DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 13 marzo 2015 

Criteri per la designazione  dei  rappresentanti  delle  Associazioni
familiari  a   carattere   nazionale,   nominati   componenti   della
Commissione per le adozioni internazionali. (15A02665) 
(GU n.80 del 7-4-2015)

 
 
 
                            IL PRESIDENTE 
                     DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 
 
  Vista la legge 4 maggio 1983, n. 184, recante «Diritto  del  minore
ad una famiglia», e successive modificazioni; 
  Visto, in particolare, l'art. 38 della  citata  legge  n.  184  del
1983, con il quale e' costituita, presso la Presidenza del  Consiglio
dei ministri, la  Commissione  per  le  adozioni  internazionali,  di
seguito chiamata Commissione; 
  Vista la legge 31 dicembre 1998, n.  476,  di  autorizzazione  alla
«Ratifica ed esecuzione della Convenzione per la tutela dei minori  e
la cooperazione in materia di adozione internazionale, fatta a  L'Aja
il 29 maggio 1993. Modifiche alla Legge 4 maggio  1983,  n.  184,  in
tema di adozione di minori stranieri»; 
  Vista  la  legge  23  agosto  1988,  n.  400,  recante  «Disciplina
dell'attivita'  di  Governo  e  ordinamento  della   Presidenza   del
Consiglio dei ministri»; 
  Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante  «Norme
generali  sull'ordinamento   del   lavoro   alle   dipendenze   delle
amministrazioni   pubbliche»,   ed   in   particolare   l'art.    53,
«Incompatibilita', cumulo di impieghi e incarichi»; 
  Visto l'art. 1, comma 19-quinquies,  del  decreto-legge  18  maggio
2006, n. 181, convertito, con modificazioni, dalla  legge  17  luglio
2006, n. 233, recante: «Disposizioni urgenti in materia  di  riordino
delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei ministri e  dei
Ministeri»; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2007,  n.
108,  recante   «Riordino   della   Commissione   per   le   adozioni
internazionali»; 
  Visto il decreto del Ministro  senza  portafoglio  6  agosto  2007,
delegato dal Presidente del Consiglio dei ministri  a  presiedere  la
Commissione per le adozioni internazionali; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  24
settembre 2007, di ricostituzione della Commissione e  le  successive
modifiche e integrazioni; 
  Vista la legge 6 novembre 2012 n. 190, recante «Disposizioni per la
prevenzione e la  repressione  della  corruzione  e  dell'illegalita'
nella pubblica amministrazione»; 
  Visto  il  decreto  legislativo  14  marzo  2013,  n.  33,  recante
«Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici,
a norma dell'art. 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165»; 
  Visto  il  decreto  legislativo  8  aprile  2013,  n.  39,  recante
Disposizioni in materia di  inconferibilita'  e  incompatibilita'  di
incarichi presso le  pubbliche  amministrazioni  e  presso  gli  enti
privati in controllo pubblico, a norma dell'art. 1, commi  49  e  50,
della legge 6 novembre 2012, n. 190»; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n.
62, recante «Riordino della disciplina riguardante  gli  obblighi  di
pubblicita', trasparenza e diffusione di informazioni da parte  delle
pubbliche amministrazioni»; 
  Considerata la natura  pubblica  della  Commissione,  che  esercita
funzioni   e   poteri   pubblicistici   in   materia   di    adozioni
internazionali; 
  Considerato che, secondo  la  previsione  del  citato  decreto  del
Presidente della Repubblica n. 108 del 2007, gli enti di cui all'art.
39-ter della legge sull'adozione non possono esprimere rappresentanti
nella Commissione; 
  Considerato   che   tale   normativa   e'   tesa   ad    assicurare
l'imparzialita' e il buon andamento della  pubblica  amministrazione,
evitando conflitti d'interesse e confusioni di ruoli, in  quanto  gli
enti - associazioni a carattere privato - possono svolgere  attivita'
in materia di  adozioni  internazionali  solo  se  autorizzati  dalla
Commissione, ai  cui  indirizzi  e  direttive  devono  dare  seguito;
operano sotto la vigilanza della Commissione  in  campo  nazionale  e
internazionale; sono sottoposti dalla Commissione a  verifiche  sulla
permanenza  dei  requisiti  di   idoneita',   con   possibilita'   di
applicazione  di  sanzioni  che,  nei  casi  di  gravi  inadempienze,
comportano la revoca  dell'autorizzazione;  e  che  gli  enti  hanno,
inoltre, accesso  a  finanziamenti  da  parte  della  Commissione  di
progetti  di  sussidiarieta'  approvati  dalla   stessa   e   possono
concludere convenzioni con la stessa; 
  Considerato  che  la  normativa  in  materia   di   anticorruzione,
trasparenza e prevenzione approvata  a  partire  dal  2012  tende  ad
evitare accesso e la permanenza in incarichi pubblici o  equiparabili
di persone che si trovino in  situazioni  che  possano  far  dubitare
della loro imparzialita', anche in ragione di potenziali conflitti di
interesse; 
  Considerato, quindi,  che  occorre  modificare  i  criteri  per  la
designazione,  la  nomina   e   la   permanenza   nell'incarico   dei
rappresentanti delle associazioni familiari a carattere nazionale  in
seno alla Commissione per le adozioni internazionali; 
  Visto il proprio decreto in data 22 febbraio 2014, con il quale  al
Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei  ministri,
dr. Graziano Delrio, e' stata conferita la delega per talune funzioni
di competenza del Presidente del Consiglio dei ministri; 
 
                              Decreta: 
 
                               Art. 1 
 
  1. I soggetti designati dalle associazioni  familiari  a  carattere
nazionale, ai sensi dell'art. 4, comma 1, lettera m), del decreto del
Presidente della Repubblica 8 giugno 2007, n.  108  quali  componenti
della  Commissione  per  le  adozioni  internazionali,  devono   aver
maturata una qualificata esperienza nella materia  della  tutela  dei
diritti della famiglia e dei  minori,  nonche'  nella  materia  delle
adozioni nazionali o  internazionali  o  dell'affidamento  familiare.
Essi devono possedere, altresi', idonee qualita' morali. 
  2. I soggetti designati dalle associazioni  familiari  a  carattere
nazionale, ai sensi dell'art. 4, comma 1, lettera m), del decreto del
Presidente della Repubblica 8 giugno 2007, n.  108  quali  componenti
della  Commissione  per  le  adozioni  internazionali,  non  possono,
inoltre, essere espressi da enti autorizzati dalla Commissione per le
adozioni internazionali ai  sensi  dell'art.  39-ter  della  legge  4
maggio 1983, n. 184  e  successive  modificazioni  o  rappresentarne,
comunque, gli interessi; 
  3. I soggetti designati dalle associazioni  familiari  a  carattere
nazionale, ai sensi dell'art. 4, comma 1, lettera m), del decreto del
Presidente della Repubblica 8 giugno 2007, n.  108  quali  componenti
della Commissione per le adozioni internazionali, non possono, essere
nominati o permanere nell'incarico: 
    a) se alle associazioni familiari a carattere  nazionale  che  li
esprimono partecipano o aderiscono enti autorizzati dalla Commissione
ai sensi del citato art. 39-ter della medesima legge n. 184 del  1983
e successive modificazioni; 
    b) se, nelle associazioni familiari a carattere nazionale che  li
esprimono, gli enti autorizzati dalla Commissione ai sensi del citato
art. 39-ter della  medesima  legge  n.  184  del  1983  e  successive
modificazioni,  ricoprono  cariche  sociali  o  di   amministrazione,
partecipano a organi di governo, organi direttivi, di  controllo,  di
garanzia  o  scientifici,  anche  tramite  propri  rappresentanti   o
soggetti che operano o collaborano con loro; 
    c) se con le associazioni familiari a carattere nazionale, che li
esprimono, gli enti autorizzati dalla Commissione ai sensi del citato
articolo 39-ter della medesima legge n. 184  del  1983  e  successive
modificazioni, hanno convenzioni  o  rapporti  di  collaborazione  in
essere o cessati da meno di due anni. 
  4. Il decreto del  Ministro  senza  portafoglio,  con  delega  alla
famiglia, 6 agosto 2007, e' abrogato. 
  Il presente decreto e' trasmesso ai competenti organi di controllo. 
    Roma, 13 marzo 2015 
 
                                   Il Sottosegretario di Stato        
                           alla Presidenza del Consiglio dei ministri 
                                              Delrio