Art. 3. Programma del corso Tratto distintivo del dottorato in sociologia di Trento e' sempre stata l'attenzione per un'integrazione elevata tra teorie sociologiche, classiche e contemporanee, e ricerca empirica, condotta prevalentemente attraverso tecniche di analisi quantitativa, ma senza trascurare le analisi qualitative. Le attivita' di ricerca in cui sono attualmente impegnati i membri del collegio docenti si articolano su cinque direttrici principali: 1) stratificazione sociale e disuguaglianze; 2) reticoli sociali e capitale sociale; 3) forme del mutamento politico: stato, partecipazione politica, movimenti sociali; 4) metodologia della ricerca sociale; 5) storia e struttura della teoria sociologica. 1. Stratificazione sociale e disuguaglianze. Rientrano in questo ambito le ricerche condotte sulla struttura e le modilicazioni nel mercato del lavoro (Emilio Reyneri); sui fenomeni migratori nelle loro varie dimensioni (Marzio Barbagli, Emilio Reyneri); sulla mobilita' sociale, anche in rapporto ai processi educativi (Marzio Barbagli, Carlo Buzzi, Antonio Cobalti, Antonio Schizzerotto, Ivano Bison); sul ruolo e le trasformazioni della famiglia (Marzio Barbagli, Antonio Schizzerotto, Ivano Bison); sul rapporto tra globalizzazione e disuguaglianze socio-economiche (Antonio Cobalti); sui comportamenti devianti e/o criminosi (Marzio Barbagli, Raimondo Catanzaro). 2. Reticoli sociali e capitale sociale. L'interesse in una prospettiva relazionale allo studio della struttura sociale sta alla base di vari progetti che esplorano il nesso tra struttura sociale, capitale sociale e sviluppo territoriale (Antonio Chiesi, Davide La Valle, Fortunata Piselli, Carlo Trigilia), anche in relazione alle economie criminali (Raimondo Catanzaro), ricostruiscono la struttura delle elites e delle comunita' professionali (Antonio Chiesi), o sperimentano l'applicazione di tecniche di network allo studio dei processi di partecipazione politica e della struttura della societa' civile (Mario Diani). 3. Forme del mutamento politico: stato, partecipazione politica, movimenti sociali. Sono riconducibili a questo filone gli studi dedicati alle trasformazioni dello Stato moderno (Gianfranco Poggi), al comportamento elettorale (Raimondo Catanzaro, Piergiorgio Corbetta), ai gruppi di interesse e alla rappresentanza su scala nazionale (Raimondo Catanzaro) o transnazionale (Carlo Ruzza, con particolare riferimento all'Unione europea), ai movimenti sociali e politici e all'azione diretta dei cittadini (Raimondo Catanzaro, Mario Diani, Carlo Ruzza), alla comunicazione politica, sia di tipo tradizionale che virtuale (Raimondo Catanzaro, Piergiorgio Corbetta, Mario Diani), al rapporto tra politiche pubbliche e sviluppo locale (Carlo Trigilia). 4. Metodologia della ricerca sociale. La tradizione di ricerca quantitativa propria del dottorato trentino viene continuata attraverso l'attenzione per i modelli causali (Hans Schadee), i metodi di analisi multivariata (Piergiorgio Corbetta, Hans Schadee, Ivano Bison), le analisi longitudinali (Antonio Schizzerotto, Ivano Bison), la network analysis (Antonio Chiesi); sul versante qualitativo e' vivo soprattutto l'interesse per gli studi di comunita' e la ricerca etnografica (Fortunata Piselli) e per la comunicazione (Giolo Fele). 5. Storia e struttura della teoria sociologica. L'attenzione per l'evoluzione nel tempo delle teorie sociologiche si traduce in questo momento nella rivisitazione della sociologia classica (Gianfranco Poggi, Enzo Rutigliano) e delle correnti interpretative e fenomenologiche della sociologia contemporanea (Giolo Fele); nella riflessione sul nesso tra teoria sociologica e teoria economica (Davide La Valle, Emilio Reyneri, Carlo Trigilia); nell'approfondimento della teoria dello scambio, anche in relazione alla teoria del capitale sociale (Davide La Valle): nella ricostruzione delle origini intellettuali della network analysis (Fortunata Piselli); nell'esplorazione della rilevanza della sociologia di Simmel per l'analisi dei movimenti (Mario Diani). Il programma formativo consiste di un anno di formazione a Trento e all'estero, e di due anni dedicati alla ricerca sul campo e alla stesura della tesi. Nel corso del primo anno sono previsti corsi e seminari articolati su tre filoni: teoria sociologica (classica e contemporanea); metodologia e tecniche della ricerca (eventualmente con la partecipazione alla Summer School organizzata dallo European Consortium for Political Research presso l'Universita' di Essex, UK); sviluppi recenti della ricerca sociologica, con particolare attenzione alle aree di interesse sopra individuate. I dottorandi possono inoltre partecipare a seminari e convegni su temi di specifico rilievo per il loro progetto di ricerca. Nel corso del primo anno gli studenti devono preparare due paper che vengono discussi e formalmente valutati dal collegio dei docenti. Alla fine del primo anno e' prevista una verifica dei processi compiuti ai fini dell'ammissione al programma di ricerca empirica dei due anni successivi. In tale occasione i dottorandi presentano al collegio anche il progetto di ricerca. L'approvazione del collegio dei paper e del progetto e' essenziale per il proseguimento del corso. Il secondo anno e' dedicato nella sua prima parte alla precisazione delle ipotesi di ricerca, allo studio della letteratura rilevante, e all'impostazione della ricerca. La seconda parte del primo anno e' dedicata alla ricerca sul campo. Le attivita' svolte nel secondo anno sono valutate alla luce della relazione dei tutor, della presentazione di capitoli della tesi in versione provvisoria, ed eventualmente di pubblicazioni prodotte nel corso dell'anno. Anche in questo caso, tali materiali sono discussi e valutati in un incontro formale del collegio dei docenti. L'ammissione al terzo anno e' subordinata a una valutazione positiva del progresso compiuto dallo studente. Il terzo anno e' dedicato alla stesura della tesi di dottorato. Al termine del terzo anno il collegio dei docenti delibera, sulla base delle relazioni dei tutor, circa l'ammissione dello studente all'esame finale. Nel caso il progresso dello studente non sia ritenuto tale da giustificare la presentazione della tesi, ovvero nel caso di una richiesta motivata da parte dello studente, il collegio puo' deliberare una proroga di un anno del termine di presentazione della tesi.