   caratteri  dell'ambiente   fisico,  dei   processi  di
riproduzione delle risorse naturali  e delle forme d'uso compatibili;
delle forme di organizzazione dello spazio costruito, considerato sia
per gli aspetti morfologici che per quelli di formazione storica.
  Appartengono  dunque  a quest'area  gli  studi  sulla storia  della
citta',  del  territorio e  del  paesaggio  a  fornire il  quadro  di
informazione  e di  riflessione necessario  ad intendere  i caratteri
dello spazio contemporaneo.
AreaIII - Economia, societa' ed organizzazioni istituzionali.
  Discipline:
  dal   settore  G01X:   economia  agraria;   economia  dell'ambiente
agroforestale;
  dal settore  M05X: discipline  demoetnoantropologiche; antropologia
culturale; storia della cultura materiale;
   dal settore M06A: geografia urbana e regionale;
  dal settore M06B: geografia dello sviluppo; geografia economica;
  dal  settore  N10X:  diritto  amministrativo;  diritto  degli  enti
locali;  diritto urbanistico;  legislazione delle  opere pubbliche  e
dell'edilizia; legislazione dei beni culturali;
   dal settore P01A: istituzioni di economia;
  dal settore P01C: economia pubblica; finanza degli enti locali;
  dal  settore  P01H:  cooperazione  allo  sviluppo;  economia  dello
sviluppo; teoria dello sviluppo economico;
   dal settore P01I: economia dell'innovazione;
  dal settore P01J: economia regionale; economia urbana; economia dei
trasporti;
  dal    settore   Q02X:    scienze   dell'amministrazione;    teoria
dell'organizzazione;
   dal settore Q05A: sociologia;
  dal  settore   Q05C:  sociologia   dell'organizzazione;  sociologia
economica;
   dal settore Q05D: sociologia urbana e rurale;
   dal settore S03A: demografia.
  Con  riferimento al  sesto  comma dell'art.  105  le ore  eccedenti
quelle che  obbligatoriamente devono  essere prese  all'interno delle
cinque aree definite dall'ordinamento degli studi verranno utilizzate
sempre  all'interno dell'area  per lo  sviluppo dei  contributi delle
seguenti discipline e relativi settori scientificodisciplinari:
   dal settore N10X: diritto dell'ambiente;
  dal settore Q05A: metodologie e tecnica della ricerca sociale;
   dal settore Q05B: sociologia della comunicazione;
  dal settore I27X: sistemi organizzativi, economia ed organizzazione
aziendale;
  dal settore P02A: economia delle amministrazioni pubbliche;
  dal settore  P02D: organizzazione del lavoro  nelle amministrazioni
pubbliche.
  L'area raccoglie le discipline  finalizzate a fornire allo studente
le  conoscenze  relative al  quadro  economico,  sociale, politico  e
istituzionale  dell'attivita'   di  pianificazione   territoriale  ed
urbanistica.
  In particolare lo studente dovra' dimostrare di conoscere:
  le leggi fondamentali del mercato che regolano i rapporti economici
tra i diversi operatori e i principali limiti al suo funzionamento;
  i meccanismi dello sviluppo sottosviluppo sia a livello generale di
sistema nel suo complesso, sia di singole aree territoriali (citta' e
regioni);
  il ruolo  che i fattori  fisici, culturali e sociologici  hanno nel
determinare lo sviluppo del territorio e delle sue parti;
  i fattori politici  e sociali che determinano i  diversi modelli di
organizzazione della societa', nel suo  insieme e per quanto riguarda
le istituzioni (economiche, politiche, sociali) che la compongono;
  il quadro  di riferimento  normativo e delle  istituzioni pubbliche
entro cui  si svolgono i  principali fenomeni economici  sociali, con
particolare  riferimento all'azione  di trasformazione  urbanistica e
territoriale.
Area IV - Politiche urbane, territoriali e ambientali.
  Discipline:
   dal settore G01X: pianificazione agricola;
  dal settore H04X: pianificazione  dei trasporti; trasporti urbani e
metropolitani;
  dal settore H09A: progettazione ambientale; tecnologie e protezione
e ripristino ambientale;
  dal settore H09B: tecniche di valutazione e controllo dell'ambiente
costruito;
  dal settore H14A: gestione  urbana; pianificazione e gestione delle
aree metropolitane;  pianificazione territoriale; politiche  urbane e
territoriali; teorie della pianificazione territoriale;
  dal  settore I05B:  climatologia dell'ambiente  costruito; gestione
delle risorse  energetiche nel  territorio; modelli per  il controllo
ambientale; tecnica del controllo ambientale;
   dal settore M06B: politica dell'ambiente;
  dal settore P01B: politica economica; programmazione economica;
  dal settore  P01C: economia dei  beni e delle  attivita' culturali;
economia dell'ambiente;
  dal  settore  P01I:  cooperazione  allo  sviluppo;  politica  dello
sviluppo economico;
  dal settore  P01J: pianificazione economica  territoriale; politica
economica regionale;
   dal settore P02B: strategie di impresa;
   dal settore Q02X: analisi delle politiche pubbliche.
  L'area intende  fornire allo  studente le conoscenze  relative alla
comprensione  dei   meccanismi  di  formazione  e   dei  problemi  di
attuazione delle politiche urbane, territoriali e ambientali.
  In particlare lo studente dovra' dimostrare di conoscere:
  le implicazioni territoriali  delle principali politiche economiche
pubbliche (macro economiche,  di sviluppo, di settore)  attuate sia a
scala nazionale sia locale;
  le  implicazioni  territoriali  del  comportamento  strategico  dei
soggetti economici privati e la loro interrelazione con la formazione
e l'attuazione delle politiche pubbliche territoriali, le logiche e i
meccanismi  di formazione  e  gestione delle  politiche pubbliche  di
sviluppo, di settore e di piano:
  l'analisi e la valutazione dei risultati delle principali politiche
pubbliche urbane e territoriali  anche con riferimento all'esperienza
dei principali Paesi sviluppati;
  i  problemi connessi  alla formazione  e l'attuazione  di politiche
ambientali  e all'analisi  delle  politiche di  sviluppo economico  e
territoriale.
AreaV - Progettazione della citta', del territorio e dell'ambiente.
  Discipline:
  dal settore  H01B: infrastrutture idrauliche;  protezione idraulica
del territorio;
   dal settore H02X: ingegneria sanitariaambientale;
   dal settore H03X: strade, ferrovie ed aeroporti;
   dal settore H07B: tecnica delle costruzioni;
   dal settore H10A: composizione e progettazione urbana;
  dal settore H10B: architettura del paesaggio e delle infrastrutture
territoriali;
   dal settore H13X: restauro urbano;
  dal settore H14A: ingegneria del territorio; tecnica urbanistica;
  dal   settore  H14B:   fondamenti  di   urbanistica;  progettazione
urbanistica;  recupero   e  riqualificazione  ambientale,   urbana  e
territoriale; teorie dell'urbanistica; urbanistica.
  Con  riferimento al  sesto  comma dell'art.  105  le ore  eccedenti
quelle che  obbligatoriamente devono  essere prese  all'interno delle
cinque aree definite dall'ordinamento degli studi verranno utilizzate
sempre  all'interno dell'area  per lo  sviluppo dei  contributi delle
seguenti discipline e relativi settori scientificodisciplinari:
  dal  settore  H10A:   progettazione  architettonica;  progettazione
architettonica assistita;
  dal settore  H10B: progettazione del paesaggio;  pianificazione dei
parchi naturali; tecnica di progettazione delle aree verdi;
  dal   settore   H03X:    fondamenti   di   infrastrutture   viarie;
infrastrutture  viarie  urbane  e metropolitane;  infrastrutture  per
trasporti speciali;
  dal settore H14B: recupero  e riqualificazione ambientale, urbana e
territoriale; tecniche di progettazione urbanistica.
  L'area  raggruppa  le discipline  intese  a  fornire gli  strumenti
tecnici e  metodologici necessari  alla definizione di  interventi di
trasformazione fisicofunzionale del territorio nella forma di piani e
progetti alle diverse scale territoriali.
  Lo studente dovra' dimostrare  di saper definire le caratteristiche
spaziali  delle politiche  di piano  e di  tipo e  i contenuti  delle
analisi conoscitive  necessarie, in particolare,  alla considerazione
dei problemi  relativi all'uso delle risorse  naturali, alla gestione
del patrimonio costruito e alla forma degli insediamenti.
  Lo  studente dovra'  dimostrare  di avere  acquisito gli  strumenti
disciplinari  della  progettazione   nei  campi  della  panificazione
urbanistica  territoriale  ed  ambientale  e di  saper  coniugare  in
specificita' disciplinare  della tradizione urbanistica  italiana con
le innovazioni derivanti dal dibattito  e dal confronto in atto sulle
discipline progettuali in campo internazionale.
  Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
   Palermo, 11 dicembre 1998
                                                 Il rettore: Gullotti