Art. 6.

                Lavori delle commissioni giudicatrici

    Le commissioni giudicatrici sono composte secondo quanto previsto
dall'art.  2  della  legge  n. 210/1998 e dall'art. 3 del decreto del
Presidente  della  Repubblica n. 390/1998 e sono nominate con decreto
rettorale   pubblicato  nella  Gazzetta  Ufficiale  e  sul  sito  web
dell'Universita'.
    La commissione deve concludere i suoi lavori entro sei mesi dalla
medesima data.
    Eventuali  istanze  di  ricusazione  dei  commissari da parte dei
candidati   devono   essere  presentate  entro  trenta  giorni  dalla
pubblicazione  del decreto di nomina della commissione nella Gazzetta
Ufficiale.   Decorso   tale  termine  non  sono  ammesse  istanze  di
ricusazione.
    La   prima   convocazione   della   commissione  giudicatrice  e'
effettuata  dal  membro  designato dalla facolta' entro trenta giorni
dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto di nomina.
    La prima riunione della commissione deve comunque tenersi decorso
il  termine  di  trenta  giorni  dalla  pubblicazione  del decreto di
nomina.
    Per  comprovati  ed  eccezionali  motivi segnalati dal presidente
della  commissione  almeno  trenta  giorni  prima  della scadenza del
termine  ordinario,  il  Rettore dell'Universita' puo' prorogare, per
una  sola volta e per non piu' di quattro mesi, il termine dei lavori
della  commissione. Nel caso in cui i lavori non siano conclusi entro
il  termine fissato, il Rettore, con provvedimento motivato, avvia le
procedure  per  la  sostituzione  d'ufficio  dei componenti cui siano
imputabili  le  cause  del  ritardo, stabilendo nel contempo un nuovo
termine per la conclusione dei lavori.
    Nella prima seduta la commissione provvede a:
      1) eleggere il presidente e il segretario verbalizzante;
      2) stabilire  i  criteri  e  le  modalita'  di  valutazione dei
candidati.
    Al  termine  della prima seduta il verbale contenente i criteri e
le  modalita'  di  valutazione  dei  candidati  viene  consegnato  al
responsabile  del  procedimento  affinche'  ne  curi  la  pubblicita'
mediante  affissione  all'albo  ufficiale dell'Universita' e sul sito
web.
    Nelle   sedute   successive   la   commissione   procedera'  alla
valutazione delle pubblicazioni e dei titoli dei candidati.
    La commissione dovra' tenere in considerazione i seguenti criteri
generali  per procedere alla valutazione delle pubblicazioni, facendo
anche  ricorso,  ove  possibile,  a  parametri riconosciuti in ambito
scientifico internazionale:
      a) originalita' ed innovativita' della produzione scientifica e
rigore metodologico;
      b) congruenza  dell'attivita'  scientifica del candidato con le
discipline  ricomprese  nel  settore  scientifico disciplinare per il
quale e' bandita la procedura;
      c) rilevanza  scientifica  della  collocazione editoriale delle
pubblicazioni   e   loro   diffusione   all'interno  della  comunita'
scientifica;
      d) continuita' temporale della produzione scientifica, anche in
relazione  all'evoluzione  delle  conoscenze  nello specifico settore
scientifico-disciplinare;
      e) apporto    individuale   del   candidato   nei   lavori   in
collaborazione.
    La commissione dovra' inoltre valutare specificatamente:
      a)  l'attivita' didattica svolta;
      b) i servizi prestati nelle universita' e negli enti di ricerca
italiani e stranieri;
      c) l'attivita'  di  ricerca  comunque  svolta,  presso soggetti
pubblici e privati italiani e stranieri;
      d) l'attivita'  in  campo  clinico,  relativamente  ai  settori
scientifico  disciplinari  in  cui sia stata richiesta tale specifica
competenza;
      e) l'organizzazione, la direzione ed il coordinamento di gruppi
di ricerca e di iniziative in campo didattico e scientifico svolte in
ambito nazionale ed internazionale;
      f) i  titoli  di  dottore di ricerca e la fruizione di borse di
studio,  assegni  o  contratti  di  ricerca  finalizzati  a  ricerche
attinenti al settore scientifico-disciplinare.
    A  seguito  della  valutazione  delle pubblicazioni e dei titoli,
ognuno  dei  commissari verbalizzera' il proprio giudizio individuale
su  ciascun  candidato,  quindi  la  commissione  esprime il giudizio
collegiale.
    Si   procedera'   quindi,  limitatamente  ai  candidati  che  non
rivestono  la  qualifica di professore associato, allo svolgimento di
una  prova  didattica  (nell'ambito  di  una  disciplina  del settore
scientifico-disciplinare e indicata dal candidato) consistente in una
lezione  su  un tema assegnato con 24 ore di anticipo. A tal fine, il
candidato sceglie uno fra i tre temi proposti dalla commissione.
    La  sede, il giorno e l'ora della prova didattica sono comunicati
al candidato almeno venti giorni prima dello svolgimento della prova.
Alla prova il candidato si presentera' munito di carta di identita' o
di altro valido documento di riconoscimento.
    La  mancata presentazione di un candidato alla prova didattica e'
considerata  esplicita e definitiva manifestazione della sua volonta'
di rinunciare alla valutazione comparativa.
    Ogni  commissario  verbalizza il proprio giudizio analitico sulla
prova didattica.
    Al termine delle prove, la commissione procedera' ad esprimere il
giudizio   collegiale   complessivo   sul  curriculum  scientifico  e
didattico di ciascun candidato e sulla eventuale prova didattica.
    La commissione procedera' quindi alla valutazione comparativa dei
candidati  mediante  discussione  e  successiva deliberazione assunta
dalla maggioranza  dei componenti. Ogni commissario ha a disposizione
tre voti e non potra' darne piu' di uno al medesimo candidato. I voti
saranno   espressi   in  forma  palese,  ma  con  modalita'  tali  da
assicurarne la contestualita'.
    Se il numero dei candidati che hanno riportato almeno tre voti e'
uguale  o inferiore a tre, essi sono dichiarati idonei e la procedura
e'  conclusa; in caso contrario, la deliberazione e' priva di effetti
e  deve  essere  ripetuta, anche piu' volte, finche' si verifichi che
non  piu'  di tre candidati riportino tre o piu' voti. Resta fermo il
termine   sopra   fissato   per   la  conclusione  dei  lavori  della
commissione.