MINISTERO DELL'INTERNO

COMUNICATO

Comunicato  relativo  al  decreto del Presidente della Repubblica del
5 novembre  2002,  recante  "Scioglimento  del  consiglio comunale di
Frattamaggiore e nomina della commissione straordinaria".
(GU n.291 del 12-12-2002)

    All'allegato  al  decreto  del  Presidente  della  Repubblica del
5 novembre  2002,  recante  "Scioglimento  del  consiglio comunale di
Frattamaggiore  e nomina della commissione straordinaria", pubblicato
nella  Gazzetta  Ufficiale  - serie generale - n. 272 del 20 novembre
2002,  a  pag. 40, prima del penultimo capoverso della prima colonna,
s'intendono  inseriti i seguenti capoversi: "Sintomatico del clima di
contrapposizione  che connota i rapporti tra le locali organizzazioni
malavitose  appare  l'intrusione di soggetti legati alla criminalita'
organizzata   nell'esecuzione  dell'appalto  per  il  noleggio  delle
luminarie   per   le   festivita'   natalizie,   gia'  irregolarmente
aggiudicato  ad una ditta di fatto gestita da un pluripregiudicato in
contiguita' con la delinquenza locale.
    Anomalie   sono,  inoltre,  state  riscontrate  nell'appalto  per
l'allestimento  dei seggi elettorali, affidato ad una ditta collegata
ad  un  consigliere  su  cui sono stati forniti elementi indiziari di
collegamento  alle  locali consorterie malavitose, ed in quello per i
lavori  di riqualificazione di una piazza, in relazione al quale sono
state  adottate  varianti al progetto principale che hanno comportato
modifiche  sostanziali,  non  motivate  da  esigenze  sopravvenute od
imprevedibili,   con   la   stipula   di  atti  aggiuntivi  e  quindi
notevoli maggiori spese.
    Altre  illegittimita'  poste  in essere dall'amministrazione sono
emerse  nell'affidamento  del  servizio  di  pulizia  degli  immobili
comunali;  illegittimita'  che  hanno  caratterizzato la scelta della
ditta  affidataria  (e'  stata infatti esclusa arbitrariamente quella
che  aveva  prodotto  l'offerta  piu'  vantaggiosa  e  non  e'  stata
preventivamente   acquisita   la  certificazione  antimafia  prevista
dall'art.  4  del  decreto  legislativo  8 agosto 1994, n. 490, dalla
quale  sarebbero  emersi  elementi di collegamento del fratello della
titolare   della   ditta   aggiudicataria  con  clan  gravitanti  nel
napoletano),  e  le  modalita' di controllo sull'operato della ditta,
del  tutto inconsistenti, viste le segnalazioni inascoltate, e quindi
non sanzionate, di gravi disservizi.
    Emblematica    dell'atteggiamento    di    consapevole    inerzia
dell'amministrazione   locale   nella   gestione   dei  propri  beni,
funzionale   agli   interessi  illeciti  della  malavita  locale,  e'
risultata  l'acquiescenza  alla  gestione di fatto del campo sportivo
comunale da parte del marito di una dipendente della ditta incaricata
delle  pulizie,  con  la  complicita' dell'addetto alla sorveglianza,
entrambi gravati da pregiudizi penali.
    Anche   la   carenza   di   dovuti  controlli  sulla  regolarita'
dell'espletamento  del  servizio  di raccolta e trasporto dei rifiuti
solidi     urbani     e'     ricollegabile     al     condizionamento
dell'amministrazione.  E' emerso, in particolare, nei confronti della
ditta  aggiudicataria  del  servizio, ritenuta contigua agli ambienti
della  criminalita'  organizzata,  che in piu' occasioni il comune ha
assunto  decisioni  favorevoli  ad  appannaggio degli interessi della
ditta  medesima, nonostante i ripetuti inadempimenti pure rilevati da
un  sottufficiale  dei vigili urbani, per il quale, invece, il comune
ha posto in essere comportamenti delegittimanti, quali l'assegnazione
ad  altro  incarico  successivamente  a  tali  accertamenti. Infatti,
l'ente non ha proceduto alla risoluzione del contratto pur ricorrendo
le  condizioni  previste dal capitolato per la rescissione, avendo le
penali  applicate  superato il 6% dell'importo contrattuale annuo. E'
stato, inoltre, sottolineato come la ditta attualmente aggiudicataria
sia subentrata ad un'impresa il cui proprietario risulta coinvolto in
procedimenti  giudiziari  instaurati  a  carico  di  un  noto  gruppo
camorristico,   a   conferma   delle  infiltrazioni  da  parte  della
criminalita'  organizzata nella gestione dell'affare "nettezza urbana
.
    Da   un'altra   vicenda   e'   emerso   che   le  scelte  operate
dall'amministrazione  comunale  sono state finalizzate ad assecondare
gli  interessi  di  una  societa'  amministrata  dalla  moglie  di un
imprenditore  indiziato  di  reati  di  mafia.  L'amministrazione  ha
infatti  disposto l'utilizzazione, dietro pagamento di corrispettivo,
di  un'area  di  proprieta'  della  predetta,  sottoposta a sequestro
penale,  rendendo  in  tal  modo  remunerativo un bene sottratto alla
disponibilita' del titolare.
    Sono  state  riscontrate  anche  illegittimita'  in  ordine  alle
procedure   di  affidamento  a  trattativa  privata  dei  servizi  di
vigilanza  ad  un  istituto  i  cui  amministratori ricoprono cariche
sociali  anche  in  societa'  per  le quali sono emerse situazioni di
rilievo  ai  sensi dell'art. 4 del decreto legislativo 8 agosto 1994,
n. 490.
    Ulteriori  e  qualificanti  elementi indiziari di condizionamento
dell'azione   amministrativa  si  evincono  in  ordine  alla  vicenda
dell'occupazione  abusiva  di  alloggi  comunali.  Infatti, l'ente ha
consentito  a  soggetti  ritenuti  vicini  ai  locali  sodalizi della
criminalita'  organizzata di occupare abusivamente immobili comunali,
ritardando  od  omettendo di completare le procedure per l'esecuzione
delle ordinanze di sgombero.
    Nel  settore  dell'edilizia privata, sono state rilevate numerose
irregolarita'  nel  rilascio  di  concessioni  edilizie  in favore di
persone o congiunte o ritenute vicine ad organizzazioni camorristiche
locali.  In  particolare,  una  delle suddette procedure e' risultata
carente  nell'istruttoria  per  quanto attiene al raffronto sia delle
superfici  che  dei volumi del fabbricato preesistente con quelle dei
realizzandi  fabbricati,  per  cui  si  desume una assentita maggiore
superficie  ed  un  maggior  volume  rispetto a quelli previsti dalle
norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale.
    Anche  l'incarico  di  collaborazione  esterna  ad alto contenuto
professionale,  di  supporto  all'ufficio  tecnico  comunale,  per la
redazione  del  piano di insediamenti produttivi, e' stato conferito,
in contrasto con il decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 157, con la
legge  11 febbraio  1994,  n. 109, e con il regolamento di attuazione
approvato  con  decreto  del  Presidente della Repubblica 21 dicembre
1999, n. 554, a professionista ritenuto prestanome di una cosca.
    La penetrazione dell'attivita' criminosa nell'ente ha favorito il
consolidamento  di  un  sistema  di  connivenze  e collusioni che, di
fatto, priva la comunita' delle fondamentali garanzie democratiche.
    La  situazione  di  grave  condizionamento  e di evidente degrado
emersa  nel  comune  di  Frattamaggiore,  la  palese inosservanza del
principio  di  legalita'  nella  gestione  dell'ente e l'uso distorto
della cosa pubblica, utilizzata per il perseguimento di fini contrari
al  pubblico  interesse,  hanno minato ogni principio di salvaguardia
della   sicurezza   pubblica   ed   hanno  compromesso  le  legittime
aspettative della popolazione ad essere garantita nella fruizione dei
diritti  fondamentali,  ingenerando  sfiducia  nella  legge  e  nelle
istituzioni da parte dei cittadini.".