P. Q. M. 
 
    Il  Consiglio  di  Giustizia  Amministrativa   per   la   Regione
Siciliana,   in   sede   giurisdizionale,    parzialmente    e    non
definitivamente pronunciando: 
      respinge il secondo motivo dell'appello principale; 
      respinge  l'articolazione   del   primo   motivo   dell'appello
principale volta a sostenere  che  al  tempo  dell'abuso  sussistesse
nell'area  un  vincolo   paesaggistico,   ovvero   che   il   vincolo
archeologico  ivi  sussistente  fosse  equiparabile  ad  un   vincolo
paesaggistico; 
      visto l'art. 23, legge 11 marzo 1953 n. 87, dichiara  rilevante
e  non  manifestamente  infondata  la   questione   di   legittimita'
costituzionale dell'art. 5, comma 3, legge regionale  n.  17/1994  in
relazione agli articoli 3, 9,  97  e  117  comma  2  lett.  s)  della
Costituzione, nei sensi di cui in motivazione; 
      sospende il presente giudizio ai sensi  dell'art.  79  comma  1
c.p.a.; 
      dispone, a cura della Segreteria del Tribunale  amministrativo,
l'immediata trasmissione degli atti alla Corte costituzionale; 
        rinvia ogni ulteriore statuizione in rito, nel merito e sulle
spese di lite all'esito del  giudizio  incidentale  promosso  con  la
presente ordinanza; 
          ordina che la presente ordinanza  sia  notificata,  a  cura
della Segreteria del Tribunale amministrativo, a tutte  le  parti  in
causa, e che sia comunicata al Presidente  della  Regione  Siciliana,
all'Assemblea regionale siciliana, al Presidente  del  Consiglio  dei
ministri, al Presidente del Senato della Repubblica ed al  Presidente
della Camera dei deputati; 
      ordina che la presente  sentenza  sia  eseguita  dall'autorita'
amministrativa. 
    Cosi deciso dal C.G.A.R.S. con sede in Palermo  nella  camera  di
consiglio del  giorno  5  maggio  2021,  tenutasi  da  remoto  ed  in
modalita' telematica e con la contemporanea e continua  presenza  dei
magistrati: 
      Fabio Taormina, Presidente; 
      Raffaele Prosperi, consigliere; 
      Sara Raffaella Molinaro, consigliere - estensore; 
      Maria Immordino, consigliere; 
      Antonino Caleca, consigliere. 
 
                       Il Presidente: Taormina 
 
 
                                                L'estensore: Molinaro