IL DIRETTORE GENERALE
delle politiche agricole
ed agroindustriali nazionali
Visto il decreto 29 febbraio 2000, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale del 10 marzo 2000 - serie generale - n. 58, con il quale
sono stati stabiliti i termini di novanta giorni, a decorrere dalla
data di pubblicazione dello stesso, necessari per l'espletamento
degli accertamenti atti a verificare la sussistenza dei requisiti
previsti dal regolamento CEE n. 823/87 e dall'art. 10 della legge n.
164/1992, in attuazione della sentenza del tribunale amministrativo
regionale del Lazio, sez. II-ter, n. 2539/99;
Preso atto che il Comitato nazionale per la tutela e la
valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni
geografiche tipiche dei vini per motivi di ordine tecnico legati alla
complessita' della materia non ha, ancora, potuto completare le
necessarie indagini e che conseguentemente non puo' provvedere alla
nuova definizione della perimetrazione della zona di produzione dei
vini di cui alla pronuncia giurisdizionale citata;
Ritenuto che la concessione di un ulteriore periodo di tempo, ai
fini dell'oggettiva definizione territoriale sopra citata, non
costituisce pregiudizio delle situazioni giuridiche oggetto della
pronuncia giurisdizionale e che lo stesso non debba protrarsi oltre
il 20 luglio 2000, al fine di consentire lo svolgimento dei necessari
adempimenti propedeutici all'eventuale iscrizione nell'albo dei
vigneti dei vini a d.o.c. "Castelli Romani";
Decreta:
Il termine di novanta giorni, a decorrere dalla data di
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale
citato in epigrafe, previsto per l'effettuazione, dei necessari
accertamenti atti a verificare la sussistenza dei requisiti previsti
dall'art. 3 del regolamento (CEE) n. 823/87 e dell'art. 10 della
legge 10 febbraio 1992, n. 164, al fine di dare attuazione alla
sentenza del tribunale amministrativo regionale del Lazio,
sez. II-ter, n. 2539/99, e' prorogato fino al 20 luglio 2000.
Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
Roma, 9 giugno 2000
Il direttore generale: Ambrosio