Art. 3.

                         Programma del corso

    Il  programma  formativo  del  primo  anno  e' comune a tutti gli
indirizzi specialistici attivati.
    Esso   si   fonda   su   un   corso   di   complessive   80   ore
sull'interpretazione   giuridica,   dai   punti   di  vista  storico,
filosofico,  comparatistico  e  relativo  alle diverse discipline del
diritto.
    Lo  svolgimento  dei  corsi  potra'  aver  luogo anche tramite il
ricorso a docenti italiani o stranieri esterni al Dipartimento; parte
delle lezioni saranno tenute in lingua inglese.
    Altre  20  ore  del  programma  formativo  saranno  costituite da
iniziative    seminariali    su    tematiche    trasversali,   quali,
esemplificativamente,  la  circolazione  dei  modelli  giuridici,  le
istituzioni  del diritto islamico, il rapporto tra scienze giuridiche
e  scienze  sociali,  innovazioni giuridiche dovute al fenomeno della
globalizzazione, l'analisi economica del diritto.
    Altre  20  ore del programma formativo saranno a disposizione dei
dottorandi  per la partecipazione ad attivita' convegnistiche interne
o esterne al Dipartimento.
    Il  programma  degli  anni  successivi si articola per curricula,
attraverso iniziative seminariali e brevi corsi.
    Programma degli anni successivi (suddivisi per curricula):
A) Diritto privato, privato comparato e commerciale.
    Gli  ambiti  tematici  del  dottorato in riferimento al secondo e
terzo anno di corso saranno:
      la  conoscenza  dei  modelli - macrocomparazione e comparazione
diacronica;
      la   comparazione   degli   istituti   -   microcomparazione  e
comparazione sincronica;
      il   diritto  delle  imprese:  struttura  finanziaria,  modelli
societari  di corporate governance, integrazione tra imprese, profili
sanzionatori e rimediali, imprese e scopo non lucrativo.
    Saranno   approfondite   in  particolare  le  seguenti  tematiche
corrispondenti a moduli didattici:
      sistemi    giuridici   comparati   -   proprieta',   contratto,
responsabilita' nelle esperienze di Civil Law e di Common Law;
      formazione di un diritto privato comune europeo;
      circolazione   dei  modelli  nell'ambito  del  diritto  privato
europeo - circolazione di modelli di Civil Law e di Common Law;
      diritto  dell'economia  -  circolazione  dei modelli ed analisi
economica.
    Gia'  nel  corso  dei  cicli  precedenti,  il percorso di analisi
economica  del diritto inserito all'interno della scuola di dottorato
in  Studi  giuridici  comparati  ed europei ha consentito una stretta
collaborazione  con  il Dipartimento di economia per la realizzazione
di  alcune  iniziative  rivolte  ai  dottorandi.  In  particolare, si
segnala  l'esperienza,  che si intende ripetere, della tavola rotonda
su «Teoria e prassi della regolazione» che ha visto il coinvolgimento
del  prof.  Lorenzo  Sacconi.  Anche  per  questo  ciclo i dottorandi
potranno partecipare ad altre iniziative organizzate dal Dipartimento
di  economia,  come il Summer Institute in Behavioral Economics, e ad
altri  seminari  su temi di ricerca comuni ai Dipartimenti di scienze
giuridiche  e  di  economia.  E' previsto, inoltre, lo svolgimento di
lezioni  di  analisi economica del diritto in comune con la scuola di
dottorato in economics and management.
B) Scienze pubblicistiche.
    Gli  ambiti  tematici  relativi  al secondo e terzo anno di corso
riguarderanno    l'approfondimento   delle   materie   di   carattere
giuspubblicistico, in particolare la tutela dei diritti fondamentali.
    In  questa  parte, l'indirizzo specialistico manterra' al proprio
interno una struttura unitaria, anche se articolata in una pluralita'
di centri d'attenzione disciplinare liberamente aggregabili entro una
prospettiva   di   diritto  nazionale,  comparato  e  comunitario,  e
internazionale, in virtu' delle analogie dei fondamenti sostanziali e
procedurali della tutela dei diritti fondamentali.
    In  particolare,  oggetto  specifico  del  curriculum  saranno  i
seguenti temi:
      diritti   fondamentali:  origini  filosofiche  e  codificazione
costituzionale;
      diritti   fondamentali:   fondamento,   regime,   struttura   e
contenuto;
      diritti dei cittadini comunitari;
      diritti dei cittadini extracomunitari;
      gli  strumenti  internazionali  di tutela: strumenti universali
(ONU) e strumenti regionali (Consiglio d'Europa, OUA, OSA);
      gli  strumenti  processuali  internazionali  e  sovranazionali:
giudici   internazionali  e  giudice  comunitario;  rapporti  con  le
giurisdizioni nazionali;
      gli   strumenti   di   tutela   del  settore:  la  liberta'  di
manifestazione   del  pensiero  (liberta'  informatica,  liberta'  di
comunicazione, diritto di accesso ai documenti amministrativi, tutela
dei  dati  sanitari,  tutela  dei  dati  statistici,  il regime delle
deroghe);  la partecipazione al procedimento amministrativo; le carte
dei  servizi  (la  posizione  dell'utente  nei confronti dei soggetti
erogatori  di  servizi  pubblici);  gli  strumenti  di attuazione del
principio di sussidiarieta' orizzontale;
      i diritti delle minoranze (etniche, linguistiche): strumenti di
tutela individuale e collettiva;
      i   diritti   fondamentali  di  fronte  alle  nuove  tecnologie
applicate alla biomedicina (BioDiritto);
      strumenti  di tutela: a) giustizia costituzionale; b) giustizia
amministrativa; c) giurisdizione ordinaria.
      strumenti di tutela: tutela definitiva e tutela cautelare.
C) Diritto e procedura penale.
    I  temi  di  ricerca  proposti  sviluppano  in  parte quelli gia'
oggetto  dei  precedenti  cicli  di  dottorato  per  il curriculum in
diritto penale:
      a) armonizzazione  del  diritto  penale e processuale penale in
prospettiva europea e transnazionale;
      b) diritto penale dell'economia e delle nuove tecnologie;
      c) tecniche alternative di risoluzione dei conflitti in materia
penale:  profili sostanziali e processuali della mediazione in ambito
minorile e competenza penale del giudice di pace.
    Ed  in  altra  parte  li  arricchiscono  con  piu'  specialistici
profili, connessi ai seguenti temi di particolare attualita':
      1.  Rapporti  fra sistema della giustizia penale (negli aspetti
sia  sostanziali  sia relativi al processo) e diritto sovranazionale,
con specifico riguardo a:
        a) diritto  comunitario  e diritto dell'Unione europea specie
nella  prospettiva  della  nuova Costituzione per l'Europa. La sempre
piu'  forte  spinta all'armonizzazione degli ordinamenti anche penali
degli  Stati  membri,  soprattutto con gli strumenti del III Pilastro
(Convenzioni  e  decisioni quadro, in particolare in materia di lotta
alle   frodi,   al  terrorismo,  alla  criminalita'  organizzata,  al
riciclaggio, alla tratta di esseri umani, tutela dell'ambiente, ecc.)
presentano  prospettive  nuove  e  piu'  ampie di indagine, di fronte
all'imminente   approvazione  della  Costituzione  per  l'Europa  che
sancisce  la  competenza  dell'Unione  in materia penale e a concreti
progetti  di  unificazione  a  livello  europeo  del  diritto e della
procedura  penale in singoli settori (progetto di Corpus Juris per la
tutela   penale   degli   interessi   finanziari   comunitari  e  per
l'istituzione  d'un  pubblico  ministero  europeo;  mandato d'arresto
europeo; Eurojust ecc.);
        b) diritto penale, processo penale e strumenti internazionali
di tutela dei diritti fondamentali, in specie Convenzione europea dei
diritti dell'uomo e giurisprudenza della Corte europea di Strasburgo.
Lo sviluppo e l'incidenza sempre piu' penetranti della giurisprudenza
europea  nei  sistemi  nazionali  di  giustizia penale, in gran parte
recepita  anche  dalla  Corte  di  giustizia  CE,  rendono attuale la
verifica del ruolo che hanno in concreto i diritti fondamentali quale
«oggetto»  e  «limite» del diritto penale moderno e dei poteri che si
esercitano nel processo;
        c) diritto  e procedura penale internazionale, in specie alla
luce   dello   Statuto   di   Roma   istitutivo  della  Corte  penale
internazionale  (ICC) e della giurisprudenza dei Tribunali ad hoc per
il  Ruanda  e  la  ex  Jugoslavia.  L'entrata in funzione della Corte
penale  internazionale,  la  ricca  produzione dottrinale in materia,
l'ampio sviluppo della giurisprudenza dei Tribunali ad hoc consentono
di  svolgere articolate indagini, sia sui profili di parte generale e
di  teoria generale del reato del nuovo diritto penale internazionale
(presupposti   della   responsabilita',  individuale  e  concorsuale,
elemento soggettivo ed errore, scusanti e scriminanti, commisurazione
della  pena,  ecc.),  sia  sulle  singole  fattispecie  criminose che
vengono  in  rilievo  (genocidio,  crimini  di guerra, crimini contro
l'umanita',  crimine  di  aggressione),  sia  sulle categorie di base
della   nascente   procedura  penale  internazionale  (azione;  ruolo
dell'accusa;  tecniche  d'indagine  e  cooperazione internazionale al
riguardo;  formazione  della  prova;  cosa giudicata e c.d. ne bis in
idem internazionale).
    2.   Diritto  penale  delle  nuove  tecnologie,  con  particolare
riguardo   al   diritto   penale   dell'informatica   e  di  Internet
(computercrime   e  cybercrime),  alla  genetica,  alle  tecniche  di
fecondazione assistita, ai trattamenti sanitari di fine vita, nonche'
ai   profili   processuali  a  tal  proposito.  L'imponente  sviluppo
dell'informatica  e  di Internet, con le nuove esigenze di disciplina
ed  armonizzazione  che ha posto in tutti gli ordinamenti e di cui si
fanno  interpreti  numerosi  organismi sopranazionali (ONU, Consiglio
d'Europa,  in  specie  con la Convenzione Cybercrime del 2001, Unione
europea,  OMPI,  ecc.) aprono sempre nuovi ed ampi campi di indagine,
in  prospettiva transnazionale e comparata, su plurimi settori: dalla
tutela  penale della privacy a quella del copyright, dalla lotta alle
frodi, alle falsita', ai danneggiamenti, agli accessi abusivi ed alle
intercettazioni illecite, alla diffusione di materiali pornografici e
contenuti nocivi, ecc. alla responsabilizzazione dei service-provider
ed  operatori  professionali,  in specie titolari di imprese ed enti,
ecc.,  con  creazione  e sperimentazione di nuovi istituti giuridici,
pure  sul  piano  processuale  e  probatorio, e forme di cooperazione
internazionale.
    3.  Sanzioni non carcerarie e tecniche alternative di risoluzione
dei  conflitti  con  particolare riguardo al sistema della competenza
penale  dei  giudici  di  pace  ed  a  quello minorile. La generale e
riscontrata  crisi  della  pena  detentiva,  quale mezzo ordinario di
controllo  della  devianza  e di risoluzione di conflitti che abbiano
una  dimensione  soprattutto  interpersonale (non espressiva di forme
gravi  di  criminalita'  ne'  di  aggressioni  a  beni di particolare
importanza per la collettivita' o la persona) ha stimolato la ricerca
-  non  solo  a  livello  teorico,  ma  anche  di prassi normative ed
applicative,  sperimentate  gia'  da  tempo  in  numerosi ordinamenti
stranieri  -  di  sanzioni  non  carcerarie e tecniche alternative di
risoluzione dei conflitti in ambito penale. In particolare vengono in
rilievo,  quali  oggetto  di  indagine,  gli istituti della giustizia
riparativa  (restorative  justice),  quali la mediazione (penale) tra
autore e vittima, l'incentivazione, con favorevoli effetti sull'esito
del   processo   penale,  di  condotte  riparatorie  e  risarcitorie,
l'introduzione  di  ipotesi  di rinuncia all'esercizio o prosecuzione
dell'azione  penale,  per tenuita' od «irrilevanza» del fatto, quando
risulti   non   necessario  o  non  opportuno  lo  svolgimento  o  la
conclusione  del  processo; ecc. Tali istituti, introdotti nel nostro
ordinamento a partire dall'ambito della giustizia penale minorile (in
particolare  attraverso  le  «definizioni  alternative»  del processo
previste  dal  decreto  del  Presidente della Repubblica 22 settembre
1988,  n. 448), si sono di recente estesi anche alla giustizia penale
degli adulti, attraverso la normativa che ha introdotto la competenza
penale  del  Giudice  di  pace  (decreto  legislativo 28 agosto 2000,
n. 274,  di  attuazione  della  legge  di  delega  24 novembre  1999,
n. 468),  su  cui  si sta sviluppando un ampio dibattito dottrinale e
stanno emergendo i primi significativi dati sulla prassi giudiziaria.
D) Storia del diritto romano e del pensiero giuridico europeo.
    Gli  ambiti  tematici  relativi  al secondo e terzo anno di corso
saranno  rivolti  ad  abbracciare  un  orizzonte molto ampio di studi
storico-giuridici,  dai  diritti  dell'antichita'  e dalla tradizione
romanistica   al   diritto   comune   fino   alla  piena  modernita',
caratterizzandosi   per   un'attenzione   speciale   alla  dimensione
giurisprudenziale   e   dottrinale   del   diritto.   Il   curriculum
storico-giuridico   non  e'  destinato  a  svolgere  alcuna  funzione
incoativa,   ma   a   sottolineare  l'intrinseca  dimensione  storica
dell'esperienza   giuridica,   e  in  particolar  modo  del  pensiero
scientifico  nella  grande  stagione  classica  della  giurisprudenza
romana  e,  successivamente,  dell'elaborazione  giusdottrinale nella
lunga durata dello ius commune Europaeum.
    Il  contributo  delle  discipline  storiche  alla  formazione dei
dottorandi  si  indirizza percio' da una parte verso la comunicazione
del  patrimonio  metodologico  e  concettuale  depositato nel diritto
romano  e  nella  piu' ampia tradizione giuridica europea, dall'altra
verso  la  comprensione di specifici ambiti di esperienza storica del
diritto,  individuati  in  relazione  ai  temi di ricerca dei singoli
dottorandi.
    Tra  i temi specifici della ricerca, da strutturarsi nei due anni
successivi   al  primo  anno  comune,  si  palesano  quelli  relativi
all'esperienza   giuridica   romana,   alla   produzione   dottrinale
nell'ambito  del diritto pubblico, al processo, al rapporto tra forme
letterarie   ed   elaborazione   teorica  (letteratura  consulente  e
commentariale),  alla  comparazione  tra  i diritti propri nella loro
dimensione storica.
    Nel  suo complesso il curriculum tende a valorizzare l'idea della
pluridimensionalita' del diritto nella sua esperienza concreta.
    Per  tutti  i  dottorandi  e'  previsto  un  periodo di soggiorno
all'estero  della  durata di 6 mesi (anche non consecutivi) presso le
strutture che hanno manifestato la disponibilita' ad accoglierli.
    I  dottorandi  saranno incentivati a frequentare stages e masters
tenuti  presso  importanti  universita'  straniere  con  le  quali si
intrattengono  rapporti  di  scambio  di giovani studiosi e presso le
quali  insegnano,  stabilmente  o  in qualita' di visiting professor,
alcuni componenti del Collegio dei docenti.
E) Diritto sostanziale e processuale del lavoro.
    Gli  ambiti  tematici  relativi  al secondo e terzo anno di corso
riguarderanno    l'approfondimento   delle   materie   di   carattere
giuslavoristico,   in   particolare   la   disciplina   dei  rapporti
individuali   e   collettivi  di  lavoro  in  prospettiva  europea  e
transnazionale,   nonche'   i   profili   fondamentali   del  rito  e
dell'arbitrato lavoristici.
    In  questa  parte  si  approfondiranno,  attraverso  una  lettura
interdisciplinare, la disciplina dei rapporti di lavoro (subordinato,
parasubordinato  e autonomo) nonche' le forme e le tecniche di tutela
dei  lavoratori (giudiziali e stragiudiziali), intese nella loro piu'
ampia   accezione,   nell'ambito   della   dimensione   nazionale   e
transnazionale.
    Lo  studio di tali tematiche, collocandosi all'interno di sistemi
caratterizzati  dall'interagire  di una pluralita' di fonti normative
nazionali, internazionali e comunitarie, suggerisce, anche al fine di
affinare l'impiego delle metodologie della comparazione, di prevedere
un   curriculum  formativo  strutturato  su  due  livelli:  il  primo
finalizzato  all'approfondimento  dei principi generali in materia di
tutela   dei  diritti  fondamentali  della  persona  e  dei  principi
caratterizzanti il giusto processo; il secondo rivolto allo studio di
tematiche   piu'   specifiche,   strettamente   inerenti  al  diritto
sostanziale  e  processuale  del  lavoro  e attinenti alla tutela dei
lavoratori.   Si  tratta  di  due  centri  d'attenzione  diversi,  ma
liberamente  aggregabili entro una prospettiva unitaria sia sul piano
del  diritto  nazionale  e  comparato,  sia  sul  piano  del  diritto
internazionale e sovranazionale.
    In  quest'ottica,  particolare attenzione verra' dedicata ai temi
connessi  alla  sempre piu' forte spinta all'armonizzazione normativa
certamente   derivante  dal  rafforzamento  dell'Unione  europea,  ma
riscontrabili  anche  sul  piano  transnazionale,  che  determina  un
sostanziale indebolimento del ruolo della sovranita' nazionale, perno
dei tradizionali sistemi di sicurezza sociale.
    Pertanto,   oltre   alle   problematiche  di  carattere  generale
concernenti la tutela dei diritti e delle liberta' fondamentali della
persona, saranno oggetto del curriculum i seguenti grandi temi:
      rapporto fra diritto sovranazionale -- con particolare riguardo
al diritto dell'Unione europea e dell'OIL -- e diritto interno;
      armonizzazione  o  «comunitarizzazione»  delle  discipline  nei
diversi settori con particolare riferimento a:
        liberta' di circolazione dei lavoratori;
        diritti dei lavoratori comunitari ed extracomunitari;
        tutela della parita' uomo-donna ed azioni positive;
        tutela della privacy e nuove tecnologie;
        promozione dell'impiego e formazione professionale;
        sicurezza e ambiente di lavoro;
        tipologia    dei    rapporti    di    lavoro:    subordinato,
parasubordinato, autonomo;
        promozione  e valorizzazione degli strumenti di flessibilita'
in entrata ed in uscita dal mercato del lavoro;
        poteri del creditore e diritti del prestatore di lavoro;
        strumenti   e   tecniche   di  tutela:  autotutela  e  tutela
giurisdizionale: civile, penale e amministrativa;
        le    tecniche    di    tutela    alternative   al   processo
giurisdizionale: conciliazione ed arbitrato;
        ruolo   delle  organizzazioni  collettive  di  interessi  nel
contesto nazionale, comunitario e internazionale;
        contrattazione collettiva transnazionale ed europea.
    I  dottorandi  verranno  inoltre indirizzati alla frequenza delle
iniziative  culturali  e  scientifiche  organizzate dall'Associazione
italiana  di  diritto del lavoro e della sicurezza sociale (AIDLASS),
nonche'  a  quella  promossa  dalla  Associazione  italiana  fra  gli
studiosi del processo civile.