LEGGE 7 novembre 2000, n. 326 

Modifiche  al  testo unico approvato con decreto del Presidente della
Repubblica  31 marzo  1988,  n.  148,  in  materia di sanzioni per le
violazioni valutarie.
(GU n.264 del 11-11-2000)
 
 Vigente al: 26-11-2000  
 

  La  Camera  dei  deputati  ed  il  Senato  della  Repubblica  hanno
approvato;
                   IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
                              Promulga
la seguente legge:
                               Art. 1.
  1. Il comma 2 dell'articolo 23 del testo unico delle norme di legge
in  materia  valutaria,  approvato  con  decreto del Presidente della
Repubblica 31 marzo 1988, n. 148, e' abrogato.
  2.  Dopo  l'articolo  23  del  testo  unico delle norme di legge in
materia   valutaria,  approvato  con  decreto  del  Presidente  della
Repubblica 31 marzo 1988, n. 148, e' inserito il seguente:
  "Art.  23-bis  (Principio  di  legalita'). - 1. Nessuno puo' essere
assoggettato  a  sanzioni  se  non  in  forza di una legge entrata in
vigore prima della commissione della violazione.
  2.  Nessuno  puo' essere assoggettato a sanzioni amministrative per
un   fatto   che,  secondo  una  legge  posteriore,  non  costituisce
violazione  punibile,  salvo  che la sanzione sia gia' stata irrogata
con  provvedimento  definitivo.  In  tale  caso, il debito residuo si
estingue, ma non e' ammessa ripetizione di quanto pagato.
  3.  Se  la  legge  in vigore al momento in cui e' stata commessa la
violazione  e  le  leggi  posteriori stabiliscono sanzioni di entita'
diversa,   si   applica  la  legge  piu'  favorevole,  salvo  che  il
provvedimento di irrogazione sia divenuto definitivo".
  La  presente  legge, munita del sigillo dello Stato, sara' inserita
nella  Raccolta  ufficiale  degli  atti  normativi  della  Repubblica
italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla
osservare come legge dello Stato.
    Data a Roma, addi' 7 novembre 2000
                               CIAMPI
                              Amato,  Presidente  del  Consiglio  dei
                              Ministri
Visto, il Guardasigilli: Fassino