P. Q. M. Per quanto rappresentato si confida che codesta Corte Costituzionale, in accoglimento del presente ricorso, voglia dichiarare l'illegittimita' delle seguenti disposizioni: A) Art. 1, comma 11, della legge 23 giugno 2014 , n. 89; B) Art. 4, comma 6-ter del d.l. 24 aprile 2014, n. 66; C) Art. 7 commi 1 e 1-bis del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66; D) Art. 46, commi 1, 2 e 3 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66; E) Art. 47, commi da 1 a 7 del d.l. 24 aprile 2014, n. 66; F) Art. 50, comma 10, del D.L. 24 aprile 2014, n. 66. Tutte per: violazione dell'art. 36 dello Statuto in relazione all'art. 2 delle relative norme di attuazione di cui al d.P.R. n. 1075/1965 nonche' degli artt. 37 e 38 Statuto; violazione dell'art. 43 Statuto e del principio costituzionale di leale collaborazione fra Stato e Regione; e, per connessione, degli articoli 14 e 17 dello Statuto venendo limitata, la competenza legislativa regionale, dalla contrazione delle entrate finanziarie conseguenti alle norme impugnate; violazione dell'art. 119 Cost. in relazione all'art. 81. Palermo-Roma, addi' 18 agosto 2014 Avv. Paolo Chiapparrone - Avv. Marina Valli