Fondo per le infrastrutture portuali - decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40 - parere sullo schema di decreto di riparto - risorse anni 2021-2023. (Delibera n. 26/2022). (22A06428)(GU n.266 del 14-11-2022)
IL COMITATO INTERMINISTERIALE
PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
E LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Vista la legge 27 febbraio 1967, n. 48, recante «Attribuzioni e
ordinamento del Ministero del bilancio e della programmazione
economica e istituzione del Comitato dei ministri per la
programmazione economica» e, in particolare, l'art. 16, concernente
l'istituzione e le attribuzioni del Comitato interministeriale per la
programmazione economica, di seguito CIPE o Comitato, nonche' le
successive disposizioni legislative relative alla composizione dello
stesso Comitato;
Visto, in particolare, il decreto-legge 14 ottobre 2019, n. 111,
recante «Misure urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla
direttiva 2008/50/CE sulla qualita' dell'aria e proroga del termine
di cui all'art. 48, commi 11 e 13, del decreto-legge 17 ottobre 2016,
n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016,
n. 229», convertito, con modificazioni, dalla legge 12 dicembre 2019,
n. 141, il quale all'art. 1-bis ha previsto che dal 1° gennaio 2021,
per rafforzare il coordinamento delle politiche pubbliche in vista
del perseguimento degli obiettivi in materia di sviluppo sostenibile
indicati dalla risoluzione A/70/L.I adottata dall'Assemblea generale
dell'Organizzazione delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015, il CIPE
assuma la denominazione di Comitato interministeriale per la
programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, di seguito
CIPESS, e che a decorrere dalla medesima data, in ogni altra
disposizione vigente, qualunque richiamo al CIPE deve intendersi
riferito al CIPESS;
Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante «Disciplina
dell'attivita' di governo e ordinamento della Presidenza del
Consiglio dei ministri», e successive modificazioni;
Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241, recante «Nuove norme in
materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai
documenti amministrativi», e successive modificazioni;
Vista la legge 28 gennaio 1994, n. 84, e successive modificazioni,
recante «Riordino della legislazione in materia portuale», che
all'art. 6 ha istituito le Autorita' di sistema portuale, di seguito
ADSP, indicando nell'allegato A alla stessa legge i porti rientranti
nelle predette Autorita';
Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, recante «Misure in materia
di investimenti, delega al governo per il riordino degli incentivi
all'occupazione e della normativa che disciplina l'INAIL, nonche'
disposizioni per il riordino degli enti previdenziali», che all'art.
1, comma 5, ha istituito presso questo Comitato il «Sistema di
monitoraggio degli investimenti pubblici», di seguito MIP, con il
compito di fornire tempestivamente informazioni sull'attuazione delle
politiche di sviluppo e la cui attivita' e' funzionale
all'alimentazione di una banca dati tenuta nell'ambito di questo
stesso Comitato;
Vista la normativa vigente in materia di Codice unico di progetto,
di seguito CUP, e in particolare:
1. la delibera di questo Comitato 27 dicembre 2002, n. 143, come
successivamente integrata e modificata dalla successiva delibera 29
settembre 2004, n. 24, con la quale questo stesso Comitato ha
definito il sistema per l'attribuzione del CUP e ha stabilito che il
CUP stesso deve essere riportato su tutti i documenti amministrativi
e contabili, cartacei ed informatici, relativi a progetti di
investimento pubblico e deve essere utilizzato nelle banche dati dei
vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
2. la legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni
ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», come
modificata dal decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, recante «Misure
urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale», convertito,
con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, il quale,
all'art. 11, dispone che ogni progetto d'investimento pubblico deve
essere dotato di un CUP e, in particolare, prevede, tra l'altro,
l'istituto della nullita' degli «atti amministrativi adottati da
parte delle amministrazioni di cui all'art. 1, comma 2, del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, che dispongono il finanziamento
pubblico o autorizzano l'esecuzione di progetti di investimento
pubblico» in assenza dei corrispondenti codici, che costituiscono
elemento essenziale dell'atto stesso;
3. la legge 13 agosto 2010, n. 136, recante «Piano straordinario
contro le mafie, nonche' delega al governo in materia di normativa
antimafia», e successive modificazioni, che all'art. 6 definisce le
sanzioni applicabili in caso di mancata apposizione del CUP sugli
strumenti di pagamento;
4. il citato decreto-legge n. 76 del 2020, e, in particolare,
l'art. 41, comma 1;
Visto l'art. 4, comma 6, del decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40,
recante «Disposizioni urgenti tributarie e finanziarie in materia di
contrasto alle frodi fiscali internazionali e nazionali operate, tra
l'altro, nella forma dei cosiddetti «caroselli» e «cartiere», di
potenziamento e razionalizzazione della riscossione tributaria anche
in adeguamento alla normativa comunitaria, di destinazione dei
gettiti recuperati al finanziamento di un Fondo per incentivi e
sostegno della domanda in particolari settori», convertito, con
modificazioni, dalla legge 22 maggio 2010, n. 73, e successive
modificazioni, che:
1. ha istituito il «Fondo per le infrastrutture portuali»,
destinato a finanziare le opere infrastrutturali nei porti di
rilevanza nazionale;
2. ha previsto che il Fondo sia ripartito con decreto del
Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il
Ministro dell'economia e delle finanze, previa intesa con la
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le
Province autonome di Trento e di Bolzano, per i programmi nazionali
di riparto, e con le singole regioni interessate, per finanziamenti
specifici riguardanti i singoli porti, nonche' previo parere di
questo Comitato;
3. ha previsto che al medesimo Fondo fosse trasferita, con
decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con
il Ministro competente, una quota non superiore al cinquanta per
cento delle risorse ancora disponibili destinate all'ammortamento del
finanziamento statale previsto per l'opera «Sistema di trasporto
rapido di massa a guida vincolata per la citta' di Parma», revocato
ai sensi del comma 7 del medesimo art. 4, da utilizzare come spesa
ripartita in favore delle Autorita' portuali che abbiano speso, alla
data del 31 dicembre 2009, una quota superiore almeno all'80 per
cento dei finanziamenti ottenuti fino a tale data;
4. ha previsto che le predette risorse debbano essere destinate a
progetti, gia' approvati, diretti alla realizzazione di opere
immediatamente cantierabili e finalizzate a rendere le strutture
operative funzionali allo sviluppo dei traffici;
Visto il decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, recante
«Attuazione dell'art. 30, comma 9, lettere e), f) e g), della legge
31 dicembre 2009, n. 196, in materia di procedure di monitoraggio
sullo stato di attuazione delle opere pubbliche, di verifica
dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del
Fondo opere e del Fondo progetti»;
Considerata la comunicazione della Commissione europea in data 11
dicembre 2019 al Parlamento europeo, al Consiglio dell'Unione
europea, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle
regioni, con la quale e' stato illustrato un Green Deal per l'Unione
europea, consistente in una nuova strategia di crescita mirata a
trasformare l'Unione in una societa' giusta e prospera, dotata di
un'economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e
competitiva, che nel 2050 non generera' emissioni nette di gas a
effetto serra e in cui la crescita economica sara' dissociata
dall'uso delle risorse;
Visto il regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del
Consiglio del 18 giugno 2020, relativo all'istituzione di un quadro
che favorisce gli investimenti sostenibili e recante modifica del
regolamento (UE) 2019/2088;
Visti i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri 23
dicembre 2020, n. 190 e n. 191, con i quali sono stati adottati i
regolamenti concernenti l'organizzazione, rispettivamente, del
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e degli uffici di
diretta collaborazione del medesimo Ministero;
Vista la comunicazione della Commissione europea C (2021) 1054 del
12 febbraio 2021 - orientamenti tecnici sull'applicazione del
principio «non arrecare un danno significativo» a norma del
regolamento (UE) 2021/241, che istituisce il dispositivo per la
ripresa e la resilienza, ovvero del c.d. «do no significant harm», di
seguito DNSH;
Visto il decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22, recante «Disposizioni
urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei ministeri»,
convertito, con modificazioni, dalla legge 22 aprile 2021, n. 55, e,
in particolare, l'art. 5, il quale ha previsto che il Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti sia ridenominato Ministero delle
infrastrutture e della mobilita' sostenibili, di seguito MIMS;
Vista la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 7
dicembre 2021, con la quale sono state fornite «Linee di indirizzo
sull'azione del Comitato interministeriale per la programmazione
economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS) per l'anno 2022», le
quali indicano che progetti e piani di investimenti pubblici posti
all'esame e all'approvazione di questo Comitato dovranno essere
orientati alla sostenibilita' e rispondere ad alcuni parametri
misurabili durante il percorso di programmazione, progettazione e
autorizzazione, sulla base di una apposita delibera di questo
Comitato da emanare entro il 2022;
Vista la nota della Presidenza del Consiglio dei ministri -
Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica
economica, di seguito DIPE, 21 gennaio 2022, n. 268, contenente
indicazioni preliminari in materia di relazioni di sostenibilita' per
progetti infrastrutturali sulle proposte che verranno sottoposte al
CIPESS, inviata nelle more dell'emanazione della delibera di cui alla
citata direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 2021;
Vista la delibera CIPE 21 dicembre 2012, n. 139, con la quale
questo Comitato ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto
interministeriale del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze,
concernente il riparto delle risorse del «Fondo per le infrastrutture
portuali» per l'importo complessivo di 82.315.150 euro;
Vista la delibera CIPE 3 novembre 2021, n. 57, con la quale questo
Comitato ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto
interministeriale del Ministro delle infrastrutture e della mobilita'
sostenibili, di concerto con il Ministro dell'economia e delle
finanze, concernente il riparto delle risorse per 400 milioni di euro
del «Fondo per le infrastrutture portuali» appostate sul capitolo
7258 - piano gestionale 1 - dello stato di previsione della spesa del
citato MIMS, per gli anni dal 2021 al 2035;
Vista la nota 5 luglio 2022, n. 23290, con la quale il MIMS ha
chiesto l'iscrizione all'ordine del giorno della prima riunione utile
di questo Comitato della richiesta di parere sullo «Schema di decreto
interministeriale di riparto delle risorse del "Fondo per le
infrastrutture portuali" ... - annualita' 2021-2023», ai sensi del
richiamato art. 4, comma 6, del decreto-legge n. 40 del 2010, e ha
trasmesso la relativa documentazione istruttoria;
Viste le note 19 luglio 2022, n. 23132, e 22 luglio 2022, n. 23647,
con le quali il suddetto Ministero ha trasmesso ulteriore
documentazione istruttoria;
Preso atto delle risultanze dell'istruttoria svolta dal MIMS e, in
particolare, che:
1. l'intesa della Conferenza unificata, pronunciatasi nel corso
della seduta del 4 agosto 2021 sullo schema di decreto per il quale
questo Comitato ha espresso parere favorevole con la richiamata
delibera n. 57 del 2021, riportava «richieste d'impegno del Governo»
per il finanziamento di ulteriori interventi cui dare corso rispetto
a quelli poi inclusi nella citata delibera CIPESS, compatibilmente
con le risorse finanziarie che si sarebbero rese disponibili;
2. tali richieste prevedevano di:
2.1 «finanziare con le ulteriori risorse MIMS, disponibili nel
fondo di conto capitale alimentato dal riaccertamento dei residui
passivi perenti, per la somma complessiva di 41 milioni di euro, i
progetti relativi al molo Martello del porto di Ortona nell'ambito
dell'ADSP [Autorita' di sistema portuale] del Mare Adriatico
centrale, per un importo pari a 4 milioni di euro e quelli dell'ADSP
Stretto di Messina per 37 milioni»;
2.2 «finanziare, in via prioritaria, a valere sulla prima fonte
di finanziamento utile, come indicato nelle premesse dello schema di
decreto di riparto del Fondo infrastrutture 2021»:
2.2.1 «gli interventi dell'Autorita' di sistema portuale del
Mare Adriatico centrale, e in particolare l'opera denominata
"Interventi di potenziamento ed ampliamento del porto di Ortona. I°
stralcio in attuazione al P.R.P.", fino a 30 milioni e a condizione
che il progetto fosse presentato entro il 31 ottobre 2021»;
2.2.2 «gli interventi dell'Autorita' di Sistema portuale del
Mare Adriatico meridionale, in particolare il progetto presentato
dalla Regione Molise, relativo al porto di Termoli, per l'importo
fino a 30 milioni e una volta conclusa l'integrazione della citata
Autorita', entro il 31 ottobre 2021», con l'inserimento del predetto
porto nella circoscrizione territoriale dell'Autorita' stessa;
3. relativamente alle suddette richieste di finanziamento:
3.1 le esigenze infrastrutturali dell'ADSP dello Stretto (per i
succitati 37 milioni di euro) sono state finanziate con il
decreto-legge 10 settembre 2021, n. 121, recante «Disposizioni
urgenti in materia di investimenti e sicurezza delle infrastrutture,
dei trasporti e della circolazione stradale, per la funzionalita' del
Ministero delle infrastrutture e della mobilita' sostenibili, del
Consiglio superiore dei lavori pubblici e dell'Agenzia nazionale per
la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradale ed
autostradali», convertito con modificazioni dalla legge 29 luglio
2021, n. 108, che all'art. 4, comma 3, ha assegnato alla predetta
Autorita' 37 milioni di euro complessivi, di cui 2 milioni per l'anno
2021, 30 milioni per l'anno 2022 e 5 milioni per l'anno 2023, per
«migliorare e rendere piu' sostenibile la mobilita' di passeggeri e
merci tra le aree metropolitane di Reggio Calabria e Messina, nonche'
la continuita' territoriale da e per la Sicilia», realizzando gli
«interventi infrastrutturali necessari per aumentare la capacita' di
accosto per le unita' adibite al traghettamento nello Stretto di
Messina, nonche' i servizi ai pendolari»;
3.2 la condizione cui era subordinato il finanziamento fino a
30 milioni di euro per il progetto presentato dalla regione Molise e
relativo al porto di Termoli, cioe' l'inserimento dello stesso porto
nella circoscrizione territoriale dell'ADSP del mare Adriatico
meridionale entro il 31 ottobre 2021, non si e' verificata, quindi
non e' possibile procedere a tale finanziamento;
4. tra le opere richieste nell'Intesa della Conferenza unificata
rimanevano quindi da soddisfare le seguenti proposte di finanziamento
relative ad interventi di competenza dell'ADSP del mare Adriatico
centrale:
4.1 la «Ristrutturazione del molo Martello al porto di Ortona»,
CUP: J77D18000090005, da finanziare per l'importo di 4 milioni di
euro;
4.2 gli «Interventi di potenziamento ed ampliamento del porto
di Ortona. 1° stralcio in attuazione al P.R.P.», finanziabile fino
all'importo massimo di 30 milioni di euro, il cui progetto doveva
essere presentato entro il 31 ottobre 2021;
5. il progetto denominato «Interventi di potenziamento ed
ampliamento del porto di Ortona. 1° stralcio in attuazione al P.R.P.
- progetto di intervento di riqualificazione e potenziamento della
banchina di riva del porto di Ortona», CUP: J77H21007750001, del
costo stimato di 32.990.880 euro, e' stato trasmesso al MIMS
dall'ADSP del mare Adriatico centrale con nota 27 ottobre 2021, n.
7880, rispettando la scadenza del 31 ottobre 2021;
6. gli interventi da finanziare riguardano entrambi il porto di
Ortona, che, oltre a costituire il principale scalo marittimo
polifunzionale abruzzese, riveste un ruolo strategico per le
opportunita' di sviluppo dei traffici marittimi dell'ADSP del mare
Adriatico centrale, in riferimento non solo ai rapporti con gli scali
marittimi della costa balcanica, ma anche per le connessioni tra il
«corridoio adriatico» ed il versante tirrenico della penisola
italiana e conseguentemente con il Mediterraneo occidentale;
7. al momento il porto e' dotato di banchine che devono essere
adeguate agli attuali standard dei traffici commerciali marittimi;
8. la realizzazione dei citati interventi consentira':
8.1 la riqualificazione delle strutture di banchina esistenti
per adeguarle alle caratteristiche prestazionali previste dalle
recenti norme tecniche;
8.2 il miglioramento delle caratteristiche prestazionali dei
piazzali di banchina retrostanti, tra l'altro per sostenere il
transito di semoventi con carichi pesanti anche superiori a 40 kN/m²;
8.3 l'approfondimento dei fondali sino a profondita' di dodici
metri sul livello del mare;
9. per i citati interventi, la competente ADSP ha trasmesso
apposite relazioni che illustrano la compatibilita' degli stessi con
gli obiettivi di sviluppo sostenibile;
10. con decreto del Ragioniere generale dello Stato n. 229980 del
2021, emanato in attuazione della legge 31 dicembre 2009, n. 196,
sono state disposte nello stato di previsione della spesa del MIMS,
sul capitolo di bilancio n. 7258, rubricato «Fondo per le
infrastrutture portuali», variazioni in aumento, in termini di
competenza e cassa, per gli anni finanziari 2021-2023, per
complessivi euro 41 milioni, di cui 6 milioni in conto esercizio, 30
milioni in conto annualita' 2022 e 5 milioni per l'annualita' 2023;
11. con lo schema di decreto interministeriale in esame, sono
approvate la programmazione e la ripartizione di 34 milioni di euro
complessivi a valere sulle risorse appostate dal richiamato decreto
del Ragioniere generale dello Stato n. 229980 del 2021, di cui:
11.1 - 4 milioni di euro per la «Ristrutturazione del molo
Martello al porto di Ortona»;
11.2 - 30 milioni di euro per gli «Interventi di potenziamento
ed ampliamento del porto di Ortona - 1° stralcio in attuazione al
P.R.P. - progetto di intervento di riqualificazione e potenziamento
della banchina di riva del porto di Ortona»;
12. lo schema di decreto interministeriale in esame prevede il
finanziamento, a favore dell'ADSP del mare Adriatico centrale, degli
interventi riportati nella seguente tabella, per gli importi
complessivi e per le annualita' ugualmente riportati nella medesima
tabella:
Parte di provvedimento in formato grafico
13. per i singoli interventi da finanziare e' stato comunicato
quanto segue:
13.1 ristrutturazione del molo Martello nel porto di Ortona:
con provvedimento del Presidente 26 maggio 2021, n. 139, l'ADSP del
mare Adriatico centrale ha approvato il Progetto di fattibilita'
tecnico economica, di seguito PFTE, della soluzione B
dell'intervento, che comprendera' tra l'altro il consolidamento della
banchina, il corretto riposizionamento della scogliera in massi sul
lato est della medesima, la realizzazione di una nuova pavimentazione
dell'area retrostante la stessa banchina e il relativo attrezzaggio
con bitte d'ormeggio;
13.2 interventi di potenziamento ed ampliamento del porto di
Ortona - 1° stralcio in attuazione al P.R.P. - progetto di intervento
di riqualificazione e potenziamento della banchina di riva: con
provvedimento del Presidente 22 luglio 2022, n. 150, l'ADSP del mare
Adriatico centrale ha approvato il PFTE dell'intervento, che
comprendera' il risanamento e la messa in sicurezza dell'intero
fronte della banchina tramite realizzazione, per tutto il fronte di
560 m, di pali affiancati ed aggettanti di circa 3 m rispetto
all'attuale ciglio di banchina, un trattamento di jet-grouting di
intasamento dei terreni sottostanti l'attuale pavimentazione, la
realizzazione della nuova pavimentazione adeguata ai carichi di
progetto, nonche' il miglioramento delle caratteristiche geotecniche
del terreno a tergo della banchina mediante l'esecuzione di colonne
in jet-grouting;
14. come per il precedente analogo schema di decreto su cui
questo Comitato ha reso il parere con la delibera CIPESS n. 57 del
2021, anche il presente schema di decreto prevede:
14.1 all'art. 3, che le modalita' e i tempi di esecuzione degli
interventi finanziati siano individuati, ai sensi dell'art. 15 della
legge 7 agosto 1990, n. 241, in appositi accordi procedimentali tra
il MIMS - Direzione generale per la vigilanza sulle Autorita' di
sistema portuale, il trasporto marittimo e per vie d'acqua interne e
la stessa ADSP del mare Adriatico centrale, nei quali saranno anche
definiti le modalita' e gli obblighi connessi all'attuazione e al
monitoraggio delle opere nonche' all'erogazione del contributo
pubblico;
14.2 all'art. 5, che le risorse assegnate debbano essere
«revocate qualora i soggetti beneficiari delle stesse non provvedano
all'assunzione di una obbligazione giuridicamente vincolante per
l'affidamento dei lavori entro diciotto mesi dall'assegnazione delle
stesse salvo oggettive e comprovate cause ostative»;
14.3 che «la verifica del rispetto dei termini avviene
attraverso il sistema di cui» al successivo art. 6;
14.4 all'art. 6, le modalita' del monitoraggio delle attivita'
e degli interventi, da effettuare "attraverso il sistema di
«monitoraggio delle opere pubbliche - MOP» della «banca dati delle
pubbliche amministrazioni - BDAP», ai sensi del decreto legislativo
29 dicembre 2011, n. 229, dal soggetto attuatore, ovvero dal titolare
del CUP", e prevede che l'alimentazione del sistema MOP avvenga
«"assicurando il principio di unicita' dell'invio previsto dall'art.
3, comma 1, lettera ggggg-bis del decreto legislativo 18 aprile 2016,
n. 50»;
Considerato che, come riportato nella relazione istruttoria in
allegato alla nota del MIMS 19 ottobre 2021, n. 38084, di richiesta
di inserimento all'ordine del giorno di questo Comitato del parere
sul decreto relativo alla programmazione e ripartizione delle risorse
previste dal Fondo infrastrutture portuali relative all'annualita'
2021, di cui alla delibera n. 57 del 2021, gli interventi in esame
sono riferiti a un porto di rilevanza nazionale, in quanto il decreto
legislativo 4 agosto 2016, n. 169, e successive modificazioni, che ha
riformato la legge 28 gennaio 1994, n. 84, con l'istituzione delle
Autorita' di sistema portuale - enti pubblici vigilati dallo Stato -
ed ha inserito nella gestione di tali Enti i porti gia' classificati
come di rilevanza nazionale;
Tenuto conto dell'esame della proposta svolto ai sensi dell'art. 3
del vigente regolamento di questo Comitato di cui alla delibera di
questo stesso Comitato 20 dicembre 2019, n. 82, recante «Regolamento
interno del Comitato interministeriale per la programmazione
economica», cosi' come modificata dalla delibera 15 dicembre 2020, n.
79, recante «Regolamento interno del Comitato interministeriale per
la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS)»;
Vista la nota 2 agosto 2022, n. 4317, predisposta congiuntamente
dal Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della
politica economica della Presidenza del Consiglio dei ministri e dal
MEF, posta a base dell'odierna seduta di questo Comitato, contenente
le valutazioni e le prescrizioni da riportare nella presente
delibera;
Su proposta del Ministro delle infrastrutture e della mobilita'
sostenibili;
Esprime parere favorevole
sullo schema di decreto interministeriale di cui in premesse, del
Ministro delle infrastrutture e della mobilita' sostenibili, di
concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, concernente
il riparto delle risorse del «Fondo per le infrastrutture portuali»
di cui all'art. 4, comma 6, del decreto-legge n. 40 del 2010, per le
annualita' 2021-2023;
Invita
il Ministero delle infrastrutture e della mobilita' sostenibili a
trasmettere a questo Comitato, entro il mese di luglio di ogni anno,
una relazione complessiva sullo stato di attuazione degli interventi
finanziati a carico del «Fondo per le infrastrutture portuali», che
evidenzi le eventuali criticita' degli interventi stessi, anche
attraverso i dati presenti sui sistemi di monitoraggio.
A tal fine il MIMS dovra' coordinare le attivita' necessarie alla
tempestiva trasmissione delle informazioni, da parte dei soggetti
attuatori, al sistema BDAP-MOP ai sensi del decreto legislativo 29
dicembre 2011, n. 229.
Roma, 2 agosto 2022
Il Presidente: Draghi
Il Segretario: Tabacci
Registrato alla Corte dei conti il 3 novembre 2022
Ufficio di controllo sugli atti del Ministero dell'economia e delle
finanze, n. 1600