COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE

DELIBERA 15 febbraio 2022 

Attuazione del Programma Grandi Stazioni per la  realizzazione  delle
infrastrutture   complementari.   Riprogrammazione   delle   risorse,
rimodulazione dei quadri economici di Grandi Stazioni Rail  S.p.a.  e
autorizzazione  all'utilizzo  di  nuove  risorse;   Programma   delle
infrastrutture strategiche legge 21  dicembre  2001,  n.  443  (legge
obiettivo). (CUP B11H03000180008). (Delibera n. 4/2022). (22A02658) 
(GU n.102 del 3-5-2022)

 
                    IL COMITATO INTERMINISTERIALE 
                   PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
                      E LO SVILUPPO SOSTENIBILE 
 
  Vista la legge 27 febbraio 1967, n.  48,  recante  «Attribuzioni  e
ordinamento  del  Ministero  del  bilancio  e  della   programmazione
economica  e  istituzione  del   Comitato   dei   Ministri   per   la
programmazione economica» e, in particolare, l'art.  16,  concernente
l'istituzione e le attribuzioni del Comitato interministeriale per la
programmazione economica, di  seguito  CIPE,  nonche'  le  successive
disposizioni legislative  relative  alla  composizione  dello  stesso
Comitato, ed in particolare il decreto-legge 14 ottobre 2019, n. 111,
recante «Misure urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla
direttiva 2008/50/CE sulla qualita' dell'aria e proroga  del  termine
di cui all'art. 48, commi 11 e 13, del decreto-legge 17 ottobre 2016,
n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre  2016,
n. 229», convertito, con modificazioni, dalla legge 12 dicembre 2019,
n. 141, il quale all'art. 1-bis ha previsto che dal 1° gennaio  2021,
per «rafforzare il coordinamento delle politiche pubbliche  in  vista
del perseguimento degli obiettivi in materia di sviluppo  sostenibile
indicati dalla risoluzione A/70/L.I adottata dall'assemblea  generale
dell'Organizzazione delle Nazioni Unite il  25  settembre  2015»,  il
CIPE assuma «la denominazione di Comitato  interministeriale  per  la
programmazione economica  e  lo  sviluppo  sostenibile»,  di  seguito
CIPESS, e che «a decorrere dalla medesima  data  ...  in  ogni  altra
disposizione vigente, qualunque  richiamo  al  CIPE  deve  intendersi
riferito al CIPESS»; 
  Vista  la  legge  23  agosto  1988,  n.  400,  recante  «Disciplina
dell'attivita'  di  Governo  e  ordinamento  della   Presidenza   del
Consiglio dei ministri» e successive modificazioni; 
  Vista la legge 7 agosto 1990,  n.  241,  recante  «Nuove  norme  in
materia di procedimento amministrativo e di  diritto  di  accesso  ai
documenti amministrativi», e successive modificazioni; 
  Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, recante «Misure  in  materia
di investimenti, delega al Governo per il  riordino  degli  incentivi
all'occupazione e della normativa  che  disciplina  l'INAIL,  nonche'
disposizioni per il riordino degli enti previdenziali», che  all'art.
1, comma 5, ha  istituito  presso  questo  Comitato  il  «Sistema  di
monitoraggio degli investimenti pubblici», di  seguito  MIP,  con  il
compito di fornire tempestivamente informazioni sull'attuazione delle
politiche   di   sviluppo,   la   cui   attivita'    e'    funzionale
all'alimentazione di una banca dati tenuta nell'ambito del CIPESS; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001,  n.
327,  recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative   e
regolamentari in materia di espropriazione per pubblica  utilita',  e
successive modificazioni; 
  Vista la legge 21 dicembre  2001,  n.  443,  che,  all'art.  1,  ha
stabilito  che  le  infrastrutture  pubbliche   e   private   e   gli
insediamenti strategici  e  di  preminente  interesse  nazionale,  da
realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo  del  Paese,  vengano
individuati dal Governo attraverso un programma formulato  secondo  i
criteri e le indicazioni procedurali previsti dallo stesso  articolo,
demandando  a  questo  Comitato  di  approvare,  in  sede  di   prima
applicazione della legge, il suddetto programma delle  infrastrutture
strategiche, di seguito PIS, entro il 31 dicembre 2001; 
  Vista la legge 1° agosto 2002, n. 166, che all'art.  13,  oltre  ad
autorizzare limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la
realizzazione  delle  opere  incluse  nel  PIS  approvato  da  questo
Comitato, reca modifiche al menzionato art. 1 della legge 21 dicembre
2001, n. 443; 
  Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei  trasporti
20  marzo  2003,  n.  5279,  emanato  di  concerto  con  il  Ministro
dell'economia e delle finanze, con il quale, ai sensi del citato art.
13 della legge n. 166 del 2002, sono  stati  individuati  i  soggetti
autorizzati a contrarre i mutui  e  ad  effettuare  altre  operazioni
finanziarie, sono state definite inoltre le modalita'  di  erogazione
delle somme dovute dagli istituti  finanziari  ai  mutuatari  e  sono
state quantificate  le  quote  da  utilizzare  per  le  attivita'  di
progettazione, istruttoria e monitoraggio; 
  Vista la normativa vigente in materia di Codice unico di  progetto,
di seguito CUP, e in particolare: 
    1. La delibera di questo Comitato 27 dicembre 2002, n. 143,  come
successivamente  integrata  e  modificata  dalla  delibera  CIPE   29
settembre 2004, n.  24,  con  la  quale  questo  stesso  Comitato  ha
definito il sistema per l'attribuzione del CUP e ha stabilito che  il
CUP stesso deve essere riportato su tutti i documenti  amministrativi
e  contabili,  cartacei  ed  informatici,  relativi  a  progetti   di
investimento pubblico e deve essere utilizzato nelle banche dati  dei
vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti; 
    2.  La  legge  16  gennaio  2003,  n.  3,  recante  «Disposizioni
ordinamentali  in  materia   di   pubblica   amministrazione»,   come
modificata dal decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76,  recante  «Misure
urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale», convertito,
con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120,  il  quale,
all'art. 11, ha disposto che ogni progetto di  investimento  pubblico
deve essere dotato di un CUP e,  in  particolare,  ha  previsto,  tra
l'altro,  l'istituto  della  nullita'  degli   «atti   amministrativi
adottati da parte delle amministrazioni di cui all'art. 1,  comma  2,
del decreto legislativo 30 marzo 2001,  n.  165,  che  dispongono  il
finanziamento pubblico o  autorizzano  l'esecuzione  di  progetti  di
investimento pubblico» in  assenza  dei  corrispondenti  codici,  che
costituiscono elemento essenziale dell'atto stesso; 
    3. La legge 13 agosto 2010, n. 136, recante «Piano  straordinario
contro le mafie, nonche' delega al Governo in  materia  di  normativa
antimafia» e successive modificazioni, che all'art.  6  definisce  le
sanzioni applicabili in caso di mancata  apposizione  del  CUP  sugli
strumenti di pagamento; 
    4. Il citato decreto-legge n. 76  del  2020  e,  in  particolare,
l'art. 41, comma 1; 
  Viste le delibere CIPE n. 10 del  14  marzo  2003,  n.  44  del  29
settembre 2004, n. 129 del 6 aprile 2006, n. 61 del 22  luglio  2010,
n. 2 del 20 gennaio 2012 e n. 20 del 23 marzo  2012,  riguardanti  il
programma di Grandi Stazioni Rail S.p.a., di seguito GS Rail; 
  Vista la delibera CIPE 25 luglio 2003, n. 63, con la  quale  questo
Comitato, tra l'altro, ha rideterminato quote limite di  impegno  per
precedenti  assegnazioni  e  ha   fornito   indicazioni   di   ordine
procedurale riguardo alle attivita'  di  supporto  che  il  Ministero
delle infrastrutture e dei trasporti, di seguito MIT, e'  chiamato  a
svolgere ai fini della  vigilanza  sull'esecuzione  degli  interventi
inclusi nel PIS; 
  Visto il decreto legislativo 12 aprile 2006,  n.  163,  recante  il
«Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture
in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE», e  successive
modificazioni; 
  Visto il decreto legislativo 6  settembre  2011,  n.  159,  recante
«Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione,  nonche'
nuove disposizioni in materia di documentazione  antimafia,  a  norma
degli articoli 1  e  2  della  legge  13  agosto  2010,  n.  136»,  e
successive modificazioni; 
  Visto il decreto legislativo 29  dicembre  2011,  n.  229,  recante
«Attuazione dell'art. 30, comma 9, lettere e), f) e g),  della  legge
31 dicembre 2009, n. 196, in materia  di  procedure  di  monitoraggio
sullo  stato  di  attuazione  delle  opere  pubbliche,  di   verifica
dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del
Fondo opere e del Fondo progetti», e successive modificazioni; 
  Visto il decreto-legge 24  giugno  2014,  n.  90,  recante  «Misure
urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e  per
l'efficienza degli uffici giudiziari», convertito, con modificazioni,
dalla legge 11 agosto 2014, n. 114; 
  Viste le disposizioni in tema di controllo dei flussi finanziari  e
visti, in particolare: 
    1. L'art. 36 del decreto-legge 24 giugno  2014,  n.  90,  recante
«Misure   urgenti   per   la   semplificazione   e   la   trasparenza
amministrativa  e  per   l'efficienza   degli   uffici   giudiziari»,
convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto  2014,  n.  114,
che regolamenta il monitoraggio finanziario dei lavori relativi  alle
infrastrutture strategiche e agli insediamenti produttivi di cui agli
articoli 161, comma 6-bis, e 176, comma 3,  lettera  e),  del  citato
decreto legislativo n. 163 del 2006, disposizione richiamata all'art.
203, comma 2, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50,  recante
«Codice dei contratti pubblici» e successive modificazioni; 
    2. La delibera di questo Comitato 28 gennaio 2015, n. 15,  che  -
ai sensi del comma 3 del richiamato art. 36 del decreto-legge  n.  90
del 2014  -  aggiorna  le  modalita'  di  esercizio  del  sistema  di
monitoraggio finanziario di cui alla delibera di  questo  Comitato  5
maggio 2011, n. 45; 
  Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei  trasporti
9 giugno 2015, n. 194, e successive modificazioni, con  il  quale  e'
stata soppressa  la  struttura  tecnica  di  missione  istituita  con
decreto dello stesso Ministro 10 febbraio 2003, n. 356, e  successive
modificazioni, e i compiti di cui agli articoli 3 e  4  del  medesimo
decreto che sono stati trasferiti alle competenti Direzioni  generali
del  MIT,  alle  quali  e'  stata  demandata  la  responsabilita'  di
assicurare la coerenza tra i contenuti della relazione istruttoria  e
la relativa documentazione a supporto; 
  Vista la delibera CIPE 6 agosto 2015, n. 62, di approvazione  dello
schema di protocollo di legalita'  licenziato  nella  seduta  del  13
aprile 2015 dal Comitato di  coordinamento  per  l'alta  sorveglianza
delle grandi opere, di seguito CCASGO, istituito con decreto 14 marzo
2003, emanato dal Ministro dell'interno, di concerto con il  Ministro
della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; 
  Visto il citato decreto legislativo n.  50  del  2016  e  visti  in
particolare: 
    1. L'art. 200, comma 3, il quale prevede che, in  sede  di  prima
individuazione delle infrastrutture e degli  insediamenti  prioritari
per lo sviluppo del Paese, il Ministro  delle  infrastrutture  e  dei
trasporti effettua una ricognizione  di  tutti  gli  interventi  gia'
compresi negli strumenti di pianificazione e programmazione, comunque
denominati, vigenti alla data  di  entrata  in  vigore  del  medesimo
decreto legislativo, all'esito della quale lo stesso Ministro propone
l'elenco degli interventi da inserire nel primo Documento pluriennale
di pianificazione, di seguito DPP, di cui al decreto  legislativo  29
dicembre 2011, n. 228, che sostituisce tutti i predetti strumenti; 
    2.  L'art.  201,  comma   9,   il   quale   prevede   che,   fino
all'approvazione del primo DPP,  valgono  come  programmazione  degli
investimenti, in materia di infrastrutture e trasporti, gli strumenti
di pianificazione e programmazione e i  piani,  comunque  denominati,
gia' approvati secondo le procedure vigenti alla data di  entrata  in
vigore dello stesso decreto  legislativo  o  in  relazione  ai  quali
sussiste un impegno  assunto  con  i  competenti  organi  dell'Unione
europea; 
    3. L'art. 203 che, istituendo il Comitato  di  coordinamento  per
l'alta  sorveglianza  delle  infrastrutture  e   degli   insediamenti
prioritari, di seguito CCASIIP, ha assorbito  ed  ampliato  tutte  le
competenze del previgente CCASGO; 
    4. L'art. 214, comma 2, lettere d) e f), in base al quale il  MIT
provvede, tra l'altro, alle attivita' di supporto a  questo  Comitato
per la vigilanza sulle attivita' di affidamento da parte dei soggetti
aggiudicatori e della successiva realizzazione delle infrastrutture e
degli insediamenti prioritari  per  lo  sviluppo  del  Paese  e  cura
l'istruttoria sui progetti di fattibilita'  e  definitivi,  anche  ai
fini della loro sottoposizione alla deliberazione di questo  Comitato
in caso di infrastrutture e insediamenti prioritari per  lo  sviluppo
del  Paese,  proponendo  a  questo  stesso  Comitato   le   eventuali
prescrizioni per l'approvazione del progetto; 
    5. L'art. 214, comma 11, il quale prevede che in  sede  di  prima
applicazione restano comunque validi  gli  atti  ed  i  provvedimenti
adottati e sono fatti  salvi  gli  effetti  prodotti  ed  i  rapporti
giuridici sorti sulla base dell'art. 163 del decreto  legislativo  n.
163 del 2006; 
    6. L'art. 216, commi 1, 1-bis  e  27,  che,  fatto  salvo  quanto
previsto  nel  medesimo  decreto  legislativo   n.   50   del   2016,
stabiliscono rispettivamente che: 
    6.1. Lo stesso si applica alle procedure e  ai  contratti  per  i
quali i bandi o avvisi con cui si indice la procedura di  scelta  del
contraente siano  pubblicati  successivamente  alla  data  della  sua
entrata in vigore; 
    6.2.  Per  gli  interventi  ricompresi  tra   le   infrastrutture
strategiche  gia'  inseriti   negli   strumenti   di   programmazione
approvati, e per i quali  la  procedura  di  valutazione  di  impatto
ambientale sia gia' stata avviata alla data di entrata in vigore  del
suddetto decreto legislativo,  i  relativi  progetti  sono  approvati
secondo la disciplina previgente; 
    6.3. Le procedure per la valutazione di impatto ambientale  delle
grandi opere avviate alla data di  entrata  in  vigore  del  suddetto
decreto legislativo n.  50  del  2016,  secondo  la  disciplina  gia'
prevista dagli articoli 182,  183,  184  e  185  di  cui  al  decreto
legislativo n. 163  del  2006,  sono  concluse  in  conformita'  alle
disposizioni e alle attribuzioni di competenza vigenti all'epoca  del
predetto avvio e le medesime procedure trovano applicazione anche per
le varianti; 
  Considerato che la proposta all'esame, alla luce delle  sopracitate
disposizioni, e in particolare di quanto previsto all'art. 214, comma
11, e all'art. 216, comma 27, del decreto legislativo n. 50 del 2016,
risulta ammissibile all'esame del CIPESS e ad essa  sono  applicabili
le disposizioni del previgente decreto legislativo n. 163 del 2006; 
  Vista la legge 11 dicembre  2016,  n.  232,  recante  «Bilancio  di
previsione  dello  Stato  per  l'anno  finanziario  2017  e  bilancio
pluriennale per il triennio 2017-2019», che all'art. 1, comma 140, ha
previsto l'istituzione,  nello  stato  di  previsione  del  Ministero
dell'economia e delle  finanze,  di  seguito  MEF,  di  un  Fondo  da
ripartire «per assicurare il finanziamento degli  investimenti  e  lo
sviluppo infrastrutturale del Paese, anche al fine di pervenire  alla
soluzione delle questioni oggetto di procedure di infrazione da parte
dell'Unione europea», individuando la dotazione del Fondo stesso, per
gli anni dal 2017  al  2032,  e  i  settori  di  spesa  finanziabili,
prevedendo, tra  l'altro,  le  modalita'  di  utilizzo  del  Fondo  e
l'individuazione degli interventi da finanziare; 
  Visto il decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, recante «Disposizioni
urgenti in  materia  finanziaria,  iniziative  a  favore  degli  enti
territoriali, ulteriori interventi per  le  zone  colpite  da  eventi
sismici e misure per lo  sviluppo»,  convertito,  con  modificazioni,
dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, il quale all'art. 47, comma 6,  ha
previsto che «Al fine di consentire il  completamento  del  programma
Grandi  Stazioni,  ovvero  la  realizzazione   di   ulteriori   opere
funzionali  a  rendere  gli  interventi  piu'  aderenti  alle  mutate
esigenze dei contesti urbani nei quali si inseriscono,  il  CIPE,  su
proposta del Ministro  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti,  nel
rispetto degli equilibri di finanza pubblica, con apposita  delibera,
individua le risorse annuali disponibili, di cui  alle  delibere  del
CIPE, n. 10 del 14 marzo 2003, n. 63 del 25 luglio 2003, n. 129 del 6
aprile 2006, n. 61 del 22 luglio 2010, n. 2 del 20 gennaio 2012 e  n.
20  del  23  marzo  2012,  tenendo  conto   di   eventuali   obblighi
giuridicamente vincolanti  sorti  in  base  alle  predette  delibere,
provvede alla loro revoca  e  alla  riprogrammazione  del  50%  delle
risorse disponibili in favore di GS Rail,  nonche'  alla  contestuale
approvazione di  nuovi  progetti  ovvero  delle  necessarie  varianti
progettuali»; 
  Visto il decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti
del 6 marzo 2018, n. 88, che ha disposto di attribuire alla  societa'
GS Rail le risorse stanziate per  «Interventi  in  favore  di  Grandi
Stazioni  per  la  riqualificazione  ed  accessibilita'  alle  grandi
stazioni ferroviarie» ed ha ripartito le risorse pari a 42 milioni di
euro, assegnate al MIT, sul  capitolo  7556  per  gli  interventi  in
favore di  Grandi  Stazioni,  di  cui  38  milioni  di  euro  per  le
infrastrutture delle stazioni di Milano Centrale, Palermo Centrale  e
Roma Termini e 4 milioni di euro per la videosorveglianza  e  sistemi
tecnologici per le stazioni  di  Bari  Centrale,  Napoli  Centrale  e
Palermo Centrale; 
  Vista  la  delibera  CIPE  28  novembre  2018,   n.   82,   recante
«Regolamento  interno   del   Comitato   interministeriale   per   la
programmazione economica», cosi' come modificata dalla delibera  CIPE
15 dicembre 2020, n. 79, recante «Regolamento  interno  del  Comitato
interministeriale per  la  programmazione  economica  e  lo  sviluppo
sostenibile»; 
  Visto il decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, recante «Disposizioni
urgenti per il rilancio  del  settore  dei  contratti  pubblici,  per
l'accelerazione degli interventi infrastrutturali,  di  rigenerazione
urbana e di ricostruzione a seguito di eventi  sismici»,  convertito,
con modificazioni, dalla legge  14  giugno  2019,  n.  55,  il  quale
all'art. 1, comma 15, cosi' come confermato e prorogato dall'art. 42,
comma 1, del citato decreto-legge n. 76  del  2020,  convertito,  con
modificazioni, dalla legge n. 120 del 2020, ha previsto che «Per  gli
anni dal 2019 al 2023, per gli interventi di cui all'art. 216,  comma
1-bis, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, le varianti  da
apportare   al   progetto   definitivo   approvato    dal    Comitato
interministeriale per la programmazione economica,  sia  in  sede  di
redazione del progetto esecutivo sia in fase di  realizzazione  delle
opere, sono  approvate  esclusivamente  dal  soggetto  aggiudicatore,
anche  ai  fini  della  localizzazione  e,  ove  occorrente,   previa
convocazione da parte di quest'ultimo della  Conferenza  di  servizi,
qualora non  superino  del  50  per  cento  il  valore  del  progetto
approvato; in caso contrario sono approvate  dal  CIPE.  In  caso  di
approvazione da parte del soggetto aggiudicatore, il Ministero  delle
infrastrutture e dei trasporti rende una informativa al CIPE»; 
  Visti altresi' i commi 2 e 3  dell'art.  42  del  decreto-legge  16
luglio 2020, n. 76, recante «Misure urgenti per la semplificazione  e
l'innovazione digitale» convertito, con modificazioni, dalla legge 11
settembre 2020, n. 120; 
  Visto il decreto-legge 14 agosto  2020,  n.  104,  recante  «Misure
urgenti per il sostegno e il rilancio dell'economia», convertito, con
modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126; 
  Visto il decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22, recante  «Disposizioni
urgenti in materia di riordino  delle  attribuzioni  dei  Ministeri»,
convertito, con modificazioni, dalla legge 22 aprile 2021, n.  55,  e
in particolare l'art. 5, il quale ha previsto che il Ministero  delle
infrastrutture e  dei  trasporti  sia  ridenominato  Ministero  delle
infrastrutture e della mobilita' sostenibili, di seguito MIMS; 
  Vista la nota MIT del 26 febbraio 2013, n. 6136, con la quale  sono
stati accertati i quadri economici delle tredici grandi stazioni  del
programma Grandi Stazioni, per un totale, compresa  videosorveglianza
e spese tecniche, dei nuovi importi congruiti pari  a  284.465.072,04
euro; 
  Vista la nota RFI-AD del 16 giugno 2021, n. 772, con la quale  RFI,
al fine di consentire il completamento delle opere in esame  comunica
il proprio assenso  al  trasferimento  di  50  milioni  di  euro  dal
capitolo 7122 - piano gestionale 12 del MEF al nuovo piano gestionale
da istituire nell'ambito del  capitolo  7556  del  MIMS,  secondo  la
seguente articolazione di cassa: 
    9 milioni di euro nel 2022; 
    10 milioni di euro nel 2023; 
    11 milioni di euro nel 2024; 
    10 milioni di euro nel 2025; 
    10 milioni di euro nel 2026; 
  Considerato che, in seguito a tale assenso  e  alla  legge  del  30
dicembre 2021, n. 234, recante «Bilancio di  previsione  dello  Stato
per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale  per  il  triennio
2022-2024»  (legge  di  bilancio  2022),  e'  stata   effettuata   la
rimodulazione delle risorse dallo  stato  di  previsione  del  MEF  a
favore di quello del MIMS, per gli importi e per le annualita'  sopra
indicate; 
  Vista la nota del 22 settembre 2021,  n.  6853,  con  la  quale  la
Direzione generale per il trasporto e le  infrastrutture  ferroviarie
del MIMS ha trasmesso la relazione  istruttoria  circa  lo  stato  di
attuazione  degli   interventi   per   la   riqualificazione   e   la
realizzazione delle infrastrutture complementari del programma Grandi
Stazioni, all'Ufficio di Gabinetto  del  medesimo  Ministero  per  il
successivo  inoltro  al  Dipartimento  per  la  programmazione  e  il
coordinamento della politica economica, di seguito DIPE; 
  Vista la nota GS Rail del 1° ottobre 2021, n. 7522, con la quale e'
stata trasmessa al MIMS una informativa sullo stato del programma; 
  Vista la nota del 4 ottobre 2021, n. 35909, con la quale il MIMS ha
chiesto l'iscrizione all'ordine del giorno della prima  seduta  utile
di questo Comitato della proposta  di  deliberazione  concernente  il
«Primo  programma  delle   infrastrutture   strategiche   (legge   n.
443/2001), sistemi urbani, di cui alla delibera CIPE n.  121  del  21
dicembre 2001. Programma di interventi per la riqualificazione  e  la
realizzazione delle infrastrutture complementari alle Grandi Stazioni
(delibere CIPE n. 10 del 14 marzo 2003, n. 129 del 6 aprile 2006 e n.
61 del 22 luglio 2010). Decreto  interministeriale  n.  5279  del  20
marzo 2003, CUP B11H03000180008. Rimodulazione dei  quadri  economici
relativi ai diversi interventi  del  programma  Grandi  Stazioni,  ai
sensi dell'art. 47, comma 6,  del  citato  decreto-legge  n.  50  del
2017», con allegata la relativa documentazione; 
  Vista la nota del 14 ottobre 2021, n. 7419, con la quale il MIMS ha
richiesto di iscrivere all'ordine del giorno della seduta del  CIPESS
solo una informativa sullo stato di attuazione del  programma  Grandi
Stazioni, in attesa dell'assegnazione delle necessarie risorse per il
completamento del medesimo programma Grandi Stazioni con la legge  di
bilancio 2022; 
  Vista l'informativa del MIMS resa al CIPESS nel corso della  seduta
del 3 novembre 2021 relativa allo «Stato di attuazione del  Piano  di
interventi e finanziamenti previsti per Grandi Stazioni»; 
  Vista la nota DIPE del 17 gennaio 2022, n. 179 che, alla luce delle
risorse della legge di bilancio 2022, con la quale e' stato richiesto
al MIMS di inoltrare una nuova  relazione  istruttoria,  al  fine  di
poter sottoporre all'esame del CIPESS la  proposta  di  rimodulazione
delle risorse disponibili, che  tenga  conto  della  destinazione  al
programma Grandi Stazioni di 50 milioni di euro sul capitolo n. 7556,
con corrispondente riduzione degli stanziamenti sul capitolo 7122 del
MEF; 
  Vista la nota del 28 gennaio 2022, n. 641, con la quale il MIMS  ha
chiesto l'iscrizione all'ordine del giorno della prima  seduta  utile
di questo Comitato della proposta  concernente  il  «Primo  programma
delle infrastrutture strategiche (legge n. 443/2001) sistemi  urbani,
di cui alla delibera CIPE n. 121 del 21 dicembre 2001.  Programma  di
interventi  per  la  riqualificazione  e   la   realizzazione   delle
infrastrutture complementari alle grandi stazioni (delibere  CIPE  n.
10 del 14 marzo 2003, n. 129 del 6 aprile 2006 e n. 61 del 22  luglio
2010) e decreto interministeriale n. 5279  del  20  marzo  2003  (CUP
B11H03000180008).  Approvazione  della   rimodulazione   dei   quadri
economici e dell'allocazione delle ulteriori risorse disponibili»,  e
ha trasmesso la nuova  documentazione  istruttoria,  che  sostituisce
integralmente quella inviata con le precedenti note; 
  Preso atto che, nella nota del 28 gennaio 2022, n. 641, il MIMS  ha
precisato che «il riferimento al decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50,
art. 47, comma 6, e' da considerarsi non  piu'  attuale»,  a  seguito
dell'emanazione della legge di bilancio 2022; 
  Vista la nota del 2 febbraio 2022, n. 809, con la quale il MIMS  ha
integrato la documentazione inviata con la nota del 28 gennaio  2022,
n. 641, trasmettendo i dettagli relativi: 
    1. Ai quadri riepilogativi degli importi congruiti tra GS Rail  e
la struttura tecnica di  missione,  di  cui  alla  nota  MIT  del  26
febbraio 2013; 
    2. Ai quadri economici dei capitoli  n.  7060  e  n.  7556  piano
gestionale 1 e piano gestionale 2; 
    3. Alle somme destinate relativamente alle tredici  stazioni,  ai
lavori,   alle   spese   tecniche   e   al   connesso   impianto   di
videosorveglianza; 
    4.  Alle  schede  riepilogative  degli  importi   relativi   agli
interventi di videosorveglianza; 
    5. Al riparto delle somme assegnate con il sopra  citato  decreto
del MIT del 6 marzo 2018, n. 88, e la recente legge di bilancio 2022; 
  Considerato  l'elenco  delle  deliberazioni  di   questo   Comitato
relative al programma Grandi Stazioni, come di seguito dettagliato: 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
  Preso atto della  ricostruzione  degli  importi  totali  congruiti,
effettuata  dalla  Direzione  generale  per   il   trasporto   e   le
infrastrutture ferroviarie del MIMS, per ognuna delle tredici  grandi
stazioni, come congruiti nel 2013 con la sopra citata  nota  n.  6136
della struttura tecnica di missione del MIT, e di seguito riportata: 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
  Considerato che risultano completate otto  Grandi  Stazioni  e  non
completate cinque Grandi Stazioni, come evidenziato dallo  «Stato  di
avanzamento dei lavori per le tredici Grandi  Stazioni,  oggetto  del
programma di GS Rail», di seguito riportato: 
    1. Le opere ultimate riguardano  le  stazioni  di  Firenze  Santa
Maria Novella, Genova P. Principe, Genova Brignole, Milano  Centrale,
Venezia Mestre, Venezia Santa  Lucia,  Verona  Porta  Nuova,  Palermo
Centrale e gli impianti di videosorveglianza; 
    2. Le opere in corso di esecuzione riguardano le stazioni di: 
      2.1. Bari Centrale (completamento dei lavori dei  sottopassi  e
fabbricati); 
      2.2. Napoli Centrale (i lavori relativi alla realizzazione  dei
servizi e del parcheggio multipiano fuori  terra  sono  in  corso  di
esecuzione e si prevede l'apertura  del  parcheggio  entro  il  primo
semestre del 2022); 
      2.3. Roma Termini (da completare una minima parte della piastra
parcheggi sopra i binari); 
    3. Le opere da avviare riguardano: 
      3.1. Bologna Centrale; 
      3.2. Nuovo parcheggio bus extra urbani di Bari Centrale; 
      3.3. Sistemazione piazzale e portici della  stazione  lato  via
Nizza di Torino Porta Nuova; 
  Considerato che per le  opere  ultimate  e  in  corso,  oltre  alle
varianti sostanziali gia' approvate  dal  CIPESS,  se  ne  sono  rese
necessarie altre, approvate da GS Rail in forza del sopra citato art.
1,  comma  15,   del   decreto-legge   n.   32   del   2019,   legate
all'attualizzazione  dei  prezzi  per  le   opere   appaltate,   agli
adeguamenti normativi e  tecnologici  intercorsi,  all'incremento  ed
attualizzazione  dei  sistemi  di  controllo  per  la  sicurezza,  ai
rinvenimenti e opere di bonifica, alle richieste di enti  pubblici  e
al rispetto dei nuovi protocolli anti-COVID-19, per cui  si  e'  reso
necessario incrementare le attivita' e le procedure di controllo  con
adeguamento dei relativi costi; 
  Considerata  la  necessita'  di  rimodulare  il  quadro   economico
congruito nel 2013, in relazione  allo  stato  dell'arte  dei  lavori
nelle tredici stazioni; 
  Considerata la rimodulazione proposta dal MIMS secondo il  seguente
quadro riepilogativo: 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
  Considerate  le  risorse  assegnate  sul   capitolo   7556,   piano
gestionale 1, nello stato di previsione di  spesa  del  MIMS  per  un
importo di 42 milioni di euro, ripartite con il decreto del MIT del 6
marzo 2018, n. 88, come di seguito dettagliato: 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
  Considerate le risorse pari a  50  milioni  di  euro  assegnate,  a
seguito della rimodulazione  di  cui  ai  precedenti  capoversi,  sul
capitolo  7556  del  MIMS,  piano   gestionale   2,   necessarie   al
completamento dell'intero programma  Grandi  Stazioni,  che  il  MIMS
propone di ripartire  tra  le  stazioni  di  Bari  Centrale,  Bologna
Centrale,  Roma  Termini  e  Torino  Porta  Nuova,  come  di  seguito
riportato: 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
  Considerato che dalla relazione istruttoria del MIMS  e'  possibile
ricavare il  seguente  quadro  economico  complessivo,  riepilogativo
delle fonti di finanziamento e del riparto  delle  voci  relative  ai
costi per lavori, somme a disposizione e spese  tecniche,  oltre  che
per la videosorveglianza e sistemi tecnologici: 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
  Tenuto conto  dell'esame  della  proposta  svolta  ai  sensi  della
delibera CIPE 28 novembre 2018, n. 82, recante  «Regolamento  interno
del Comitato  interministeriale  per  la  programmazione  economica»,
cosi' come modificata dalla delibera CIPE 15 dicembre  2020,  n.  79,
recante «Regolamento interno del Comitato  interministeriale  per  la
programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS)»; 
  Vista  la  nota  n.  769  del   15   febbraio   2022,   predisposta
congiuntamente  dal  Dipartimento  per   la   programmazione   e   il
coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio
dei  ministri  e  dal  Ministero  dell'economia  e   delle   finanze,
contenente le  valutazioni  e  le  prescrizioni  da  riportare  nella
presente delibera; 
  Su proposta del Ministro delle  infrastrutture  e  della  mobilita'
sostenibili; 
  Considerato il dibattito svolto in seduta; 
 
                              Delibera: 
 
  Le presenti disposizioni sono adottate ai sensi e per  gli  effetti
del combinato disposto degli articoli 214, comma 11, e 216, commi  1,
1-bis e 27, del decreto legislativo n. 50 del  2016,  e  del  decreto
legislativo n. 163 del  2006,  e  successive  modificazioni,  da  cui
deriva la sostanziale applicabilita' di tale  previgente  disciplina,
di cui al decreto legislativo in ultimo citato, a tutte le procedure,
anche autorizzative, avviate prima del 19 aprile 2016. 
1. Autorizzazione all'utilizzo delle ulteriori risorse  assegnate  al
programma Grandi Stazioni e approvazione del nuovo  quadro  economico
complessivo. 
  1.1. Il  Comitato  autorizza  l'utilizzo  delle  ulteriori  risorse
attribuite al programma Grandi Stazioni con le modalita' di cui  alle
premesse, pari a complessivi 50 milioni di euro, ed approva il  nuovo
quadro  economico  complessivo  del  programma  Grandi  Stazioni,  di
seguito riportato, comprensivo della rimodulazione degli importi gia'
assegnati  al  medesimo  con  delibera  del  CIPE,  per   un   valore
complessivo di 284,465 milioni di euro, e delle risorse ripartite con
decreto MIT 6 marzo 2018, n. 88, pari a  complessivi  42  milioni  di
euro: 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
2. Disposizioni finali. 
  2.1.  Il  Ministero  delle   infrastrutture   e   della   mobilita'
sostenibili provvedera' ad assicurare, per conto di questo  Comitato,
la conservazione dei documenti relativi al progetto in esame. 
  2.2. Grandi Stazioni Rail S.p.a. dovra' aggiornare costantemente  i
dati di monitoraggio nella Banca dati delle amministrazioni pubbliche
(BDAP), nel sistema di monitoraggio delle opere pubbliche (MOP) e nel
sistema di monitoraggio investimenti pubblici (MIP). 
  2.3.  Il  Ministero  delle   infrastrutture   e   della   mobilita'
sostenibili provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese  a
consentire a questo Comitato di  espletare  i  compiti  di  vigilanza
sulla realizzazione delle opere ad  esso  assegnati  dalla  normativa
citata in premessa, tenendo  conto  delle  indicazioni  di  cui  alla
delibera di questo Comitato n. 63 del 2003, richiamata in premessa. 
  2.4. Ai sensi della delibera di questo Comitato  n.  15  del  2015,
prevista all'art. 36, comma 3, del decreto-legge n. 90 del  2014,  le
modalita' di controllo  dei  flussi  finanziari  sono  adeguate  alle
previsioni della medesima delibera. 
  2.5. Ai sensi della delibera di questo Comitato  n.  24  del  2004,
richiamata  in  premessa,  il  CUP  assegnato  agli  interventi   del
programma Grandi Stazioni  dovra'  essere  evidenziato  in  tutta  la
documentazione  amministrativa  e  contabile  riguardante  i  singoli
interventi. 
  2.6.  Il  Ministero  delle   infrastrutture   e   della   mobilita'
sostenibili dovra' informare il  CIPESS  appena  possibile  circa  la
realizzabilita' e la finanziabilita' degli interventi per la stazione
di Bologna. 
  2.7. Grandi Stazioni Rail S.p.a. velocizzera' i propri interventi e
terra' costantemente aggiornato il MIMS che a sua  volta  presentera'
annualmente, entro il 30 giugno di  ogni  anno,  una  informativa  al
CIPESS sul programma Grandi Stazioni. 
    Roma, 15 febbraio 2022 
 
                                                Il Presidente: Draghi 
Il Segretario: Tabacci 

Registrato alla Corte dei conti il 21 aprile 2022 
Ufficio di controllo sugli atti del Ministero dell'economia  e  delle
finanze, n. 751