P. Q. M. 
 
    La Corte dei conti,  sezione  giurisdizionale  regionale  per  il
Lazio, dichiara rilevante nel giudizio n. 76087,  proposto  da  Mario
Brando  Pensa  contro  il  Ministero  degli  affari  esteri  e  della
cooperazione  internazionale,  e  non  manifestamente  infondata   la
questione di legittimita' costituzionale del primo comma dell'art. 43
del decreto del Presidente della Repubblica n. 1092/1973 e del  primo
comma dell'art. 170 del decreto del Presidente  della  Repubblica  n.
18/1967, in  combinato  disposto  tra  loro  ed  in  riferimento  sia
all'art. 3, secondo comma, sia  all'art.  97,  secondo  comma,  della
Costituzione, nella parte in cui quelle norme  sanciscono  che  nella
«... base pensionabile costituita dall'ultimo stipendio ...», per  un
soggetto appartenente alla carriera diplomatica che rimanga assegnato
ad una sede  di  servizio  all'estero  sino  alla  data  del  proprio
collocamento   a   riposo,   l'indennita'    di    posizione    venga
conseguentemente computata soltanto nella «... misura minima prevista
dalle disposizioni applicabili per il caso di servizio all'estero,  e
per l'effetto: 
        1) solleva la questione di  legittimita'  costituzionale  del
combinato disposto del primo  comma  dell'art.  43  del  decreto  del
Presidente della Repubblica n. 1092/1973 e del primo comma  dell'art.
170 del decreto  del  Presidente  della  Repubblica  n.  18/1967,  in
riferimento sia all'art. 3, secondo comma, sia all'art.  97,  secondo
comma, della Costituzione; 
        2) sospende il  presente  giudizio  sino  alla  comunicazione
della decisione che la  Corte  costituzionale  avra'  adottato  sulla
predetta questione di legittimita' costituzionale; 
        3)  dispone  che  gli  atti  del  presente  giudizio  vengano
immediatamente trasmessi alla Corte costituzionale; 
        4) dispone che la  presente  ordinanza  sia  notificata  alle
attuali parti in causa,  nonche'  al  Presidente  del  Consiglio  dei
ministri; 
        5) dispone  che  la  presente  ordinanza  sia  comunicata  al
Presidente della Camera dei deputati e al Presidente del Senato della
Repubblica. 
          Cosi' deciso a Roma nella camera di consiglio del 6  luglio
2019. 
 
                        Il giudice: Musumeci