MINISTERO DELLA DIFESA

COMUNICATO

            Conferimento di ricompense al valor militare
(GU n.121 del 26-5-1995)

   Con  decreto  del Presidente della Repubblica 24 ottobre 1994 sono
state concesse le seguenti ricompense al valor militare:
                    Medaglie d'oro "alla memoria"
   Maggiore a.a.r.n.s. pilota in s.p.e. Amedeo  Parmeggiani,  nato  a
Bologna  l'8  aprile  1918  e deceduto a Kindu l'11 novembre 1961. "A
capo di una missione di trasporto  aereo  e  capo  equipaggio  di  un
velivolo  da  trasporto,  nel  quadro  della  partecipazione italiana
all'intervento   di   intermediazione   delle    Forze    dell'O.N.U.
nell'ex-Congo,  consapevole  dei  pericoli  cui  andava  incontro, ma
fiducioso nei simboli dell'Organismo internazionale e convinto  della
necessita'   di  anteporre  la  costruzione  della  nascente  nazione
all'incolumita' personale, sopraffatto da un'orda di soldati sfuggiti
al controllo delle  forze  regolari,  percosso  gravemente  sotto  la
minaccia   delle   armi,   interveniva  in  difesa  dei  suoi  uomini
protestando la nazionalita' italiana e la  neutralita'  delle  parti.
Preso  in ostaggio e fatto oggetto di nuove continue violenze, veniva
barbaramente trucidato, offrendo la propria vita per la pacificazione
dei popoli e destando vivissima commozione nel mondo intero. Luminoso
esempio di estrema abnegazione  e  di  silenzioso  coraggio  fino  al
martirio". - Kindu, 11 novembre 1961.
   Capitano  a.a.r.n.n.  pilota  in  s.p.e.  Giorgio  Gonelli, nato a
Ferrara il 29 aprile 1930 e deceduto a Kindu l'11 aprile 1961.  "Capo
equipaggio  di  un  velivolo  impegnato  in una missione di trasporto
aereo nel quadro  della  partecipazione  italiana  all'intervento  di
intermediazione  delle  Forze  dell'O.N.U. nell'ex-Congo, consapevole
dei  pericoli  cui  andava  incontro,  ma   fiducioso   nei   simboli
dell'Organismo   internazionale   e   convinto  della  necessita'  di
anteporre  la  costruzione  della  nascente  nazione  all'incolumita'
personale,  sopraffatto  da  un'orda di soldati sfuggiti al controllo
delle forze regolari, percosso gravemente  sotto  la  minaccia  delle
armi,   coadiuvava   il  capo  missione  nella  difesa  degli  uomini
protestando la nazionalita' italiana e la neutralita' delle parti  in
lotta.  Preso in ostaggio e fatto oggetto di nuove continue violenze,
veniva barbaramente  trucidato,  offrendo  la  propria  vita  per  la
pacificazione  del  popoli  e destando vivissima commozione nel mondo
intero. Luminoso esempio  di  estrema  abnegazione  e  di  silenzioso
coraggio fino al martirio". - Kindu, 11 novembre 1961.
   Tenente  medico  c.s.a.  in s.p.e. Francesco Paolo Remotti, nato a
Roma il 28 luglio  1932  e  deceduto  a  Kindu  l'11  novembre  1961.
"Ufficiale  medico  incaricato dell'assistenza sanitaria al personale
militare  impiegato  nel   quadro   della   partecipazione   italiana
all'intervento    di    intermediazione   delle   Forze   dell'O.N.U.
nell'ex-Congo, al fine di verificare le condizioni sanitarie  in  cui
operavano  gli equipaggi di volo, chiedeva ed otteneva di partecipare
ad una missione di trasporto aereo, pur consapevole dei pericoli  cui
andava    incontro,   ma   fiducioso   nei   simboli   dell'Organismo
internazionale  e  convinto  della   necessita'   di   anteporre   la
costruzione   della   nascente   nazione  all'incolumita'  personale,
sopraffatto da un'orda di soldati sfuggiti al controllo  delle  forze
regolari,  percosso  gravemente  sotto  la  minaccia  delle armi, pur
protestando la nazionalita' italiana e la  neutralita'  delle  parti,
preso  in ostaggio, veniva fatto oggetto di continue nuove violenze e
barbaramente trucidato, offrendo la propria vita per la pacificazione
dei popoli e destando vivissima commozione nel mondo intero. Luminoso
esempio  di  estrema  abnegazione  e  di  silenzioso coraggio fino al
martirio". - Kindu, 11 novembre 1961.
   Sottotenente pilota complemento Onorio  De  Luca,  nato  a  Treppo
Grande  (Udine)  il  3  aprile  1936 e deceduto a Kindu l'11 novembre
1961. "Secondo pilota di un velivolo impegnato  in  una  missione  di
trasporto    aereo   nel   quadro   della   partecipazione   italiana
all'intervento   di   intermediazione   delle    Forze    dell'O.N.U.
nell'ex-Congo,  consapevole  dei  pericoli  cui  andava  incontro, ma
fiducioso nei simboli dell'Organismo internazionale e convinto  della
necessita'   di  anteporre  la  costruzione  della  nascente  nazione
all'incolumita' personale, sopraffatto da un'orda di soldati sfuggiti
al controllo delle  forze  regolari,  percosso  gravemente  sotto  la
minaccia  delle  armi,  pur protestando la nazionalita' italiana e la
neutralita' delle parti, preso in ostaggio veniva  fatto  oggetto  di
continue nuove violenze e barbaramente trucidato, offrendo la propria
vita  per la pacificazione dei popoli e destando vivissima commozione
nel mondo intero.  Luminoso  esempio  di  estrema  abnegazione  e  di
silenzioso coraggio fino al martirio". - Kindu, 11 novembre 1961.
   Sottotenente  pilota complemento Giulio Garbati, nato a Roma il 10
maggio 1939 e deceduto a Kindu l'11 novembre 1961. "Secondo pilota di
un velivolo impegnato in una missione di trasporto aereo  nel  quadro
della partecipazione italiana all'intervento di intermediazione delle
Forze  dell'O.N.U. nell'ex-Congo, consapevole dei pericoli cui andava
incontro, ma fiducioso nei simboli  dell'Organismo  internazionale  e
convinto  della necessita' di anteporre la costruzione della nascente
nazione all'incolumita' personale, sopraffatto da un'orda di  soldati
sfuggiti al controllo delle forze regolari, percosso gravemente sotto
la minaccia delle armi, pur protestando la nazionalita' italiana e la
neutralita'  delle  parti, preso in ostaggio, veniva fatto oggetto di
continue nuove violenze e barbaramente trucidato, offrendo la propria
vita per la pacificazione dei popoli e destando vivissima  commozione
nel  mondo  intero.  Luminoso  esempio  di  estrema  abnegazione e di
silenzioso coraggio fino al martirio". - Kindu, 11 novembre 1961.
   Maresciallo 3a cl. motorista in s.p. Filippo Di Giovanni,  nato  a
Palermo  il  7  marzo  1919  e  deceduto  a Kindu l'11 novembre 1961.
"Membro dell'equipaggio di un velivolo impegnato in una  missione  di
trasporto    aereo   nel   quadro   della   partecipazione   italiana
all'intervento   di   intermediazione   delle    Forze    dell'O.N.U.
nell'ex-Congo,  consapevole  dei  pericoli  cui  andava  incontro, ma
fiducioso nei simboli dell'Organismo internazionale e convinto  della
necessita'   di  anteporre  la  costruzione  della  nascente  nazione
all'incolumita' personale, sopraffatto da un'orda di soldati sfuggiti
al controllo delle  forze  regolari,  percosso  gravemente  sotto  la
minaccia  delle  armi,  pur protestando la nazionalita' italiana e la
neutralita' delle parti, preso in ostaggio, veniva fatto  oggetto  di
continue nuove violenze e barbaramente trucidato, offrendo la propria
vita  per la pacificazione dei popoli e destando vivissima commozione
nel mondo intero.  Luminoso  esempio  di  estrema  abnegazione  e  di
silenzioso coraggio fino al martirio". - Kindu, 11 novembre 1961.
   Maresciallo  3a  cl. motorista in s.p. Nazareno Quadrumani, nato a
Montefalco (Perugia) il 3 dicembre  1919  e  deceduto  a  Kindu  l'11
novembre  1961.  "Membro  dell'equipaggio di un velivolo impegnato in
una missione di  trasporto  aereo  nel  quadro  della  partecipazione
italiana  all'intervento  di  intermediazione delle Forze dell'O.N.U.
nell'ex-Congo,  consapevole  dei  pericoli  cui  andava  incontro, ma
fiducioso nei simboli dell'Organismo internazionale e convinto  della
necessita'   di  anteporre  la  costruzione  della  nascente  nazione
all'incolumita' personale, sopraffatto da un'orda di soldati sfuggiti
al controllo delle  forze  regolari,  percosso  gravemente  sotto  la
minaccia  delle  armi,  pur protestando la nazionalita' italiana e la
neutralita' delle parti, preso in ostaggio, veniva fatto  oggetto  di
continue nuove violenze e barbaramente trucidato, offrendo la propria
vita  per la pacificazione dei popoli e destando vivissima commozione
nel mondo intero.  Luminoso  esempio  di  estrema  abnegazione  e  di
silenzioso coraggio fino al martirio". - Kindu, 11 novembre 1961.
   Sergente  maggiore  montatore  in  s.p. Silvestro Possenti, nato a
Fabriano (Ancona) il  18  febbraio  1921  e  deceduto  a  Kindu  l'11
novembre  1961.  "Membro  dell'equipaggio di un velivolo impegnato in
una missione di  trasporto  aereo  nel  quadro  della  partecipazione
italiana  all'intervento  di  intermediazione delle Forze dell'O.N.U.
nell'ex-Congo, consapevole  dei  pericoli  cui  andava  incontro,  ma
fiducioso  nei simboli dell'Organismo internazionale e convinto della
necessita'  di  anteporre  la  costruzione  della  nascente   nazione
all'incolumita' personale, sopraffatto da un'orda di soldati sfuggiti
al  controllo  delle  forze  regolari,  percosso  gravemente sotto la
minaccia delle armi, pur protestando la nazionalita'  italiana  e  la
neutralita'  delle  parti, preso in ostaggio, veniva fatto oggetto di
continue nuove violenze e barbaramente trucidato, offrendo la propria
vita per la pacificazione dei popoli e destando vivissima  commozione
nel  mondo  intero.  Luminoso  esempio  di  estrema  abnegazione e di
silenzioso coraggio fino al martirio". - Kindu, 11 novembre 1961.
   Sergente maggiore montatore  in  s.p.  Nicola  Stigliani,  nato  a
Potenza  il  31  maggio  1931  e deceduto a Kindu l'11 novembre 1961.
"Membro dell'equipaggio di un velivolo impegnato in una  missione  di
trasporto    aereo   nel   quadro   della   partecipazione   italiana
all'intervento   di   intermediazione   delle    Forze    dell'O.N.U.
nell'ex-Congo,  consapevole  dei  pericoli  cui  andava  incontro, ma
fiducioso nei simboli dell'Organismo internazionale e convinto  della
necessita'   di  anteporre  la  costruzione  della  nascente  nazione
all'incolumita' personale, sopraffatto da un'orda di soldati sfuggiti
al controllo delle  forze  regolari,  percosso  gravemente  sotto  la
minaccia  delle  armi,  pur protestando la nazionalita' italiana e la
neutralita' delle parti, preso in ostaggio, veniva fatto  oggetto  di
continue nuove violenze e barbaramente trucidato, offrendo la propria
vita  per la pacificazione dei popoli e destando vivissima commozione
nel mondo intero.  Luminoso  esempio  di  estrema  abnegazione  e  di
silenzioso coraggio fino al martirio". - Kindu, 11 novembre 1961.
   Sergente  maggiore  elettromeccanico di bordo Armando Fausto Fabi,
nato a Giuliano di Roma (Frosinone) il 23 ottobre 1931 e  deceduto  a
Kindu  l'11  novembre  1961.  "Membro  dell'equipaggio di un velivolo
impegnato in  una  missione  di  trasporto  aereo  nel  quadro  della
partecipazione italiana all'intervento di intermediazione delle Forze
dell'O.N.U.   nell'ex-Congo,  consapevole  dei  pericoli  cui  andava
incontro, ma fiducioso nei simboli  dell'Organismo  internazionale  e
convinto  della necessita' di anteporre la costruzione della nascente
nazione all'incolumita' personale, sopraffatto da un'orda di  soldati
sfuggiti al controllo delle forze regolari, percosso gravemente sotto
la minaccia delle armi, pur protestando la nazionalita' italiana e la
neutralita'  delle  parti, preso in ostaggio, veniva fatto oggetto di
continue nuove violenze e barbaramente trucidato, offrendo la propria
vita per la pacificazione dei popoli e destando vivissima  commozione
nel  mondo  intero.  Luminoso  esempio  di  estrema  abnegazione e di
silenzioso coraggio fino al martirio". - Kindu, 11 novembre 1961.
   Sergente marconista operatore Francesco Paga, nato  a  Pietrelcina
(Benevento)  il  2 aprile 1930 e deceduto a Kindu l'11 novembre 1961.
"Membro dell'equipaggio di un velivolo impegnato in una  missione  di
trasporto    aereo   nel   quadro   della   partecipazione   italiana
all'intervento   di   intermediazione   delle    Forze    dell'O.N.U.
nell'ex-Congo,  consapevole  dei  pericoli  cui  andava  incontro, ma
fiducioso nei simboli dell'Organismo internazionale e convinto  della
necessita'   di  anteporre  la  costruzione  della  nascente  nazione
all'incolumita' personale, sopraffatto da un'orda di soldati sfuggiti
al controllo delle  forze  regolari,  percosso  gravemente  sotto  la
minaccia  delle  armi,  pur protestando la nazionalita' italiana e la
neutralita' delle parti, preso in ostaggio, veniva fatto  oggetto  di
continue nuove violenze e barbaramente trucidato, offrendo la propria
vita  per la pacificazione dei popoli e destando vivissima commozione
nel mondo intero.  Luminoso  esempio  di  estrema  abnegazione  e  di
silenzioso coraggio fino al martirio". - Kindu, 11 novembre 1961.
   Sergente  marconista  operatore  Antonio Mamone, nato a Isola Capo
Rizzuto (Catanzaro) il 30 settembre 1933  e  deceduto  a  Kindu  l'11
novembre  1961.  "Membro  dell'equipaggio di un velivolo impegnato in
una missione di  trasporto  aereo  nel  quadro  della  partecipazione
italiana  all'intervento  di  intermediazione delle Forze dell'O.N.U.
nell'ex-Congo, consapevole  dei  pericoli  cui  andava  incontro,  ma
fiducioso  nei simboli dell'Organismo internazionale e convinto della
necessita'  di  anteporre  la  costruzione  della  nascente   nazione
all'incolumita' personale, sopraffatto da un'orda di soldati sfuggiti
al  controllo  delle  forze  regolari,  percosso  gravemente sotto la
minaccia delle armi, pur protestando la nazionalita'  italiana  e  la
neutralita'  delle  parti, preso in ostaggio, veniva fatto oggetto di
continue nuove violenze e barbaramente trucidato, offrendo la propria
vita per la pacificazione dei popoli e destando vivissima  commozione
nel  mondo  intero.  Luminoso  esempio  di  estrema  abnegazione e di
silenzioso coraggio fino al martirio". - Kindu, 11 novembre 1961.
   Sergente  elettromeccanico  di  bordo  Martano  Marcacci,  nato  a
Collesalvetti  (Livorno)  il  16  luglio  1934  e deceduto Kindu l'11
novembre 1961. "Membro dell'equipaggio di un  velivolo  impegnato  in
una  missione  di  trasporto  aereo  nel  quadro della partecipazione
italiana all'intervento di intermediazione  delle  Forze  dell'O.N.U.
nell'ex-Congo,  consapevole  dei  pericoli  cui  andava  incontro, ma
fiducioso nei simboli dell'Organismo internazionale e convinto  della
necessita'   di  anteporre  la  costruzione  della  nascente  nazione
all'incolumita' personale, sopraffatto da un'orda di soldati sfuggiti
al controllo delle  forze  regolari,  percosso  gravemente  sotto  la
minaccia  delle  armi,  pur protestando la nazionalita' italiana e la
neutralita' delle parti, preso in ostaggio, veniva fatto  oggetto  di
continue nuove violenze e barbaramente trucidato, offrendo la propria
vita  per la pacificazione dei popoli e destando vivissima commozione
nel mondo intero.  Luminoso  esempio  di  estrema  abnegazione  e  di
silenzioso coraggio fino al martirio". - Kindu, 11 novembre 1961.