P. Q. M. La Corte dei conti, Sezione giurisdizionale regionale per il Lazio, dichiara rilevante nel giudizio n. 76088, proposto da Giovanni Caracciolo di Vietri contro il Ministero degli affari esteri e della Cooperazione Internazionale, e non manifestamente infondata la questione di legittimita' costituzionale del primo comma, dell'art. 43, del decreto del Presidente della Repubblica n. 1092/1973 e del primo comma, dell'art. 170, del decreto del Presidente della Repubblica n. 18/1967, in combinato disposto tra loro ed in riferimento sia all'art. 3, secondo comma, sia all'art. 97, secondo comma della Costituzione, nella parte in cui quelle norme sanciscono che nella «... base pensionabile costituita dall'ultimo stipendio ...», per un soggetto appartenente alla carriera diplomatica che rimanga assegnato ad una sede di servizio all'estero sino alla data del proprio collocamento a riposo, l'indennita' di posizione venga conseguentemente computata soltanto nella «... misura minima prevista dalle disposizioni applicabili ...» per il caso di servizio all'estero, e per l'effetto: 1) solleva la questione di legittimita' costituzionale del combinato disposto del primo comma, dell'art. 43, del decreto del Presidente della Repubblica n. 1092/1973 e del primo comma, dell'art. 170, del decreto del Presidente della Repubblica n. 18/1967, in riferimento sia all'art. 3, secondo comma sia all'art. 97, secondo comma della Costituzione; 2) sospende il presente giudizio sino alla comunicazione della decisione che la Corte costituzionale avra' adottato sulla predetta questione di legittimita' costituzionale; 3) dispone che gli atti del presente giudizio vengano immediatamente trasmessi alla Corte costituzionale; 4) dispone che la presente ordinanza sia notificata alle attuali parti in causa, nonche' al Presidente del Consiglio dei ministri; 5) dispone che la presente ordinanza sia comunicata al Presidente della Camera dei Deputati e al Presidente del Senato della Repubblica. Cosi' deciso a Roma nella Camera di consiglio del 6 luglio 2019. Il giudice: Musumeci