IL TRIBUNALE

    In  composizione monocratica, esaminati gli atti del procedimento
n. 4592/2003  RGNR;  letta  la richiesta di convalida dell'arresto di
Szerol  Szymon  in  atto generalizzato, eseguito da ufficiali di P.G.
del  comando  stazione  carabinieri  di Bagno a Ripoli alle ore 10,30
circa del 3 aprile 2003, nella flagranza del reato di cui all'art. 14
comma   5-ter   d.lgs.   n. 286/1998   come  modificato  dalla  legge
n. 189/2002;
    Premesso  che  Szerol  e'  stato  presentato a questo giudice nei
termini  di  legge  secondo il combinato disposto degli artt. 14 cit.
comma 5-quinquies e 558 c.p.p.;
    Ritenuto  di  sollevare  d'ufficio, ai sensi dell'art. 23 comma 3
legge  11 marzo 1953 n. 187, questione di legittimita' costituzionale
in  ordine  al richiamato comma 5-quinquies nella parte in cui impone
l'arresto in flagranza;
    Atteso  che  il  giudizio  di  convalida non puo' essere definito
indipendentemente dalla risoluzione della questione apparendo viziata
da  illegittimita'  costituzionale  la  disposizione suddetta laddove
prevede l'obbligatorieta' dell'arresto;
    Considerato  che la questione non e' manifestamente infondata con
riguardo:
        a) all'art. 3 della Costituzione per violazione del principio
di    ragionevolezza   in   quanto,   un'ipotesi   contravvenzionale,
configurabile pertanto anche a titolo di mera colpa e punita con pena
edittale dell'arresto da sei mesi a un anno, viene parificata, quanto
all'obbligatorieta'   della   misura   restrittiva   della   liberta'
personale,  a  fattispecie  delittuose  di particolare gravita' e che
denotano  spiccata pericolosita' sociale (art. 380 c.p.p.), rilevando
inoltre   ingiustificata  disparita'  di  trattamento  rispetto  alla
disciplina  vigente  per  reati contravvenzionali sanzionati con pene
anche piu' elevate;
        b)  all'art. 13  della  Costituzione laddove stabilisce che i
provvedimenti  provvisori  in  materia  di liberta' personale possono
essere  adottati  dall'autorita'  di  pubblica sicurezza solo in casi
eccezionali  di  necessita'  ed urgenza, mentre, pacifica per unanime
dottrina   e   costante   giurisprudenza  la  finalita'  dell'arresto
obbligatorio in flagranza in funzione anticipatoria dell'applicazione
da  parte  dell'autorita'  giudiziaria di misure coercitive, una tale
misura   sarebbe   comunque   inibita,  con  conseguente  inefficacia
dell'arresto  in  rapporto  allo  scopo  perseguito  relativamente ai
suddetti  casi  eccezionali,  difettando  la necessaria condizione di
applicabilita'  ex  art. 280 c.p.p. pure con riferimento all'art. 391
comma  5  c.p.p.,  ne'  giustificandosi  l'arresto obbligatorio nella
prospettiva   dell'instaurazione   del   rito  direttissimo  che  non
presuppone   affatto   lo   status   detentionis  quanto,  piuttosto,
situazioni di peculiare evidenza della prova;
    Ritenuto  che la convalida non puo' aver luogo negli inderogabili
termini  di  legge  e  che, dunque, Szerol deve essere immediatamente
liberato  se  non  detenuto  per  altra causa, permanendo peraltro la
rilevanza  della questione ai fini della prosecuzione del giudizio di
convalida;