P.Q.M. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione quarta), visto l'art. 23 della legge 11 marzo 1953, n. 87, ritenuta la rilevanza e non manifesta infondatezza, rimette alla Corte costituzionale la questione di legittimita' costituzionale dell'art. 26, comma 7-ter del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, aggiunto dalla legge di conversione 28 febbraio 2008, n. 31, per contrasto con gli articoli 3, 77, comma secondo e 97, comma secondo, della Costituzione, nella parte in cui prevede che «il comma 96 dell'art. 145 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, si interpreta nel senso che gli atti ivi indicati possono essere redatti e sottoscritti anche dai soggetti in possesso del titolo di cui alla, legge 6 giugno 1986, n. 251, e successive modificazioni», sospende il giudizio e dispone l'immediata trasmissione degli atti alla Corte costituzionale. Ordina che, a cura della Segreteria della Sezione, la presente ordinanza sia notificata alle parti e al Presidente del Consiglio dei ministri e sia comunicata ai Presidenti delle due Camere del Parlamento. Cosi' deciso in Roma nella Camera di consiglio del giorno 9 luglio 2013 con l'intervento dei magistrati: Giorgio Giaccardi, Presidente; Nicola Russo, consigliere, estensore; Raffaele Greco, consigliere; Francesca Quadri, consigliere; Oberdan Forlenza, consigliere. L'estensore: Russo Il Presidente: Giaccardi