P.Q.M. 
 
    Il Tribunale amministrativo regionale per la  Lombardia  (Sezione
quarta),  non  definitivamente  pronunciando,  previa  riunione   dei
ricorsi indicati in epigrafe: 
      a)  dichiara  rilevante  e  non  manifestamente  infondata   la
questione di legittimita' costituzionale dell'art. 43, comma 3, della
legge regionale della Lombardia n. 26 del 1993 (sostituito  dall'art.
1, comma 21,  lett.  f,  della  legge  regionale  n.  7  del  2002  e
successivamente modificato dall'art. 2, comma 1, lett. h, della legge
regionale n. 21 del 2009 e dall'art. 3, comma 5, lett. p, della legge
regionale n. 7 del 2016), per violazione dell'art. 21, comma 3, della
legge n. 157 del 1992, quale norma interposta ai sensi dell'art. 117,
secondo comma, lett. s, della Costituzione; 
      b)  dichiara  rilevante  e  non  manifestamente  infondata   la
questione di legittimita' costituzionale dell'art. 10, comma 3, della
legge 157 del 1992, e di conseguenza dell'art. 13, comma 3, lett.  a,
della legge regionale n. 26 del 1993, per violazione degli  artt.  3,
9, 32 e 117, primo comma, della Costituzione; 
      c) dispone la sospensione dei giudizi oggetto di scrutinio; 
      d) ordina la  immediata  trasmissione  degli  atti  alla  Corte
costituzionale; 
      e) ordina che,  a  cura  della  Segreteria  della  Sezione,  la
presente ordinanza sia notificata alle parti in causa, al  Presidente
della Giunta Regionale della Lombardia e al Presidente del  Consiglio
Regionale  della  Lombardia  e  sia  comunicata  al  Presidente   del
Consiglio dei Ministri, al Presidente del Senato della  Repubblica  e
al Presidente della Camera dei Deputati; 
      f) riserva alla decisione definitiva ogni ulteriore statuizione
in rito, in merito e in ordine alle spese. 
    Cosi' deciso in Milano nella Camera di  consiglio  del  giorno 16
febbraio 2022 con l'intervento dei magistrati: 
        Gabriele Nunziata, Presidente; 
        Silvia Cattaneo, consigliere; 
        Antonio De Vita, consigliere, estensore. 
 
                       Il Presidente: Nunziata 
 
 
                                                 L'estensore: De Vita