IL TRIBUNALE
   Ha  emesso  la  seguente  ordinanza,  nella causa civile di appello
 iscritta al nr. 2064/1999 r.g. promossa con  atto  notificato  il  10
 settembre  1999  da  De  Santis  Alessandra  rappresentata  e  difesa
 dall'avv.  Adelindo Maragoni giusta procura a  margine  dell'atto  di
 appello,  con  domicilio  eletto  presso  lo  studio  del medesimo in
 Terracina, piazza G. Antonelli, appellante;
   Contro il comune di Terracina in persona  del  sindaco  pro-tempore
 rappresentato  e difeso dall'avv. Giancarlo Palmacci giusta procura a
 margine della comparsa di  costituzione  e  risposta,  con  domicilio
 eletto  presso il suo studio in Terracina, piazza della Repubblica n.
 25, appellato;
   Il tribunale investito dell'appello presentato dalla De  Santis  e'
 stato  chiamato  preliminarmente a decidere sull'istanza ex art.  35l
 c.p.c. formulata nell'ambito  del  giudizio  di  impugnazione  da  De
 Santis Alessandra per ottenere la sospensione dell'esecutivita' della
 sentenza  n.  95  in data 1 giugno 1998 con cui il pretore di Latina,
 sezione Terracina, nel decidere sul ricorso presentato  dalla  stessa
 De  Santis  contro il decreto 27 marzo 1995, n. 27871 del sindaco del
 comune  di  Terracina  diretto   alla   decadenza   dell'assegnazione
 dell'alloggio  di edilizia residenziale pubblica sito in B.go Hermada
 (Terracina), via Bolognini lotto 21,  sc.  C,  int.  1,  ha  respinto
 l'opposizione;
   Osservato,  in  via  preliminare,  come l'appellante ha manifestato
 dubbi sulla conformita' al dettato costituzionale dell'art. 18, commi
 11, 12 e 13 della legge regionale Lazio  26  giugno  1987,  n.  33  -
 Disciplina  per  l'assegnazione  e  la  determinazione  dei canoni di
 locazione degli alloggi di edilizia  residenziale  pubblica  -  nella
 parte  in  cui  stabilisce  che  avverso il provvedimento del sindaco
 l'interessato  puo'   proporre   opposizione   avanti   al   pretore,
 trattandosi  di  una  norma  strettamente  processuale che, pertanto,
 esula dalla competenza del legislatore regionale;
   Considerato che la Corte costituzionale, gia' in altri  precedenti,
 ha  dichiarato  analoghe norme regionali contrarie all'art. 108 della
 Carta costituziona1e, norma che riserva in  esclusiva  alla  potesta'
 legislativa  dello  Stato  il  compito  di ripartire la giurisdizione
 conseguentemente, quello  di  disciplinare  gli  aspetti  processuali
 della  materia  (cfr.  ex  plurimis C. cost., 15 luglio 1994, n. 303;
 id., 30 dicembre 1994 n. 457; id. nn. 210 e 213 del 1993), non avendo
 al riguardo alcun decisivo rilievo, onde  valutarne  la  conformita',
 che  la  norma regionale sia meramente ripetitiva di una disposizione
 normativa statale, nel caso di specie l'art. 11, comma 13 del  d.P.R.
 30  dicembre  1972,  n.  1035 (cfr. C. cost. n. 303 del 1994; id., n.
 210 del 1993; id., 505 e 489 del 1991);
   Valutata la rilevanza della questione ai fini  della  decisione  di
 questo  tribunale,  chiamato  a accertare in questa fase del giudizio
 d'appello,  seppure  attraverso  una  delibazione   del   fumus,   la
 legittimita'  del  decreto  sindacale  con cui la De Santis, ai sensi
 della  cennata  legge  regionale,  e'   stata   dichiarata   decaduta
 dall'assegnazione,   con   l'effetto   di  dover  esaminare,  perche'
 direttamente applicata, la disciplina prevista dai commi 11, 12 e  13
 dell'art.  18,  perche'  regolatrice del procedimento giurisdizionale
 che si svolge avanti al pretore;
   Ritenuta  quindi la rilevanza e la non manifesta infondatezza della
 questione di costituzionalita';