Art. 3.

                       Programma del dottorato


   La  Scuola  di  dottorato  ha  come  finalita'  lo  sviluppo  e il
coordinamento  di conoscenze di base e di interesse attuale nei campi
di  ricerca  della meccanica dei solidi, dell'ingegneria strutturale,
geotecnica  e  meccanica.  La  Scuola  e' pertanto articolata in vari
campi  di  ricerca,  secondo un approccio sinergico che attinge anche
alle conoscenze di altre discipline.
   Il  programma della Scuola di dottorato e' orientato allo sviluppo
della  formazione  e  della  ricerca  nelle  seguenti aree di ricerca
(indirizzi specialistici):
1. Meccanica dei solidi e delle strutture e geotecnica.
   L'attivita'  di  ricerca in meccanica dei solidi e delle strutture
e'  indirizzata alla teoria della frattura e del danneggiamento, alla
meccanica  dei  materiali  compositi, multifase e biologici. I metodi
sono  quelli  della  teoria  della  elasticita' e della plasticita' e
includono  analisi  di  biforcazione,  comportamento  di  strutture e
materiali  soggetti  a  grandi  deformazioni  e  propagazione di onde
meccaniche nei solidi. Il gruppo di ricerca in meccanica dei solidi e
delle  strutture  e'  coinvolto  in  diversi progetti di ricerca, che
attualmente  includono  tre progetti MURST-COFIN 2004 e 2005: analisi
diagnostiche  e  valutazioni  di  sicurezza  delle dighe esistenti in
calcestruzzo,  microstructural  problems  and models: applications in
structural   and  civil  engineering  e  interface  models  in  solid
mechanics:  continuum/discrete transition and microstructural effects
ed un contratto di ricerca con SACMI cooperativa meccanici - Imola.
   L'attivita'  di  ricerca  in geotecnica riguarda aspetti teorici e
sperimentali  del  comportamento  dei  geomateriali ed in particolare
l'instabilita'  di  terreni  granulari, la dissipazione di energia in
terreni   frantumabili,   il   comportamento   meccanico  di  polveri
ceramiche,   l'accoppiamento   chemio-elettro-meccanico   in  argille
sature,  l'accoppiamento  termo-idro-meccanico in terreni non saturi.
La  ricerca  relativa  alle  applicazioni  di  ingegneria  geotecnica
riguardano  la  stabilita'  dei  pendii naturali ed artificiali ed il
comportamento  delle strutture di terra con particolare riguardo alla
strumentazione  in sito, alla caratterizzazione di terreni in sito ed
alla modellazione numerica del comportamento di rilevati e pendii. Il
gruppo  di ricerca in geotecnica e' coinvolto in numerosi progetti di
ricerca  tra  i  quali  il Marie Curie Research Training Network MUSE
(Mechanics  of  Unsaturated  Soils  for Engineering) finanziato dalla
Commissione  europea,  il  progetto  PRIN  monitoraggio e valutazione
della  sicurezza  nelle  dighe  in  terra  e  negli  argini  fluviali
finanziato  dal  MIUR  ed  il progetto analisi dell'affidabilita' dei
metodi  per  le  verifiche  di  stabilita'  delle  dighe di materiali
sciolti finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
2. Ingegneria strutturale e architettura.
   La  ricerca nell'area dell'ingegneria strutturale pone particolare
enfasi  nello  sviluppo  di strutture ed infrastrutture intelligenti,
concepite e progettate come sistemi ad alte prestazioni con capacita'
autodiagnostiche  e  adattative  nei confronti delle variazioni delle
caratteristiche  strutturali,  ambientali  e  dei  disturbi  esterni.
L'approccio   alla   ricerca   e'  multidisciplinare:  le  conoscenze
tradizionali dell'ingegneria strutturale sono integrate e valorizzate
con  l'impiego  delle nuove tecnologie, su quattro diversi livelli di
scala:  reti informatiche diffuse; sistemi di monitoraggio/controllo;
materiali  ed  elementi  strutturali  intelligenti;  sensoristica. Le
applicazioni  riguardano: la gestione delle infrastrutture viarie; lo
sviluppo  di  elementi  prefabbricati  intelligenti; la progettazione
antisismica  ed  il  controllo  del danno nelle strutture in acciaio,
legno   e   composte   acciaio-calcestruzzo;  il  monitoraggio  e  la
conservazione delle strutture storiche. Il gruppo di ricerca gestisce
numerosi  progetti  finanziati  da  istituzioni pubbliche e compagnie
private,  fra  cui  i  principali  sono:  Robust  Structures by Joint
Ductility  (EU);  analisi sperimentale e identificazione dinamica del
comportamento   a   fatica   oligociclica   e   al  fuoco  di  giunti
trave-colonna  a  parziale  ripristino  di  resistenza in strutture a
telaio   composte   acciaio-calcestruzzo   (PRIN04);  monitoraggio  e
controllo   del   patrimonio   monumentale  (PRIN04);  una  serie  di
convenzioni con il Servizio sismico nazionale, nell'ambito della rete
dei laboratori universitari per l'ingegneria sismica (Reluis).
3. Sistemi meccanici e meccatronici.
   La  ricerca  nell'area  «Sistemi meccanici e meccatronici» ha come
obiettivi primari i seguenti temi:
    sviluppo  di  veicoli autonomi: pianificazione e controllo ottimo
di   traiettoria  in  tempo  reale  tenendo  conto  sia  dei  vincoli
ambientali   che   della   cinematica   e   dinamica   del   veicolo;
localizzazione   sia   in   ambienti   strutturati   che   debolmente
strutturati;   implementazione   delle   strategie   su   piattaforme
real-time;
    sistemi  di  assistenza  alla guida: caratterizzazione ed impiego
dei  sistemi  di  localizzazione  relativamente  alla  strada ed agli
autoveicoli  presenti;  sistemi  di assistenza alla rilevazione degli
ostacoli  sia umani che inanimati; strategie di controllo del flusso;
sviluppo di azioni di controllo alternative a quelle del conducente;
    controllo  di  sistemi  meccatronici e MEMS: sviluppo di tecniche
innovative  tra  cui  algoritmi  di  controllo  adattativo,  robusto,
non-lineare.  Applicazione  delle  metodologie  di  identificazione e
controllo in ambito data storage;
    telerobotica:  sviluppo  di  interfacce  in  grado  di  fornire i
comandi   da  eseguire  e  restituire  la  sensazione  dell'impedenza
meccanica  del sistema di manipolazione e dell'oggetto manipolato con
verifica  in  linea  dei  vincoli imposti (sicurezza, sollecitazione,
etc);
    progettazione, sviluppo e impiego di sistemi innovativi di misura
di quantita' meccaniche per applicazioni industriali e spaziali;
    sviluppo  di  tecniche di combinazione di sensori (sensor fusion)
sia  mediante  algoritmi su base statistica (applicazione del teorema
di   Bayes,   filtro  di  Kalman,  etc),  sia  mediante  elaborazione
deterministica dei dati;
    la progettazione e lo sviluppo di sistemi di compensazione errori
per   macchine   utensili:   analisi   teorica   delle  deformazioni,
definizione  della  tipologia  di  traduttore (estensimetri, fibre di
Bragg),  ottimizzazione  della  localizzazione  del trasduttore sulla
struttura  e  sviluppo  di algoritmi di ricostruzione della posizione
relativa tra base ed interfaccia utensile;
    la  diagnostica delle macchine e delle strutture mediante analisi
agli  elementi  finiti  e rilevazione delle grandezze rappresentative
(accelerazioni, deformazioni, etc). In tale ambito vengono sviluppati
sistemi  di  analisi in linea in grado di identificare l'insorgere di
difetti o la perdita delle prestazioni del sistema;
    il collaudo di sistemi spaziali: sviluppo di sistemi dedicati per
test  in  vuoto,  termici  e  meccanici  di  componenti  o meccanismi
spaziali.  Possibilita'  di  monitorare le grandezze del processo sia
mediante    misurazione    diretta   che   elaborazione   basata   su
identificazione e/o filtraggio ottimo dei dati.
   Il  gruppo di ricerca e' coinvolto in molti programmi di ricerca e
convenzioni  con  industrie ed enti di grande prestigio, tra i quali:
Alenia   Spazio,   Digipack,   European  Space  Agency  (ESA),  FIAT,
ItalProject,   Peugeot-Citroën  (PSA),  Sitos,  ST  Microelectronics,
Vodafone Omnitel.
   Il  programma  di  dottorato  prevede  corsi e seminari specifici,
tenuti  da  professori  provenienti dall'Universita' di Trento, dalle
universita'  consorziate  e  da  universita' italiane e straniere, di
comprovata autorevolezza scientifica. L'attivita' didattica si avvale
anche di esperienze condotte in laboratorio.
   I  corsi  offrono  al candidato la possibilita' di acquisire varie
abilita'  nell'attivita' di ricerca, che possono essere proficuamente
applicate  in  una  carriera  di ricerca, d'insegnamento e di pratica
professionale   nel   vasto   ambito   dell'ingegneria   strutturale,
meccatronica, civile e meccanica.
   Ogni dottorando e' tenuto a presentare un piano di studi, composto
secondo i seguenti criteri:
    a.  corsi fondamentali finalizzati a consolidare le conoscenze di
base dei dottorandi;
    b.  corsi avanzati che consentono al dottorando di specializzarsi
in alcune aree di ricerca relative al curriculum scelto;
    c.  frequenza  di  seminari  offerti  dalle  universita'  e dagli
istituti di ricerca;
    d. corsi di specializzazione offerti da istituti di ricerca;
    e.  lezioni tenute dai dottorandi, sia relative alla soluzione di
problemi,  sia  in sessione di laboratorio, o nell'ambito di un corso
di laurea;
    f. tirocinio all'interno di istituti di ricerca o dell'industria.
   La programmazione dei corsi offerti e' predisposta dalla Scuola di
dottorato  all'inizio di ogni anno accademico. Il programma formativo
offerto  per  ogni  anno di corso e' personalizzato dal dottorando in
relazione  ai  suoi  interessi  di  ricerca e in riferimento alle tre
tematiche.
   Si applicano le seguenti regole con riferimento a:
Corsi specifici (cinquanta crediti).
   Un   corso   offerto  dal  Programma  di  dottorato  si  esaurisce
tipicamente  in  venti ore di insegnamento e quaranta ore di studio e
vale  cinque  crediti.  Il  candidato frequentera' almeno dieci corsi
specifici  durante  il primo e secondo anno. Possono essere scelti al
massimo  due  corsi appartenenti ai programmi di laurea specialistica
nell'ambito  del  piano  di  studi.  Il  criterio di assegnazione dei
crediti,  in questo caso, e' legato all'assegnazione gia' prevista in
sede di corso di laurea.
   Al  candidato e' permesso frequentare anche corsi offerti da altre
istituzioni.  Il  tutor  su  approvazione  del  collegio dei docenti,
assegna  i  crediti ottenuti con un corso esterno. I corsi interni ed
esterni  scelti dal candidato devono essere approvati dal tutor e dal
collegio dei docenti all'inizio di ogni anno.
Attivita' di tirocinio (venti crediti).
   L'attivita'   di  tirocinio,  l'attivita'  di  insegnamento  e  di
frequenza  a  seminari  e  corsi  di  specializzazione nell'ambito di
istituti  di  ricerca, devono ammontare a cento ore. Il tutor, previa
approvazione  da  parte  del  collegio dei docenti, assegna i crediti
ottenuti   con  tali  corsi  e  tali  attivita',  che  devono  essere
registrati.  L'esperienza  di  insegnamento  consiste  in lezioni sia
nell'ambito   della   soluzione  di  problemi,  sia  in  sessione  di
laboratorio,  o  in lezioni universitarie, assegnate dal collegio dei
docenti.  Il  requisito  puo'  essere  soddisfatto  anche  attraverso
attivita' di esercitatore.
   Particolare   attenzione   e'   riservata   allo   sviluppo  della
cooperazione   con   le  universita'  straniere.  Il  candidato  puo'
trascorrere  un  periodo  all'estero  per un totale di diciotto mesi,
lavorando   in   Centri  di  ricerca  stranieri.  Il  candidato  deve
accordarsi  sulla  destinazione  straniera  con  il  tutor  e  con il
collegio  dei  docenti.  Molti  membri della Scuola di dottorato sono
attualmente  coinvolti  in attivita' di cooperazione e di ricerca con
altre universita' in Europa e fuori Europa.
Attivita' di laboratorio.
   Sono  a  disposizione degli studenti i laboratori e le biblioteche
dei   dipartimenti   e  degli  istituti  coinvolti  nella  Scuola  di
dottorato.  Sono inoltre a disposizione i laboratori presso centri di
ricerca esterni, sulla base degli accordi fra questi e i dipartimenti
che gestiscono la scuola di dottorato.
   Ogni corso deve essere completato da un esame, la cui procedura e'
lasciata  alla  discrezione  del  docente (test, esame orale, report,
ecc.).  Ogni  esame  deve essere registrato alla fine del primo e del
secondo   anno   e  il  dottorando,  per  poter  proseguire  all'anno
successivo, deve presentare una relazione sulle attivita' svolte.
   Al  fine di ottenere il titolo di dottore di ricerca e' necessario
che  il  candidato  produca  risultati  di  alto  valore  scientifico
(quarantotto  crediti)  valutati nella discussione finale della tesi.
L'esame  finale  consiste  in  una pubblica discussione della tesi di
dottorato.  Le procedure seguite sono quelle previste al titolo V del
regolamento di Ateneo in materia di scuole di dottorato.