PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

COMUNICATO

Attivita' antincendio boschivo per il 2018. Raccomandazioni operative
per un piu' efficace contrasto agli incendi boschivi, di  interfaccia
ed ai rischi conseguenti. (18A01640) 
(GU n.57 del 9-3-2018)

 
 
 
               Al sen. dott. Domenico Minniti - Ministro dell'interno 
 
           Alla sen. dott.ssa Roberta Pinotti - Ministro della difesa 
 
Al  dott.  Maurizio  Martina  -  Ministro  delle  politiche  agricole
                                               alimentari e forestali 
 
Al dott. Gian Luca Galletti - Ministro dell'ambiente e  della  tutela
                                            del territorio e del mare 
 
Al dott. Graziano  Delrio  -  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei
                                                            trasporti 
 
                Ai Presidenti delle regioni e delle province autonome 
 
            e, p.c. Al Presidente dell'Unione delle province italiane 
 
        Al Presidente dell'Associazione nazionale dei comuni italiani 
    Nel corso del 2017, gli incendi boschivi e quelli di  interfaccia
hanno duramente interessato il nostro Paese, in  particolare  durante
la stagione estiva, e tutte  le  amministrazioni  in  indirizzo  sono
state a vario titolo coinvolte nelle  attivita'  di  contrasto  e  di
gestione dei  numerosi  eventi  occorsi.  Con  l'approssimarsi  della
stagione  incendi  boschivi   del   2018,   si   auspica   che   tale
coinvolgimento prosegua in maniera  sempre  piu'  strutturata  e  con
maggior efficacia, nel rispetto delle competenze previste dalla legge
21 novembre 2000, n. 353, che assegna alle amministrazioni  regionali
la piena titolarita' sulle attivita'  di  previsione,  prevenzione  e
lotta attiva contro gli incendi boschivi,  al  fine  di  mitigare  al
massimo  l'innesco  di  tali  deprecabili  eventi  e  di  ridurne  le
conseguenze sugli ambienti antropici e naturali. 
    Il 2017 e' stato,  anche,  il  primo  anno  di  attuazione  della
riforma introdotta dal decreto legislativo 19 agosto  2016,  n.  177,
che  ha  determinato,  tra  l'altro,  un  cambiamento   nel   settore
dell'antincendio boschivo, specialmente in quelle regioni nelle quali
esisteva un collaudato e consolidato rapporto di  collaborazione  con
il preesistente Corpo forestale dello Stato, le  cui  competenze,  in
materia di lotta attiva, sono state trasferite al Corpo nazionale dei
vigili del fuoco. 
    Con  riferimento  a  quanto  specificato  nelle   raccomandazioni
operative per la stagione  estiva  2017,  pubblicate  nella  Gazzetta
Ufficiale del 15 giugno 2017, n. 137, si rinnova  l'auspicio  che  le
amministrazioni regionali, tenendo anche conto delle  esperienze  del
2017,   stiano   gia'   lavorando   sui   propri   sistemi   dedicati
all'antincendio boschivo, con azioni di riorganizzazione  pianificate
in  stretta  correlazione  con  i  relativi  contesti  ambientali   e
territoriali ed attuate con tempestivita'. 
    Non e' solo la cronaca degli eventi incendiari,  tra  gli  altri,
del Vesuvio o del Monte Morrone, a consegnare il 2017  tra  gli  anni
piu' impegnativi dell'ultimo decennio  nel  settore  dell'antincendio
boschivo. I dati disponibili, seppure ancora provvisori,  evidenziano
un netto incremento del numero di incendi  boschivi,  con  decine  di
migliaia  di  ettari  di  bosco  percorsi  dal  fuoco,  che  vanno  a
modificare negativamente l'andamento sia del numero di  eventi -  che
nel 2016 era stato inferiore alla media degli ultimi  40  anni -  sia
dell'estensione  delle  relative  aree  bruciate,  che  peraltro   si
presentava in leggero ma progressivo aumento dal 2013. La numerosita'
e la persistenza  degli  eventi  incendiari  per  tutta  la  stagione
estiva, con una coda che e' arrivata fino a  novembre  scorso,  hanno
determinato uno straordinario impegno dei dispositivi di  spegnimento
a tutti i livelli  territoriali,  nonche'  di  tutto  il  sistema  di
protezione civile, continuamente attivato al fine  di  intervenire  a
salvaguardia della pubblica e privata incolumita'. 
    Nel corso del 2017 il fenomeno degli incendi boschivi ha  colpito
parimenti diversi Paesi europei, specialmente dell'area  Mediterranea
e della penisola Iberica, oltre a  Paesi  di  altri  continenti,  con
devastanti eventi  che  in  taluni  casi  hanno  comportato  numerose
perdite di vite umane, oltre che ingenti danni alle infrastrutture  e
all'ambiente. La frequenza di accadimento e l'intensita' dei fenomeni
possono farci considerare la reale  possibilita'  che  i  cambiamenti
climatici in atto stiano modificando  il  regime  degli  incendi  nel
nostro Paese e, in tale ottica, e' piu' che mai opportuno  che  tutto
il sistema Paese predisponga ed organizzi  in  maniera  sinergica  le
proprie capacita' di risposta. 
    La severita' delle condizioni meteorologiche,  predisponenti  gli
incendi boschivi nel 2017, e' confermata dall'analisi idrologica  che
evidenzia deficit pluviometrici sull'intero territorio nazionale  tra
i peggiori degli ultimi anni. Alla scarsita' idrica si sono aggiunte,
specialmente nel periodo estivo ed autunnale, temperature con  valori
anche di diversi gradi superiori alla media storica  in  talune  zone
del nostro Paese. Tali condizioni hanno evidentemente ben predisposto
la vegetazione al passaggio del fuoco, incrementando la suscettivita'
all'innesco ed alla  propagazione  degli  incendi  boschivi,  con  un
raddoppio delle giornate a suscettivita' media ed alta nelle  regioni
centrali, come attestato dal Bollettino nazionale di previsione degli
incendi  boschivi,  elaborato  giornalmente  dal  Dipartimento  della
protezione civile. 
    Le difficolta' riscontrate possono ritenersi il risultato  di  un
insieme di concause, sia meteorologiche  sia  di  sistema,  che  sono
state analizzate nel corso degli eventi  e  a  consuntivo,  sotto  il
coordinamento  del  Dipartimento  della  protezione  civile,  con  il
coinvolgimento di  tutti  gli  attori  istituzionali  competenti.  In
particolare, nei mesi di ottobre e novembre, e' stata  condotta,  dal
predetto  Dipartimento,  un'intensa  e   strutturata   attivita'   di
debriefing tecnico, secondo un percorso di condivisione di esperienze
ed informazioni che si e' concluso con le riunioni di  fine  novembre
2017, nelle  quali  sono  state  condivise  a  livello  tecnico,  dai
rappresentanti regionali e da quelli delle  amministrazioni  centrali
intervenuti,  diverse  proposte  migliorative  del  sistema  nel  suo
complesso. Tali proposte, per ciascuno degli ambiti  specifici  della
previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli  incendi  boschivi,
sono per la maggior parte direttamente implementabili all'interno dei
sistemi regionali antincendio  boschivo,  in  quanto  agiscono  sulle
procedure e sulle modalita' operative. Lo  scorso  14  dicembre  tali
proposte migliorative  sono  state  inviate  dal  Dipartimento  della
protezione civile ai Presidenti delle regioni  ed  ai  vertici  delle
amministrazioni  centrali  competenti  nel  settore  dell'antincendio
boschivo, per  essere  recepite  nei  vari  ambiti,  in  vista  della
stagione antincendio boschivo del 2018. 
    Parallelamente,  sulla  scorta   dei   risultati   del   suddetto
debriefing  tecnico,  il  Dipartimento   della   protezione   civile,
nell'ambito della piu' ampia  azione  di  indirizzo  e  coordinamento
verso  il  Servizio  nazionale  di  protezione  civile,  ha  promosso
l'istituzione di un tavolo tecnico interistituzionale sulle tematiche
antincendio boschivo, al fine di monitorare  il  settore  e  proporre
soluzioni operative. 
    Cio' premesso, si auspica che i Presidenti delle regioni e  delle
province autonome, titolari della competenza sugli  incendi  boschivi
ai  sensi  della  legge  21  novembre  2000,  n.  353,  siano  attivi
nell'organizzare,  per  il  corrente  anno,  i  propri   sistemi   di
antincendio boschivo, sia in termini di risorse umane  che  di  mezzi
terrestri ed aerei, nell'ottica della maggior  efficienza  possibile,
al fine di garantire adeguati livelli di risposta a salvaguardia  del
patrimonio naturale ed ambientale, nonche' a tutela della pubblica  e
privata incolumita'. Analogo auspicio e' rivolto anche ai Ministri in
indirizzo,  a  vario  titolo  competenti   nel   settore,   affinche'
promuovano le attivita' dei dipendenti Corpi di Polizia,  dei  Vigili
del  fuoco,  delle  Forze  armate   e   delle   Prefetture -   Uffici
territoriali di Governo verso azioni mirate a migliorare  l'efficacia
del sistema Paese nelle sue diverse componenti. 
    In particolare, al fine di meglio predisporre tutte le  attivita'
per la prossima campagna antincendio boschivo 2018,  si  invitano  le
SS.LL., ciascuna per gli ambiti di  rispettiva  competenza,  a  voler
promuovere le attivita' di previsione,  prevenzione  e  lotta  attiva
contro gli incendi boschivi come descritto nel seguito. 
    Per  quanto  riguarda   la   previsione   delle   condizioni   di
suscettivita'  all'innesco  ed  alla   propagazione   degli   incendi
boschivi, e' consolidata come buona pratica la correlazione  tra  gli
strumenti di livello regionale di  previsione  del  pericolo  incendi
boschivi ed il sistema di allertamento delle componenti regionali  di
risposta antincendio boschivo e di quelle di protezione civile.  Dove
attuato, cio' consente infatti  una  modulazione  dell'organizzazione
secondo le condizioni di pericolo  attese,  con  la  possibilita'  di
rinforzare le attivita' di ricognizione,  sorveglianza,  avvistamento
ed allarme, nonche' quelle di spegnimento degli incendi boschivi e di
protezione civile ai vari livelli territoriali. Si auspica, pertanto,
che in ciascuna regione le azioni sul settore della previsione  siano
orientate  verso  tali  obiettivi,  con  estensione  dei   Bollettini
regionali di previsione anche ai  gestori  di  servizi  pubblici,  in
particolare della viabilita' e delle reti  energetiche,  quali  parte
attiva nel sistema, nonche' ai cittadini. 
    Per quanto riguarda le attivita' di prevenzione,  in  particolare
quelle non strutturali, queste rappresentano gli strumenti con cui e'
possibile ridurre il fenomeno degli incendi boschivi e di  quelli  di
interfaccia, considerato che la causa e' l'azione dell'uomo, per dolo
o per la colpa, ed il territorio potenzialmente interessato e'  cosi'
vasto  ed  articolato  che  non  potra'  mai   essere   completamento
monitorato.  Occorre,  pertanto,  continuare   a   sensibilizzare   i
cittadini, sulle attivita' di promozione della cultura di  protezione
civile e delle corrette norme di comportamento  per  la  salvaguardia
dell'ambiente, anche favorendo progetti di valore educativo e sociale
che daranno i propri frutti nel corso del  tempo.  Per  una  maggiore
efficacia,  le  suddette  attivita'  andrebbero  rivolte  anche  alle
associazioni di  categoria,  in  particolare  quelle  che  operano  a
stretto contatto con gli ambienti rurali e forestali,  oltre  che  ai
gestori  di  servizi  pubblici,  specialmente  quelli   legati   alla
viabilita'  ed  alle  reti  energetiche,   pur   se   non   coinvolti
direttamente nelle attivita' di antincendio  boschivo.  Analogamente,
si auspica la prosecuzione dell'azione di monitoraggio e di  supporto
tecnico da parte delle amministrazioni regionali, anche  in  raccordo
con l'Arma  dei  Carabinieri,  nei  confronti  delle  amministrazioni
comunali per l'istituzione ed il successivo aggiornamento del catasto
delle aree percorse dal fuoco, oltre che per la redazione  dei  piani
di protezione civile per gli incendi di interfaccia. 
    Per  quanto  riguarda  invece   le   attivita'   di   prevenzione
strutturali,  si  invitano  le  SS.LL.,  ognuna  per  gli  ambiti  di
rispettiva competenza,  a  voler  disporre  affinche'  le  operazioni
silvicolturali di gestione, di pulizia e di manutenzione  del  bosco,
cosi' come gli interventi di riduzione della massa combustibile,  tra
l'altro lungo le reti viarie e ferroviarie, siano  attuate  in  tempi
compatibili con  la  stagione  antincendio  boschivo.  Tra  le  buone
pratiche del settore e' emerso l'utilizzo degli accordi tra  regioni,
in particolare se confinanti, sia per interventi di mutuo soccorso in
caso di necessita'  che  per  pianificare  attivita'  di  prevenzione
utilizzando i momenti esercitativi congiunti. 
    Infine, per quanto riguarda la lotta attiva  contro  gli  incendi
boschivi, si rammenta la disposizione di cui all'art. 3  della  legge
21 novembre 2000, n. 353, che prevede la revisione annuale del  piano
regionale di  previsione,  prevenzione  e  lotta  attiva  contro  gli
incendi boschivi, strumento di riferimento per tutte le attivita' nel
territorio regionale che definisce le  procedure  operative  ottimali
per i vari ambiti territoriali, tenendo conto - ove necessario -  del
mutato assetto organizzativo, a  seguito  della  riforma  di  cui  al
decreto legislativo 19  agosto  2016,  n.  177.  Nel  Piano  andranno
definiti obiettivi, mezzi e procedure per garantire  adeguati  flussi
informativi tra le sale operative ai vari livelli  ed  un'adeguata  e
tempestiva  azione  in  tutte  le  fasi  dell'incendio,   dal   primo
intervento,  allo  spegnimento,  fino  alla  bonifica  e   definitiva
chiusura dell'evento incendiario. 
    Tra le attivita' di lotta attiva rientrano, ai sensi dell'art.  7
della predetta legge 21  novembre  2000,  n.  353,  le  attivita'  di
ricognizione, sorveglianza, avvistamento ed allarme, oltre quelle  di
spegnimento  degli  incendi  boschivi.  Al   riguardo,   si   rimarca
l'importanza della tempestiva segnalazione degli eventi, nonche'  del
monitoraggio e del presidio del territorio che  puo'  essere  svolto,
per essere maggiormente efficace, con operazioni  coordinate  tra  le
risorse locali regionali, anche di tipo volontario, e  le  componenti
statuali presenti sul  territorio,  con  un'azione  di  coordinamento
svolta  dalle   strutture   regionali   competenti   nell'antincendio
boschivo, d'intesa con le Prefetture - UTG. 
    Come per ogni attivita' legata  ad  una  risposta  in  emergenza,
rimane fondamentale  la  formazione  del  personale  coinvolto  nelle
diverse attivita', sia di sala operativa che direttamente sul  campo.
Particolare attenzione dovra' essere dedicata alla formazione dei DOS
(Direttore  operazione  spegnimento)  e  al  peculiare  ruolo  svolto
nell'ambito  della  complessa  ed   articolata   organizzazione   AIB
regionale. Anche in aderenza ai  mutati  principi  e  responsabilita'
introdotti dal citato decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177,  si
auspica un impegno condiviso per assicurare la necessaria presenza ed
uniforme  distribuzione  di  DOS   su   tutto   il   territorio,   la
standardizzazione procedurale e la celerita' d'intervento in caso  di
emergenza. 
    Si ritiene,  pertanto,  necessario  che  prima  dell'avvio  della
campagna antincendio boschivo, in particolare  quella  estiva,  siano
previste  attivita'  formative,  anche  congiunte,   tra   tutte   le
componenti del sistema regionale di risposta agli incendi boschivi. 
    Infine, sempre con riferimento alla lotta  attiva,  si  evidenzia
l'importanza che ogni regione adegui la propria capacita' di risposta
sia terrestre che aerea, in  tempo  utile  per  garantire  interventi
efficaci, tarando il proprio sistema rispetto agli eventi attesi  sul
territorio ed alla consistenza dei beni ambientali  da  tutelare.  Si
auspica, in un'ottica di leale  collaborazione  tra  amministrazioni,
che  ogni  regione  disponga  di  una  propria   flotta   aerea   che
rappresenta, come gli eventi degli anni scorsi hanno  dimostrato,  un
efficace dispositivo di prima risposta agli incendi, in supporto alle
forze terrestri. Il concorso dei mezzi della  flotta  antincendio  di
Stato e' residuale e non primario rispetto  agli  interventi  operati
dai mezzi regionali. Dai dati statistici si evince che le regioni che
non dispongono di una propria flotta aerea  dedicata  all'antincendio
boschivo, ovvero che ne hanno in  numero  insufficiente  rispetto  al
territorio da coprire, chiedono, con maggiore frequenza, l'intervento
dei mezzi della flotta  antincendio  di  Stato,  a  svantaggio  delle
regioni che invece investono proprie risorse, in  taluni  casi  anche
significative,  per  dotarsi  di  idonei  mezzi  aerei.  Piu'  volte,
infatti, nel corso dell'ultima estate, si  e'  raggiunta  la  massima
capacita' di  risposta  della  flotta  aerea  antincendio  di  Stato,
coordinata  dal  Dipartimento  della  protezione   civile,   con   la
conseguente mancanza di assetti disponibili  a  fronte  di  richieste
regionali di concorso aereo, a causa  del  contemporaneo  impiego  di
tutti i mezzi su altri fronti incendiari ovvero, in diversi casi, per
l'assenza di mezzi aerei regionali. Nel 2017  tali  situazioni  hanno
assunto, in diverse giornate, numeri abbastanza elevati da non potere
essere   ulteriormente   sostenuti   per   il   futuro.    Solo    la
professionalita' degli operatori impegnati sui mezzi  aerei  e  negli
interventi di terra ha consentito che non si verificassero ancor piu'
gravi conseguenze per la  pubblica  e  privata  incolumita'.  A  tale
ultimo proposito, giova ricordare la  persistente  grave  assenza  di
idonee cartografie per  finalita'  di  antincendio  boschivo  con  la
segnalazione degli ostacoli al volo, che ha contribuito, nel 2017, al
verificarsi di tre incidenti aerei, fortunatamente senza  conseguenze
per i piloti, a causa di ostacoli non segnalati.  In  considerazione,
dunque, della complessita' del territorio italiano e delle molteplici
differenze tra le regioni, si invitano le  SS.LL.  a  voler  attivare
adeguate azioni di mappatura, anche con il coinvolgimento di soggetti
fornitori di servizi elettrici e di trasporto teleferici. 
    Si confida nella tempestiva e puntuale attuazione delle  presenti
raccomandazioni, con il  concorso  di  tutte  le  diverse  componenti
istituzionali competenti nelle attivita' di antincendio boschivo, per
garantire il coordinamento della risposta organizzativa ed  operativa
nella campagna antincendio boschivo del 2018. Il  Dipartimento  della
protezione civile continuera' ad assicurare  il  concorso  dei  mezzi
della flotta antincendio di Stato, su richiesta delle sale  operative
unificate  permanenti  a  supporto  dei  mezzi  terrestri  ed  aerei,
comunque messi in campo dalle strutture regionali, nonche' a svolgere
il monitoraggio e la vigilanza delle situazioni emergenziali, al fine
di garantire, per quanto di  competenza,  ogni  necessaria  forma  di
collaborazione ed assistenza. Il Dipartimento della protezione civile
curera', infine, l'organizzazione di specifiche riunioni tecniche per
fare il punto sull'attuazione delle presenti raccomandazioni. 
      Roma, 27 febbraio 2018 
 
                                                        Il Presidente 
                                           del Consiglio dei ministri 
                                                   Gentiloni Silveri